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Full text of "MC microcomputer 193"

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MENSILE - ANNO XIX - MARZO - N 



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SPECIALE 


Masterizzare 
che passione! 


14 EDITORIALE 


21 POSTA 

a cura di Rino Nicotra 


di Marco Marinacci 

16 IL CAVO E LE FORBICI 

di Paolo Nuti 


30 NEWS 

a cura di Paolo Cognetti 


68 ANTEPRIMA 

Corel Word Perfect Office 2000 di Raffaello De Masi 


INFORMATICA E DESIGN 

Alle soglie del 2000 di Franco Paiamaro 

ARTE INFORMATICA 

Ragionando sull'elettronica di Ida Gerosa 

10 ANNI FA 

Turbo Babau di Raffaello De Masi 


108 


112 


116 


120 


124 


130 


Frael Lehonard 
Pentium III 


PLAYWORLD 

di Francesco Carlà 

INTELLIGIOCHI 

La grande corsa di Corrado Giusto™ 

TECNICA 

AMD K6 III 400 MHz, l’antiPentium? di Luca Angelelh 


re che passione! Velocità a confronto di P.Fravolini e L-Ange'eili 


PROVE 

Olidata Alicon 3 di Franco Paiamaro 
Frael Leonhard Pentium III di Franco Paiamaro 
Pacai Proxima Dual Processor di Luca Angeielli 
Norton System Works 1.1 di Raffaello De Masi 
Adobe PageMill 3.0 di Raffaello De Masi 
Command Antivirus 4.5 di Raffaello De Masi 


4 


MCmicrocomputer n. 193- (numerazione editoriale) 











SPECIALE MASTERIZZAZIONE 


La masterizzazione dei CD-ROM da di¬ 
versi punti di vista: hardware, software, 
supporti e procedure di scrittura. 
Iniziamo il viaggio nel mondo 
dei CD "fatti in casa" 
affrontando un argomento 
sicuramente interessante: 
la realizzazione dei CD audio. 
Perché CD "scritti" a velocità diverse 
suonano in modi diversi? 




OVERVIEW 

134 Ulead WebRazor e Cool 3 di Bruno Rosati 
138 Asus CD-S500 di Pierfrancesco Fcavolini 

140 RECENSIONI CD-ROM 

a cura di Dino Joris 

148 ABC 

Tips & Tricks un anno dopo di Raffaello De Masi 


152 DIGITAL IMAGING 

KPT5 Kai Power Tools 5.0 di Raffaello De Masi 


156 COMPUTER & VIDEO 

Novità multimediali di Bruno Rosati 

INTERNET 

162 Lavorare si. ma senza esagerare di Raffaello De Masi 
166 Un uomo solo al comando di Raffaello De Masi 


172 DESKTOP PUBLISHING 

'0 famo strano? di Mauro Gandmi 

176 LINUX 

Linux 2.2 dì Giuseppe Zanetti 


180 PD-SOFTWARE OS/2 

E' arrivato il 1999 a cura de! Team OS/2 Italia 


184 MACINTOSH 

Panorama 3.1 di Raffaello De Masi 


190 AMIGA 

REBOL, il linguaggio dei liberi di Gabriele Santini 


168 MATHEMATICA 

Soluzione di problemi mediante ricerca in spazi di stati 
a cura di Francesco Romani 


Olidata Alicon 3 



Direttore 

Marco Marinacci 

Vicedirettore 

Rino Nicotra 

Assistente di direzione 

Roberla Rotili 

Direzione Tecnica 

Andrea de Prisco - Corrado Giustozzi 

Hanno collaborato; 

Luca A/igolollt. Francesco Fulvio Castellano, 
Paulo Counelli Fiancescu Carla, 
Rtllaolln Do Mnsc Villini Di Dm. 
PioitiancoKO Fiavolini, Mnuio Gandmi, 

Ida Gelosa, Dino Jotls, 

Andina Montesi, Franco Palammo. 
Francesco Romani, Bruno Rosari, 

Galli mio Sanimi. Leo Sai un, 

Giusoopo Zanotti 

Copertina e direziono artistica 

Paola Filoni 

Grafica e impaginazione 

Adiamo Saliar olii. Fabio Della Vecchia 

Fotografia 

Dono Tasso 

Coordinamento produzione 

Giovanna Molinai). Alessandro Usando 

Pubblicità 

Aduno BiHbwii. Fiawi Di Gregorio. 

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Direttore Responsabile 

Marco Manneco 

MCrreraxmcuto- e iva putiscanone mais*! T«hnl- 
rrede gl n Vivamene. Via Ortottero-9. 00157 Roma 
Rejstraxre ad Trovate d Roma n 21SB1 dal 3 5»u 
grò 1981 - ISSN 1123-2714 - Copynght © Technime- 
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La tecnologia 
spiegata da T-Time 


PROCESSORE PENTIUM III: 

SIETE PRONTI PER LO SPETTACOLO? 


di Roberto Buffa 

Giocare a un moderno videogame 3D. usare un sof¬ 
tware per il riconoscimento vocale, fare videoconfe¬ 
renza via Internet: tutte cose che richiedono ad un 
moderno PC potenza in abbondanza! Come 
solo un processore di ultima generazione è in grado 
di fornire. Per venire incontro alle aspettative degli 
appassionati ma anche dei professionisti più 
esigenti. Intel ha realizzato il nuovo microprocessore 
Pentium III. Pentium III è perfettamente compatibile 
con tutto il parco di applicazioni esistenti, e riunisce 
in sé il meglio delle generazioni precedenti. 
Ma cosa offre esattamente in più rispetto al prede¬ 
cessore Pentium II? Innanzitutto fre¬ 
quenze più elevate: Pentium III debutta 
infatti con una frequenza di 500 MHz. 
abbattendo cosi un altro traguardo di 
velocità fino a pochi anni fa ritenuto 
impensabile, anche se tra le due versioni 
inizialmente proposte c'è pure una più 
economica ed "abbordabile" 450 MHz. Le 
novità introdotte da questo nuovo pro¬ 
cessore vanno comunque ben oltre il 
semplice incremento di frequenza e ri¬ 
guardano ottimizzazioni di vario genere 
apportate alla sua architettura interna, 
con l'obiettivo di renderlo più effi¬ 
ciente nell'eseguire i calcoli. 


Da un punto di vista tecnico la principale innovazione 
di Pentium III riguarda la tecnologia SSE (Streaming 
SIMD Extension). Dietro tale sigla si nasconde 
un insieme di 70 nuove istruzioni che questo 
processore è in grado di eseguire. Queste istruzioni 
permettono di svolgere calcoli molto complessi, fino 
a quattro volte più velocemente rispetto a 
Pentium II. Quali calcoli? Ad esempio quelli per 
comprimere o decomprimere file, oppure quelli legali 
alla creazione e gestione di scene 3D. Grazie a Stre¬ 
aming SIMD Pentium III vi permetterà di vedere film 
su DVD senza bisogno di acquistare costose schede 
aggiuntive, potrete poi fare videoconferenza via 
Internet con un livello di fluidità in precedenza 
sconosciuto, ma soprattutto avrete accesso 
all'esperienza multimediale "definitiva" offerta dai 
videogiochi in 3D di imminente rilascio. 
Alte risoluzioni, effetti di luce spettacolari, ambien¬ 
tazioni così realistiche da sembrare vere e che pren¬ 
dono letteralmente "vita" grazie a Pentium III e a 
Streaming SIMD. 

Non mancate l'appuntamento con questo processore, 
non mancate l'appuntamento con il futuro! 

T-Time è tecnologia “on-air", tutti i sabati su Odeon TV 
alle ore 18.00, in collaborazione con Computer Discount 
e Intel. T-Time è una produzione Screenworks s.r.l. 



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standard TV Digitale via satellite MPEG-II. Totalmente compatibile con 
CD Rom e CD Audio. 

128-BIT 3D! La nuova Ati Rage Fury è basata sul potentissimo processore grafico 
ATI RAGE 128 che, unitamente a ben 32 MB Ram, garantisce il massimo 
delle prestazioni in ambienti 2D e 3D. Include TV Out: uscita video 
composita PAL. 

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e tempo medio di accesso < 9 ms. Ideale per tutte le applicazioni audio 
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dell’ informatica 


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■Mfmwìml 


di Marco Marinacci 


iù che un 
editoriale 
questo mese 
questo spazio è 
una comunicazione. 

Sono alcuni mesi 
che in un riquadro 
nella posta parliamo 
di un "piano di 
ristrutturazione 
destinato a portare 
alla separazione operativa delle diverse 
attività", passando attraverso la liquidazione 
della Technimedia; nel numero scorso il 
Liquidatore ha annunciato che il processo è 
finalmente terminato. 

Il 19 marzo è avvenuto il passaggio del 
ramo di azienda editoria informatica, 
costituito dalle riviste MCmicrocomputer e 
BYTE Italia, dalla Technimedia alla Pluricom 
S.r.l.; in pratica questo significa che la 
pubblicazione delle riviste prosegue sotto il 
nome di Pluricom e tutti gli accordi e i 
contratti vengono trasferiti e mantenuti in 
essere. 

MCmicrocomputer dunque non è più edita 
da una casa editrice attiva anche nei settori 


dell'hi fi e degli 
orologi e come 
provider Internet. 

Pluricom intende, 
invece, affiancare 
all'attività 
dell'informazione 
quella della 
formazione, 
attraverso una 
divisione destinata ad 
occuparsi di corsi; innanzi tutto, 
naturalmente, nel settore dell'informatica, in 
cui pensiamo di mettere la nostra esperienza 
ormai pressoché ventennale a disposizione di 
chi vorrà seguirci non solo attraverso le 
pagine della rivista ma anche direttamente. I 
corsi si terranno presso i nostri locali e 
saranno rivolti sia agli esperti sia ai 
principianti: quindi per i nostri lettori e... per i 
loro amici. 

Come al solito vi invitiamo a scriverci: oltre 
che sulla rivista, a questo punto, potete 
inviarci le vostre opinioni e le vostre richieste 
anche relativamente ai corsi di 
formazione. 


Pluricom, 
informazione 
e formazione 




MCmicrocomputer è una pubblicazione edita da: 


Pluricom S.r.l. 


Viale Ettore Franceschint 73, 00155 Roma 
Recapiti telefonici (15 linee r.a.) e posta elettronica: 

Abbonamenti e servizi: 0643219201, fax 0643219301, laDDonamentngpluricom.iti |pluricom«gpluricom~1 
Redazione: 0643219202, fax 0643219302, f ega.7ioni , °>piuncom~il (operatori). Uosta@pluncom 1 (lettori) 
Pubblicità: 0643219203, fax 0643219303, pubbli@pluricom.it 


Nota: al momento di andare in stampa il trasferimento del ramo di azienda è appena avvenuto 
e. nella pagina del sommario, compaiono di conseguenza ancora le indicazioni legali relative alla Technimedia. 


14 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 



















Meditazione 


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IL CAVO 


LE FORBICI 



Come sviluppare Internet 


Come è noto, lo sviluppo di Internet in 
Italia è in ritardo. 

Su un punto sono quasi tutti d’accordo: 
questo ritardo può costare caro al Paese 
Italia in termini di ridotta competitività con 
gli altri Paesi europei e, quel che è peg¬ 
gio, gli Stati Uniti. 

Viceversa sulle cause di questa patolo¬ 
gia e, soprattutto, sulle cure da adottare, 
le opinioni sono contrastanti. 

Abbonati Telecom che puntano alla ri¬ 
duzione della bolletta telefonica e politici 
in cerca di facili benemerenze esprimono 
la convinzione che il ritardo Italiano sia do¬ 
vuto al costo eccessivo, non tanto degli 
abbonamenti offerti dagli Internet Access 
Provider, quanto della telefonata. 

Partendo da questo assunto, sono nate 
una serie di iniziative, dalla raccolta di fir¬ 
me contro la famigerata TUT al gabellare 
come agevolazione per Internet un'opera¬ 
zione di fidelizzazione (la "formula urba¬ 
na") proposta nel 1997 da Telecom Italia 
in vista dell’arrivo, nel 1999, dei nuovi 
operatori telefonici. L'ultima - in ordine di 
tempo- tra le iniziative più significative è 
stato l’inserimento nell’allegato all’ultima 
legge finanziaria di una delega all'Autorità 
per le Garanzie nella Comunicazioni per 
l’introduzione di una tariffa telefonica atta 
a favorire i collegamenti di lunga durata ad 
Internet. 

Sfortunatamente: 

1 l’ipotesi iniziale è sostanzialmente sba¬ 
gliata, quanto meno nell'interpretazione 
comune 

2 la “formula urbana” non ha dato un 
contributo sostanziale allo sviluppo di In¬ 
ternet e sta per palesare i suoi effetti a fa¬ 
vore di Telecom Italia 

3 il Parlamento ha delegato l'Authority a 
definire un provvedimento difficil¬ 
mente attuabile senza violare un 
paio di principi che la comunità eu¬ 
ropea considera inderogabili 

1 - L'ipotesi sbagliata. 

Per motivi storici e politici, il costo 
orario della telefonata urbana in Ita¬ 
lia è tra più bassi dell’Europa occi¬ 
dentale. Ci vuole molta fantasia per 
attribuire alla TUT la colpa del ritar¬ 
do italiano. 

Questa affermazione è certa¬ 
mente sgradevole per chi paga la 


bolletta, ma è rigorosamente vera; dirò di 
più: se si ha la pazienza di correlare su un 
piano cartesiano popolazione, numero di 
abbonati ad Internet e tariffe telefoniche 
urbane, si scopre che i Paesi con la mas¬ 
sima penetrazione prò capite di abbonati 
sono quelli a TUT elevata. 

In Gran Bretagna vige la TUT, e le chia¬ 
mate urbane costano circa 6700 lire/ora 
dalle 8 alle 18 dei giorni feriali e "solo" 
4 200 lire/ora negli altri periodi off-peak. 
Tariffe simili, 3 volte superiori a quelle ita¬ 
liane, sono in vigore in Germania (e in 
Giappone), Ciò nondimeno in Germania, 
Gran Bretagna (e Giappone) la penetrazio¬ 
ne Internet nelle famiglie è 4-6 volte mag¬ 
giore di quella italiana. 

Se poi andiamo a vedere chi ci fa com¬ 
pagnia tra i Paesi a minore penetrazione 
di Internet nelle famiglie, scopriamo che 
sono proprio quelli con la TUT più bassa. 

Con questo non voglio suggerire che 
per colmare il gap italiano sia sufficiente 
triplicare il costo delle telefonate urbane. 
Credo viceversa che, se tra le cause del 
ritardo ve n’è qualcuna di origine tariffaria, 
debba essere cercata altrove. Per esem¬ 
pio nella frammentazione della rete in 
quasi 700 aree urbane, con il risultato che 
molti bacini di utenza di dimensione limi¬ 
tata sono tuttora costretti a collegarsi con 
una chiamata interurbana. Oppure nel co¬ 
sto dei Circuiti Diretti Numerici, sostan¬ 
zialmente più elevato della media euro¬ 
pea, che si riflette negativamente sulla 
velocità dei collegamenti. 

2 - 1 retroscena della formula urbana. 

A ottobre 1998, Telecom Italia contava 
circa 120.000 sottoscrittori della "formula 
urbana" (dichiarazione dell’lng Fogli al 
convegno AIIP di Napoli). All'epoca gli ab¬ 
bonati paganti di Internet erano circa 
600.000 (stima effettuata a partire dalle 


dichiarazioni dai maggiori Provider nazio¬ 
nali, corrette sulla base dei dati di traffico 
su siti di riferimento). A questi dobbiamo 
aggiungere almeno 200.000 utilizzatori di 
abbonamenti prova ed omaggio, comun¬ 
que alfabetizzati. 

Ammesso che la formula urbana sia 
stata sottoscritta esclusivamente da uten¬ 
ti Internet, il suo contributo alla alfabetiz¬ 
zazione telematica non arriva al 15% 
dell’utenza. Se ipotizziamo che la metà 
dei 120.000 sottoscrittori della formula ur¬ 
bana avrebbero comunque sottoscritto un 
abbonamento, l’effetto promozionale del¬ 
la formula urbana non arriva all'8% 
dell'utenza su rete commutata. 

Una bella 
Fidelizzazione 

Un contributo significativo, ma non riso¬ 
lutivo. 

La formula urbana, ovverosia lo spec¬ 
chietto delle allodole di un ipotetico rispar¬ 
mio del 50% sul costo della telefonata 
non è bastato a raddoppiare o triplicare il 
ritmo di crescita di Internet in Italia. 

In compenso Telecom Italia ha incassa¬ 
to una bella fidelizzazione dei propri clienti 
e l’opportunità di far migrare su TIN un 
15% della clientela (pagante od omaggio) 
dei propri concorrenti. 

Vediamo come. A giorni, o al massimo 
tra qualche settimana, alcuni nuovi opera¬ 
tori telefonici potranno disporre dei propri 
archi di numerazione ed offrire agli Inter¬ 
net Access Provider la possibilità di spo¬ 
stare i loro modem sulle nuove reti Un 
grave pericolo, per il vecchio monopolista, 
che si vedrebbe costretto a pagare ai pro¬ 
pri concorrenti la "terminazione del traffi¬ 
co”. Stiamo parlando di una cifra che per 
gli ultimi 8 mesi del 1999 può esse¬ 
re stimata tra 1 100 ed i 150 miliardi 
Quando questo accadrà. Telecom 
Italia potrebbe rifiutarsi di estendere 
la "formula urbana" agli archi di nu¬ 
merazione dei nuovi operatori In 
questo caso è probabile che i Provi¬ 
der che hanno scelto di spostarsi su 
un nuovo operatore perdano, a fa¬ 
vore di TIN, gran parte del 15% di 
utenza in precedenza fidelizzata da 
Telecom Italia attraverso la formula 
urbana. A conti fatti, stiamo parlan¬ 
do di 15-20 miliardi che Telecom 


Il cavo, fibra, doppino o coassiale, e l’elemento por¬ 
tante dell’lnformation Technology Le forbici sono 
quelle con cui qualcuno taglia il cavo. Qualche volta ta¬ 
gliare il cavo può essere utile o indispensabile: è il ca¬ 
so ad esempio delle tecnologie wireless o satellitari. 
Talora, il cavo viene tagliato per errore: è il caso di nu¬ 
merose scelte economiche e politiche fatte in Italia 
negli scorsi decenni dal monopolista uscente o da chi 
aveva il dovere di indirizzarlo o controllarlo. In questo 
caso è ancora corretto parlare di taglio, ma non neces¬ 
sariamente solo del cavo. 


l'I Presidente di MC-link e vicepresidente dell'Associazione Italiana Internet Provider 


16 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 












Italia non potrebbe non versare ai concor¬ 
renti. 

Per contro il "costo" per Telecom della 
formula urbana, ovverosia il risparmio 
complessivo degli abbonati si aggira sui 
10-15 miliardi (ipotesi di calcolo: abbonati 
medi '99, 1.200.000, sottoscrittori formu¬ 
la urbana 15% (solo privati), durata media 
della telefonata 35-40 minuti al giorno; 
prevalenza di chiamate dopo le 18.30, 
scatti risparmiati per ogni abbonato 2-2,5 
al giorno; canone di abbonamento 2.500 
lire/mese). 

Riassumendo. Telecom Italia spende 
10-15 miliardi per non spenderne 15-20. I 
nuovi operatori telefonici perdono 15-20 
miliardi dì interconnessione; TIN acquisi¬ 
sce un'altra bella fetta di mercato. 

Visti i risultati e visto che tutto questo 
meccanismo doveva essere ben chiaro 
agli addetti ai lavori anche 2 anni fa, resta 
mcomprensibile la tenacia con cui si è so¬ 
stenuto e si continua a sostenere che la 
formula urbana è stato un provvedimento 
a favore dello sviluppo di Internet. 

3 - Le facilitazioni 

per i collegamenti di lunga durata. 

L'intero arco parlamentare si è trovato 
d'accordo bisogna favorire lo sviluppo di 
Internet. E fin qui tutto bene. Poi ha pro¬ 
seguito: il sistema migliore per promuove¬ 
re lo sviluppo di Internet è abbattere il co¬ 
sto della telefonata Ahi: dati alla mano, 
quest’ultima asserzione è infondata. Però 
si fa bella figura con gli elettori. 

Il risultato è una promessa che non po¬ 
trà essere mantenuta se non violando 
due dei principi base della liberalizzazione 
delle telecomunicazioni in Europa: quello 
dell'orientamento delle tariffe ai costi e 
quello dell'indipendenza delle tariffe dal ti¬ 
po di utilizzazione del servizio. 

L'orientamento delle tariffe ai costi, è 
uno dei cardini della riforma europea delle 
telecomunicazioni: per contrastare il pas¬ 
so alla concorrenza messa in campo dalla 
liberalizzazione, gli ex monopolisti hanno 
la tendenza a mantenere alte le tariffe del¬ 
le risorse esclusive. 

E 1 il classico caso di due piccioni con 
una fava con tariffe elevate p.e. delle co¬ 
de urbane, da un lato si genera un mag¬ 
gior costo per i concorrenti, dall'altro si di¬ 
spone di risorse per sussidiare le perdite 
generate da tariffe troppo basse per i ser¬ 
vizi soggetti a concorrenza. 

Se, come nel caso della Commissione 
europea, si punta allo sviluppo di nuovi 
servizi e all’abbattimento delle tariffe at¬ 
traverso l'eliminazione di sprechi e l’ado¬ 
zione di nuove tecnologie, bisogna con¬ 
trastare la tendenza dei monopolisti a 
sbarrare la strada ai nuovi operatori facen¬ 
do rispettare rigorosamente il principio di 
orientamento ai costi. 


L'indipendenza della tariffa dall'uso (va¬ 
le a dire una telefonata instradata attra¬ 
verso la rete pubblica deve avere lo stes¬ 
so costo indipendentemente dal fatto che 
l'utente parli nel microfono o fischi nella li¬ 
nea utilizzando un modem) è una conse¬ 
guenza diretta del principio di orientamen¬ 
to ai costi, ma ha ulteriori implicazioni: se 
la tariffa dipendesse dal tipo di utilizzazio¬ 
ne sì altererebbe pesantemente l'evolu¬ 
zione tecnologica e lo sviluppo naturale 
del mercato imponendo l'adozione di so¬ 
luzioni pilotate per legge. Un tipo di inter¬ 
vento che la Commissione europea vuole 
evitare. 

Se le telefonate possono avere tariffe 
variabili con la fascia oraria, con la distanza 
e, volendo, anche con la durata, ma solo 
se c'è una giustificazione legata ai costi, 
e se la tariffa non può essere legata diret¬ 
tamente all'uso (p.e. collegamento ad In¬ 
ternet) che l'utente fa del servizio, applica¬ 
re alla lettera le indicazioni dell'allegato al¬ 
la finanziaria '99 è pressoché impossibile. 
Una bella gatta da pelare. E soprattutto 
un’ulteriore indicazione che Governo e 
l'intero arco parlamentare non solo conti¬ 
nuano ad ignorare una serie di lacune nor¬ 
mative, ma quando prendono qualche de¬ 
cisione (sponsorizzazione della formula ur¬ 
bana, legge antipedofilia 269/98, collegato 
alla finanziaria '99), tendono a sottovaluta¬ 
re le implicazioni delle proprie decisioni, 

Cosa si può fare 

per promuovere Internet? 

Se, come abbiamo documentato, le ta¬ 
riffe telefoniche non sono il principale mo¬ 
tivo del ritardo e, d'altro canto, non è ra¬ 
gionevole ipotizzare e chiedere interventi 
tariffari che stravolgano il quadro europeo 
della liberalizzazione, cosa resta da fare? 

Ho una proposta sintetica rendere In¬ 
ternet più utile e più piacevole 

Nessuno si preoccupa del fatto che il 
telefonino costi, nella sostanza. 650 lire al 
minuto. E’ facile. E’ utile. In pochi anni gli 
abbonamenti hanno superato quota 20 
milioni Se Internet fosse facile ed utile 
quanto il telefonino potremmo recuperare 
il ritardo in pochi mesi. Sfortunatamente 
l'impiego del mezzo telematico è un po' 
più complesso di quello del telefono E 
per semplificarlo non bastano né leggi né 
decreti. Ma Governo e parlamento posso¬ 
no fare molto per rendere Internet piu uti¬ 
le: per esempio mettere a disposizione 
del pubblico le basi dati pubbliche, prima 
tra tutte quella della Gazzetta Ufficiale; 
spingere gli uffici a pubblicare tutte le 
informazioni utili al cittadino; realizzare 
servizi di pubblica utilità accessibili via in¬ 
ternet. E dopo gli uffici pubblici si posso¬ 
no fare interventi su aziende come le Fer¬ 
rovie dello stato perché migliorino i loro si¬ 
ti informativi e forzino i tempi per i servizi 


di prenotazione via Internet. 

E se ci sono un po’ di soldi, potrebbero 
essere investiti per finanziare la pubblica¬ 
zione delle mille basì dati che potrebbero 
essere utili, ma per la cui consultazione 
nessuno è disposto a pagare. Forse ba¬ 
sterebbe uno "sportello dell'editore tele¬ 
matico" per selezionare un po' di progetti 
utili e trovare finanziamenti europei 

Cosa si può chiedere 
sul piano tariffario 

Per concludere, sempre tenendo a 
mente che le tariffe urbane italiane sono 
tra le più basse d'Europa e quindi non so¬ 
lo non c'è spazio per una riduzione, ma ri¬ 
schiamo un aumento, ecco un piccolo pa¬ 
niere di interventi tariffari che potrebbero 
favorire lo sviluppo di Internet senza viola¬ 
re il principio comunitario di orientamento 
ai costi: 

1 riduzione delle aree locali 

2 introduzione della tariffa di prossimità 

3 sostituzione della TUT con la TAT 

4 riduzione delle tariffe dei Circuiti Diretti, 
con particolare riguardo a quelle urbane 

Il primo punto è chiaro a tutti: chi non 
ha un provider nella propria area locale pa¬ 
ga una interurbana; diciamo che con l'ope¬ 
razione 147 TIN ha parzialmente colmato 
il problema, peccato che sia un ulteriore 
caso di sussidio incrociato che l’ex mono¬ 
polista avrebbe forse dovuto evitare 

Tariffa di prossimità significa pagare la 
tariffa urbana non solo all'interno delle 
aree locali ma anche per le telefonate di¬ 
rette alle aree locali limitrofe. Rappresenta 
cioè un netto miglioramento anche rispet¬ 
to ad una forte riduzione delle aree locali. 
Dobbiamo augurarci che l'Autorità, che si 
è più volte espressa pubblicamente a fa¬ 
vore di questa soluzione, riesca a condurla 
in porto. 

TAT significa Tariffa A Tempo. E sareb¬ 
be una vera mano santa per la navigazio¬ 
ne web di lunga durata: perchè con 
l'ISDN si potrebbe abbattere la chiamata 
durante la lettura della pagina e ripristinare 
il collegamento al primo click in pochi se¬ 
condi, pagando cosi solo il tempo di tra¬ 
sferimento Non risolve il problema dei 
lungo-chattistì, ma se la vogliamo dire tut¬ 
ta, mentre amo forum e news groups 
(che godrebbero dell'agevolazione TAT) 
ho qualche perplessità sull’utilità sociale 
dei chat. 

Da ultimo due parole sul costo dei CDN 
(sostanzialmente superiore, in ambito ur¬ 
bano, alla media europea). La lentezza del 
collegamento incide non solo sul piacere 
della navigazione, ma anche sul costo del¬ 
la telefonata. E nel caso dei CDN ci sono 
ampi spazi per ridurrne le tariffe rispettan¬ 
do il principio di orientamento ai costi. Su 
questo tema i comitati "No TUT" hanno 
pienamente ragione. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


17 





MCmicrocomputer 












( Affrettatevi! L'offerta è limitala nel tempo) 










anno 


sole 


eli. 


I 


/ 


un’occasione da non perdere! 


( Affrettatevi! L'offerta è limitata nel 


no) 


Come specificato nell'editoriale (pag. 14), è appena avvenuto il passaggio di 
MCmicrocomputer dalla Technimedia S.r.l. in liquidazione alla Pluricom S.r.l. 

Ovviamente è confermata la validità degli abbonamenti in corso. 

Per ragioni organizzative, in questo numero non pubblichiamo i dati per eseguire il 
pagamento anticipato: chi vuole abbonarsi o rinnovare l'abbonamento (o richiedere 
arretrati) può compilare e inviare il tagliando qui sotto. L'ufficio abbonamenti provve¬ 
der in seguito ad inviare i dati necessari per il pagamento. 

Potete spedire il modulo per posta a Pluricom S.r.l., Viale Ettore Franceschini 73, 
00155 Roma, o via fax al numero 064321920301, oppure inviare i dati per posta 
elettronica all'indirizzo |abbonamenti(g)pluricom.it| 


Pluricom 


Nome, Cognome o Ragione sociale: 
Indirizzo via/ p.zza: .... 


CAP: . Città: .Prov.:. 

Telefono:. fax. e-mail. 


Abbonamenti: 


(3 Nuovo abbonamento a 11 numeri (1 anno) Decorrenza dal n . Rinnovo abbonamento n 


Italia 

□ 50.000 


Europa e Bacino Mediterraneo 

□ 150.000 


Americhe. Asia. Attica 

□ 200.000 


Oceania 

□ 250.000 


Arretrati: 


Richiedo i seguenti numeri arretrati. 


Al prezzo unitario di Lit. 15.000 (Italia) - Ut 20.000 (Europa e Mediterraneo) - Ut 25.000 altri Paesi 


Per un importo totale di : 





















































Pastai 


Sorpresa dolce, 

AMARA SORPRESA 


Sorpresa dolce: martedì 23 febbraio 
1999 ore 8.00 vado in edicola a comprare 
Repubblica e indovinate cosa trovo? 

Sì, ho veramente trovato, ben riposto 
sullo scaffale, MC di febbraioI 
Non credo ai miei occhi, la acquisto im¬ 
mediatamente e mi catapulto al lavoro 
per iniziarla a sfogliare Isolo sfogliare. 
SIC!, devo lavorare). 

Amara sorpresa: apro l'mdicel?!? ma 
dov'è? la sfoglio tutta ma non lo trovo. 
Cosa? L’articolo su OS/2 naturalmente 
Eh si, la rivista è dimagrita e anche OS/2 
ci ha rimesso le penne. Alla faccia della 
democrazia informatica da voi tanto de¬ 
cantata. Spero che sia solo una cosa tem¬ 
poranea. visto che siete rimasta l'unica ri¬ 
vista ad accorgersi che non esiste solo 
Wmdows9xNx2xxx. Ah, dimenticavo, leg¬ 
go MC dal lontano 1985 e solo ora mi so¬ 
no deciso a scrivervi. Mi avete fatto pro¬ 
prio arrabbiare allora? Un po' sii Comun¬ 
que complimenti per la nuovissima rivista 
e grazie per ospitare sul vostro sito il 
Team OS/2 Italia. 

Ciao a tutti e... buon lavorol 

Rocco Fott, Tonno 

E hm... velato rimprovero per il ritardo?. 

In effetti MC, come detto un paio di 
numeri fa, sta uscendo in un periodo 
avanzato del mese. Non per giustificare 
nulla ma, ricordo, il fatto che esca tardi si¬ 
gnifica anche che viene "chiusa" tardi 
per esempio è vero che questo numero 
esce dopo il 20 marzo, ma è anche vero 
che sto scrivendo queste righe il 19 mar¬ 
zo. Insomma la rivista esce tardi ma tardi 
non significa vecchia comunque Ciò non 
toglie che, come promesso, la data di 
uscita sarà anticipata nei prossimi numeri 
in modo da riportarla all'inizio del mese. 
Purtroppo è una delle sgradevoli conse¬ 
guenze della famigerata (posso dirlo?) ri¬ 
strutturazione della casa editrice che 
termina oggi, come anticipato nell'edito¬ 


riale. Abbiate ancora un attimo di pazien¬ 
za e continuate a seguirci! 

Quando alla rubrica OS/2, non abbiamo 
deciso di mandarla in pensione nella ridu¬ 
zione di pagine della rivista, OS/2 non ci 
ha lasciato le penne, ma è solo stato 
"sfrattato" temporaneamente 

m.m. 


NUOVO FORMATO, 
PUBBUCITÀ, CD-ROM 


Ho appena letto l'editoriale del n 192 e 
vorrei esprimere la mia opinione riguardo 
alla presenza di allegati alla rivista 
Per mia natura sono contrario agli alle¬ 
gati di tipo pubblicitario Idepliants di vari 
negozi/produttori) e vorrei poter scegliere 
se ricevere o meno gli allegati (come era 
stato fatto tempo fa per MCdigestl So 
che questa soluzione comporta degli ag¬ 
gravi gestionali e monetari, per cui penso 
che riuscirete, come sempre, a trovare 
una soluzione che riesca a soddisfare tut¬ 
te le esigenze, vostre e dei lettori 
E se deciderete di allegare un CD-ROM 
alla rivista il contenuto sarà sicuramente 
di alto livello 

Vi ringrazio per la gentile attenzione. 

Luciano, Sesto San Giovanni IMII 

Spettabile Redazione, sono un vostro 
vecchio lettore ed abbonato, quindi trala¬ 
scio i meritati complimenti per venire su¬ 
bito al dunque pur apprezzando la riduzio¬ 
ne di prezzo le a chi non piace risparmia¬ 
re?! ed apprezzando la vostra onestà per 
aver regalato ulteriori numeri ai vecchi ab¬ 
bonati, c'è qualcosa che mi manca. Sarò 
in controtendenza, ma mi manca un po’ 
quel bel pacco di pubblicità coi prezzi che 
mi serviva quasi come un catalogo di rife¬ 
rimento per avere sempre un’idea aggior¬ 
nata del costo dei vari PC ed accessori. 
Mi direte che basta fare un salto nei ne¬ 
gozi per raccogliere pacchi di pubblicità e 
prezzi, ma non è la stessa cosa che rice¬ 
verlo mensilmente. Per quanto riguarda 


Scrivete a MCmicrocomputer! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschini 
73, 00155 Romal. sia il fax della redazione 106432193021. sia l'e-maii. ali indirizzo 
hic posta'ffpiyricom~i7] Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competen¬ 
za, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella 
dei singoli redattori E' più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi... E' diffi¬ 
cile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affran¬ 
cate): per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se 
non vi rispondiamo. Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e 
teniamo nella massima considerazione ciò che ci viene segnalato 


eventuali CD inclusi nella rivista vi do 
completamente ragione ho già tribolato 
abbastanza per rimuovere sacchi di 
"spazzatura" (non voglio dire che sia 
sempre così) da amici alle prime armi che 
non sapevano piu cosa fare avendo i PC 
intasati dai tanti "regali" incautamente in¬ 
stallati. Per non parlare dei problemi dì al¬ 
cuni giochi DOS che "sputtanano" la 
scheda sonora o ì files di configurazione e 
non sempre si riesce a rimettere le cose 
a posto in un attimo 
Se ci sarà un CD incluso in MCmicro¬ 
computer saprò che si tratta di materiale 
selezionato, interessante e non dannoso 
Pur lamentando anch'io la lentezza dei 
recapiti (ma so che non è colpa vostra), 
resto vostro abbonato e vi saluto cordial¬ 
mente. 

Giuseppe Leva 

E ' vero, e sono numerosi i lettori che 
sostengono che la pubblicità, quando e 
informativa, è utile e gradita Come spes¬ 
so succede, e come dovrebbe essere 
sempre, tutto sta nei contenuti: anche nel 
caso del CD-ROM! E ribadisco il concet 
to: non è che odiamo i CD, ma solo che 
non abbiamo voluto "appiccicare" un CD 
a tutti i costi alla rivista tanto per fare sce¬ 
na. infilandoci dentro materiale qualsiasi 

m.m. 


Maledetti virus 


Mi rivolgo a lei dopo aver letto con atten¬ 
zione i suoi sempre divertenti articoli sui 
virus, sia nella lubrica ABC sia nelle pro¬ 
ve. Perciò ho pensato di rivolgerle un que¬ 
sito cui altri non hanno saputo dare rispo¬ 
sta 

Il mio computer (un Acer 166MMX por¬ 
tatile) è stato colpito da una pesante infe¬ 
zione da virus che lo ha devastato nei 
suoi file. Grazie all'uso di due buoni antivi- 
rus sono riuscito a uscirne senza troppi 
danni, ripulendo quasi tutti i file presenti 
sul disco e anche su alcuni dischetti Pur¬ 
troppo però ho ancora sull'HD due file 
che non riesco a ripulire, vale a dire il SY- 
STRAY EXE e l'EXPLORER EXE. cosi co¬ 
me mi avvisa il mio programma antivirus, 
contro i quali esso non può nulla £' dav¬ 
vero tanto difficile disinfettare questi file? 

I soliti sapienti mi hanno detto che l’uni¬ 
ca soluzione è formattare a basso livello 
tutto l'hard disk. Possibile che non ci sia 
una soluzione meno drastica? 

Grazie e buon lavoro 

Alessandro Tagliavacche 
Monza 
continua a pag 22 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


21 















segue da pag. 21 


N on è possibile ''disinfettare" come lei 
dice, i file C:\WINDOWS\EXPLORER 
EXE E C:\WINDOWS\SYSTEM\SYSTRAY 
EXE perché si tratta di due dei piu importan¬ 
ti programmi di sistema operativo che ga¬ 
rantiscono la "tenuta" dell'interfaccia Win¬ 
dows, deputati, come sono, alla gestione 
della gerarchia dei file sull'HD e della can¬ 
cellazione dei file non piu necessari II moti¬ 
vo per cui non accettano interferenze é che 
essi sono sempre in funzione (strano, però, 
non le pare, che siano poi stati attaccati dal 
virus!) 

Si può arrivare ad essi lavorando con un 
antivirus sotto DOS, ma esiste una maniera 
piu elegante per raggiungere lo stesso risul¬ 
tato Vediamo come 

Occorre isolare questi due file dal siste¬ 
ma operativo tutto quel che occorre è un 
floppy disk, Copiare questi due programmi 
sul floppy con Explorer (già, proprio lui) Lan¬ 
ciare l'antivirus e ripulire il floppy. Ora rilan¬ 
ciare il sistema in MS-DOS e cancellare i file 
infetti dalla directory Windows (battere 
C:\>DEL CAWINDOWSNEXPLORER EXE e 
C:\>DEL C:\WINDOWS\SYSTRAY EXE. Poi 
copiare i file presenti sul floppy nelle stesse 
locazioni. Se il virus non ha compromesso 
le funzionalità di questi due file, al restart 
dovremmo avere una macchina libera da 
problemi. 

raffaello de masi 


Un modem senza patria 


Sig. De Masi, 

complimenti per i suoi divertenti articoli. 
Quale mago dell'ABC dei computer, aiuti 
una persona in difficoltà Prometto un pelle¬ 
grinaggio ad Atripalda. 

Possiedo un modem esterno K56 com¬ 
perato, di seconda mano, da un rivenditore 
che l'aveva ritirato per una permuta con una 
scheda ISDN II modem mi era stato fornito 
as-is, come si dice, con il software su un 
CD nscnvibile e sema alcun libretto o scato¬ 
la originale. La marca mi è completamente 
sconosciuta, RIPP, e ricerche su World Wi¬ 
de Web sono state sema risultato. 

Sono riuscito a ben configurare il mo¬ 
dem, ma vorrei sapere se è upgradabile a 
V90 Come posso fare? 

Un'altra domanda, guai è il miglior com¬ 
promesso tra compressione e qualità dei di¬ 
versi formati d'immagine? Grazie 

Mario Fabbri 


nella componentistica essenziale, a pochi 
costruttori 

Se non ha idea di come fare per rintrac¬ 
ciare il produttore della sua periferica, può 
aggirare l'ostacolo semplicemente ricavan¬ 
do le informazioni di cui necessita ricorren¬ 
do a questa procedura. In qualche punto del 
modem, prevedibilmente sotto, dovrebbe 
esserci un'etichetta (dovrebbe essere an¬ 
che sulla scatola originale, ma dice di non 
averla) con una serie di specifiche. Non può 
mancare una riga, che inizia con FCC (talvol¬ 
ta è contrassegnata con un punto rosso o 
con un cerchietto) ed è rappresentata da 
una stringa alfanumerica d'approvazione. 
Con questa stringa alla mano vada al sito 
Web http V/www kbb.corT) e trovi II sito FCC 
corrispondente alla sua sigla 

Ogni sito contiene un campo di ricerca, in 
cui inserire la stringa la lei trovata. Risultato 
della ricerca sarà il nome del costruttore e il 
modello specifico del modem (attenzione, 
potrebbe non coincidere con quelli stampi¬ 
gliati sul modem, ma non ha importanza) 
Da qui, attraverso l'aiuto di un motore di ri¬ 
cerca. potrà raggiungere il sito adatto e veri¬ 
ficare quanto da lei desiderato. 

Il piu alto rapporto di compressione otte¬ 
nibile su un'immagine passa attraverso il 
formato JPEG, qualunque sia il tipo d'imma¬ 
gine da cui si parte. Non si tratta del forma¬ 
to che garantisce la più alta qualità, ma, a 
meno che non lavori nel campo professio¬ 
nale (nel qual caso è d'obbligo il formato 
UFF), quella indicata è la scelta migliore, vi¬ 
sto che è anche ben supportata dalla mag¬ 
gior parte dei package grafici, anche di mo¬ 
desta qualità 

Raffaello De Masi 


Cl SPIA DAVVERO 

il Grande Fratello? 


Caro De Masi 

Cosa c'é di vero le di pericolosoI nel fatto 
che il Pentium III contiene un numero di ri¬ 
conoscimento che viene "impresso " in tutti 
i file da esso creati o, comunque, maneg¬ 
giati? Si potrà davvero risalire alla persona e 
al computer che li ha generati? Questo vuo¬ 
le anche dire che chiunque, noto questo nu¬ 
mero d'identificazione Iche è prevedibile 
che Intel, e, poi. in cascata, tutti / costrutto¬ 
ri. assemblatori e rivenditori conosceranno! 
potrà essere monitorato Iper usare un ter¬ 
mine a lei caro) nella sua attività. Siamo dav¬ 
vero arrivati a quello che temeva Orwell? 

Filippo Latino 


P er scoprire se è possibile upgradare il 
suo modem esiste una via sconosciuta 
ma efficace Consideri che. ad onta del fiori¬ 
re delle marche e dei logo, la "meccanica" 
interna dei modem può essere ricondotta, 


M olto si è detto circa questa nuova ca¬ 
ratteristica del P III, ed è probabile che, 
quando questa risposta sarà pubblicata, 
molte ombre e dubbi in proposito saranno 
finalmente fugati Resta comunque il fatto 


che questa caratteristica, che peraltro Intel 
non ha mai nascosto pur avendo sempre 
adonato la tendenza a minimizzare, ha de¬ 
stato, al suo annuncio, non poche perples¬ 
sità. 

Riassumiamo i fatti; una nuova caratteri¬ 
stica del neonato processore è la presenza 
di un numero di serie, sotto forma di un co¬ 
dice a 64 bit, inserito in ogni chip al momen¬ 
to della produzione Lo scopo dichiarato di 
questa presenza è quello di aumentare la si¬ 
curezza durante la manipolazione dei dati 
Questo permetterebbe, a d esempio, acqui¬ 
sti più sicuri su Internet, visto che si potreb¬ 
be verificare che l'ordine e fatto davvero at¬ 
traverso una particolare macchina. Inoltre, 
verificando davvero l'identità di chi c'è di 
fronte, si permetterebbero più sicure transa¬ 
zioni tra due persone in contatto. Non ulti¬ 
mo. questo consentirebbe anche una sorta 
di "imprimatur" su documenti e programmi, 
garantendo una maggiore difesa contro la 
pirateria. 

Ovviamente le potenti organizzazioni 
americane in difesa dei consumatori e della 
privacy sono immediatamente insorte 
L'Electronic Privacy Information Center, un 
istituto di ricerca di Washington ben noto 
per la correttezza dei suoi report e per le 
opinioni tenute in gran conto nei giudizi, ha 
espresso forti perplessità sulla cosa, indi¬ 
cando chiaramente come questa caratteri¬ 
stica permetta verifiche indesiderate dell'at¬ 
tività dei singoli, rimuovendo l'anonimato fi¬ 
nora fiore all'occhiello di Internet. Intel si è 
difesa affermando che le compagnie che 
utilizzeranno il Pili potranno disimplementa- 
re questa funzione nelle loro macchine, ma 
la risposta è stata che in pratica, si sta gio¬ 
cando sulla differenza tra sicurezza e pri¬ 
vacy, e che il diritto di restare anonimo di 
chiunque è scelta personale del singolo, 
non di chi gli fornisce la macchina. 

Intel ha annunciato, comunque, che verrà 
anche fornita un’utility per disabilitare la tra¬ 
smissione di questo numero, quando desi¬ 
derato. Come contraltare ha evidenziato co¬ 
me questa caratteristica possa essere utiliz¬ 
zata per cifrare file poi leggibili solo dal titola¬ 
re del numero, dimenticando, forse, che la 
cosa può essere fatta anche attraverso un 
comune pacchetto di cifratura Giustifica 
inoltre tale necessità anche affermando che 
la presenza di questo numero scoraggereb- 
be trasferimenti e utilizzo piratesco dei pro¬ 
cessori 

Sinceramente è mio personale parere che 
queste giustificazioni facciano intravedere 
un poco l'ordito; Ritengo, infatti, sia sacro¬ 
santo diritto del compratore, al momento 
dell'acquisto, di poter disporre della sua 
identità, quale utente, secondo scelte per¬ 
sonali, senza per questo dipendere da qual¬ 
cosa che un altro ci ha lasciato dentro. In al¬ 
tri termini nessuno comprerebbe un'auto¬ 
mobile permettendo comunque al costrut¬ 
tore di scoprire dove, con questa, va viag¬ 
giando. 

Raffaello De Masi 


22 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 








V f N T U 1 TOHMIO 



UNIVERSA!. SERIAL BUS 

USB Exptcm bus 4 o 7 p orto 


USB Clawic Kovboord 




Collegate 4 o 7 dispositivi US8 ad ut sm 
goto PC o l’IMAC, in cascata fino a 127. 
Potete collegare e scollegare a caldo I di¬ 
spositivi ed automaticamente il PC ne n- 
leva la presenza e II configura: scanner, 
stampanti, macchine fotografiche digitali, 
modem, TA ISDN, videocamere... 



USB Parallel Printer Adaptor 

Per collegare qualunque stampante pa¬ 
rallela al vostro bus USB, il PC o l'iMAC 
ne rileva la presenza e la configura. 



USB Serial Adaptor 

Inserite qualunque dispositivo seriale co¬ 
me modem o TA ISDN al vostro bus 
USB, il PC o l'iMAC ne nleva la presenza 
e la configura. Perfetto per stampami se¬ 
riali, modem ad alta velocità V.90. mo 
dem ISDN, digitai camera, scanner, in¬ 
put devices e tavolette grafiche. 



USB Direct Connect 

Il Direct Connect mette in rete due PC 
fra loro tramite il bus USB. Nessuna 
configurazione, collegate I cavi e siete 
in rete. Ottimo per sincronizzare file, co 
piare quantità di dati, condividere 
stampanti, giocare in rete, collegare il 
laptop al computer di casa. 



Installa nel vostro PC un bus USB a 12 
Mb. Totalmente Plug&Play senza In¬ 
stallazione. Aggiunge un secondo bus 
USB a computer già USB. 



USB Ethernet Adapter 


Mette In rete un PC tramite il bus USB. 
Nessuna configurazione, collegate i cavi 
e siete in rete. Ottimo per sincronizzare 
file, copiare quantità di dati, condividere 



Un connettore 
Una scelta 
La soluzione 


Se possiedi un PC 
con Windows '98 
o un iMac Apple 
puoi già collegargli 
dispositivi USB. 
USB è il nuovo 
connettore del futuro 
ideato da Intel. 
Compaq. Microsoft 
e NEC: un unico BUS 
a 12Mbit unisce tutti 
i dispositivi esterni 
del tuo PC fino ad 
un massimo di 127! 


Colleghi a caldo 
modem, scanner, 
videocamere, mouse, 
joystick che vengono 
immediatamente 
riconosciuti 
dal sistema. 

Senza bisogno 
di configurare 
o di riavviare 
il computer puoi 
subito utilizzare le 
periferiche installate. 


Sono inoltre disponibili videocamere , modem e TA ISDN USB 

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stampanti, giocare in rete, accedere ai 
server aziendali ed alle risorse Intranet. 



La tastiera USB e adatta a tutti I Pc e 
Laptop con porta USB. 104 tasti, 
membrana QuietType(tm) per tasti si¬ 
lenziosi e facili da premere. Tre tasti 
QulcKeyttm) per facile accesso a Win- 
dows(r) '98. 



USB Ergo Mouse 

L'Ergo Mouse USB é adatto a tutti i Pc 
e Laptop con porta USB. Mouse 31» 
stl ergonomico, totalmente plug&play 
sostituisce qualunque mouse senale o 
ps2 preesistente. 


USB ClassicMouse 


Il Classic Mouse USB è adatto a tutti 
I Pc e Laptop con porta USB. Mouse 3 
tasti, totalmente plug&play sostituisce 
qualunque mouse seriale o ps 2 pree- 



II Joystick da collegare al bus USB. Fi¬ 
no a 127 Joystick su una stessa mac¬ 
china! Impugnatura ergonomica, 4 bot¬ 
toni, trim e base con ventose. 



USBCevlA-Ao AB 

Il cavo USB è il cavo ideale ad alte pre¬ 
stazioni e doppia schermatura per col¬ 
legare i dispositivi USB al PC o all'HUB 
USB, Il cavo USB A-B si utilizza per la 
connessone di un dispositivo USB ad un 
HUB o ad un Host USB. Il Cavo AA è una 
prolunga di 5 metri, entro i limiti delle 
specifiche USB. 



USB Motherboard Cable 

Il Motherboard cable USB rende di¬ 
sponibili porte USB tipo "A' alle mairv 
board già dotate di interfaccia USB. 














Volete fare con Internet un salto di qualità? Allora scegliete MC-link, il provi¬ 
der nazionale che dal 1986 cavalca l'onda della telematica e oggi offre molti 
vantaggi che lo differenziano sostanzialmente dagli altri provider: dodici anni 
di esperienza al fianco di utenti privati, professionisti e aziende; un potenzia¬ 
mento della rete attentamente programmato in funzione della crescita degli 
abbonati; una connettività affidabile che garantisce la massima fluidità dei col- 
legamenti; una rete capillare distribuita in oltre 110 città in Italia con un rap¬ 
porto modem/abbonati da 1/10 a 1/15; supporto tecnico ed assistenza sull'in¬ 
tero territorio nazionale. Per l'uso personale: l'offerta "click and surf' full in¬ 
ternet (www, e-mail, ftp, news, telnet, Ire e altre esclusive funzioni che am¬ 
pliano e semplificano le funzioni di Internet) comprende un CD-ROM con l'in¬ 
stallazione guidata del software di navigazione (Microsoft Internet Explorer o 
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sclusive qualità degli spazi Web fino alla connettività su linee dedicate. Per 
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configurabili in remoto. 

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• Connessione fiat 24 ore per tutta la rete aziendale, mediante router con una linea ISDN. 

• Registrazione e manutenzione dominio liwww.aziendàjtl 

• Hosting mail server virtuale con IO caselle di posta lelettronicalnome@aziendaJtl 
configurabili in remoto. 

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Asti 

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Siena 

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Biella 

33 6ASON 



Cuneo 

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Ivrea 

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Perugia 

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Cremona 

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Roma 

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Tivoli 

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Ave zzano 

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Sondrio 

14.4 

Chicli 

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Varese 

33.fi/X2/IS0N 

l'Aquila 

288 

Vernami 

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Pescara 

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Belluno 

28J 

Teramo 

14.4 

Padova 

33.fi/KSfiAS0N 

Campopasso 

33.fi/KSfiASDN 

Rovigo 

33 6ASON 

Isemla 

14.4 

San Doni 

33.S1SON 



Treviso 

33 61S0N 

Malora 

14.4 

Veneri! 

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Avellino 

288 

Verona 

33.fi/X2AS0N 


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33.6X2.1SDN 

14.4 

28.8 

Benevento 

:: i u .. z.' \ Climi 

Gorizia 

144 

Caserta 

28.8 

Pordenone 

33.6AS0N 

Ischia 

33.6K2ASDN 

Trieste 

33.61SDN 

Napoli 

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Udine 

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Salerno 

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Bolzano 

Trento 

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Genova 

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Parma 

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djonenco Con lauo del brwier si posso 
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sudisele pe unger» Moadcne cosi li 
seta e rnsororoo « atro affAcasm 
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E ai programma fede e dncaror per creare 
propn scretnsner penombrao fernette 
fnseronerood magri. cip art anso 
» e tram uA o Crea i stop aiioraaoco 
disnturw i tuo soetnsaif su Internet e su 
difetto 

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PHOTO & GRAFICA PER 
WINDOWS 95 

È 4 moro troyimma a 32be per 4 ds^no e 
4 reocco feccyafco la mamfxitucrv e la 
modAra de* •magri, un programma 
esrtmaiwte penne e taakwroe rooo 
d< non parò uno ala rosea crearmi 
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FACCE DI 
COIVI IVIA 




EXTRACADIV 




FACCE DI GOMMA 

Creare tifai speciali, fcecmonagf, defcrma- 
«n denta, Ometti d'aigui cnginil o 
•e personale® non e mai saio con d»er- 
teme Condor700efaei»Iccografio Urn- 
o col programma I rombi con un i 
topi, e «amence Noie t 


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EXTRACAD 


o EXTRACAD IV 


F un CAD bidimensionale ewemamente 
ncco di comandi di disegno e di furo»» per la 
leateasone di fiaba» tipo di progetto 
lardioettomco drauko. eterno. i 
impero ed espoma nd fermato EWC per una 
pena compattila con gk ibi CAD, 

Uro 149.000 


EXTRACAD IVi 
LIBRERIE 

Srotoli po (arredamento dintemi 

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Srobof per retala 
Uro S9.000 

Srotoli elettronici analogo 
Uro 59.000 
Sente* eternano dotai 

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Smbok efao industriali e cwk 

Uro 59.000 




AQUILA 



AQUILA IV 

PER WINDOWS 95/98 

E il pnyimma pò completo I mubaoendale 
e mdtmaeuarol per li gesto» detta pro¬ 
gni attenda. Il programma e ga operano pò 
p«er effettuare bconabdtam Euro, e prese- 
de and» baso* definì» 2000. 
tiro 599000 compro» in armo A asino» 
n granài del doro 1 Un 300.000 



FALCO III 

Contabilità Ordinaria 
PER WINDOWS 95/98 

S nroigea rotte Ir pocolr e mede attende 
d* Einno tescp» A un profanimi d« 
gessa n modo lemplet ed effóerot b co» 
abbi crdruru r parta doppi 

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■ granài del rotore A Uro 100.000 



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LE TUE VENDITE 

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gromma gemme di sAippart 4 
d affan con b dereeb. di pianificare i( con- 
nolo degli agenti e di «ificne i risultiti delle 
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di méttuare 4 ropdogo 4 una «uittor» 
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granata del nbre 4 Lire 100.000 

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DI COMMERCIO II 
PER WINDOWS 

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scamtutdta dei dab tra gl ardun, satsn- 
t*e. sampeperscauliiabà nienmenoonS 

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emioni, nrpiloplM, non li Kcmhol « 
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SOLUZIONI MAGAZZINO IV 

B MAGAZZINO 5S&J&E+, 

. gestro® distinta Ma.can.-oeseat'so.depo 

» V ./nflH sei, movnntnooora ««ni, documenti e 

isrr 


K 


OPERAZIONE 
ETICHETTE III 

Il programma si propont comi li sdunme 
p« chiunque abbu bisogno di tritare dote 
«chete. mettendo i daposmor» dell'utente 
numeosc SiTOOib tra cu il eottgamento a 
dilata» esterni e la stampa de iodici i 
torri 

^ 7MM ^Oif 



PROGETTO 

FATTURAZIONE 

PROFESSIONISTI 

Inetepenublc p« emettere facilmcme fattn 
punte prò ferma t fmirt parcelle compii 
bé u « ter e!» * Euro Gestisce inagrirei» 
commiarni', coHibonton r fetnaoh; effettua 
itampr and» su ani «orni. 

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300 CONTRATTI E 
LETTERE COMMERCIALI 
IN WINDOWS 

Uni accolla di modelli di lauro commercia¬ 
li, contratti e documenuiioni; sono uulesem 
pi p« Il peroro «esperi rulla rodanone 4 
irsi, r per dii donWi ferme iliematM th 
espnmesi 
Uro 49.000 


PROGETTO DENTISTA III 

Crise all sua ampia gamma di munenti e 
bracini, d» pmoene di iflromaro e nsohet 
le fnnopii predematd» «eronii al Inoro, e 
il prodotto proróucnale sleale per la (empir- 
la tesione di uno sudo dentlneo 
Uro 149.000 



pnoorno 

AGENZIA IMMOBILIARE 


PROGETTO AGENZIA 
IMMOBILIARE III 

% uro gestire» compirli e moderna de#'a 
gentil pe la compravendei di immobili, te 
rem. boi e capannoni, in Ir rane lunaorolea 
da Kgarolarr la geseione degi annunci «imo- 
tubane degli appuntameli 
Uro 149,000 





PROGETTO 
AUTO AZIENDALI 

Rap(re»nu il notrware ideali pe facrlearo 4 
controllo costaree » un parto di autennturo 
cotti dtOe automobi, pian&asone delie 
operatami di manuteneone, presone ab 
qual sono saie alWate. gtatwne dei contrai 
ti di leasme. ecc 


PROGETTO 
CONDOMINIO III 
PER WINDOWS 

E il progamma che tonala le esigenti di turo 
gi ammmistnton di condommo Getter 
tabefc condommuL conto cerrete, ferme di 
pagamento, lampe, Bicone Mano, ecc, 

Lite 149,000 



PROGETTO 

ALBERGO 


PROGETTO ALBERGO II 
PER WINDOWS 

Permeile la gestione completa di un aibeigo di 
prccofe-mwie dunensom, gestee: carnee 
(definet pe updogia), fretto, posti letto, 
pano, accomodamenti, pronroasom, cheti- 
«,ett 

Uro 149.000 



PROGETTO 
AUTOFFICINA II 
PER WINDOWS 

È fon*» a/chruae, «tatare t modificare 
denti e femori, predispone e archiviare pro¬ 
strarli, gestire 4 magarono con reiaDss felini, 
enettee fatture co romita fiscale, lampa¬ 
re, ecc 

Uro 149.000 


PROGETTO NEGOZIO 
AL DETTAGLIO II 

Finalmente un programma che facilita il lavo¬ 
ro nd tuo negono 

Oltre alla gemer» de denti, de fcrmeon e del 
magarono, il programma premete di ergane- 
tare promcTO». rediger imtntan, intere 

E word, ecc 

" ,500 ° ^u».! 


PROGETTO 

RISTORANTE 

m 


PROGETTO RISTORANTE 
PER WINDOWS 

È un sdmre ratsonile e flessibile, di facile ed 
«mediato unta», creato atfouamente pe 
gestro miceli», asole calde, mense ed ibi 
tipi tb esercii! di rotorawne 
Lire 129.000 



PROGETTO 
CARROZZERIA 
PER WINDOWS 

Olire le appieno procedure gemer* aiutali 
ca de» e femaon, gestione lami prero, rea 
lenone peotntm, gemme magarono, fa 
tintone, scadennro e reakaroone prestn 
IM 

Uro 149,000 


PROGETTO NEGOZIO 
D'ABBIGLIAMENTO II 

il programmi e basato su una mutua mdu- 
dsvumento che petmetie 4 mostrare a ndto 
parò tabelle conttmpceineamentt, al fine di 
rendere piu Ideile 4 contilo de dio (denti, 
fenwon, magarono. ect| 

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Imposta il tyo di gioco e 4 listilo delTaistiu- 
no 14 tuo IV | e 4 programma atei l'ambcn 

te giusto mediante una fedele rappreanuaci 
I» della scacthiera « JD Poni anche creare 
un file pe 4 tuo sto vstb e potare con i tuoi 
amici collegati a Interne 

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CAMPEGGI 



PROGETTO CAMPECCI 

La solinone definitivi pe la gemer» 4 un 
moderno eampegpo Pàscer automatica- 
mence tutto il processo di Inoro, dall preno¬ 
tatone ala mutua dd campeggo II tutto 
con una ««faccia pafea di immtdaio uu- 
lino 

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POKER! & 
BLACK JACK! 



POKER! & BLACK JACKI 

Basta con le sdite panne' SeMl il tuo peso- 
ugge «posa >1 grado di ómroU. i tuoi 
limo, le puntate, I credto e lasciati trascmare 
dal poco, confidando, «caso4 bisogno,sul 
pulsante 'tmeigena apo' che nasconde 
dallo sebermo la partea, ubandola comun* 
oue sul disco. 

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PERIFERICHE 


di Pierfrancesco Ftavolini 


Primavera Epson... più colorata che mai! 



Epson presenta due nuove stampan¬ 
ti a getto di inchiostro, nate con l'am¬ 
bizioso fine di segnare un nuovo rife¬ 
rimento per la stampa a colori di ele¬ 
vata qualità, la versione USB dello 
scanner GT-7000 ed una nuova foto¬ 
camera digitale, la PhotoPC 750Z da 
1.3 megapixel. 


Epson Stylus Photo 750 

La Epson Stylus Photo 
750 si affianca e migliora 
le già ottime caratteri¬ 
stiche della Photo 
700, ed integra le 
ultime innovazioni 
tecnologiche Epson, 
per mento delle 
quali è possibile 
ottenere una qualità 
di stampa ancora 
più elevata, unita ad 
una velocità addirittura dop¬ 
pia rispetto alla precedente 700 con la 
Stylus Photo 750 sono necessari appena 
due minuti per stampare una foto in for¬ 
mato A4 Questi risultati sono stati otte¬ 
nuti grazie all'impiego della tecnologia 
Epson Variable-sized Droplet e a notevoli 
miglioramenti nella parte meccanica. 

Grazie alla superiore qualità di stampa 
fotografica e al costo altamente competi¬ 
tivo la Photo 750 è dedicata al mercato 
amatoriale e domestico oltre che al set¬ 
tore fotografico. 

Alla tecnologia già presente nella Photo 
700, e cioè alta risoluzione (1440x720 dpi 
e inchiostro a sei colori) la 750 incorpora 
la nuova tecnologia Variable-sized 
Droplet con Ultra Micro Dot Con questa 
tecnologia è possibile avere dimensione 
dei punti differenti tenendo conto della 
densità del colore. Aree di alta densità 
vengono coperte con gocce di inchiostro 
grandi o medie, rispettivamente 19 o 10 
picolitri; le parti a minore densità vengo¬ 
no stampate impiegando gocce molto 
più piccole, da 6 picolitri. In questo modo 
si riesce ad avere una altissima qualità di 
stampa senza ridurre la velocità. La tec¬ 
nologia Variable-sized Droplet non e altro 

30 


che una variante della tecnologia piezoe¬ 
lettrica. In questa tecnologia vi sono dei 
trasduttori piezoelettrici i quali ricevono 
un impulso elettrico che li deforma. La 
deformazione fornisce la spinta necessa¬ 
ria per espellere la goccia di inchiostro 
dall’ugello. Nella tecnologia Variable- 
Sized Droplet vengono applicati 
impulsi elettrici di diver¬ 
sa intensità e fre- 
I quenza e questo con- 
j sente di avere gocce 
I di diverse dimensioni. 

I In pratica esistono due 
tipi di impulsi, che defini¬ 
remo "A" e "B". 
Applicando l'impulso 
A verranno pro- 
dotte gocce di 
A inchiostro da 6 
/ picolitri, con 
5 l'impulso B si 
B/'. J avranno gocce 
I> da 10 picolitri 
W Applicando 
f contemporanea¬ 
mente i due impul¬ 
si viene prodotta una 
goccia di inchiostro più grande, e precisa¬ 
mente da 19 picolitri, Con un accurato 
controllo del processo di elaborazione 
delle mezzatinte e alla matrice di stampa 
1440x720 è possibile riprodurre corretta¬ 
mente e ad alta densità i dettagli più pic¬ 
coli. Oltre alla Variable-sized Droplet e 
alle gocce di inchiostro piccolissime, 
nella 750 è stato aumentato il numero di 
ugelli, per incrementare la velocità di 
stampa. La 750 integra infatti ben 48 
ogelli, invece di 32, per ogni colore a cui 
si aggiunge un miglioramento della mec¬ 
canica per avere una velocità superiore 
anche alle risoluzioni più elevate. 

L'utilizzazione di queste tecnologie 
avanzate ha reso possibile un miglio¬ 
ramento sostanziale anche 
nella stampa su carta 
comune. Lo sviluppo d 
una tabella di look-up 
relativa allo spazio colo¬ 
re ottimizzata per la 
stampa su carta comu¬ 
ne, ha permesso un 
aumento nella gamma 
dei colori riproducibi¬ 


li e un miglioramento nella resa cromati¬ 
ca. Epson Stylus Photo 750 integra, oltre 
alla consueta porta parallela ed alla porta 
seriale per Mac, anche una interfaccia 
USB per il collegamento a iMac ed un 
miglior trasferimento dei dati. Viene for¬ 
nita con i driver per Windows 95, 98 ed 
NT 4.0. Sono stati inoltre migliorati i dri¬ 
ver di stampa, con la presenza inoltre di 
una guida di riferimento on line ed una 
guida al colore che consente di ottenere 
il meglio nella stampa a colori. In bundle 
con la stampante sono forniti i program¬ 
mi Adobe PhotoDeluxe Home Edition 
3.0 ed Epson Photo Sheet per la gestio¬ 
ne delle immagini. Vengono inoltre forniti 
un programma per la stampa di bigliettini 
di auguri e di photo sticker, piccoli adesi¬ 
vi comodi per personalizzare le cose più 
disparate, dal diario alle lettere e chi più 
ne ha più ne metta Prezzo al pubblico 
lire 499.000 IVA esclusa. 

Epson Stylus Color 900 

La 900 è una nuova stampante a getto 
di inchiostro in quadricromia ad altissima 
velocità, con ben 12 pagine al minuto in 
bianco e nero e 11,5 pagine al minuto a 
colori (in modalità economy) e risoluzione 
fino a 1440x720 dpi, dedicata alle esigen¬ 
ze di qualità e velocità delle aziende 
moderne. L'incremento delle prestazioni, 
sia in velocità che in qualità di stampa, è 
stato ottenuto grazie ad un accurato pro¬ 
getto e all'impiego di diverse tecniche 
innovative: tecnologia Epson Variable- 
sized Droplet perfezionata, driver 
AcuPhoto Halftoning adattato alla tecno¬ 
logia Epson, aumento del numero di 
ugelli e impiego di inchio¬ 
stri QuickDry e migliora¬ 
li menti meccanici. 

/ La Stylus Color 900 con- 
/ sente un buon rapporto tra 
velocità e qualità di stampa 
grazie al sistema Variable- 
sized Droplet, già 
descritto ampia¬ 
mente prima In 
questo caso però 
il sistema è ulte¬ 
riormente miglio¬ 
rato per ottenere 
ben due gamme di 

MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 






News 


punti variabili a secon¬ 
da del tipo di stampa. 

In pratica si possono 
avere punti di gran¬ 
dezza 11, 23 e 38 pico- 
litri oppure 3, 10 e 19 
picolitri. 

Attraverso il driver è possibi- 'v 
le selezionare la modalità di stam- 
pa piu adatta. 

Nella Color 900 il numero di ugelli è 
stato incrementato fino a 192 per il nero 
e 96 per ogni colore. Questo comporta 
un minor numero di passate per la stam¬ 
pa con conseguente maggiore velocità. 
A questo scopo la velocità del carrello è 
stata incrementata di circa il 40% rispet¬ 
to alla Stylus Color 850. E' stata inoltre 
migliorata l’efficienza del controllo dei tre 
motori impiegati nella stampante, rispet¬ 
tivamente carrello, trasferimento carta e 
alimentazione carta, in maniera da ridurre 
il tempo di caricamento ed espulsione 
della carta quando si stampa con fogli 
multipli. 

Con l'adozione di inchiostri QuickDry, 
ad alta densità e a veloce essiccamento, 
viene ampliato l'intervallo di riproduzione 
dei colori e si raggiunge una migliore e 
più efficace riproduzione dei colori più 
vivaci, anche su carta comune. Le cartuc¬ 
ce di inchiostro sono di maggiore capa¬ 
cità, in modo da fornire una autonomia di 
stampa più elevata. Con una cartuccia di 
inchiostro nero si stampano circa 1.200 
pagine, mentre con una a colori si arriva 
a 570 pagine. 

La guida on line e la connessione USB 
consentono facile collegamento ed uso 
immediato. Inoltre è disponibile una 
interfaccia per rete Ethernet/EtherTalk 
opzionale per l'uso condiviso tra più uten¬ 
ti. Grazie al software Epson StylusRip, 
disponibile per Windows e Mac dal giu¬ 
gno 1999, la 900 diventa una stampante 
PostScript di alta qualità, compatibile con 
Adobe PostScript Level 3. Prezzo al pub¬ 
blico lire 869.000 IVA esclusa. 

Epson GT-7000USB 

Si tratta della nuova versione, con inter¬ 
faccia USB, dello scanner GT-7000, che 
si affianca ai modelli con interfaccia 
SCSI. Lo scanner è dotato di una elevata 
velocità di acquisizione (circa 6 secondi 
per l'anteprima e 37 secondi per la scan¬ 
sione di un'immagine A4) e di una risolu¬ 
zione ottica di 600x1200 dpi, con 12 bit 
di colore. Il sistema è poi capace di inter¬ 
polare risoluzioni maggiori fino a 
9600x9600 dpi in uscita. Inoltre i 14 bit 
colore in ingresso, che vengono poi con¬ 
vertiti in 8 bit colore in uscita, permetto¬ 
no di avere 68,7 miliardi di colori e 4.096 
livelli di grigio, consentendo una acquisi¬ 
zione ad alta definizione anche in aree 
molto critiche, come quelle scure. 


Con il 
lettore di 
diapositi- 

_____ ve e nega- 

tivi fino a 
^ 10x12 cm, che è 
opzionale per il GT- 
7000 e GT-7000 USB e 
incorporato nel GT-7000PHOTO 

si raggiunge una risoluzione ottica di 
ben 600x2400 dpi grazie alla funzione 
MicroStep Drive. 

A corredo vengono forniti numerosi 
programmi per la gestione delle immagi¬ 
ni e per il fotoritocco, oltre che per l'ar¬ 
chiviazione elettronica e la scansione 
OCR di testi. 

Il GT-7000USB viene venduto in una 
confezione comprendente il cavo USB. i 
driver TWAIN per PC e Mac ed il softwa¬ 
re di gestione EpsonScan II. 

Con gli scanner Epson è possibile inol¬ 
tre acquistare uno dei servizi Epson 
CoverPlus+. che consente l'estensione 
della garanzia a tre anni On-Site. In prati¬ 
ca viene garantito un intervento On-Site 
da tecnici specializzati entro un massimo 
di tre giorni lavorativi dalla segnalazione 
del guasto. Prezzo al pubblico lire 
357.000 IVA esclusa. 

Epson PhotoPC 750Z 

La PhotoPC 750Z è una nuova fotoca¬ 
mera digitale capace di fornire in uscita 
immagini interpolate fino a 1600x1200 
punti, pari a 2 milioni 
di pixel. Il sensore 
CCD è da 1,3 milioni 
di pixel (1280x960). 

Grazie alla tecnolo¬ 
gia Epson Hyper 
Picture Technology 
HyPict la macchina 
attua un processo di 
elaborazione dei dati 
in uscita dal senso¬ 
re, prima della con¬ 
versione Jpeg. In 
questo modo l'imma¬ 
gine da 1.3 milioni di pixel presente sul 
sensore viene interpolata fino a 2 milioni 


ERRATA CORRIGE 

Nella prova della fotocamera EPSON 
PhotoPC 700. pubblicata sul numero di 
gennaio 1999 di MCmicrocomputer, per 
un nostro errore in sede di impaginazione 
elettronica dell’articolo è stato involonta¬ 
riamente inserito il riquadro prezzi di un 
altro prodotto (un notebook recensito 
sullo stesso numero) Ce ne scusiamo 
con i lettori e con la stessa EPSON Italia 
il prezzo corretto della fotocamera è di 
lire 1 082.000 IVA esclusa ed è distribuita 
direttamente dalla sede italiana della casa 
madre. 


di pixel, con conseguente migliore qua¬ 
lità e fedeltà cromatica, che possono 
essere ingrandite senza comprometter¬ 
ne la qualità. Le immagini fotografiche 
riprese con la PhotoPC 750Z, quando 
vengono stampate, risultano nitide, lumi¬ 
nose e con colori fedeli, anche nei forma¬ 
ti superiori al classico 10x15. La macchi¬ 
na è dotata di 4 megabyte di memoria 
per l'immagazzinamento delle immagini, 
espandibile fino a 32 megabyte con le 
nuove Flash Memory Card da 24 e 32 
mega opzionali. 

In aggiunta allo zoom digitale 2x, la 
fotocamera Epson incorpora anche uno 
zoom ottico 3x, equivalente ad un obietti¬ 
vo 34-102 di una compatta tradizionale. 
Grazie all'azione combinata di questi due 
zoom è possibile avere zoom fino a 6x. 
con un'ampia gamma di utilizzo. 

Al fine di ottimizzare il consumo delle 
batterie la PhotoPC 750Z adotta un 
nuovo sistema di doppia illuminazione 
del visore della fotocamera. Questo viso¬ 
re cattura direttamente la luce solare. E' 
così possibile disinserire la retroillumina- 
zione elettrica quando si opera con luce 
ambientale (artificiale o solare) di livello 
sufficiente. 

Tra le nuove funzioni troviamo il Quick- 
Tape, o scatto rapido, che consente di 
scattare una serie di fotografie consecuti¬ 
ve, fino a 30, senza pause tra una foto e 
l'altra, senza dover aspettare il consueto 
tempo di salvataggio. 

Inoltre la funzione Macro dà la possibi¬ 
lità di inquadrare parti- 
k. colan e dettagli da 
. una distanza mmi- 

_ ma di 20 cm fino 

a 80 cm. In que¬ 
sto modo si può 
ad esempio uti- 
, lizzare la foto¬ 
camera anche 
k per la ripresa 
/ di documenti. 

La PhotoPC 
750Z permette 
di essere facilmente collegata ad un 
televisore, per la visione diretta delle 
foto, ad un computer e, tramite il cavo 
seriale Direct Printer, anche alle stam¬ 
panti Epson Stylus. E' cosi possibile 
stampare direttamente, ed in diversi for¬ 
mati. senza l'utilizzo di un personal com¬ 
puter. La PhotoPC 750Z viene fornita 
con un'ampia dotazione di software a 
corredo, che va dal driver TWAIN per 
Windows e Macintosh ai vari programmi 
per il caricamento delle foto nel compu¬ 
ter, la loro archiviazione e la successiva 
elaborazione. 

Il prezzo al pubblico è di lire 1.374.000 
IVA esclusa 

Per informazioni: 

Epson Italia Spa 
Numero verde 800-80IW1 




MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


31 



• MULTIMEDIA 


di Paolo Cognelti 

Rio, MonsterSound e HomeFree: Diamond 
alza il tiro nell'intrattenimento domestico 



In un'affollata conferenza stampa 
tenutasi a Milano, Diamond 
Multimedia ha sfruttato l'interesse 
creato dall'annuncio del suo Rio 
PMP300 per fare il punto del suo 
impegno nella distribuzione di audio 
protetto e nella commercializzazione 
di periferiche per intrattenimento 
domestico sempre più evolute. 


Dopo la grande battaglia che ha visto 
Diamond vittoriosa nei confronti della 
RIAA (Recording Industry As- 
sociation of America), l'associa¬ 
zione dei discografici americani, 
finalmente il lettore di file MP3 
Rio PMP300 può invadere il 
mercato. 

La RIAA aveva cercato di 
bloccarne la diffusione in quan¬ 
to il gioiellino di Diamond, 
secondo loro, istigava alla diffu¬ 
sione di musica pirata, ma un 
giudice Californiano ha respinto 
l'accusa con la motivazione: 

" Rio non viola le norme 
dell'Audio Home Recording Act 
(AHRA) che impone restrizioni 
tecnologiche ad alcuni tipi di 
periferiche per registrazione 
audio Rio, infatti, non è in 
grado di registrare, ma solo di 
riprodurre, quindi non deve sottostare a 
tali norme". Vittoria totale quindi, ma 
non contenta Diamond è partita al con¬ 
trattacco accusando la RIAA di violazio¬ 
ne delle leggi antitrust e chiedendo i 
danni per la ritardata commercializzazio¬ 
ne. 

Allora che cos e Rio e perché spaven¬ 
ta tanto i discografici? 

Chiunque è solito vagabondare per 
Internet, sarà certamente incappato in 
file con l’estensione MP3: tali file sono 
brani musicali di dimensioni medio pic¬ 
cole, ma contenenti intere canzoni di 
qualità paragonabile quasi a quella di un 
CD; ciò è possibile con l'utilizzo del 
compressore audio MPEG3. 


Come si potrà facilmente indovinare, 
la diffusione di tali brani ha preso imme¬ 
diatamente due direzioni, la prima lega¬ 
le. con grosse società che vendono 
musica su Internet, la seconda "pirata": 
sono sempre di più infatti i siti dove si 
possono trovare centinaia di brani senza 
nessun vincolo. 

Ed è proprio per questo utilizzo dei file 
MP3 che i discografici sono preoccupa¬ 
ti, fino ad oggi in maniera soft, in quan¬ 
to i brani erano ascoltabili soltanto da 
computer, ma con l'uscita di Rio e di 
prodotti similari tali brani potrebbero 
invadere il mercato. 

Per combattere questo fenomeno, la 
RIAA ha ora lanciato l'SDMI (Secure 
Digital Music Imtiative). alla quale la 


stessa Diamond ha aderito, con l’o¬ 
biettivo di creare uno standard per la 
sicurezza della musica digitale 
Ma veniamo alle notizie tecniche 
Rio Personal Media Player 300 è un 
piccolo lettore del tutto simile a un 
Walkman o mimdisk, ma con caratteri¬ 
stiche di ingombro (92x18x66 mm) e 
peso (70 g) molto ridotti e in più non è 
dotato di parti meccaniche mobili e 
quindi esente da sobbalzi anche nelle 
condizioni di vibrazioni molto forti. 

All'interno 32 MB di FlashRAM con¬ 
sentono la memorizzazione di 60 minuti 
di musica o 16 ore di audio qualità 
"Voice". 

La possibilità di utilizzare Flash Me¬ 


mory Card da 16 e 32 MB, porta il tota¬ 
le di musica ascoltarle a 90 o 120 min 

All'esterno comandi familiari permet¬ 
tono di ascoltare la musica in tre moda¬ 
lità (Repeat One, Random e Repeat A- 
B), metterla in pausa, saltare i brani o 
tornare a brani precedenti ed "equaliz¬ 
zare" la musica su tre impostazioni pre- 
defimte (Jazz, Classic e Rock). 

Rio PMP300 è in vendita ad un costo 
di lire 449.000 IVA inclusa, mentre le 
FMC da 30 min e 60 min costano 
rispettivamente lire 90.000 e 180.000 
IVA esclusa. 

Nella confezione, oltre il lettore e il 
connettore per l'interfaccia parallela per 
scaricare i file da computer, si trova 
anche il software Jukebox MP3 realiz¬ 
zato da MusicMatch Corpo¬ 
ration e King Technology Corpo¬ 
ration; questo programma per¬ 
mette di convertire le tracce dei 
CD Audio, inseriti nel lettore 
CD-ROM, in file MP3 riducendo¬ 
ne di 1/12 l’ingombro. I file pos¬ 
sono essere organizzati, archi¬ 
viati o trasferiti direttamente su 
Rio con semplici click del 
mouse; una raccolta di 100 can¬ 
zoni MP3 sono date in omaggio 
Per supportare pienamente 


Rio e la musica legale. Diamond a crea¬ 
to un sito per tenere informati gli utenti 
delle novità nel settore e dal quale è 
possibile collegarsi con siti legali che 
distribuiscono musica e altri contenuti 
MP3 (cominciano a diffondersi anche 
libri parlati, notiziari e altro); l'indirizzo è 
|www HiqPqh com| 

Contemporaneamente Diamond ha 
stretto rapporti di collaborazione con 
due dei siti più famosi di musica legale, 


32 


MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999 














Per informazioni: 

Diamond Multimedia IQWERTYI, 
Tel 02-8134488. 


Liquid Audio e Audio Explosion, e ha 
inoltre rilasciato le API per interfac¬ 
ciare software audio standard diretta- 
mente con Rio. 

La lunga presentazione di Rio fa 
passare in secondo piano, se non 
quasi scomparire, l'annuncio di altri 
due prodotti: HomeFree Phoneline e 
MonsterSound MX300. 

La prima è una soluzione piena¬ 
mente compatibile con lo standard 
Home Phoneline Networking 
Alliance (HomePNA) che permette il 
collegamento in rete di due o più com¬ 
puter attraverso il cablaggio telefonico 
domestico: la velocita di trasmissione è 
di 1 Mbit ad una distanza massima di 
1500m In dotazione il software Win- 
Gate Home 3.0 di Deerfield.com per 
l'accesso di piu utenti ad Internet attra¬ 
verso un unico modem e un unico 
abbonamento. 

Il secondo prodotto è una scheda 
audio di nuova generazione che com¬ 
pleta la famiglia degli acceleratori audio. 


MonsterSound MX300 e basata sul 
processore positional 3D audio Vortex 
2/A3D 2.0 di Aureal Semiconductor, 
che offre il suono interattivo "positional 
3D" che sfrutta pienamente gli effetti 
integrati nei giochi più recenti e le API 
Microsoft DiretX 5/6. 

Supporta fino a 96 tracce audio simul¬ 
tanee e fino a 16 tracce positional 3D, 
offre il supporto Dolby Digital (AC-3) per 
il supporto soft-DVD, la sintesi waveta- 
ble con 320 voci di qualità; è compatibi¬ 
le con i giochi sviluppati utilizzando 
DirectSound. DirectSuond 3D e suoi 
derivati, e con la SoundBlaster Pro 
La scheda è venduta ad un costo 
indicativo di lire 155.000 IVA inclusa 
e comprende software per la codifi¬ 
ca, lettura e organizzazione di file 
MP3 



La Vi per va in TV 


E’ disponibile l'altra versione della Diamond Viper V550 della quale vi abbiamo 
ampiamente parlato sul numero di gennaio 
La nuova scheda si differenzia dalla sorella per non essere in standard TLX e per il 
TV OUT, un'uscita video da collegare direttamente al televisore domestico per una 
risoluzione di 800x600 punti 
Riassumiamo brevemente le specifiche tecniche 

La Viper 550 TV B è basata su un chip 
NVIDIA RIVA TNT ottimizzato per 
DirectX, ed è dotata di 16 MB di 
SDRAM a 125 MHz che permettono 
una risoluzione grafica fino a 1920x1200 
pixel. 

Molti gli effetti 3D hardware supporta¬ 
ti Alpha Blending, Anti-Aliasing. Bilinear 
Mapping, Anisotropie Filtermg, Bump 
Mapping, Environment Mapping. 
Foggmg ecc. 

Oltre al già citato TV OUT su connet¬ 
tore din a 4 pm. è presente un connettore DSUB-15HD SVGA. 

Il driver software consente di modificare diverse impostazioni per l'uscita video, 
come la posizione orizzontale e verticale e lo sfarfallio (flickering) 

La configurazione minima richiesta prevede 16 MB di RAM, un lettore CD e uno 
slot AGP libero: la scheda e compatibile con Windows 95 (OSR 2.11/98/NT 4 0 (SP 
3). 


• MANIFESTAZIONI 


Grafici in gara 

Idea Esse, esperta società distributrice di 
soluzioni CAD, ha indetto, in collaborazione 
con l'Accademia delle Belle Arti di Firenze, 
la Seconda edizione della "Borsa di Studio 
David Molinari", un'iniziativa nata con l'o¬ 
biettivo di offrire nuove opportunità a giova¬ 
ni di talento nel settore della grafica. 

La partecipazione è riservata a opere a 
tema libero, realizzate in digitale o trasferite 
su supporto magnetico, e comprese in una 
delle seguenti sezioni tematiche: forma e 
colore, design, grafica, sequenze di foto¬ 
grammi (max 10). 

Il bando si chiude il 20 aprile 1999. 

Per informazioni: 

Idea Esse, 

Tel 055-959072 


• SCHEDE AUDIO 


Audio a quattro 
dimensioni 


Realizzata da Aztech e distribuita in Italia 
da AddOn, arriva SG238, una scheda audio 
caratterizzata da nuove tecnologie che la 
pongono al vertice della categoria. 

La nuova scheda realizzata in standard 
PCI, attraverso la gestione di 128 polifonie 
e lo sfruttamento del nuovo chipset Q3D, 
aggiunge alla riproduzione sonora una 
quarta dimensione rendendo possibile l'ag¬ 
giunta di effetti speciali come il "chorus", 
il riverbero e altri configurabili direttamente 
dall’utente 

Tra le principali caratteristiche delTSG238 
spiccano i nuovissimi chipset Trident 4D 
Wave-DX DC'97 e AKM AK4542 16 Bit 
AC'97 Codec E' inoltre compatibile con lo 
standard DLS 1 0 (DownLodable Sound). 

Alla già citata capacità di sintetizzare 128 
voci polifoniche simultanee, si aggiungono 
676 voci melodiche e la bellezza di 21 kit 
di percussioni. 

Attraverso una riduzione del fruscio pari 
ad almeno 90 dB e all’utilizzo della periferi¬ 
ca AC'97 Codec, la scheda è in grado di 
riprodurre CD audio con un'elevata qualità. 
Viste le notevoli caratteristiche della sche¬ 
da. moltissimi produttori di applicativi e 
giochi stanno introducendo nei loro prodot¬ 
ti i driver per sfruttarne appieno le poten¬ 
zialità. 

Per ulteriori informazioni: 

AddOn, 

Tel 02-66988357 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


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• MONITOR 


• MULTIMEDIA 


LCD: è l'ora dei 18" 


Che il prossimo futuro 



sia dei monitor a scher¬ 
mo piatto è ormai fuori 
dubbio e le grandi azien¬ 
de, dopo aver invaso il 
mercato con i display 
da 15", che ora comin¬ 
ciano a raggiungere 
prezzi abbordabili 
anche per i comuni 
mortali, iniziano a spe¬ 
rimentare dimensioni 
maggiori 

Questo mese sono arrivati 
contemporaneamente in 
redazione ben quattro comu¬ 
nicati di società, tra le piu impegna¬ 
te nel settore display, che annunciavano il 
loro schermo da 18" 

Vista la scarsità d'informazioni e la mini¬ 
ma differenza riscontrata in base ai comu¬ 
nicati, abbiamo deciso di riassumerli in 
un'unica news Tutti, come detto, sono 
schermi a matrice attiva da 18,1 ", la riso¬ 
luzione massima arriva a 1280x1024 pixel 
a milioni di colori Per il semplice ordine 
alfabetico iniziamo da Compaq il suo 
TFT8000 si differenzia per la buona dota¬ 
zione di utility, due gli ingressi VGA per 
due diversi computer 
selezionabili da uno 
switch posto sul 
frontale e infine un 
comodo hub USB 
per due periferiche; 
il prezzo consigliato 
è di lire 6 030 000 
IVA esclusa, 

Da Mitsubishi 
arriva l'LSA810W 
con un costo di 
7 490 000 + IVA 
e Kit USB a quat¬ 
tro porte opzionale 
Il Nokia LCD 8 OOX 1 , con 
uno spessore di 83 mm. si 
differenzia dagli altri per la vistosa mano¬ 
pola NavyKey che semplifica sensibilmen¬ 
te la regolazione di tutti i parametri, e il 
dual input per due diversi computer. 

Per ultimo ecco il ViewSonic VG180 
ViewPanel, con spessore di 91 mm e un 
costo di 6.407.500 IVA esclusa. 


Per informazioni: 

Compaq, 

Tel 02-66188489. 
Mitsubishi, 

Tel. 167275902. 

Nokia, 

Tel 02-95255 254. 
ViewSonic llmage Time). 
Tel. 02-20 5621 


40 MB nel portafogli 


L'ingombro è quello di una normale carta 
di credito, ma a guardarla si capisce subito 
che è "figlia" dei CD-ROM l'inconfondibile 
foro centrale e l'argenteo materiale ne tradi¬ 
scono le origini. 

Stiamo parlano della HighMemory Card, 
un nuovo supporto sviluppato da Digifour, 
che ne detiene la licensing, e dell'abruzze¬ 
se Optimes, che ne ha sviluppato il proget¬ 
to e ne ha resa possibile l'industnalizzazio- 
ne. A differenza di prodotti simili, che ven¬ 
gono ricavati per taglio da normali CD. la 
HighMemory Card viene prodotta attraver¬ 


so un procedimento di iniezione del policar- 
bonato in un apposito stampo premodella¬ 
to questo evita l'insorgere di inevitabili 
imperfezioni dovute al taglio La HMC può 
contenere 40 MB di dati con le stesse 
caratteristiche dei normali CD-ROM e viene 
lena attraverso lettori standard esclusi quel¬ 
li "Slot-in". Sono già in fase di testing card 
da 100 MB e per CD-R 

Per informazioni: 

Media Advert, 

Tel. 02-3451181 


• HARDWARE 


Asus sempre più portatile 


Proprio sul numero scorso avevamo 
annunciato l'arrivo in Italia dei nuovi portatili 
Asus ed ecco che già la famiglia cresce 
Presentate infatti le nuove versioni del 
7300, tutte con monitor TFT da 13,3" e 64 
MB di RAM ma con una gamma di proces¬ 
sori ampliata Vediamoli nel dettaglio. 

L'entry level è dotato ora di 4.3 GB di 
disco e Mobile Pentium II a 266 MHz. 
seguito dal modello con Mobile Pentium II 
a 300 e 333 MHz ambedue con disco da 
6,4 GB; al top si posiziona il modello dotato 
di Mobile Dixon Pentium II a 366 MHz 


sempre con disco da 6,4 GB. 

Nella famiglia 7000 arriva infine il piccolo 
7200: dotato di monitor TFT da 12,1 " ha 32 
MB di RAM, disco fisso da 3,1 GB e pro¬ 
cessore Mobile Celeron a 266 MHz. 

Infine i prezzi, che vanno dai 3.120.000 
lire del 7200, ai 3.990.000, 4.630.000, 
4.990 000 e 5.650.000 dei vari modelli 
7300. Tutti i prezzi sono IVA esclusa. 

Per informazioni: 

Athena Informatica, _ 

Tei 167378771 - limi-, affienali 


• MANIFESTAZIONI 


Mediartech '99 

400 espositori, 30 mila mq di esposizio¬ 
ne. una settimana di spettacoli e conve¬ 
gni. una rassegna di multimedialità, due 
festival a tema, una gara per programma¬ 
tori di videogame questo e molto altro 
è Mediartech '99 

La manifestazione, promossa dalla 
Regione Toscana attraverso la Rete 
Regionale per l’Alta Tecnologia e patroci¬ 
nata da vari ministeri, si terrà presso la 
Fortezza da Basso dal 24 al 28 marzo 
1999. 

"Mediartech" - spiega il direttore artisti¬ 
co Gillo Pontecorvo - "è il luogo dove gli 
artisti virtuali si incontrano con gli autori 
dello spettacolo multimediale per conse¬ 
gnare alla società e all'industria i contenu¬ 
ti del futuro. Un concetto sintetizzato 
nella formula Rinascimento Digitale" 

All'interno della mostra, ma con apertu¬ 
ra dal 21 marzo, si terrà Virtuality & 
Interactivity, la rassegna di arte multime¬ 


diale che tanto successo ha avuto lo scor¬ 
so anno. 

Tra gli espositori, oltre a società di pri¬ 
maria importanza come Silicon Graphics e 
Alenia, che presenterà i suoi simulatori 
aeroportuali, sarà presente anche lo stato 
della California a rappresentanza di impor¬ 
tanti società della Silicon Valley. 

Sezioni particolari saranno riservate alla 
Piattaforma Digitale, con Rai, Telecom, 
Canal Plus, Mediaset e Infogrames, e ai 
computer game, con Nintendo, Info- 
grames, Interactive Labs ecc. 

Evento particolare sarà Trip (The Reai 
Italian Party), tre giorni di competizioni in 
tempo reale per duecento giovani, geni 
della programmazione provenienti da 
tutto il mondo. 

Per informazioni: 

Mediartech, 

Tel. 055-4368546 


34 


MCmicrocomputer n. 193- marzo 1999 























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• NOTEBOOK 


dì F. Fulvio Castellano 

Toshiba cancella il passato e offre 
una nuova gamma di portatili 


In un incontro tutto esotico (prodotti 
giapponesi, cucina russa al ristoran¬ 
te Yar (canale) di Milano), organizza¬ 
to per celebrare il terzo anno di atti¬ 
vità in Italia di Toshiba dopo la fuga' 
e il rientro, la società giapponese ha 
annunciato la sua strategia di pro¬ 
dotto con un rivoluzionamento della 
gamma: Satellite 2520, Satellite 4030 
CDS/CDT, Satellite 
4060XCDT/4080XCDT, Tecra 8000, 
Portégé 3020CT, Portégé 7020CT... 
per finire con il sempre verde 
Libretto 110CT. 


Se 'perfezione in dimensioni portatili' 
è uno slogan, beh diciamo che con la 
sventagliata di nuovi annunci e di con¬ 
ferme di macchine portatili, Toshiba si 
propone al vertice nel mondo e in 
Europa come la società del mobile com¬ 
puting numero 1. E Dataquest lo con¬ 
ferma: Toshiba è al vertice mondiale nei 
notebook, ha uno share del 25% in 
Europa, è terza in Italia dopo Acer e 
Compaq - con performance di crescita 
notevoli per il prossimo quarto, Uno 
scoppiettante Andrea Persegati, 
Country Manager di Toshiba in Italia, ha 
festeggiato con dati più che positivi il 
terzo anno della società nipponica nel 
nostro Paese, E veniamo ai prodotti, 
dicendo subito che le catene di vendita 
in Italia sono ora: MediaWorld, 
MicroLink, Centro HL, Infoteca, CSS 
(Computer Super Store), EssediShop e 
altre, soprattutto per la Serie Satellite 
2520 

Si tratta di macchine facili da usare, 
con configurazione standard totalmente 
integrata che include il lettore floppy 
disk, il CD-ROM 24X e il modem fax 
incorporato da 56 kbps compatibile allo 
standard V.90 con 'settaggio' che con¬ 
sente collegamenti automatici in ogni 
parte del mondo. Tutti i modelli della 
serie Satellite 2520 sono dotati di un 
veloce processore AMD K6-2 da 300 
MHz , di un capace hard disk da 4 GB e 



Qui sopra il Satellite 4030C CDT, a fianco il 
Satellite 4060XCDT 


di 32 MB (Satellite CDS) o 64 MB 
(Satellite CDT) di memoria standard 
espandibile rispettivamente a 160 MB e 
a 192 MB. Toshiba è oggi l'unico pro¬ 
duttore in Italia ad utilizzare un 'mobile 
processor' AMD K6-2 sulle proprie mac¬ 
chine. Toshiba ha pensato anche ad un 
sistema audio e video, dotando le mac¬ 
chine del Bass Enhanced System con 
ampia scelta di schermi dal TFT da 
12,1 " al DSTN da 13,0" Sulla scia del 
successo ottenuto con la serie Satellite 
4000, Toshiba ha ampliato la famiglia 
con i nuovi Satellite 4030CDS/CDT, 
4060XCDT e 4080XCDT. dotati di tutte 
le caratteristiche di cui un utente di 
notebook può avere bisogno. 

I due nuovi modelli Satellite 
4030CDS/CDT sono stati ridisegnati per 
ottenere uno chàssis più sottile e più 
attraente. Entrambe le macchine sono 
dotate di un processore Intel Celeron® 
da 300 MHz, di 64 MB di SDRAM stan¬ 
dard (espandibile a 192 MB), di 4,0 GB 
di hard disk, del drive per floppy disk e 
del CD ROM a 24 velocità integrati e di 
uno schermo DSTN a colori da 13,0" 
(CDS) e TFT a colon da 13,3" (CDT). 
Inoltre, hanno integrato un modem 56K 
con standard V.90 per permettere un 
facile accesso a Internet, che include il 
servizio di posta remota. 

II Satellite 4060XCDT e 4080XCDT 


sono dotati con il processore Pentium II 
Intel. Il Satellite 4080XCDT non solo è 
dotato dell'ultimo processore Intel 
Pentium® Il da 366 MHz (il Satellite 
4060XCDT ha invece un processore 
Intel Pentium® Il da 333 MHz), ma 
include anche 64 MB di SDRAM stan¬ 
dard espandibile a 192 MB, 6,0 GB di 
hard disk (4,0 GB per il 4060XCDT), il 
drive per floppy disk e il CD-ROM a 24 
velocità integrati. Entrambi i sistemi 
sono equipaggiati con uno schermo 
TFT a colori da 14,1", con 2,5 MB di 
Video RAM combinati a una risoluzione 
di 1024 x 768 che supporta fino a 
65.536 colori. 

Tutti i portatili della serie Satellite 
incorporano soluzioni docking. Il Port 



Replicator offre la possibilità di connet¬ 
tersi a periferiche esterne quali: moni¬ 
tor, tastiera e mouse In più, i Satellite 
4060XCDT e 4080XCDT sono compati¬ 
bili con la Card Station III attraverso una 
periferica chiamata Spacer, disegnata 
per compensare il design sottile dei 
nuovi Satellite, 

La serie Tecra 8000 è stata aggiornata 
con gli ultimi e più potenti processori 
Intel disponibili sul mercato. Il Tecra 
8000 è un portatile innovativo che sup¬ 
porta un'unica scheda madre e permet¬ 
te all'utente di scegliere il sistema piu 
adatto alle proprie esigenze. Dotato di 
processori Pentium II da 366 MHz, 333 
MHz, 300 MHz o 266 MHz. Toshiba 
aggiunge alla gamma la disponibilità di 


36 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

















N e ws 



II Tecra 8000 


un hard disk da 13,1 GB, oltre a quelli 
da 7,6 GB e 6,0 GB Infine, le dimensio¬ 
ni del display partono da 13,3 pollici con 
una risoluzione di 1024x768 pixel, fino 
ai 14,1 pollici con risoluzione di 
1024x768, schermi TFT a colori a matri¬ 
ce attiva. Si tratta dunque di un portatile 
high-end; memoria video integrata da 
2,5 MB, nuovo velocissimo accelerato- 
re video e grafico NeoMagic a 256-bit; i 
top della gamma aggiungono a queste 
prestazioni anche l'opzione del decoder 
MPEG-2. 

Il Portégé 3020CT è la soluzione 
estrema di assoluta portabilità, nella sua 
versione ultrasottile, ultraleggera e alta¬ 
mente performante. Pesa solo 1,32 
chili per 19,8 mm di spessore II suo 
formato compatto (257 x 216 x 19,8 
mm) è abbastanza grande da poter con¬ 
tenere una comoda tastiera standard 
con tasti distanti 18 mm l’uno dall’altro, 
oltre a uno schermo a matrice attiva 
TFT a colori da 10,4". Queste caratteri¬ 
stiche combinate tra loro garantiscono 
condizioni di lavoro ergonomiche e 
confortevoli. Il Portégé 3020CT è sup¬ 
portato inoltre da eccellenti performan¬ 
ce - un processore Pentium Intel da 300 



MFIz con tecnologia MMX. un hard disk 
da 6.0 GB. 32 MB di EDO DRAM stan¬ 
dard. 2 slot PC Card Type II e una batte¬ 
ria con un’autonomia fino a 3,5 ore 

Il Portégé 7020CT continua la tradizio¬ 
ne Toshiba nell'offerta di prodotti ultra¬ 
sottili. Misurando solo 25 mm (in 
media), per un peso di appena 1,89 chi¬ 
logrammi, questo sistema, come già il 
suo predecessore, ha un design ergo¬ 
nomico comodo e facile da portare e 
una struttura completamente in magne¬ 
sio. Infine, il Portégé 7020CT incorpora 
una tastiera standard che permette una 
digitazione comoda in qualsiasi situazio¬ 
ne ci si trovi. 

Oltre a essere stato completamente 
rinnovato esteriormente, il Portégé 
7020 è stato dotato del più moderno e 
del più veloce processore Intel 
Pentium® Il da 366 MHz. di un hard 
disk ancora più capiente da 6.0 GB, di 
un maggior numero di memoria 
SDRAM (64 MB di high-speed 
Synchronous DRAM, espandibile a 192 
MB) e di un display più grande (TFT da 
13,3") per fornire agli utenti performan¬ 
ce sempre più elevate in un formato 
ultrapiatto. Grazie all’introduzione di un 
modem 56K con standard V.90 interno, 
ogni utente potrà avere un facile acces¬ 
so all'email e a Internet anche quando è 
in movimento. La batteria agii ioni di 
litio permette di avere un'autonomia di 
2,5 ore, che si trasformano in 5 con la 
seconda batteria opzionale ad alta capa¬ 
cità. 

Le soluzioni docking del Portégé 7020 
non solo rimangono compatibili con 
quelle del Portégé 7010. ma si espan¬ 
dono ulteriormente. La CD Network 
Dock o DVD Network Dock opzionale 
espande l’ambiente di lavoro dell’utente 
con una scheda Ethernet 10/100 
BaseT, il drive per floppy disk, i diffusori 
stereo, il drive per DVD-ROM a 2 velo¬ 
cità o il drive per CD-ROM a 24 velocità 



A fianco il Portégé 3020CT, qui sopra il Portégé 
7020CT 


e un’ampia gamma di porte (2 porte 
USB, seriale, parallela, line in, line out, 
video out. monitor esterno e 2 porte 
PS/2) per il massimo dell’espandibilità. 

Anche per la serie Portégé, il Port 
Replicator standard offre tutte le porte 
standard (seriale, parallela, PS/2) per 
connessioni facili e immediate a moni¬ 
tor, tastiera e mouse esterni. 

La nuova strategia di vendita Toshiba 
studiata per mesi è un’operazione che 
ha condotto la società ad avvicinarsi al 
mondo retail e che ha visto la sua rea¬ 
lizzazione proprio alla fine di febbraio 



Il Libretto 110CT 


’99 a partire dalle grosse catene. Dove 
si parla di un peso del 15% circa sul 
mercato di Toshiba in Italia e della rea¬ 
lizzazione di una macchina specializzata 
per questo tipo di canale. Parliamo di 
Satellite 2520CDS/CDT e in questo filo¬ 
ne dovrebbe inserirsi il noto Libretto. Il 
Libretto 110CT è una nuova pietra milia¬ 
re nel mondo dei mininotebook 
Toshiba. Da quando nel 1996 in 
Giappone è nato il primo notebook dalle 
dimensioni ridotte, Toshiba ha continua¬ 
to a espandere la propria offerta di mini- 
notebook. 

Il cuore del Libretto 110CT è un pro¬ 
cessore Pentium® Intel® da 233 MHz 
con tecnologia MMXTM da 1,6 volt. 
Questa macchina è appena più grande 
di un notepad e pesa poco più di 1 
chilo II suo hard disk da 4.32 miliardi di 
byte ha uno spessore di soli 8,45 mm. 
Con 32 MB di EDO DRAM standard 
(espandibile a 64 MB), il Libretto 110CT 
è abbastanza grande per sostenere 
qualsiasi versione standard completa di 
Windows 95. 98 o NT, il tutto in un for¬ 
mato da taschino. 


Per informazioni: 

Toshiba, 

Numero verde 800 -246808, 
Lvmv toshiba/pc 4 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


37 
















• SOFTWARE 


di Mauro Gandini 

Adobe Acrobat 4.0: documenti senza confini 


Dopo due anni dalla presentazione 
di Acrobat 3, Adobe ci riprova 
e presenta la nuova versione 4. 

Con la versione 3, Acrobat è entrato 
in quella parte di vita che potremmo 
chiamare "maturità": oggi con l'arri¬ 
vo della nuova versione possiamo 
senza dubbio parlare di evoluzione. 


Nuove funzioni per la sicurezza 

Acrobat 4 introduce la tecnolo¬ 
gia della firma digitale, metten¬ 
do a disposizione l'infrastruttu- 
ra di sicurezza necessaria per il 
passaggio di documenti confidenziali 
o critici (moduli per la gestione del per¬ 
sonale, contratti, documenti legali, ecc.) 
anche in applicazioni per l'e-commerce. 

Firme Self-Sign - La tecnologia di 
firma digitale di Acrobat consente all'au¬ 
tore di un documento PDF e a perso¬ 
naggi chiave all'interno di un'organizza¬ 
zione di "firmare" documenti elettronici 
tramite un algoritmo unico, codificato e 
criptato. 

Strumento per la firma digitale - 

Consente di aggiungere ad un docu¬ 
mento un campo di testo contenente le 
informazioni relative alla firma, tra cui il 
nome del firmatario, la ragione per cui il 
documento è stato firmato, la data e 
l'ora della firma. Questo strumento è 
disponibile solo nella versione per 
Windows. 

Supporto per plug-in - È possibile 
integrare in Acrobat plug-in per la certifi¬ 
cazione digitale realizzati da sviluppatori 
terze parti e partner Adobe, per arricchi¬ 
re ulteriormente il controllo sulla sicurez¬ 
za dei documenti. 

Nuovi strumenti 

per l'annotazione elettronica 

dei documenti 

Nuovi strumenti per l'annotazione elet¬ 
tronica sono stati integrati in Acrobat 4. 
rendendo la revisione di un documento 
PDF intuitiva quanto con un documento 
cartaceo: matita, timbro, evidenziatore, 
testo sottolineato, testo barrato, annota¬ 
zione di testo, annotazione con collega¬ 
mento di un file, annotazione audio. 


SlAdobe 
[Acrobata 



The estenuili Ioni for 
univeruil i/oiurrwnt e.xihnngr 


Confronto tra documenti 

Con Acrobat 4 è possibile mettere a 
confronto versioni diverse di uno stesso 
documento, in due modi: 

Ripristino fino alla firma - Per tenere 
traccia di tutte le modifiche apportate al 
documento, riportandolo indietro prima 
delle ultime modifiche e dell'ultima 
firma. 

Confronto tra documenti - Per para¬ 
gonare due versioni di uno stesso docu¬ 
mento in versione di anteprima ed otte¬ 
nere un listato delle differenze che esi¬ 
stono tra i due file. In questo caso non 
sono necessarie le firme digitali. 

Cattura di intere pagine Web 

Lo strumento per la cattura di pagine 
Web consente di convertire in formato 
PDF una pagina Web, o addirittura un 
intero sito, mantenendone tutte le 
caratteristiche grafiche, tipografiche, 
cromatiche e tutti i collegamenti. 

Questo strumento è attualmente 
disponibile solo per Windows. 

Nuovi strumenti 

per i professionisti della grafica 

Acrobat 4.0 offre nuove funzioni idea¬ 
te per la creazione e la produzione grafi¬ 
ca, particolarmente interessanti per i 
professionisti della grafica, della stampa 
e della prestampa. 

Supporto di Adobe PostScript 3 - 

migliore qualità dell'immagine, maggio¬ 


re affidabilità della stampa. 

Correzione del testo - Per appor¬ 
tare modifiche al testo direttamente 
nel documento PDF. 

Correzione della grafica - Per 
modificare un oggetto grafico incor¬ 
porato nel file PDF, aprendolo trami¬ 
te un’applicazione compatibile 
Ottimizzazione della qualità con 
un solo click - Acrobat 4.0 permet¬ 
te di ottimizzare un file PDF a secon¬ 
da del dispositivo di uscita (monitor, 
• stampa d'ufficio, stampa professio¬ 
nale). 

Stampa, dimensioni di pagina ed 
altri miglioramenti - Tra gli altri 
miglioramenti apportati ad Acrobat 
4.0, citiamo: stampa in ordine inver¬ 
so; possibilità di selezione dell'area 
da stampare; stampa a segnatura di 
n-pagme. 

Acrobat supporta i profili ICC per il 
colore ed è possibile ora incorporare in 
un documento PDF font TrueType 
anche sotto Macintosh. 

Caratteristiche avanzate 
sempre più facili da utilizzare 

Conversione migliorata dei docu¬ 
menti Word - I commenti del docu¬ 
mento diventano note di Acrobat, ven¬ 
gono mantenuti i collegamenti da riferi¬ 
menti incrociati e voci di sommario, la 
numerazione di pagine e sezioni; le note 
a piè di pagina e note in calce, i collega- 
menti a siti Web. I titoli con gli appositi 
stili di Word diventano segnalibri nel 
documento PDF. 

Conversione tramite drag-and-drop 

Un file di grafica, foglio di calcolo, docu¬ 
mento di testo, file HTML o file di altro 
genere può essere convertito in docu¬ 
mento PDF tramite il semplice trascina¬ 
mento sull'icona di Acrobat. 

Adobe PDFMaker - Per convertire un 
documento di Word, Excel o Power¬ 
Point in formato PDF, direttamente dal¬ 
l'interno dell'applicazione Microsoft. 

Recupero di tabelle - Con lo stru¬ 
mento di selezione di tabelle e testo for¬ 
mattato, si può copiare ed incollare una 
tabella da un file PDF ad un programma 
per fogli di calcolo. • 


Per informazioni: 

Adobe, 

nvmv.afloaEia 


38 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 








• PROCESSORI 


di F. Fulvio Castellano 


Intel: con il Pentium III Internet 


più efficiente 



Il processore Intel Pentium III contiene 
le istruzioni Streaming SIMD (Single 
Instruction Multiple Data) Extension per 
Internet, nuove istruzioni utilizzate dagli 
sviluppatori per accelerare l’elaborazione 
delle immagini 3D. lo streaming audio e 
video, il trattamento digitale delle imma¬ 
gini e il riconoscimento vocale. Queste 
estensioni rendono possibile una miglio¬ 
re esperienza su Internet, offrendo 
immagini elaborate e suoni ricchi anche 
utilizzando gli attuali collegamenti 
Internet, caratterizzati da scarsa larghez¬ 
za di banda. 

Con tutta la potenza necessaria per il 
software abilitato per Internet della 
nuova generazione, il processore Intel 
Pentium III continuerà ad offrire agli 


utenti di PC una eccezionale espe¬ 
rienza anche in futuro. 

Una novità è anche il numero di 
serie del processore. Pentium III 
offre una nuova caratteristica selezio¬ 
nabile legata al numero di serie del 
processore. Se abilitato, il numero di 
serie del processore, insieme ad altre 
soluzioni di sicurezza, rende possibili 
transazioni più sicure su Internet. I 
responsabili IT delle aziende possono 
utilizzare il numero di serie del pro¬ 
cessore per migliorare la gestione 
delle risorse, rendendo più facile il 
monitoraggio dei PC e delle applica¬ 
zioni in rete e migliorando la gestione 
delle informazioni e il controllo degli 
accessi ai dati sensibili dell'azienda, 
per esempio per il 'trasferimento' 
della firma nei documenti ufficiali impor¬ 
tanti. 

L'evento ha sottolineato l’ampio sup¬ 
porto da parte del settore e la potenzia¬ 
lità del processore Intel Pentium III. 

Ecco i settori che si awantaggeranno 
dell'utilizzo delle nuove tecnologie: 

• Navigazione: gli utenti possono navi¬ 
gare su Internet in nuovi modi, con ricer¬ 
che in 3D più veloci e più intuitive rispet¬ 
to alle ricerche basate su testo, e utiliz¬ 
zando comandi vocali per dire al brow- 
ser dove portarli sul Web. 

• Intrattenimento: i filmati 3D interatti¬ 
vi con finale aperto disponibili sul Web 


Continua a pag. 4 1 


Il nuovo processore ottimizza 
audio, video, animazioni e imma¬ 
gini 3D, dando vita a Internet e 
sarà disponibile inizialmente alle 
frequenze di 450 e 500 MHz, men¬ 
tre la versione a 550 MHz sarà 
disponibile solo nel secondo tri¬ 
mestre di quest’anno. 


In quello che giustamente viene 
considerato il tempio della nostra 
memoria storica tecnologica passata 
e presente, e parliamo evidentemen¬ 
te del Museo della Scienza e della 
Tecnica di Milano, Intel Corporation 
Italia in anteprima mondiale ha presenta¬ 
to alla stampa, in una affollata Sala 
Colonne, il nuovo gioiello di casa Intel: 
Pentium III (MCmicrocomputer di feb¬ 
braio '99, n.192, aveva dato alcune anti¬ 
cipazioni). Non è un processore che 
segue numericamente il Pentium II: è 
soprattutto un processore disegnato per 
Internet, settori consumer e professio¬ 
nal. Fatta questa premessa vediamo di 
che cosa stiamo parlando. 

Dunque, Intel Corporation ha presenta¬ 
to il processore Pentium III, il processo¬ 
re più veloce di Intel, "progettato 
espressamente per migliorare la fruizio¬ 
ne di Internet da parte degli utenti", ha 
sottolineato Stefano Spocci. amministra¬ 
tore delegato di Intel Corporation Italia. 


E non finisce qui... 

Intel già prepara l'arrivo del Pentium III in versione Mobile 


E cosi dopo aver lanciato il Pentium III, Intel inizia a concen¬ 
trare buona parte dei suoi sforzi del '99 sul fronte mobile Già 
fra non molto è attesa una nuova uscita di Pentium II per note¬ 
book, con notevoli incrementi di prestazioni. Ma il vero 'jump' 
arriverà dopo l'estate con i primi Mobile Pentium III che ospite¬ 
ranno il chipset 440Bx e un bus di sistema a 100 MHz. Ma sarà 
bene ordinarci le idee. I nuovi Pentium II saranno rilasciati in 
versioni a 400 e 433 MHz con cache integrata di livello 2 e 
saranno i primi con tecnologia a 0,18 micron, vero elemento 
differenziante rispetto ai predecessori a 333 e 366 MHz. In 
autunno sarà la volta dei primi Mobile Pentium III (conosciuti 
anche con il nome in codice di Coppermine) Il salto nel bus di 
sistema ne costituirà la principale attrattiva, soprattutto per le 
attese migliorie prestazionali. Il processore, stessa tecnologia a 


0.18 micron, conterrà le istruzioni di streaming SIMD, che si 
occupano di migliorare l'elaborazione grafica La frequenza di 
clock oscillerà tra i 400 e i 500 MHz, per poi salire in tempo 
molto breve. Il Mobile Pentium II supporterà anche la tecnolo¬ 
gia Geyserville. che consente ai notebook di ridurre i consumi 
energetici. Intel non dimenticherà la fascia 'consumer', miglio¬ 
rando le CPU di tipo Celeron. In estate dovrebbe essere pronto 
un modello a 333 MHz per poi salire a 366 MHz in autunno. 
Per essi si prevede un impiego in macchine dal costo inferiore 
ai 1 500 dollari, mentre Pentium II a 400-433 MHz andranno 
sulla fascia 'professional'. Nel frattempo, e ciò sarà inevitabile, 
saranno messi fuori catalogo i vecchi Pentium MMX e i Mobile 
Pentium II da 233 e 266 MHz. 

Insomma chi si ferma è... perduto. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


39 












uness 6 un marchio IBM Corp Java e un march* Sun MicroSystem Lotus o Domino sono marchi Lotus Deveiopmeni Corp 
lunazioni <»• orate possono essere marchi de< rispettivi titolari ‘Se preterisci puoi inviare un messaggio e-mail a IBM Direct all'indirizzo 
.bm com l indirizzo internet d< IBM Italia è »v<vw o m it l nome page IBM e www ibm cotti 



Hai un sito Internet. 

Allora perché stanno ancora facendo la fila? 


( Con Web Selt-Service IBM nessuno dovrà 
più mettersi in coda per avere mtormazioni, 
eftettuare ordini, prenotazioni, acquisti o per 
richiedere assistenza 


Il nuovo software IBM per Internet trasforma i Iradi- 
zionali siti puldi-liiiig in siti interattivi, consentendo 
ai limi l'iirnli ili effettuare ila soli ipialsiasi operazione, 
in qualsiasi ninmento. Questo significa dienti |iiù 
soddisfatti e maggiori profitti per te. perdio allogeriseo 
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seguire la tua crescita. Il risultato: un sito Internet 
interattivo die si collega ai dati e alle funzioni centrali 
del tuo business. Così anche la tua azienda sarà 
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informazioni chiama il Numero Verde 167-017001* 
O visita il sito M n M.-otl Iv.irr.don.rolli.'Mell-clf-erv'i l 




Soluzioni per un piccolo pianeta 


i.>ipei\‘?'-Mi»o aravi -nomili ih 





















e-buainrss 


Software IBM per applicazioni 
Web Self-Service 




Notizie flash: JeffRumberg, analista tifila 
Mela Group , sostiene che il costo della 
gestione ili una filiamola al Servizio (Menti 
tramile operatole è ili rinquc dollari, ma una 
segreteria telefonica e ili mezzo dollaro e con 
Internet è solo ili pochi centesimi. /Infodeck, I giugno 1008) 


Le applicazioni che aiutano il tuo business sono 
Sul tUO Server. ItchSpllcre I pplii ation Senei associa in 
un unit o ambiente le applicazioni Javti, gli object retpiest 
broker e i connettori ai database. In questo modo tutte le 
funzioni business potranno essere gestite direttamente 
all'interno ilei tuo sito. In più UèbSphere Studio ti aiuta a 
sviluppare nuoce applicazioni e-business in tempi retarti. 

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di creare applicazioni/ter il lavoro di gruppo thè rispondono 
ai processi aziendali in continua evoluzione. Domino 
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integrare, nella luti soluzione deb Self-Service, le 
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Segua da pag. 39 


permetteranno agli utenti di scegliere 
tra una varietà di sviluppi narrativi e finali 
possibili. I partecipanti a videogame on 
line potranno parlare tramite Internet 
mentre stanno giocando, senza la 
necessità di digitare messaggi per 
comunicare con alleati e avversari. 

• Comunicazioni: gli utenti possono 
interagire con familiari e amici utilizzan¬ 
do software ottimizzato per videotelefo¬ 
nate. con immagini a tutto schermo e 
suono nitido. Le nuove Chat room ren¬ 
deranno disponibili avatar in 3D che par¬ 
leranno in sincronia con la voce degli 
utenti. 

• Creatività: tool on Ime di facile utilizzo 
permetteranno agli utenti di creare siti 
Web personali ricchi di personaggi ani¬ 
mati in 3D, immagini digitali di qualità e 
video realizzati personalmente. Il pro¬ 
cessore Intel Pentium III renderà le ope¬ 
razioni di mixaggio e compressione della 
musica ancora più veloci e semplici, per 
un pubblico on line sempre più vasto. 

• Trattamento digitale delle immagini: 
il nuovo software per il trattamento digi¬ 
tale delle immagini trasformerà le foto¬ 
grafie e i video in mondi 3D. nei quali gli 
utenti potranno navigare tramite 
Internet. 

• Shopping: i negozi on Ime utilizzeran¬ 
no contenuti audio, video e 3D avanzati 
per dare vita ai prodotti esposti. Gli 
acquirenti tramite Internet potranno con¬ 
figurare le automobili con i loro colori, 
materiali e accessori preferiti, oppure 
muoversi all'interno del modello di un'a¬ 
bitazione ancora prima che venga 
costruita. 

• Sviluppo, gli sviluppatori di software 
potranno liberare la potenza del proces¬ 
sore Intel Pentium III, utilizzando nuovi 
tool per la creazione di contenuti digitali 
e per lo sviluppo software, combinati 
con plug-in ottimizzati. 

Da questo mese Intel lancerà il servi¬ 
zio Intel WebOutfitter, che offre gratui¬ 
tamente ai possessori di processori Intel 
Pentium III l'accesso a contenuti all'a¬ 
vanguardia, tool e suggerimenti per otti¬ 
mizzare la loro esperienza su Internet. Il 
servizio Intel WebOutfitter, con la colla¬ 
borazione di fornitori di contenuti strate¬ 
gici. renderà disponibile agli utenti un 
ottimo punto di partenza per sperimen¬ 
tare il meglio del Web sui loro PC basati 
su processori Pentium III, nuovi plug-in, 
miglioramenti, contenuti tematici e siti 
ottimizzati relativi a una vasta gamma di 
interessi, dall'arte alla musica. 


Per informazioni: 

Intel Corporation. 
Tel 02-575441 


41 








• HARDWARE 


di Franco Paiamaro 


Silicon Graphics presenta le nuove workstation 
basate su IA32 e NT 


Silicon Graphics ha presentato una 
gamma di stazioni grafiche basate 
su Pentium II di Intel, implementanti 
il sistema operativo Windows NT 
4.0. SGI non ha, però, adottato un 
chipset preesistente, né ha uti¬ 
lizzato una architettura stan¬ 
dard: le due nuove stazioni, 
denominate SGI 320 e 540, 
sono Wintel solo in superfi¬ 
cie... 

In definitiva, una “Wintel 
box” con lo stile e la tecnologia 
Silicon Graphics. 


Il chipset proprietario, interamente 
progettato e realizzato da Silicon 
Graphics, utilizza l'architettura IVC 
(Integrated Visual Computing), comple¬ 
tamente compatibile sia con il Pentium 
Il standard, sia con la versione Xeon; 
implementa un Front Side Bus a 100 
MHz, supporta due CPU Pentium II e 
quattro Pentium II Xeon, e permetterà 
l'aggiornamento a Pentium III. 

Il Chipset Cobalt ha il controller della 
memoria e l'interfaccia grafica integrati 
e strettamente collegati, con una archi¬ 
tettura UMA (Unified Memory 
Architecture), derivata da quella usata 
nelle stazioni 02 con CPU MIPS; la lar¬ 
ghezza di banda del bus a 256 bit della 
memoria principale è di ben 3,2 Gbyte 
al secondo, ben sei volte di più di un 
bus AGP 2x, 

Il controller della memoria permette 
l'allocazione dinamica della memoria 
video sulla RAM di sistema, consen¬ 
tendo di utilizzare spazi di indirizza¬ 
mento (fino ad un GByte per la 320 
e due Gbyte per la 540) per le tex- 
ture, lo Z-buffer, video, frame buf¬ 
fer, i bus di I/O e tutte le applica¬ 
zioni DMA (Direct Memory 
Access). 

L'interfaccia grafica è la piu avan¬ 
zata attualmente disponibile per 
Windows NT (per il momento, le 



stazioni Cobalt 320 e 540 sono dispo¬ 
nibili esclusivamente con Windows NT 
4 preinstallato sul disco rigido), con 
funzioni di geometria 3D, shading, ligh- 
ting, texturing, pixel-fill e full-frame 
antialiasing interamente supportate in 
hardware; il motore grafico è affianca¬ 
to ad un coprocessore di I/O, con due 
bus PCI a 64 bit indipendenti, ed inte¬ 
grante delle interfacce S-Video, video¬ 
composito. IEEE-1394 con due flussi 
Audio/Video non compressi contempo¬ 
ranei. 

Il chipset Cobalt integra, inoltre, un 
controller Fast Ethernet, audio a 16 bit 
di alta qualità e, nella 320, un controller 
EIDE, mentre la 540 è dotata di un 
controller U2WSCSI LVD SCA. 

La dotazione standard prevede per 
entrambe una CPU installata, un banco 
di memoria SDRAM di 128 Mbyte, 
espandibile a 2 Gbyte nella 320 e 4 
Gbyte nella 540; un disco da 6 Gbyte 
IDE per la 320 ed uno da 9 Gbyte 
U2SCSI per la 540, floppy da 3,5, e 
CD-ROM 32x. 

La Cobalt 540, oltre a supportare fino 
a quattro processori Pentium II 
Xeon, permette l'installazione di 
una interfaccia di Digital Video 
I/O, con il supporto per quat¬ 
tro flussi (2 in. 2 out) CCIR 
601 BNC per l'editing video 
non lineare professionale 
(non disponibile per la 

La Silicon Cobalt 540 

La Silicon Cobalt 320 




320), ed ha disponibili sei slot PCI full 
length su due bus a 64 bit (tre sulla 
320). 

Entrambe le stazioni sono dotate di 
porta RJ45 10/100 Mbit, porte audio, 
due porte RCA per videocomposito, 
due porte S-Video, due porte USB, 
una parallela ed una seriale, due 
porte Firewire ed una porta USB per 
applicazioni future (attualmente non 
supportate da NT4). 

Il software in bundle 
include, oltre al sistema 
operativo, la versione LE 
di Debabelizer, alcune utility 
per la interoperatibilità tra 
UNIX, Macintosh e Windows, 
MacAfee Viruscan, Netscape Com- 
municator e Intel LANdesk Manager. 

Le due stazioni Cobalt, la 320 e la 
540, si differenziano anche per le 
dimensioni; minitower per la 320 e full 
tower per la 540; quest'ultima permet¬ 
te, ovviamente, una maggiore possibi¬ 
lità di upgrade, offrendo ben due allog¬ 
giamenti liberi per dischi da 3,5 più 
uno, sempre da 3,5, per dispositivi di 
memorizzazione di massa rimovibili 
(come Zip o Jaz), oltre a sei slot PCI 
liberi (tre in più del 320). 

Per queste macchine, la Silicon 
Graphics ha studiato un innovativo 
monitor TFT da 17,3 pollici visibili, il 
1600SW da 1600x 1024 a 110 dpi, con 
rapporto di 16/9 ed un contrasto di 
200:1, l'ingresso del segnale video è 
digitale, e necessita dell'interfaccia 
OpenLDI LVDS. 

Questo monitor è proposto anche 
per macchine PC standard, con a cor¬ 
redo una scheda grafica con uscita- 
digitale, ed è immediatamente disponi¬ 
bile. 

La Cobalt 320 dovrebbe essere 
immediatamente disponibile, ad un 
prezzo (senza monitor) sotto gli otto 
milioni; la Cobalt 540 dovrebbe inve¬ 
ce essere disponibile a partire da 
fine marzo/inizio aprile. 


Per informazioni: 

Silicon Graphics Spa, 
Tel. 02-575611. 
lAnwv.sqi.7j 


42 


MCmicrocomputer n 193-marzo 1999 








Analogico o Digitale? 


Con Power Play, superato il limite di 2 GB di Video for Windows, riproduzione del filmato dalla timeline, rendering 
solo delle porzioni di filmato interessate da effetti o titoli, drastica diminuzione dei tempi di attesa e dello spazio 
necessario su hard disk, pei bus master, audio in qualità CD sempre sincrono al video, driver per Windows 98. 95 
e NT 4,0. Software a corredo Ulead MediaStudio Pro 5.0. AV Master 98 Pilot, permette di controllare telecamere 
e videoregistratori direttamente da Ulead MediaStudio Pro e da Adobe Premiere. Av Master 98 è tutta in Italiano! 

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evoluzione analogica 



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rivoluzione digitale 


1:1 

native 

digitai 


DV Master lavora completamente nel formato digitale DV. Dall'inizio alla fine, dall'acquisizione all'editing, nessuna 
conversione di formato, semplicemente la stessa qualità. Power Play per superare il limite di 2 GB. Codec hardware 
DV a bordo per effettuare acquisizione e riproduzione in tempo reale. Box esterno per le connessioni analogiche. 

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jwww ; fast_mu!tÌmedia ; H 




• HARDWARE 


di F. Fulvio Castellano 

IBM è leader nei server Unix e potenzia 
la tecnologia dei supercomputer RS/6000 SP 


Significativa collaborazione con 
SCO, Sequent, Intel e altri OEM per II 
(ri)lancio di UNIX in grande stile. 


E' necessaria una premessa 
Forte delle cifre relative al 1997 
pubblicate da IDC (International 
Data Corporation), dove IBM si con¬ 
ferma leader di mercato nel settore 
dei server UNIX, i dati mostrano 
come la famiglia di server RS/6000 di 
IBM continui a superare la concorren¬ 
za di Hewlett-Packard e Sun in un t 
mercato altamente competitivo e in 
rapida crescita, IDC attribuisce parzial¬ 
mente il risultato alla campagna di e- 
business di IBM 

Secondo IDC. la posizione di IBM 
in termini di gradimento è nettamen¬ 
te superiore rispetto a Sun e 
Netscape. I dati di IDC illustrano il 
vigore del mercato UNIX e dimostrano 
come IBM offra le migliori soluzioni a 
un'ampia gamma di esigenze, tra cui l'of¬ 
ferta di spazi Web, l'e-business, il 
Business Intelligence, la pianificazione 
delle risorse aziendali e il computing tec¬ 
nico. 

La piattaforma IBM RS/6000 è compo¬ 
sta da una famiglia di computer basati 
sul sistema operativo AIX: dall'offerta di 
fascia alta dei sistemi paralleli SP (MPP) 
ai midrange simmetrici multiprocessore 
(SMP) sino ai server e alle workstation. 
La famiglia RS/6000 rappresenta una 
delle linee più scalabili sul mercato e 
garantisce funzionalità di connettività tali 
da consentire la condivisione di dati, 
applicazioni e risorse con PC, mainframe, 
workstation e server UNIX, che soddisfa¬ 
no le esigenze di tutti gli ambienti di rete, 
dal piu semplice al più complesso 

Il sistema operativo AIX di IBM, a parti¬ 
re dalla versione 3.2.5, 4.1 e 4.2 fino alla 
più recente 4.3, è certificato ITAA 2000, 
riconoscimento che ne attesta l'adesione 
agli standard e l'adeguatezza ad affronta¬ 
re in tutta sicurezza il problema del cam¬ 
bio di secolo. 

Questo significa che la piattaforma 
RS/6000 di IBM possiede già oggi tutti i 
requisiti fondamentali per affrontare la 
sfida dell’anno 2000. 


Fatta questa lunga ma doverosa pre¬ 
messa veniamo ora agli annunci avvenuti 
nel corso di una conferenza stampa allo 
'Spazio Aperto' della sede di IBM 


a Segrate 

(MI) in occasione del Busi¬ 
ness POWER World Tour per un incon¬ 
tro con gli esperti a livello mondiale del¬ 
l’area RS/6000. 

Dunque, IBM ha annunciato la prossi¬ 
ma generazione del supercomputer 
RS/6000 SP provvisto di microprocessori 
che assicurano una potenza più che rad¬ 
doppiata ad un prezzo che rimane inva¬ 
riato. Uno degli elementi centrali del 
sistema IBM SP è il microprocessore 
POWER3. il diretto successore del Super 
Chip POWER2 contenuto all'interno di 
‘Deep Blue", l'elaboratore che nel 1997 è 
riuscito a battere il campione mondiale di 
scacchi Garry Kasparov. Il POWER3 è in 
grado di eseguire fino a 2 miliardi di ope¬ 
razioni al secondo e dispone di una 
potenza più che raddoppiata Ideale per 
programmi di analisi e simulazione, utiliz¬ 
zati dai settori aerospaziale, automobili¬ 
stico e farmaceutico, il chip POWER3 a 
64 bit supera le barriere di progettazione 
ed è impiegato con grandi vantaggi 
anche in ambito aziendale perché è in 
grado di estrarre dati da ampi database. 
Con questo nuovo SP e con il sistema 
operativo AIX UNIX, IBM offre, allo stes¬ 
so prezzo, una doppia potenza di calcolo 
e questo straordinario rapporto 


prezzo/prestaziom consente ai clienti di 
sfruttare in modo più economico la 
potenza del Deep Computing per 
migliaia di nuove applicazioni sia nel 
campo scientifico sia in quello aziendale. 
Cosa è il ‘Deep Computing? Per Deep 
Computing si intende la capacità da 
parte delle aziende di utilizzare 
potenze di calcolo senza preceden¬ 
ti, programmi software avanzati e 
algoritmi sofisticati in grado di risol¬ 
vere problemi complessi e di ricavare 
I informazioni da un'enorme quantità di 
dati. La rivoluzione di Internet compor¬ 
ta la creazione di quantità di dati senza 
precedenti. Il sistema SP risulta ideale 
nel trasformare tali dati in preziose 
informazioni. I confini tra il calcolo tec¬ 
nico e commerciale sono labili, dal 
momento che sia i ricercatori sia le 
aziende analizzano quotidianamente 
moltissimi dati. I punti di forza tecnologici 
sono molti, ma qui ne osserveremo i 
principali. L'SP è un sistema altamente 
scalabile costituito da elementi detti 
nodi. L'SP può essere costituito da uno, 
due o centinaia di nodi. Le prestazioni del 
sistema risultano scalabili in misura prati¬ 
camente proporzionale alla dimensione 
Ciascun nodo contiene uno o più micro- 
processori e la relativa RAM. 

IBM offre diversi tipi di nodi che posso¬ 
no essere integrati in un sistema SP e 
utilizzati, insieme per l'esecuzione di 
complessi lavori di calcolo, o separata- 
mente per attività più ridotte. Ad esem¬ 
pio. un'università può installare diversi 
nodi SP utilizzando microprocessori IBM 
604e a 333 MHz, come Web server, dal 
momento che questo tipo di chip risulta 
ideale per il carico di lavoro di tipo com¬ 
merciale. Allo stesso tempo, i ricercatori 
universitari possono utilizzare i nodi 
POWER3, ottimizzati per il calcolo scien¬ 
tifico e tecnico, ai fini della risoluzione di 
complessi problemi di chimica o di fluido¬ 
dinamica. Mediante il sistema di gestio¬ 
ne SP, tutti i nodi possono essere gestiti 
da un'unica console e appaiono sulla rete 
come sistema singolo oppure come 
diverse risorse di calcolo. Il POWER3. 
introdotto per la prima volta lo scorso 
ottobre nella più potente workstation 
RS/6000 di IBM, la 43P modello 260, e il 
microprocessore più avanzato dell'azien¬ 
da, in grado di eseguire fino a 8 operazio- 



44 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 










tJj-Ulf- 


• INTERNET 


Chi fa che cosa in Internet? 
Young & Rubicam ve lo dice 


ni per ciclo dì clock. I nodi POWER3 pos¬ 
sono essere aggiunti a qualsiasi sistema 
SP esistenti o utilizzati per sostituire 
eventuali nodi appartenenti a una genera¬ 
zione precedente. Fino a questo mese, 
durante i cinque anni e mezzo intercorsi 
dalla presentazione della piattaforma SP. 
IBM ha distribuito oltre 5.500 sistemi SP 
con oltre 55.000 nodi. E. dulcis in fundo. 
arriviamo all'annuncio del rilancio di 
UNIX. IBM si fa promotore, insieme a 
numerosi partner del settore, di una 
grande iniziativa legata al sistema opera¬ 
tivo UNIX, che darà luogo a una vasta 
offerta, con aumento delle opportunità 
commerciali per ISV e OEM. L'iniziativa 
consiste nello sviluppo di un sistema 
operativo UNIX per IA-64 di Intel, basato 
sul sistema operativo AIX di IBM, inte¬ 
grato con la tecnologia del sistema ope¬ 
rativo UnixWare di SCO e PTX di 
Sequent. IBM, inoltre, trasferirà la tecno¬ 
logia AIX su UnixWare di SCO, promuo¬ 
vendo l'offerta UNIX sul mercato IA-32. 

Ne conseguirà un'unica linea di sistemi 
operativi UNIX che girano su micropro¬ 
cessori IA-32. IA-64 e IBM. con sistemi 
che vanno dagli entry-tevel ai grandi ser¬ 
ver aziendali IBM realizzerà investimenti 
significativi per fare di questa linea il 
numero uno tra i sistemi operativi UNIX. 
Gli investimenti riguarderanno: il portmg 
del portafoglio middleware IBM. lo svi¬ 
luppo del sistema operativo finalizzato 
all'utilizzo di IA-32 e IA-64 di Intel e del¬ 
l'architettura Power di IBM, e investi¬ 
menti nel supporto tecnico e di marke¬ 
ting per gli ISV. 

Intel offre un notevole supporto tecnico 
e di marketing per fare di questo sistema 
operativo il leader UNIX per piattaforme 
Intel. IBM e Intel stanno creando un 
fondo ISV di diversi milioni di dollari desti¬ 
nato al nuovo prodotto UNIX, in modo da 
promuovere l'offerta di tool middleware 
e dì applicativi per il nuovo ambiente da 
parte delle aziende di software A sup¬ 
porto di questa iniziativa, IBM ha stretto 
alleanze con SCO e Sequent. e ha otte¬ 
nuto il sostegno dei principali OEM e 
ISV, SCO, azienda leader nel mercato 
UNIX, e IBM collaboreranno al fine di 
accelerare l'ottimizzazione del prodotto 
UnixWare di SCO per IA-32. 

Inoltre SCO e IBM opereranno congiun¬ 
tamente per lo sviluppo e la commercia¬ 
lizzazione del sistema operativo UNIX per 
il mercato basato su IA-64. Sequent, for¬ 
nitore leader di sistemi UNIX high-end, 
basati su Intel, prenderà parte a questo 
sviluppo congiunto, contribuendo con la 
propria tecnologia cc:NUMA e l'esperien¬ 
za nel campo dell'architettura Intel. 

Per informazioni: 

IBM, 

Iwww- ioni. com/oroauctsA 


Cosa succede online in tutto il mondo? In 
un progetto completato in soli cinque gior¬ 
ni, Brand Futures Group, società del 
network Young & Rubicam, la più grande - 
per fatturato - agenzia pubblicitaria al 
mondo, ha condotto una ricerca relativa al 
mondo di Internet utilizzando la Rete stessa 
come mezzo di comunicazione con gli inter¬ 
vistati. In uno scenario tecnologico in conti¬ 
nua evoluzione, per avere informazioni rap¬ 
presentative della situazione attuale è 
necessario fissare in un'immagine la realtà: 
un esempio di "instant intelligence" resa 
possibile soltanto dall'utilizzo di Internet. 

Lo studio, guidato dalla futurologa del 
gruppo Marian Salzman. ha coinvolto il 
network mondiale di Young & Rubicam Ine. 
e ha permesso di tratteggiare il ritratto del 
tipico "internauta" nei 42 Paesi che hanno 
aderito all'iniziativa. Sorprendente la somi¬ 
glianza in tutti 1 42 Paesi coinvolti nella ricer¬ 
ca. una sorta di cultura universale, come a 
sottolineare che quando si tratta di Internet 
vengono meno le differenze, anche le più 
radicate come quelle tra Stati Uniti ed 
Europa. Il tipico utente della Rete, a pre¬ 
scindere dunque dalla nazionalità, viene 
percepito come un giovane di età compre¬ 
sa tra i 18 e i 35 anni, istruito, benestante, 
curioso e padrone della tecnologia. Quando 
si parla di Web ci si riferisce generalmente 
agli uomini, ma in alcuni Paesi - come 
l'Australia e gli Stati Uniti - sono le donne le 
vere padrone della Rete e anche la presen¬ 
za dei più anziani sta aumentando rapida¬ 
mente. Oggetto della ricerca sono state 
inoltre le compagnie locali e globali che 
operano nella Rete, i motori di ricerca, le 
offerte di prodotti e l'utilizzo online. In tutto 


Si chiama In-Media ed è il primo corso di 
multimedialità sviluppato in Italia. 

In-Media è creato dalla FARM, una giova¬ 
ne realtà romana, per avvicinare gli utenti 
all'utilizzo dei più importanti software di 
authonng multimediale oggi disponibili. 

Il programma, distribuito su sei CD-ROM 
più uno contenente i software illustrati, 
attraverso una navigazione accattivante e 
istruzioni semplici e particolareggiate, guida 
l'utente e lo introduce in quello che è oggi 
uno dei settori a più alto coefficiente di svi- 


il mondo i motori di ricerca continuano ad 
essere utilizzati come il sistema più como¬ 
do. facile e veloce per reperire informazioni 
online: il grande vincitore, sempre secondo 
la ricerca, è Yahoo!, giudicato dagli utenti di 
quasi tutti i Paesi "giovane, moderno e ori¬ 
ginale" e apprezzato per la sua forte carat¬ 
terizzazione. 

Ma cosa si fa quando ci si collega a 
Internet? Senza eccezione di nazionalità e 
di sesso, si comunica con le chat e via e- 
mail, si fa la spesa, si controlla il proprio 
conto bancario, si prenotano posti in aereo 
o a teatro, si gioca e ci si tiene informati su 
quanto avviene nel mondo. 

David Greenwald, Client Service director 
della sede milanese di Young & Rubicam e 
co-autore con Gianluca Dettori - ammini¬ 
stratore delegato di Lycos Italia - del libro 
"Fare marketing con Internet" appena pub¬ 
blicato da Apogeo, ha fornito al Brand 
Futures Group un’attenta analisi di come gli 
utenti Internet stiano affinando le tecniche 
di ricerca per rendere più produttivo il 
tempo trascorso online. "Le nuove tecnolo¬ 
gie ci hanno fornito possibilità incredibili per 
accedere a un'enorme quantità di informa¬ 
zioni" - fa notare Greenwald - "Adesso la 
chiave del successo è scoprire i mezzi e gli 
strumenti più adatti a filtrare tutto quello 
che c'è nella Rete per prendere soltanto ciò 
che ci interessa veramente” 

E' questa la vera sfida per il millennio che 
sta arrivando e che non può trovare nessu¬ 
no impreparato. 

Per informazioni: 

Young & Rubicam, 
imwv. vounq-rubicamin 


luppo II corso è articolato in cinque sezioni: 
teoria, pratica, esercizi, interviste e applica¬ 
zioni. Ognuno dei sei CD parte da una rea¬ 
lizzazione tematica e si sviluppa spiegando¬ 
ne la realizzazione. 

L’opera è disponibile al costo di lire 
189.000 IVA esclusa. 


Per informazioni: 

FARM. 

Tel. 06-6833005. 
Www. tarrmLCQOl 


• MULTIMEDIA 


... e io studio il "multimedia" 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


45 




















• SOFTWARE 


di F. Fulvio Castellano 

Tempi di risposta delle applicazioni 
sotto controllo con Candle ETEWatch 


% TraniKtiom Complatad » 

«un 


1 1 Stcond 



■ Ape > 

• »opJ 


Con i dati raccolti da ETEWatch si possono creare viste differenti 
usando diversi strumenti. In questo caso ETEWatch compara i 
tempi di risposta di quattro applicazioni nell'arco di tempo di una 
settimana. 


Al vertice del mercato mondiale tra 
le società che sviluppano e forni¬ 
scono soluzioni per ‘Networked 
Businesses', Candle Corp., tramite 
la Southern Europe Oivision (Italia, 
Spagna, Portogallo), ha presentato i 
nuovi strumenti per il monitoraggio 
End-To-End (ETE) dei tempi di 
risposta delle applicazioni: 
‘ETEWatch for Networked 
Applications'. 


In uno di quei luoghi che non ti aspet¬ 
ti e che abbiamo dimenticato nel 
tempo, cioè Villa Campari di Sesto San 
Giovanni, accanto allo stabilimento 
della Campari, ecco che ritrovi un ango¬ 
lo, un luogo che ricorda la vecchia 
Milano... beh, Il dentro, è stato fedel¬ 
mente ricostruito e riportato agli splen¬ 
dori dei tempi andati, e per il piacere 
dei nostri occhi, il famoso Bar 
Camparino della Galleria del Corso. Da 
vedere. 

E' qui che con molto buon gusto 
Candle Corporation ha organizzato una 
'ristretta' conferenza stampa per pre¬ 
sentare la soluzione rivoluzionaria per 
misurare l'efficienza delle applicazioni: 
ETEWatch consente una misurazione 


efficace dei tempi di risposte 
reali delle 'apps', cosi come 
vengono percepiti dall'utente. 

Si tratta di uno strumento 
innovativo in grado di misura¬ 
re con esattezza il tempo che 
un utente impiega per ottene¬ 
re una risposta all'applicazione 
software interrogata e di pre¬ 
sentarlo sotto forma di utili 
report grafici. Le informazioni 
così ottenute rivestono un'im¬ 
portanza fondamentale nella 
stipulazione e nell'implemen- 
tazione di accordi sui livelli del 
servizio (i cosiddetti 'service 
level agreement'). 

ETEWatch si integra in una 
suite di soluzioni che com¬ 
prende ETEWatch for Networked 
Applications, in grado di supportare 
applicazioni Lotus Notes, SAP R/3 e 
PeopleSoft, così come eventuali appli¬ 
cazioni sviluppate internamente, e 
ETEWatch for Web Browser, la soluzio¬ 
ne ideale per monitorare il funziona¬ 
mento di applicazioni mission-critical 
basate su browser quali siti Internet, 
intranet ed extranet. 

"ETEWatch è in grado di ottenere 
informazioni precise sul funzionamento 
delle applicazioni - ha dichiarato 
Massimo Delpero, Country Manager di 
Candle Souther Europe con sede a 
Milano - grazie all’utilizzo di 'agenti' 
posizionati su diversi desktop all'inter¬ 
no dell'azienda, 

Partendo dalla singola posta¬ 
zione, ETEWatch è in grado di 
monitorare i tempi di carica¬ 
mento, le istruzioni, le attività 
e anche il livello dì interesse 
mostrato da un utente su una 
specifica applicazione. 

Inoltre, importante, è in 
grado di registrare con assolu¬ 
ta esattezza il tempo di rispo¬ 
sta end-to-end di ogni transa¬ 
zione: dal momento in cui 
viene lanciata dal desktop, 
passando attraverso la rete e i 
diversi server in grado di ela¬ 
borarla. fino al ritorno del¬ 
l'informazione al desktop di 
partenza e al completamento 


della transazione". 

In altre parole, ETEWatch consolida le 
informazioni raccolte dai desktop agent 
in un repository ODBC-compatibile e le 
utilizza per generare report dettagliati di 
diverso genere. 

Questo prodotto è stato progettato 
per fornire agli IT manager e ai busi¬ 
ness manager un quadro chiaro e com¬ 
plessivo relativo alle performance delle 
applicazioni. 

Grazie a ETEWatch si possono trova¬ 
re le risposte a numerose domande 
quali: 'questa applicazione viene ese¬ 
guita in maniera efficiente?'; 'quale 
impatto ha sulle applicazioni una modi¬ 
fica dell'ìnfrastruttura (ad esempio l’ag¬ 
giunta di un server)?'; 'l'applicazione è 
veloce, oppure lenta, o mostra proble¬ 
mi in un'area particolare?'; 'siamo in 
grado di concordare con l’utente i più 
appropriati service level agreement 
relativi alle singole applicazioni?'. 

ETEWatch può, infine, aiutare in 
maniera significativa i responsabili del 
business a monitorare le prestazioni 
complessive e il comportamento delle 
applicazioni, traducendo i risultati in 
risparmio di tempo, aumento di effica¬ 
cia e produttività. 


Per informazioni: 

Candle Southern Europe, 
Tel. 02-7391.304 



ETEWatch mette a disposizione dell'utente una grande varietà dì 
repon per poter indagare a fondo sull'origine dei problemi 


46 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 




































Stupefacente leggero 





La Camera di Commercio di Milano 
presenta lo "Sportello 2000" 



Uno 'sportello informatico aperto' 
su Camera di Commercio, Inps, 
Inail, ufficio Iva. Interattivo e inte¬ 
grato grazie allo scambio di infor¬ 
mazioni con tutti i principali 
archivi sulle imprese di Comuni, 
Province, Inps, Inail, Tribunale, 
Amministrazione Finanziaria, Enti 
locali. 


Sembra proprio che la pubblica ammini¬ 
strazione volti pagina II primo sportello 
virtuale per le imprese, 'Sportello 2000'. 
sarà in grado di utilizzare la telematica per 
mettere in contatto l'impresa con la pub¬ 
blica amministrazione. Il progetto è stato 
presentato alla stampa nel Parlamentino 
del Palazzo ai Giureconsulti di Milano 
dalla Camera di Commercio di questa 
città, che da sola emette 800 atti al gior¬ 
no e 165.000 all'anno: il 35% riguarda 
professionisti e grandi utenti. Si tratta del 
primo software applicativo in Italia per PC 
che recepisce le direttive sugli sportelli 
telematici previste dalla legge Bassanmi e 
permetterà all'utente di avere sul proprio 
computer uno sportello sempre aperto su 
Camera di Commercio. Inps. Inail. Ufficio 
Iva - ora integrate e interattive grazie allo 
scambio di informazioni - e pronto per 
essere esteso allo sportello unico per 
l’impresa e a tutti i principali archivi sulle 
imprese di Comuni, Province, Inps, Inail, 
Tribunale, Amministrazione Finanziaria, 
Enti locali. Obiettivo immediato è la 
gestione delle anagrafi camerali - registro 
ditte, albo artigiani, albi e ruoli - i cui prin¬ 
cipali utenti sono notai, commercialisti, 
associazioni, aziende per costituire, modi¬ 
ficare, far cessare le società, depositare il 
bilancio, pagare il diritto fisso annuale. 
(Per ora la consegna della domanda alle 
amministrazioni pubbliche dovrà essere 
ancora manuale, anche se la modulistica, 
compilata attraverso il software, sarà in 
carta legale già pronta da consegnare agli 
sportelli). Entro fine anno la domanda 
potrà essere inoltrata per via telematica, 
appena sarà recepita la tanto sospirata 
'firma elettronica' - necessaria per valica¬ 



re i documenti - da un regolamento mini¬ 
steriale che tarda ad arrivare. "Sportello 
2000 è la rivoluzione della e nella pubblica 
amministrazione - ha dichiarato Carlo 
Sangalli, presidente della Camera di 
Commercio di Milano. - Il primo sportello 
virtuale in Italia è un passo importante per 
la semplificazione amministrativa e la 
riduzione dei costi, per l'impresa - che 
ora 'perde' per tutti gli adempimenti, non 
solo in CdC. dai 10 ai 15 giorni lavorativi 
all'anno in pratiche e code - e per la 
nostra amministrazione che ora riceve 
solo il 10% delle pratiche su floppy disk. 
Ora è possibile dare forma e realtà ad 
uno storico scambio di ruoli. Ora è la 
Camera di Commercio che va diretta¬ 
mente a casa delle imprese sfruttando 
quello che gli sviluppi tecnologici della 
l&CT ci ha messo a disposizione e che le 
recenti norme Bassanim ha riconosciuto 
come validi." Saranno avvantaggiati da 


Sportello 2000 professionisti, asso¬ 
ciazioni e grandi utenti - quasi 3500 
soggetti - che insieme interessano il 
35% del lavoro del registro imprese. 
Da quest'anno i tempi di attesa sono 
stati più che dimezzati rispetto al '97. 
Tra l'altro è stato attivato un nuovo 
sistema di informazione gratuito 
computerizzato: attraverso il numero 
verde 167-268220 arrivano media¬ 
mente 60 telefonate al giorno e entro 
48 ore la CdC richiama l'utente. 
Quella di Milano è forse l'unica pub¬ 
blica amministrazione che si fa carico 
di richiamare direttamente l'utente e di 
fornire informazioni. 

Fra poco verranno messi all'Interno del 
Salone 4 self-service gratuiti, per informa¬ 
zioni scritte. Massimo Sordi, presidente 
di CEDCamera, azienda specializzata della 
CdC, spiegando il programma, ha dichia¬ 
rato: "Il software 'Sportello 2000' indica 
come preparare tutti gli elaborati da con¬ 
segnare ai diversi uffici competenti 
(CCIAA, IVA, INPS, INAIL) eliminando i 
possibili errori di formulazione grazie a 
una guida facile e intuitiva del sistema 
attraverso semafori verdi o rossi: per evi¬ 
tare la ripetizione dei dati, basta una sola 
immissione perché il programma archivi 
e ripeta i dati in ogni documento richiesto 
dalle diverse amministrazioni e in tempi 
diversi." E le imprese milanesi? Si può 
dire che sono particolarmente preparate a 
utilizzare una pubblica amministrazione 
informatizzata rispetto a quelle del resto 
del paese: tra il '93 e il '97 i servizi infor¬ 
matici sono cresciuti del 41,5; sui 3,7 
milioni di aziende italiane solo 1,1 milioni 
di unità è dotato di mezzi informatici, 
sono 300.000 i lettori di CD-ROM e 
35.000 i lettori CD-I, 150.000 le imprese 
collegate a Internet su 500.000 utenti 
totali A Milano gli Internet provider sono 
45 su un totale nazionale di 183 

Il pacchetto di Sportello 2000. un CD 
con vari manuali e guide, oltre ai migliora¬ 
menti e gli aggiornamenti per un anno - 
obiettivo: studi commercialisti in primis - 
costerà 450.000 lire. 

A noi è sembrato troppo costoso. 

Per informazioni: 

Camera di Commercio di Milano. 
ìwww.nvx.amcQnui 


48 


MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999 















































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• MONITOR 


di F Fulvio Castellano 

Nokia presenta il nuovo monitor "globale" 
per il desk communication da videoconferenza 


Il nuovo monitor Nokia 447DTC a 
17” è la soluzione più efficiente per 
le comunicazioni di rete. 

La nostra intervista con Domenico 
Murdaca, Sales Manager per l'Italia e 
la Grecia di Nokia Display Products 


In un contesto di mercato in crescen¬ 
te competizione che si sta preparando 
a sfidare un panorama internazionale, 
la corretta comunicazione all’interno 
delle aziende - e delle stesse con i 
clienti e i partner - gioca un ruolo sem¬ 
pre più strategico, mentre la flessibilità 
e la possibilità di ridurre i costi organiz¬ 
zativi rappresentano elementi determi¬ 
nanti per il successo del business. 

Consapevole di queste nuove esigen¬ 
ze, Nokia Display Products ha presen¬ 
tato il monitor 447DTC appositamente 
ideato per rispondere alle esigenze di 
comunicazione in ambienti LAN (Locai 
Area Network), WAN (Wide Area 
Network) e ISDN, permettendo agli 
utenti di risolvere le numerose proble¬ 
matiche logistiche, territoriali e di fuso 
orario. 

Oggi, tre PC su quattro operano in 
reti locali o WAN e sono sempre più 
numerose le aziende che scelgono 
d'instaurare una connessione video fra 
i propri dipendenti. 



Per informazioni: 

Nokia Display Products. 
Tel. 02-95255254 


Incontro con Domenico Murdaca 


Come si posiziona Nokia 
nel mercato italiano? 

Sin dal 1979, Nokia produ¬ 
ce e commercializza monitor 
per PC e workstation, sia in 
| versione OEM. cioè per 
I terze parti, sia in versione 
"brand' che attualmente rap¬ 
presenta più del 50% delle 
vendite totali. Il mercato 
brand a livello mondiale è 
suddiviso in cinque aree 
commerciali; Nokia Display 
Products in Italia fa parte 
dell'area 'Central Europe' cui 
fanno capo i Paesi di lingua tedesca - inclusa 
la Svizzera, l'Europa Orientale e il bacino del 
Mediterraneo sud orientale, inclusa la ex- 
Yugoslavia. l'Italia, la Grecia, la Turchia e 
Israele. L ufficio italiano è stato aperto nel 
gennaio '97 e da allora ha conseguito risultati 
significativi. Con riferimento al mercato 
Italiano. Nokia focalizza le proprie strategie 
sui monitor brand di fascia medio/alta desti¬ 
nati principalmente ad aziende medio/grandi. 
con particolare riferimento a banche, assicu¬ 
razioni e. in generale, a un'utenza business. 

Quali sono le strategie e il trend per il 
futuro? 

Da un punto di vista commerciale, la nostra 
strategia si articola su due livelli in modo da 
rispecchiare il piu possibile le esigenze dei 
nostri target di riferimento. I clienti "corpora¬ 
te" sono affidati al canale dei 'corporate 
reseller’ dove Nokia Display Products ha una 
funzione di promoter e di finalizzazione delle 
trattative Per il mercato business e domesti- 
| co abbiamo creato una rete di dealer selezio¬ 
nati denominati Nokia Point. In Italia sono 
presenti circa 50 Nokia Pomt dislocati su 
tutto il territorio italiano, il cui obiettivo princi¬ 
pale è di rispondere alle esigenze del merca¬ 
to SOHO. della piccola azienda e dei liberi 
professionisti. Per quanto riguarda il mercato 
consumer, di tipo residenziale, abbiamo un 
accordo con Vobis che è molto forte in que¬ 
sta fascia di utenza. Nokia Display Products è 
presente in tutti i segmenti di mercato e i 
risultati conseguiti dalla filiale italiana dopo 
due anni di attività sono positivi e anche le 
previsioni degli analisti di mercato sono inco¬ 
raggianti Infatti, gli utenti cominciano a con¬ 
siderare il monitor come una periferica indi¬ 
pendente dalla configurazione del PC e. 
secondo gli analisti, in Italia su IO monitor 
venduti, 4 hanno un marchio diverso da quel¬ 


lo del PC. Queste stime con¬ 
fermano l'importanza strate¬ 
gica del mercato brand dove 
Nokia Display Products è già 
uno dei principali leader di 
mercato grazie ad una 
gamma prodotti estrema- 
mente ampia e competitiva 
che comprende modelli a 
17", 19". 21" e la famiglia 
LCD 

Per la videoconferenza, 
qual è la visione di Nokia 
Display Products e quale il 
suo approccio al mercato? 

Nokia Display Products presenta un nuovo 
modo di intendere la videoconferenza pro¬ 
fessionale. contrapponendo alla concezione 
tradizionale l'innovativo concetto di desktop 
communication o videoconfernza da scriva¬ 
nia. Grazie al nuovo monitor Nokia 447DTC, 
l'utente potrà gestire l'attività quotidiana e 
collegarsi in videoconferenza direttamente 
dalla propria scrivania senza dover andare in 
costose sale dedicate Anche il procedimen¬ 
to è molto semplice: basta cliccare su un'ap¬ 
posita icona per collegarsi con clienti, partner 
e fornitori in qualsiasi parte del mondo si tro¬ 
vino Nokia 447DTC è l'unico monitor al 
mondo a essere dotato di videocamera a 
colon integrata, di funzioni audio avanzate, 
con subwoofer, amplificatore, funzione di 
echo-cancellation e cornetta telefonica incor¬ 
porata che permette di effettuare, eventual¬ 
mente, telefonate via Internet 

C'è una diversità di attacco al mercato 
rispetto alla concorrenza? 

Nokia Display Products si differenzia dalla 
concorrenza non solo per l'eccellente qualità 
e per /'interessante rapporto prezzo/presta- 
ziom dei propri prodotti, ma anche per una 
politica commerciale che privilegia il rapporto 
con un numero limitato di partner estrema- 
mente focalizzati. In Italia abbiamo seleziona¬ 
to tre distributori, 50 partner specializzati e 
alcuni 'corporate account' poiché vogliamo 
costruire partnership di lunga durata in grado 
di garantire agli utenti il supporto, i servizi e la 
qualità tipici dei prodotti Nokia 

Come risponde il mercato italiano alla 
videoconferenza, quali futuri sviluppi, 
qualche paragone con altri stati europei? 

Sicuramente il mercato della videoconfe- 
renza in Italia non è ancora completamente 



50 


MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999 













• INTERNET 


sviluppato come può esserlo negli USA o in 
altri paesi del Nord Europa. Nokia Display 
Products ritiene, però, che questo sia un 
settore potenziale per il futuro e che il con¬ 
cetto di desktop videoconference acqui¬ 
sterà sempre maggiore importanza per 
tutte le aziende che guardano avanti. 
Attualmente, il mercato Italiano è sicura¬ 
mente da sviluppare, anche se le previsioni 
sono già molto promettenti. L'approccio dei 
potenziali clienti è quello tipico dei paesi del 
bacino del mediterraneo, molto sensibili al 
prezzo, anche se gradualmente anche noi 
italiani stiamo sviluppando una maggiore 
attenzione ai prodotti di qualità molto avan¬ 
zati tecnologicamente. 

In che modo la videoconferenza cam¬ 
bierà il nostro modo di lavorare? 

La videoconferenza da scrivania cambierà 
sicuramente il modo di lavorare in azienda e 
aprirà nuovi orizzonti nell'organizzazione 
stessa del lavoro. L'impatto della videocon¬ 
ferenza nel prossimo futuro sarà paragona¬ 
bile alla rivoluzione tecnologica attuata con 
l'introduzione della posta elettronica o del 
fax, che hanno completamente cambiato il 
modo e i tempi della comunicazione azien¬ 
dale. Ciò non significa che la videoconferen¬ 
za risolverà tutti i problemi e che non dovre¬ 
mo più spostarci per ragioni di lavoro, ma 
sicuramente ci permetterà di essere più 
efficienti, di aumentare la produttività inter¬ 
na, riducendo notevolmente, per esempio, i 
costi legati agli spostamenti. 

Per concludere, ci può dare una breve 
descrizione del prodotto? 

Il monitor Nokia 447DTC è un nuovo 
monitor professionale per 'desktop com- 
mumcation' che si rivolge ad un target pro¬ 
fessionale. Questo innovativo monitor a 
17" <1280x1024 a 85 Hzl è in grado di eli¬ 
minare l'eco e i disturbi acustici tipici di 
soluzioni per videoconferenza, grazie a un 
processore di segnale digitale. Dotato di 
videocamera CCD a colori super VHS, il 
monitor è dotato di un'interfaccia utente 
integrata e innovativa, mentre una manopo¬ 
la inserita nella parte frontale del prodotto 
consente di accedere alle funzioni principali 
e di regolare l’immagine. Inoltre, il monitor 
447DTC può essere proposto da solo o in 
'bundle' con il prodotto Intel Pro Share. 

Grazie a un accordo siglato a livello euro¬ 
peo tra Nokia e Intel, siamo in grado di offri¬ 
re ai nostri utenti un prodotto per videocon¬ 
ferenza affidabile, efficiente e l'esperienza 
di due aziende leader nei rispettivi mercati 
di riferimento - conclude Murdaca. 


IJfWt 


di F. Fulvio Castellano 

Microsoft: la didattica del 2000 
su Internet 


Le Università di Venezia e di Roma 
hanno realizzato assieme a 
Microsoft “Apprendere In Rete", un 
nuovo progetto didattico moderno 
e innovativo che sviluppa 
un’interazione maggiore fra studenti 
e docenti su Internet e volto 
a promuovere la cooperazione 
fra le scuole. 


"Internet è una grande risorsa cultu¬ 
rale e consente alla scuola di far fronte 
ai suoi compiti di insegnamento e 
apprendimento in modo più produttivo 
e efficace di quanto non si sia potuto 
fare fino ad oggi" ha dichiarato 
Roberto Maragliano, professore di 
Tecnologie dell'Istruzione e dell'Ap¬ 
prendimento all’Università di Roma 
Tre. "L'obiettivo di Apprendere In Rete 
è di promuovere standard educativi 
idonei a valorizzare le caratteristiche 
individuali e di mettere al centro del 
percorso formativo il soggetto che 
apprende". 

"Si tratta di un progetto didattico 
moderno e innovativo che sviluppa 
un'interazione maggiore fra studenti e 
docenti e favorisce un ruolo attivo del 
soggetto, facendo leva sulla necessità 
di responsabilizzarlo nella costruzione 
delle conoscenze", ha sottolineato 
Gianni Michelon, direttore del CIRED - 
Centro Interfacoltà per la Ricerca 
Educativa e Didattica - e docente 
dell'Università Ca' Foscari di Venezia. 
“Apprendere In Rete pone al centro 
dell'attività didattica la cooperazione 
degli allievi con i compagni e con gli 
insegnanti, e enfatizza la collaborazio¬ 
ne fra le scuole per realizzare progetti 
di ricerca, sviluppo e condivisione del 
sapere". 

"Siamo lieti di aver messo a disposi¬ 
zione delle Università di Venezia e 
Roma Tre la tecnologia e la nostra cul¬ 
tura informatica per realizzare un pro¬ 
getto così importante per le scuole ita¬ 
liane". ha commentato Paolo Valcher, 


direttore del Mercato Education di 
Microsoft m Italia. 

"Apprendere In Rete rappresenta un 
valido esempio di come la multimedia¬ 
lità e la telematica possono essere 
efficacemente utilizzate dagli inse¬ 
gnanti per sperimentare nuovi modelli 
didattici e stimolare l'apprendimento 
dei ragazzi". 

Apprendere In Rete può essere fruito 
secondo due approcci differenti propo¬ 
sti rispettivamente dall'Università di 
Venezia e l'Università di Roma Tre. 
Entrambi i modelli didattici stimolano 
gli studenti a realizzare collegamenti 
fra i vari ambiti disciplinari. Il primo pro¬ 
pone agli insegnanti 24 temi suddivisi 
in otto aree tematiche (italiano e itine¬ 
rari antologici; storia e studi sociali, 
scienze della terra e geografia, arte, 
musica, cinema e fotografia; lingua 
straniera, matematica e geometria, 
scienze naturali, chimiche, fisiche e 
ambientali; informatica) a seconda del 
livello scolastico; il secondo, invece, 
individua tre aree di lavoro, Scrittura, 
Audiovisione, Pubblicità, comuni a tutti 
e tre i livelli scolastici, alle quali fanno 
riferimento le diverse materie di inse¬ 
gnamento. 

Apprendere in rete permette a tutte 
le scuole di confrontarsi e scambiarsi 
le proprie esperienze sull'utilizzo delle 
aree di lavoro messe a disposizione, 
superando qualsiasi distanza geografi¬ 
ca. A questo scopo è stato istituito in 
via sperimentale, fino a giugno, anche 
un newsgroup, microsoft.public.it.edu- 
cation.air (il server del newsgroup è 
msnews.microsoft.com) a disposizio¬ 
ne di studenti e insegnanti. 

Ognuno potrà dare il proprio contribu¬ 
to con suggerimenti e idee per coope¬ 
rare attivamente nella produzione della 
conoscenza 

L'obiettivo è di creare un vero e pro¬ 
prio archivio a disposizione dell'attività 
didattica, con materiale aggiornato e in 
continua evoluzione, in grado di rispon¬ 
dere da vicino alle reali esigenze della 
scuola. 


Per informazioni: 

Microsoft, 

microsoft.public. it. education. air 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


51 










AZIENDE 


• PREVISIONI 


Le previsioni tecnologiche 1999 elaborate 
da PriceWaterhouseCoopers 


La 'Technology Forecast 1999' pre¬ 
sentata da Eric M. Berg a Milano nel 
corso di una affollata conferenza 
stampa, è divenuta negli anni la bib- 
bia dell'l&CT nel mondo. Dalle tic alle 
soglie di una totale trasformazione 
agli ultimi sviluppi informatici: 50 
volte più veloci i nuovi accessi ad 
Internet per soddisfare una domanda 
che si stima di 30 GBit di dati per per¬ 
sona, al giorno. 

E' proprio diventato un 'must' l'appun¬ 
tamento annuale con la PriceWater¬ 
houseCoopers per la presentazione di 
quella che nel mondo informatico - e 
non solo quello - viene ritenuta ormai la 
bibbia dell'IT e delle tic, giunta quest’an¬ 
no alla decima edizione. La presentazio¬ 
ne è stata effettuata a Milano da Eric M 
Berg, direttore Servizi Strategici presso 
il Technology Center di PWC di Mento 
Park, Silicon Valley, California. 

Forse non tutti sanno chi è la 
PriceWaterhouseCoopers. Con 25.000 
consulenti in tutto il mondo ed un fattu¬ 
rato di circa 4 miliardi di dollari (oltre 


• STRATEGIE 


La nuova strategia di 

Per l’anno 2000 il mercato delle soluzioni 
personali o di rete per la gestione dei 
documenti commercializzate attraverso le 
catene commerciali e il canale 'office' rag¬ 
giungerà, a livello globale, la notevole cifra 
di 90 miliardi di dollari, partendo dai 40 
miliardi attuali Parola di James A 
Firestone, incontrato a Milano per una 
rapida visita alle varie sedi europee dopo la 
recentissima nomina (settembre '98) a 
Presidente di Xerox Channels Group e di 
Corporate Officer e Vice President di 
Xerox Corporation 

In un simile contesto di forte crescita 


6.600 miliardi di lire) a livello globale, 
PriceWaterhouseCoopers Management 
Consultants Services (MCS) fornisce 
supporto ai clienti che intendono massi¬ 
mizzare le proprie performance azienda¬ 
li, attraverso l'integrazione della tecnolo¬ 
gia, il cambiamento organizzativo ed il 
miglioramento della attività di business. 
PriceWaterhouseCoopers (PwC) ha rea¬ 
lizzato a livello globale un fatturato com¬ 
plessivo pari a 15,3 miliardi di dollari 
(oltre 25.000 miliardi di lire) con un incre¬ 
mento del 19,9% rispetto al '97 dalle 
due organizzazioni, Price Waterhouse e 
Coopers & Librand, prima della fusione. 

Oggi PwC è la piu grande organizzazio¬ 
ne internazionale di servizi professionali 

Con la fusione realizzata nel 1998, 
conta oggi su 146 000 professionisti in 
150 paesi. 

E ora una sintesi delle previsioni tecno¬ 
logiche nelle tic. Il mondo delle teleco¬ 
municazioni sta definitivamente entran¬ 
do in una fase di inarrestabile sviluppo e 
radicale trasformazione in analogia con 
quanto accaduto al mondo dei computer 
negli ultimi 30 anni. 

Il traffico sulle reti a voce cresce circa 
dell'8% all'anno, mentre quello sulle reti 
Internet cresce del 1000% nello stesso 
periodo di tempo. 


Xerox Channels Group 

Xerox vuole porsi da protagonista in que¬ 
sto 'lucroso' mercato. Con ravvicinarsi del 
terzo millennio, i produttori di tecnologia 
stanno rapidamente cercando di adattarsi 
a una clientela sempre più esperta 
Sempre più spesso questi clienti gestisco¬ 
no direttamente le proprie decisioni di 
acquisto, affidandosi a punti vendita, VAR 
e fornitori di apparecchiature per ufficio 
per la soluzione delle proprie necessità. La 
loro sempre maggiore comprensione della 
tecnologia, inoltre, li rende giustamente 
esigenti. 

Sempre più copiatrici/stampanti digitali. 


Di questo passo il traffico su rete rap¬ 
presenterà tra il 2004 e il 2005 il 99% 
del traffico di Internet. I nuovi accessi ad 
Internet saranno 50 volte piu veloci per 
rispondere ad un fabbisogno individuale 
di dati stimato pari a 30 gigabyte al gior¬ 
no. pari cioè a 20 volte l'intero testo 
dell'Enciclopedia Britannica comprensi¬ 
vo di grafici ed immagini. 

L'accelerazione dell'innovazione tecno¬ 
logica. un numero senza precedenti di 
nuovi fornitori che cercano spazi nel set¬ 
tore delle tic e un'innumerevole quantità 
di prodotti e servizi capaci di impattare 
significativamente nell'attività delle 
aziende così come nella vita privata dei 
consumatori, rappresenteranno il moto¬ 
re di un irrefrenabile cambiamento. 

Un'ondata di 'deregulation' si sta 
estendendo virtualmente in ogni merca¬ 
to del pianeta e l'inizio del '99 vedrà 
1*80% del mercato globale delle tic in 
corsa per la liberalizzazione, che porterà 
all'emergere di un grande numero di 
nuovi entranti, lo sviluppo di alleanze 
inedite ed il moltiplicarsi degli operatori 
di nicchia. Accanto alla liberalizzazione 
andrà avanti il processo di consolida¬ 
mento del settore che vedrà entro il 
2002 4 o 5 grandi alleanze a livello glo¬ 
bale per i servizi di telecomunicazioni. 


più veloci, a colon, in rete; più color inkjet 
e più ’all-in-one' multifunzioni, copia- 
trici/stampanti/fax/scanner a basso costo, 
collegati in rete. A seguito di uno studio 
denominato 'Xerox 2005', la società ha 
identificato cinque business group a forte 
crescita, tra i quali spicca Xerox Channels 
Group, e gli altri sono documenti Services, 
supplies, commercial printing and publi- 
shing. office document products. 

Per informazioni: 

Xerox Spa. 

Tel 02-921881 


52 


MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999 








• STRATEGIE 


N e ws 


di F Fulvio Castellano 

Cisco: due accordi strategici con Omnitel 
e Motorola per i servizi Internet 


Prevista (con Omnitel) la creazione 
di infrastrutture di comunicazione su 
protocollo IP. L’alleanza (con 
Motorola) prevede la realizzazione di 
reti wireless basate su Combinato 
Internet, voce e video. 


Una conferenza stampa con molta. .. 
rete al fuoco, quella svoltasi a Milano e 
organizzata da Cisco Systems Italia. 

Annunciati due importanti accordi stra¬ 
tegici con Motorola e Omnitel di caratte¬ 
re tecnologico e introdotta la nuova stra¬ 
tegia e una suite di nuove soluzioni per le 
VPN Enterprise, ma sarà opportuno 
andare con ordine. 

Cisco Systems Ine e Motorola Ine. 
hanno annunciato la prima fase di un'al¬ 
leanza strategica volta allo sviluppo ed 
alla realizzazione di reti wireless di nuova 
concezione basate su Internet. Da que¬ 
sta collaborazione nascerà la prima piat¬ 
taforma completamente IP per il merca¬ 
to wireless, che unirà diversi standard 
mondiali di servizi wireless ed introdurrà 
una piattaforma aperta basata su Internet 
per offrire servizi integrati dati, voce e 
video su reti cellulari 

Cisco Systems e Motorola hanno in 
programma di investire circa un miliardo 
di dollari in un periodo di quattro-cinque 
anni per offrire Internet wireless. 
Entrambe le società prevedono di regi¬ 
strare congiuntamente la tecnologia e di 
sviluppare prodotti ad essa complemen¬ 
tari. Inoltre, le due aziende hanno inten¬ 
zione di creare quattro Internet Solutions 
Center internazionali per supportare la 
diffusione delle innovazioni nel mercato 
wireless e per incoraggiare le terze parti 
a sviluppare e creare nuovi prodotti e ser¬ 
vizi basati su standard Internet aperti. 

Cisco Systems e Motorola hanno in 
programma di partire subito con una 
nuova categoria di prodotti e servizi avan¬ 
zati trasmettendo segnali IP senza fili 
(over thè airi. L'idea è di unire l'economi¬ 
cità e la mobilità dei dispositivi wireless 
con la potenza di accesso ai grandi volu¬ 
mi di informazioni disponibili in Internet.. 

Per esempio: i venditori che usano 
dispositivi portatili per accedere in modo 
sicuro alla rete aziendale ed ottenere 


informazioni aggiornate sui loro clienti; gli 
abbonati che usano telefoni cellulari per 
inviare e ricevere in modo sicuro e-mail 
audio; o editori, radio/telecromsti che 
diffondono - on-demand - storie in forma 
di dati, audio e video ai propri abbonati, 
sia che si tratti di un evento sportivo, di 
una notizia di cronaca locale o della parti¬ 
ta di pallacanestro della squadra di 
vostra sorella (o fratello). 

Le due società sono posizionate meglio 
di chiunque altro per guidare una tranquil¬ 
la migrazione da reti basate su circuito a 
reti wireless basate su Internet. Gli ope¬ 
ratori ed i Service provider, per esempio, 
potranno offrire servizi dati, voce e video 
in bundle su una piattaforma interamente 
basata su IP Ciò significa che hanno la 
possibilità di guardare oltre l'attuale oriz¬ 
zonte 

La visione architetturale condivisa da 
Motorola e Cisco Systems consiste in 
una piattaforma aperta basata su Internet 
m grado di lavorare con tutti gli standard 
wireless (come GSM - Global System 
for Mobile Commumcation; CDMA - 
Code Division Multiple Access; TDMA - 
Time Division Multiple Access, ecc.). Di 
conseguenza, i dispositivi lavoreranno 
sempre e ovunque in tutto il mondo, non 
solo ma l'architettura è apena a chiun¬ 
que desideri diventare uno sviluppatore, 
un fornitore o un utente di servizi integra¬ 
ti dati, voce e video su reti wireless. 

In rapida successione vediamo alcuni 
esempi importanti 

- Le VPN (Virtual Private Network, che 
vedremo meglio più avanti) delle grandi 
aziende basate su tecnologia wireless IP- 
based amplieranno in modo naturale l'u¬ 
biquità delle Intranet a collegamenti 
wide-area, ad uffici remoti, ad utenti 
mobili ed a telelavoratori. Per esempio, 
un impiegato in viaggio d'affari per il 
mondo avrà accesso senza problemi alla 
Intranet aziendale senza la necessità di 
connettersi via cavo. 

- Il Messaging unificato tramite accesso 
wireless basato su Web consentirà ad 
un utente con un telefono cellulare di 
inviare e ricevere simultaneamente mes¬ 
saggi vocali, messaggi di posta elettroni¬ 
ca e fax mentre conversa usando lo stes¬ 
so telefono. Gli utenti non avranno più 
bisogno di utilizzare diverse caselle vocali 
per l'ufficio e per casa in quanto saranno 


tutte consolidate in un'unica casella 
basata su Web 

- Il Wireless Commerce attraverso l'uti¬ 
lizzo di smart-card integrate nei dispositi¬ 
vi wireless consentirà agli utenti di effet¬ 
tuare transazioni in tempo reale, come 
l'acquisto o la vendita di merci, l'acquisto 
di biglietti aerei o dell'ultimo best-seller; il 
tutto, mentre si parla al telefono e si 
naviga in Internet contemporaneamente. 

I primi Internet Solution Center -1 centri 
di test, certificazione, training e dimostra¬ 
zioni dei nuovi prodotti, che porteranno 
soluzioni end-to-end ai clienti di Cisco 
Systems e Motorola - saranno aperti a 
San José (California) ed a Swidon (Regno 
Unito), oltre ad altri due di cui uno negli 
Stati Uniti ed uno in Asia. Questi centri 
dimostrano l'impegno di Cisco Systems 
e Motorola per la realizzazione di un'ar¬ 
chitettura aperta con interfacce API 
(application programming interface) e per 
coinvolgere le terze parti nella creazione 
e nello sviluppo di nuove soluzioni wire¬ 
less basate su questa architettura. 

E arriviamo all'accordo con Omnitel. 

Messo in rilievo che Cisco System è 
leader mondiale nel networking per il 
mondo Internet, e che Omnitel è il 
secondo operatore mobile europeo, 
annunciano congiuntamente la definizio¬ 
ne di un accordo per lo sviluppo di nuove 
tecnologie di rete per infrastrutture inte¬ 
grate voce, dati e video: Omnitel e Cisco 
Systems lavoreranno alla creazione di 
una infrastruttura di comunicazione basa¬ 
ta su protocollo IP. alla definizione e al 
consolidamento di nuovi standard che 
favoriranno l'accesso a Internet attraver¬ 
so telefoni cellulari. Le due aziende 
hanno messo a punto un piano di lavoro 
triennale che prevede il raggiungimento 
dei primi obiettivi pianificati già nel corso 
dei prossimi sei mesi. La tecnologia svi¬ 
luppata consentirà ad entrambe le 
società di trarre vantaggio dalle recipro¬ 
che esperienze. Omnitel potrà ottimizza¬ 
re ulteriormente i costi operativi ed offri¬ 
re nuovi servizi ai propri clienti, mentre 
Cisco avrà al suo fianco un partner in 
grado di affrontare con successo le sfide 
del mercato delle telecomunicazioni 

Per informazioni: 

Cisco. 

Tel 039-6295299 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


53 







• STRATEGIE 


di F. Fulvio Castellano 

Parte l'offerta 


3Com di Storage Area Network 


L'inizio di una strategia di alleanze 
(accordi con MTI, Legato, Data 
General) e l'annuncio di una nuova 
linea di prodotti dedicati disponibili 
nel '99 segnano l'ingresso della 
società - all'avanguardia nel 
networking - nell'area delle Storage 
Area Network. 

I prodotti Storage Area Network 
saranno venduti con il marchio 
StorageConnect. 


I nuovi òevice di 3Com saranno forniti 
come parte integrante di configurazioni 
mteroperabili pre-testate per dare luogo 
a soluzioni SAN (Storage Area 
Network) in grado di soddisfare specifi¬ 
che esigenze di business La strategia 


di alleanze è la logica intenzione di 
assicurare la totale compatibilità con 
prodotti di terze parti e sviluppare solu¬ 
zioni SAN affidabili 3Com ha siglato in 
proposito accordi con tre aziende di 
punta del settore e cioè Data General, 
MTI e Legato La collaborazione con la 
prima ha l'obiettivo di sviluppare e qua¬ 
lificare una soluzione SAN ad alta 
disponibilità che supporti l'accesso 
costante ai dati aziendali 'mission criti¬ 
cai' Gli elementi chiave che compor¬ 
ranno questa soluzione sono gli array 
Fibre Channel della serie CLARuON 
FC5000. il software di gestione dello 
Storage Navisphere e la soluzione 
software per l'alta disponibilità 
Application Transparent FailOver 
3Com, con le altre due società, si pro¬ 
pone di sviluppare una serie di funzio¬ 
nalità che consentano di effettuare il 
backup dei dati senza interferire sul 
traffico di rete o sull’accesso alle risor¬ 
se aziendali. Insieme a MTI e Legato. 
3Com metterà a punto una soluzione 


interoperabile di 'backup-LAN-free' 
contribuendo con la fornitura di hub e 
tool di gestione della nuova gamma 
Storage Connect Fibre Channel. MTI 
metterà invece a disposizione i RAID 
array e le librerie su nastro, mentre 
Legato contribuirà con le sue applica¬ 
zioni di protezione dati NetWorker e 
SmartMedia. 

Si tratta del primo passo verso un'of¬ 
ferta di soluzioni SAN completa 3Com 
pianifica per i prossimi mesi lo sviluppo 
di un primo strumento di gestione ad 
hoc. Transcend Tools per SAN, e inten¬ 
de in seguito integrare le SAN nelle 
architetture LAN/WAN - assicurando 
applicazioni quali il ’disaster recovery' 
ai siti remoti e negli ambienti 'campus 1 
- e fornire nel contempo servizi in 
ambito sicurezza, della gestione del 
traffico e del fault management. 

Per informazioni: 

3Com, 

Tel 02-253011 


• MERCATO 


Naturai MicroSystems Corporation apre la filiale italiana 


Il sempre più effervescente e lucroso 
mercato italiano delle telecomunicazioni 
annovera ora un altro 'player' di prima 
grandezza nel settore 'open telecommu- 
mcations': si tratta di Naturai Micro¬ 
Systems Corporation (NMS), leader nelle 
tecnologie OTIc hardware e software per 
sviluppatori di soluzioni di comunicazione 
ad alto valore aggiunto Grazie a una sene 
di prodotti e tecnologie all'avanguardia 
rende possibile la convergenza tra tecno¬ 
logie di comunicazione e di elaborazione 
di sistemi e applicazioni telefoniche via 
computer In Europa NMS nasce nel '95 
con l'acquisizione da parte di Naturai 
MicroSystems della società francese VOX 
SA, un'azienda solida, avanzata e in cre¬ 
scita, specializzata in piattaforme ad alto 
valore aggiunto per fax. switch e ricono¬ 
scimento vocale. L'apertura della filiale 
italiana si inserisce in una strategia che 
negli ultimi mesi ha visto NMS ampliare la 
propria offerta fino a comprendere servizi 
di consulenza, di progettazione e di svi¬ 
luppo per II supporto di avanzate tecnolo¬ 
gie. soluzioni di alta capacità, integrazione 


su reti globali, modelli e piattaforme di 
multiprogrammazione. nonché sistemi ad 
architettura aperta Sono state annunciate 
le prime piattaforme/mterfacce di rete 
CompactPCI 'hot swap' e le schede DSP 
per soluzioni di elaborazione vocale e di 
telecomunicazioni a valore aggiunto. Le 
schede Quad E1 Alliance Generation 
CompactPCI soddisfano i requisiti di affi¬ 
dabilità e di disponibilità richiesti dalle 
infrastrutture PSTN (Public Switched 
Telephone Network), supportando al 
tempo stesso tool di sviluppo applicativo 
standard per sistemi operativi UNIX e Win 
NT. 

Inoltre, è stata presentata la release 2 0 
del proprio software System Signalmg 7 
(SS7) per la serie di schede di telecomu¬ 
nicazioni TX La release 2.0 consente agli 
sviluppatori CT di costruire applicazioni di 
Intelligent Networking (IN) basate su 
Central Office per servizi avanzati quali 
messaggistica e il pre-pay, oltre ad assi¬ 
curare un miglior controllo delle chiamate 
e a offrire innovative funzionalità per i ser¬ 
vizi basati sulla telefonia IP di prossima 


generazione E' stato presentato anche 
RealTime NaturalFax, un upgrade del pro¬ 
prio software NaturalFax che fornisce agli 
sviluppatori di fax server e di IP telephony 
gateway una-soluzione fax IP in tempo 
reale a costi contenuti e alte prestazioni. 
RealTime NaturalFax è stato creato per 
aziende come NetCentric, leader nei 
sistemi fax IP in tempo reale ai fax server 
utilizzando la linea di schede Natural- 
Fax/AG di NMS (disponibili con 8, 24 e 30 
porte) oppure la scheda fax PCI a quattro 
porte NaturalFax/QX. 

Infine, ecco NaturalEdge, una nuova 
gamma di servizi che comprende consu¬ 
lenza di progettazione e supporto per aiu¬ 
tare i clienti NMS nella messa a punto di 
prodotti di tic assolutamente all'avanguar¬ 
dia e prevede Systems architecture e 
engineering, design Consulting, develop- 
ment e servizi integrativi. 

Per informazioni: 

Naturai MicroSystems Italia, 

Tel 011-5683425. 

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54 


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32 Mbesp. 160 Mb 

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64 Mb esp. 256 Mb 

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64 bit 800x600 2Mb 

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Opzionale 

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• STRATEGIE 


dì F. Fulvio Castellano] 

British Telecom e Microsoft insieme 
nella telefonia 


Servizi per collegamenti a Internet e 
trasmissione dati attraverso cellula¬ 
ri. Grandi manovre in vista sulla 
telefonia cellulare via Internet con la 
controllata Cellnet di BT. 


Per sfruttare al meglio le potenzialità 
della trasmissione wireless, cioè senza 
fili, il gigante britannico delle tic, British 
Telecom, e quello statunitense del 
software, Microsoft, hanno annunciato 
un accordo per lo sviluppo di una nuova 
serie di servizi. Tramite telefonim e 
agende elettroniche gli utenti potranno 
collegarsi ad applicazioni Microsoft e a 
Internet usando e-mail e siti Internet 
personalizzati. Da tempo Microsoft era 
a caccia di un partner in ambito tic per 
valorizzare al massimo le potenzialità 
dei suoi prodotti software. Ma la 


società di Bill Gates doveva risolvere 
anche un altro problema. Contrastare 
l'alleanza formata lo scorso anno dai 
'big' della telefonia cellulare: Motorola, 
Ericsson, Nokia e Psion, società inglese 
avanzata nella produzione di agende 
elettroniche. I quattro hanno creato una 
società, la Symbian, con sede negli 
USA, con il proposito di sviluppare un 
sistema operativo per telefonini o agen¬ 
de elettroniche che potesse essere un 
serio concorrente di Windows CE. il 
sistema operativo "formato ridotto’ di 
Microsoft. 

La prima mossa dell'attivissimo nume¬ 
ro 1 del software è stata quella di vara¬ 
re una joint-venture con gli statunitensi 
di QualComm, società che detiene tra 
l'altro la licenza esclusiva per la trasmis¬ 
sione wireless CDMA: grazie a questo 
accordo Microsoft ha cominciato a svi¬ 
luppare la tecnologia necessaria per 
offrire servizi Internet alle società di 
telefonia mobile. L'accordo con British 
Telecom, meglio dire con la sua control¬ 


lata per la telefonia cellulare Cellnet, è il 
primo test reale dei servizi possibili. 
Del resto, era nota la necessità per 
Microsoft di offrire ai suoi utenti la pos¬ 
sibilità di usare qualunque prodotto 
software anche tramite apparecchi 
wireless. 

Microsoft, infine, avrebbe in program¬ 
ma una profonda ristrutturazione inter¬ 
na: la riorganizzazione passerà attraver¬ 
so la suddivisione delle attività in quat¬ 
tro aree, anziché l'attuale distribuzione 
per linee tecnologiche: privati, clientela 
affari, home/office e programmatori. La 
vera svolta potrebbe riguardare 
Windows 2000, il nuovo sistema opera¬ 
tivo - lievemente in ritardo - destinato a 
favorire una maggiore integrazione tra 
NT, il prodotto per aziende e Windows 
98, pensato per il settore consumer. 


Per informazioni: 

Microsoft, 

Tel. 02-703921 


• MERCATO 


Internet e Telecomunicazioni: due mondi in grande fermento 


Continua senza incertezze il processo di 
concentrazione delle grandi società inte¬ 
ressate sempre più a Internet. Dopo gli 
scalpori suscitati dalle acquisizioni di 
Netscape da parte di AoL. di Excite da 
parte di AtHome e di Geocities da parte di 
Yahoo!, è ora la volta di Lycos, un altro 
famoso motore di ricerca Lycos, che ha 
una capitalizzazione vicina ai 20 miliardi di 
dollari (circa 34mila miliardi di lire) è stata 
acquistata da USA-Network, una popolare 
rete di televisione via cavo specializzata in 
’home shopping' La fusione con Lycos 
apre un nuovo capitolo nelle grandi mano¬ 
vre che stanno interessando tutto il setto¬ 
re del Web. Questa acquisizione costitui¬ 
sce l'inizio di una nuova era per il com¬ 
mercio elettronico. L'integrazione delle 
potenzialità di vendita della rete cablata 
con quelle di Internet potrebbe essere 
portata alle estreme conseguenze grazie 
alla fusione tra due operatori leader nel 
settore del commercio online. In base al 


complesso accordo, USA-Network otterrà 
il 61% del nuovo gruppo, gli attuali azioni¬ 
sti di Lycos il 30% e gli azionisti di 
TicketMaster, diversi da USA-Network, la 
restante quota. Gli azionisti di Lycos e 
TicketMaster riceveranno anche dei 'war¬ 
rant'. che potranno esercitare solo se la 
capitalizzazione della nuova società supe¬ 
rerà 1 45 miliardi di dollari. 

Sul versante informatica-tic ha fatto 
scalpore la pronta risposta del colosso 
delle telecomunicazioni MCI-WorldCom 
all'accordo tra Microsoft e British 
Telecom La società statunitense ha infat¬ 
ti siglato una joint-venture del valore di 17 
miliardi di dollari (circa 29mila miliardi di 
lire) con EDS, la società fondata dal miliar¬ 
dario Ross Perrot diventata numero due 
nel mondo - dopo IBM - nei servizi infor¬ 
matici. E' bastato appena un mese al 
nuovo amministratore delegato di EDS, 
Dirk Brown (per inciso è il manager che 
ha portato Cable & Wireless al secondo 


posto tra le società tic in Inghilterra), a 
perfezionare l'accordo con la più dinamica 
società del settore. WorldCom ha infatti 
acquisito circa 50 società negli ultimi 10 
ahm. L'accordo tra EDS e MCI- 
WorldCom, il maggiore mai realizzato tra 
società di informatica e di telecomunica¬ 
zioni, prevede uno scambio di 'asset' 
della durata di 10 anni e il trasferimento di 
12mila addetti. EDS. che in Italia gestisce 
i servizi informatici della Banca di Roma di 
cui è anche azionista, rileverà inoltre per 
1.6 miliardi di dollari SystemHouse, la 
divisione computer di MCI EDS darà in 
outsourcing a MCI-WorldCom la maggior 
parte della propria rete globale. Global 
Network, in modo che la società di tic 
gestirà tutti i servizi di comunicazione dati 
e voce per EDS e i suoi clienti. L’accordo 
dovrebbe generare un fatturato stimato in 
circa 7-8 miliardi di dollari a favore di MCI- 
WorldCom e di 6-7 miliardi di dollari per 
EDS. 


56 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 
















Mind, leader mondiale del web hosting, la tua presenza in internet sarà esattamente come la 
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lavoro. Dalla più semplice e funzionale presentazione di un'attività fino al più evoluto sito aziendale 
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FrontPage’ - linee T3 multiple 





Oracle e CAP Gemini danno vita al primo 
"Competence Centre Oracle Applications" 


Il nuovo centro 'tutto italiano' offrirà 
servizi di consulenza aziendale, 
soluzioni ERP e applicazioni a livel¬ 
lo di mercato mid-size manifatturie¬ 
ro e industria di processo. Il centro 
di competenza sarà guidato dalla 
sede italiana di Cap Gemini. 

Nel comunicato stampa congiunto rila¬ 
sciato dalle sedi italiane di Oracle e Cap 
Gemini nel corso di una conferenza 
stampa a Milano si legge: "Oracle Italia e 
Cap Gemmi Italia annunciano l'inaugura¬ 
zione di un 'competence centre' euro¬ 
peo specificamente dedicato alle soluzio¬ 
ni ERP Oracle Applications nell'ambito 
del mid-size market nel settore manifat¬ 
turiero e dell'industria di processo. Il cen¬ 
tro di competenza sarà guidato dalla 
sede italiana di Cap Gemini e, nella prima 
fase di implementazione, vedrà coinvolte 
25 persone”. Ci sembra che il messag¬ 
gio sia molto chiaro: sono le due realtà 
italiane di Oracle e Cap Gemmi 'a far da 
cavia' - come si suole dire - e dar vita ad 
una operazione che. se tutto andrà bene, 
e non vediamo perché non dovrebbe, 
sarà 'esportata' negli altri paesi europei. 
Una iniziativa lodevole sotto tutti i punti 
di vista, e vediamo quali e perché 

L'avvio di un 'competence centre' Cap 
Gemini (la multinazionale francese nel 
software tra le più importanti d'Europa) 
rientra nella strategia di Oracle volta a 
rafforzare il proprio impegno verso i 


clienti con un business pian, Il centro for¬ 
nirà servizi di consulenza aziendale, aiu¬ 
tando le aziende a indirizzare problemati¬ 
che specifiche facendo leva sulle esclusi¬ 
ve funzionalità offerte da Oracle 
Applications Release 11. soprattutto nel¬ 
l’ambito della gestione della produzione 
continua, della gestione estesa delle 
catene di fornitura, dell'integrazione del 
front office con il back office, e di proble¬ 
matiche specifiche quali quelle dell'anno 
2000 o il passaggio alla moneta unica 
europea La presentazione è stata effet¬ 
tuata da Roberto Lorim, direttore busi¬ 
ness Solutions Oracle Italia e da Jean 
Michel Petolat, direttore generale Cap 
Gemmi Italia. "Il settore del mid-market 
(aziende che fatturano attorno ai 350 
midi rappresenta per Oracle una realtà di 
proporzioni importanti, al punto che è 
stata istituita una 'business unit' ad essa 
dedicata" - ha ricordato Lormi, 

L'alleanza prevede: progetti comuni 
'cross-industry 1 , nell'industria di proces¬ 
so per aziende medie e grandi, process 
con approccio sub-settoriale (industrie 
alimentare, tessile, abbigliamento carta e 
affini, chimica, farmaceutica, gomma e 
plastica, pietra e vetro, metal). Quali i 
benefici? A partire dalla maggiore effi¬ 
cienza fino alla fidelizzazione dei clienti 
con: automazione e supply chain, svilup¬ 
po infrastrutture flessìbili, analisi proatti¬ 
va del business, estensione del business 
via Internet, aumento della 'customer 
satisfaction' Il tutto uguale a: riduzione 
dei costi, aumento profitti, risposta al 


mercato. La strategia comune Cap/Ora- 
cle nelle aziende di processo è, dunque, 
l'offerta di soluzioni costruite attorno al 
prodotto OPM (Oracle Process Manu¬ 
facturing), soluzioni integrate standard 
(ERP) per specifici settori tipo materie 
plastiche/alimentari/acciaio, metodologia 
di implementazione Cap Gemini, concet¬ 
to di 'price-in-a-box'. visione pan-euro¬ 
pea. Nell’ambito della decennale partner¬ 
ship tra le due aziende si stanno sempre 
più integrando le rispettive competenze 
per generare soluzioni a valore aggiunto 
per i loro comuni clienti, come dimostra¬ 
to dagli oltre 50 progetti ERP sviluppati 
con successo in collaborazione Cap 
Gemini può. a tal proposito, vantare i 4 
più grandi progetti europei degli ultimi 
due anni su referenze quali Auchan, 
Legrand ed Accor in Francia insieme al 
Ministero degli Esteri del Belgio e in que¬ 
sti giorni in UK, quali Avesta (British 
Steel) e Wesleyan Insurance. Con attività 
partite nel '97, Cap Gemmi Italia ha rapi¬ 
damente sviluppato proprie competenze 
attraverso il riutilizzo di componenti, 
approcci e standard propri del Gruppo e 
ampiamente sperimentati: i passi d'im- 
plementazione seguono la metodologia 
Cap Gemini 'Perform', standard di qualità 
certificato ISO 9001, di cui parte inte¬ 
grante è AIM, l'Applications Implemen- 
tation Methodology di Oracle. 

Per informazioni: 

Oracle Italia, 

Tel. 02-249591 


• RISULTATI 

di F. Fulvio Castellano 




Microsoft super: vola a oltre +75% rutile del secondo trimestre '99 


In compenso - e scusate se è T>oco - il 
fatturato è salito 'solo' del 38% a 4,94 
miliardi di dollari (circa 6mila miliardi di 
lire) Il successo è dovuto principalmente 
ai buoni risultati fatti registrare da 
Windows NT. il sistema operativo per 
aziende, da Office 97 e dalla vasta gamma 
di prodotti consumer, per esempio l'enci¬ 
clopedia multimediale Encarta 99. Ma. 
nonostante i risultati positivi che hanno 
fatto volare le azioni a Wall Street di oltre 
10 dollari toccando la quota record di 166 


dollari, nella società di Redmont si espri¬ 
mono perplessità circa le possibilità di cre¬ 
scita per il prossimo anno a causa dell'in¬ 
certa situazione internazionale. Per quanto 
riguarda la filiale italiana di Microsoft si 
prevede una crescita per il '99 tra il 20 e il 
30%. Nel '98 Microsoft Italia ha registrato 
un giro d'affari pari a 650 miliardi di lire. 
Quest'anno punta a una forte crescita nel¬ 
l'ambito dei sistemi operativi di rete, 
soprattutto verso le piccole aziende Sarà 
lanciata la nuova versione di Office e di 


Windows NT (che si chiameranno Office 
2000 e Windows 2000), mentre sul fronte 
del mercato consumer ci sarà una nuova 
versione di Encarta e novità per quanto 
riguarda i giochi. L'Italia per Microsoft rap¬ 
presenta tra il 4 e il 5 per cento del fattura¬ 
to del gruppo. In Europa è il quarto merca¬ 
to dopo Inghilterra, Germania e Francia. 

Per informazioni: 

Microsoft Spa. 

Tel. 02-703921 


58 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 













News 

i masmii di F. Fulvio Castellano 

Compaq costituisce AltaVista Company 
per l'e-commerce 


La nuova società - già nota per il suo 
mitico motore di ricerca - ha il compi¬ 
to di sviluppare il commercio elettro¬ 
nico sullo storico sito e, nel frattem¬ 
po, definisce un importante accordo 
con Microsoft per servizi di posta elet¬ 
tronica Hot-Maii. 


Forse quello che è considerato come 
uno dei motori di ricerca del Web più 
noti, AltaVista, creato da Digital 
Equipment e oggi proprietà di Compaq 
Computer dopo l'acquisizione del seco¬ 
lo, diventa una società indipendente. La 
decisione di creare una sussidiaria con¬ 
trollata al 100 per cento da Compaq 


intende fare di AltaVista uno dei princi¬ 
pali contenitori di informazioni e un cen¬ 
tro nevralgico per il commercio elettroni¬ 
co. Con questa iniziativa Compaq impri¬ 
me una spinta decisiva alle attività Onli¬ 
ne che ha ereditato lo scorso anno da 
Digital II compito della neonata azienda 
è quello di concentrarsi sullo sviluppo 
del sito AltaVista non solo dal punto di 
vista della tecnologia ma anche e 
soprattutto da quello del business. La 
sede della società, destinata a diventare 
pubblica quanto prima, sarà a Palo Alto, 
nella Silicon Valley, ma non si sa quante 
persone verranno impiegate 
Contemporaneamente all'annuncio 
della nascita di AltaVista Company, 
Compaq ha comunicato di aver siglato 


un accordo con Microsoft finalizzato alla 
cooperazione nell'ambito delle attività 
onlme In base all'accordo Compaq rea¬ 
lizzerà una versione personalizzata per 
gli utenti di AltaVista del servizio di 
posta elettronica Hot-Mail che fa capo a 
Microsoft Network che. in cambio, adot¬ 
terà proprio AltaVista come motore di 
ricerca principale. Nel quadro dello svi¬ 
luppo di AltaVista Company rientra 
anche la recente acquisizione di 
Shoppmg.com, uno dei siti di business 
elettronico di maggior successo, da 
parte di Compaq. 

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• MERCATO 


Assinform: il mercato aggregato IT e TLC 
in Italia cresce del 9 per cento 


Il mercato dell'Informatica e delle 
telecomunicazioni, nel primo seme¬ 
stre del 1998, è cresciuto del 9% 
rispetto allo stesso periodo del '97 
ed è risultato pari a 38.080 miliardi di 
lire. Nei primi sei mesi l'informatica 
ha mostrato una vitalità cui non era¬ 
vamo più abituati da anni. Per le tic il 
mercato ha generato un volume 
d affari pari a oltre 25.500 miliardi, 
con una crescita del 9,9 per cento. 


In quel gioiello architettonico dove 
trova sede la Sala del Parlamentino del 
Palazzo ai Giureconsulti di Milano, 
Assinform - Associazione Nazionale 
Produttori Tecnologie e Servizi per 
l'Informatica e la Comunicazione - ha 
presentato alla stampa le rilevazioni 
sull'andamento del mercato italiano 
dell'informatica e delle tic relative al 
primo semestre '98. Nel periodo osser¬ 
vato, il mercato ICT (informatica e tic 
insieme) è risultato pari a 38.080 miliar¬ 
di di lire, in crescita del 9 per cento sul 
periodo corrispondente dell'anno 
prima. ''L'andamento rilevato è molto 
positivo - ha dichiarato Giulio Koch, 
Presidente di Assinform - sia perché la 
crescita è superiore a quella già buona, 
del 7,9 per cento, rilevata nello stesso 
periodo dell'anno scorso, sia, e soprat¬ 
tutto, perché essa consegue finalmen¬ 
te al buon andamento di entrambe le 
componenti". 

Nei primi sei mesi del '98 l'informati¬ 
ca si è attestata a quota 12.580 miliar¬ 
di, con una crescita del 7,2% sul '97 
quando già un progresso del 4,2% era 
bastato per indurre ad un moderato 
ottimismo. Le telecomunicazioni - un 
fenomeno tutto italiano - continuano a 
crescere a tassi di tutto rispetto. Nella 
prima metà dell’anno, la domanda di 
apparati e servizi è risultata pari a 
25.500 miliardi, in crescita del 9,9%, un 
tasso poco discosto a quello stimato 
nel '97, e ciò pur a fronte delle riduzioni 


tariffarie che hanno caratterizzato 
soprattutto il comparto della telefonia 
mobile. "Questi andamenti positivi - ha 
affermato Giancarlo Capitani, Vice 
Presidente di Gartner Consulting Italia, 
la società di ricerca che collabora con 
Assinform al monitoraggio del mercato 
ICT - appaiono solo in parte correlati al 
quadro congiunturale Nelle tic è in atto 
un processo di investimento guidato da 
programmi pluriennali e dall'avvento di 
nuovi gestori e servizi. Nell'informatica, 
le spinte a risolvere problemi come 
quelli dell'Anno 2000 si sommano alla 
domanda di sistemi e soluzioni di 
nuova generazione, finalmente recepiti 
come strumenti essenziali per la com¬ 
petitività d'impresa". 

La vera novità del periodo sotto 
osservazione rimane la ripresa informa¬ 
tica, passata dagli 11.730 miliardi del¬ 
l'anno prima ai 12.580 di quest'anno 
(+7,2%) sulla spinta di una domanda 
sempre più qualificata. E' cresciuta, ad 
esempio, la domanda di progetti e solu¬ 
zioni di System integration, di sistemi a 
base Internet/lntranet, di servizi per l'a¬ 
deguamento all'Anno 2000 e all'Euro, 
di soluzioni ERP ed altro. Il comparto 
hardware (4,450 miliardi) ha combinato 
la dinamica più sostenuta con un aggiu¬ 
stamento del profilo emerso agli inizi 
dello scorso anno. E questo a vantag¬ 
gio non solo dei PC, ma anche dei 
grandi sistemi (incredibile ma vero). Più 
in particolare, la crescita dei PC è stata 
determinata da un forte incremento del 
valore unitario delle installazioni. E 
infatti, mentre la crescita in unità è 
caduta rispetto ai primi sei mesi del '97 
(del 12,4% contro 18,4), quella in valo¬ 
re è addirittura cresciuta del 14,4 con¬ 
tro il 7 dei primi sei mesi del '97. Il 
mercato del PC è dunque aumentato 
per effetto del passaggio a configura¬ 
zioni più potenti e per la rapida afferma¬ 
zione dei PC-Server. Per quanto inferio¬ 
re rispetto all'anno prima, l'andamento 
rilevato nel segmento dei minicompu¬ 
ter (+6% in unità e +3,2 in valore) si è 
confermato positivo e in linea con le 
attese (bene i Web server, data 
warehousing, ERP). 

Ancora in forte rallentamento è risul¬ 
tato il comparto delle workstation 


(-4,3% in unità e -7,9% in valore), in 
quanto soffre sempre più della concor¬ 
renza esercitata da PC di fascia alta con 
prestazioni comparabili. 

Sostanzialmente positive - a dispetto 
dei valori apparenti - le dinamiche rile¬ 
vate per i grandi sistemi. La contrazio¬ 
ne della domanda in valore è infatti tra¬ 
scurabile (-2,5%) rispetto al trend degli 
ultimi anni (lo scorso anno era a -15%). 
Alla buona dinamica del segmento 
software e servizi di informatica (7.113 
miliardi, in crescita dell'8,9%) hanno 
contribuito soprattutto i servizi. 

L'andamento del mercato dell’infor¬ 
matica per settori economici riconfer¬ 
ma una volta di più il ruolo trainante 
delle banche (+9%) e il recupero del¬ 
l'industria che, per quanto collocata 
attorno al valore medio di crescita del 
mercato, ha concorso in misura deter¬ 
minante al buon risultato dei primi sei 
mesi dell'anno (+6,8%). Le note fiac¬ 
che - per non dire dolenti - vengono 
invece ancora una volta dalla Pubblica 
Amministrazione (PA), che, pur con un 
+5%, rimane il fanalino di coda della 
classifica della dinamica settoriale della 
domanda. In più è da notare che il valo¬ 
re medio rilevato per la PA cela valori di 
crescita profondamente divergenti tra 
PA Centrale e Locale. Quest'ultima 
sembra infatti muoversi su dinamiche 
addirittura superiori rispetto alla media 
del mercato, confermando indiretta¬ 
mente la ormai cronica lentezza 'luma- 
cosa' della PA centrale, con un divario 
sempre più profondo. 

"Il quadro generale positivo - ha con¬ 
cluso Koch - incoraggia Assinform a 
continuare a premere sull'autorità di 
governo affinché prendano corpo i 
provvedimenti più utili ad accelerare 
l'avvento della società dell'informazio¬ 
ne nel nostro Paese. E ancora a lancia¬ 
re nuove iniziative di ricerca specifica- 
mente indirizzate a cogliere le tenden¬ 
ze del mercato del lavoro nei settori 
osservati, in particolare quello del¬ 
l'informatica, da tempo al centro di 
tumultuose trasformazioni". 

Per informazioni: 

Assinform, 

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60 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 






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• SVILUPPO 


di F Fulvio Castellano 

Informix introduce il concetto di Smart Data 
Federation 


La società di Mento Park presenta i 
piani di sviluppo di una nuova gene¬ 
razione di motori database. I prodot¬ 
ti supporteranno una gamma com¬ 
pleta di standard aperti quali Java, 
ActiveX, OLE DB, CORBA e COM+. 


In occasione dell'annuale Informix 
Partner Forum, Informix Corporation, il 
leader tecnologico nel campo delle solu¬ 
zioni database per le aziende, ha presen¬ 
tato un piano biennale di rilascio delle 
nuove release dei propri server databa¬ 
se. 

Il piano rappresenta un formidabile 
passo avanti nella strategia di Informix, 
sempre più focalizzata sullo sviluppo di 
soluzioni all'avanguardia per i segmenti 
in maggior crescita nel mercato databa¬ 
se. Il cuore di questa strategia e rappre¬ 
sentato dai piani di rilascio delle nuove 
versioni dei server database Informix, 
destinati agli utenti che desiderano otte¬ 
nere un concreto vantaggio competitivo 
dalle proprie soluzioni di fascia alta in 
ambiti quali il data warehousing, l’OLTP 
e il commercio elettronico 

I nuovi prodotti favoriranno l'integrazio¬ 
ne tra server database e application ser¬ 
ver e faciliteranno il flusso di dati tra le 
applicazioni OLTP e di data warehousing 
grazie al supporto dei principali standard 
di sviluppo a componenti quali Java, 
ActiveX e OLE DB. Entro il 2000, questi 
motori saranno in grado di supportare 
dati eterogenei in un ambiente che 
Informix chiama Smart Data Federation, 
Con questa definizione Informix indica 
un ambiente completamente aperto, 
che consente di accedere, analizzare ed 
aggiornare i dati aziendali senza limita¬ 
zioni, indipendentemente dal motore 
database, dal sistema operativo e dal- 
l'hardware utilizzati. 

In altre parole, Informix non condivide 
la visione di alcuni operatori del mercato 
database che tentano di soddisfare tutti 
i clienti senza prenderne in considerazio¬ 
ne le differenze in termini di esigenze, 
dimensioni, e peculiarità dei singoli 
mercati nei quali essi operano 


Visionary consente di aprire 
una finestra sui dati 
dell'azienda 

Con un annuncio specifico. Informix ha 
presentato Informix Visionary. potente 
tool di visualizzazione in grado di aprire 
una finestra su tutti i dati dell'azienda, 
posizionandosi come strumento ideale 
per accedere ai dati in un ambiente 
completamente aperto. Questo nuovo 
prodotto consente a tutti gli utenti azien¬ 
dali, anche senza background tecnico, di 
sviluppare soluzioni di facile utilizzo, fles¬ 
sibili e a basso costo, atte a facilitare i 
processi decisionali 

Un piano biennale traccia le linee guida 
per lo sviluppo di nuovi motori database. 
I clienti necessitano di soluzioni che 
possano garantire processi di business 
più efficienti e processi decisionali più 
efficaci. Informix si sta impegnando 
nello sviluppo di nuovi motori database 
volti a soddisfare tali esigenze e concen¬ 
tra da tempo i propri sforzi di ricerca e 
sviluppo per garantire supporto al busi¬ 
ness process con soluzioni OLTP e di 
commercio elettronico, e per incremen¬ 
tare il business value con soluzioni di 
data warehousing e supporto alle deci¬ 
sioni. 

Business process: il motore 
database come application 
server 

A metà del 1999, Informix introdurrà 
un nuovo motore database estensibile 
per Internet con funzionalità di applica¬ 
tion server, volto a migliorare le presta¬ 
zioni e ridurre i costi dei nuovi ambienti 
applicativi multi-tier. Questo data engi- 
ne, con nome in codice "Centaur", è 
basato sull'innovativa tecnologia relazio¬ 
nale a oggetti di Informix. Centaur è il 
primo motore database per Internet in 
grado di integrare i dati complessi e 
strutturati gestiti su server con le funzio¬ 
nalità di programmazione proprie dei 
server Java e COM+. Centaur risulta 
ideale per supportare lo sviluppo e il 
deployment di applicazioni Internet sca¬ 
labili per la gestione dei nuovi processi 
di business, che richiedono applicazioni 


innovative nell'ambito del commercio 
elettronico e del media asset manage¬ 
ment. 

Concretizzando il concetto di dati 
senza barriere (Smart Data Federation), 
Centaur assicura il supporto di tutti gli 
standard di sviluppo delle applicazioni 
Internet, sia Microsoft che Unix, e con¬ 
sente di abbattere il total cost of owner- 
ship (TCO) sfruttando al meglio gli stan¬ 
dard preesistenti nell'ambito di tool di 
sviluppo, infrastrutture dei sistemi e skill 
degli utenti: Informix proporrà soluzioni 
predefimte per aree applicative, ad 
esempio il commercio elettronico, utiliz¬ 
zando Centaur come piattaforma tecno¬ 
logica. Grazie al sostegno di Centaur, 
questo tipo di soluzione sarà in grado di 
assicurare un deployment più rapido ed 
efficace delle applicazioni di commercio 
elettronico e media asset management. 

Business value: il motore 
database per analisi avanzate 

Il piano biennale prevede anche il rila¬ 
scio di nuove versioni del motore data¬ 
base a parallelismo esteso progettato 
per le applicazioni legate ai processi 
decisionali. Nella seconda metà del 
1999, Informix introdurrà un motore 
database denominato 'Yellowstone", in 
grado di sfruttare le caratteristiche di 
scalabilità lineare dei server Informix a 
parallelismo esteso avvalendosi delle 
architetture SMP, MPP, NUMA e dei 
sistemi cluster Yellowstone consentirà 
di migliorare significativamente il pro¬ 
cesso di realizzazione dei data warehou- 
se per quanto riguarda la dimensione 
dei dati, le prestazioni e le funzionalità 
analitiche dell'applicazione. Yellowstone 
sarà in grado di valorizzare le informazio¬ 
ni in tutto l'ambito aziendale e di con¬ 
sentire a un numero sempre maggiore 
di utenti di accedere ai data warehouse. 
contribuendo a migliorare il processo 
decisionale La capacità di Yellowstone 
di gestire efficacemente un maggior 
volume di dati con un maggior numero 
di utenti utilizzando meno hardware si 
traduce in una significativa riduzione del 
TCO e dei punti di caduta dei sistemi 
preposti a fornire supporto alle decisio¬ 
ni. Yellowstone sarà strettamente inte- 


62 


MCmicrocomputer n 193 - marzo 1999 






■ WA 


grato con Informix Decision Frontier 
Solution Suite e con i nuovi template di 
data warehousing predefmiti per j mer¬ 
cati retail, finance e delle telecomunica¬ 
zioni. rendendo possibile effettuare il 
rapido deployment delle applicazioni di 
analisi Red Brick Warehouse, che è 
stato incorporato all'interno di Decision 
Frontier Solution Suite in seguito alla 
recente acquisizione di Red Brick 
Systems da parte di Informix, è anch'es- 
so destinato a svolgere un ruolo fonda- 
mentale nella strategia Informix per le 
soluzioni di business value. Red Brick 
Warehouse risulta, infatti, il principale 
motore data smart scalabile della suite 
Informix. L'integrazione della linea di 
prodotti Red Brick con tutti i componen¬ 
ti di Decision Frontier Solution Suite, 
compreso il tool ROLAP MetaCube, 
verrà completata nella seconda metà 
del 1999 Grazie al supporto per Red 
Brick Warehouse, attualmente fornito 
attraverso il tool ETL Informix 
DataStage. i dati sono in grado di migra¬ 
re liberamente tra i prodotti Informix 
Dynamic Server e Red Brick 
Warehouse. dando vita a un sistema 
totalmente integrato per l'analisi dei 
dati. Nel 2000, Informix introdurrà sul 
mercato un data engine ad alta disponi¬ 
bilità per le aziende denominato 
"Independence" Questo motore, in 
grado di assicurare eccezionali capacità 
di recupero grazie alle funzionalità di 
data failover automatiche, consentirà di 
incrementare la scalabilità delle configu¬ 
razioni hardware di tipo cluster e non. 
Proponendosi come la soluzione definiti¬ 
va per gli utenti di data warehouse, 
Independence offrirà prestazioni tali da 
garantire l'incremento della produttività 


e l'efficienza dell'azienda, riducendo al 
minimo l'interruzione delle applicazioni 
business-critical. Grazie alla maggior 
capacità di gestione dei dati transaziona- 
li. Independence offrirà anche funziona¬ 
lità più sofisticate di analisi statistica e 
delle tendenze- 

li fondamento della Smart 
Data Federation: standard 
aperti per l'integrazione 
trasparente dei dati 

Entro l’anno 2000, la convergenza di 
diverse tendenze in atto renderà indi¬ 
spensabile l’adozione di sistemi comple¬ 
tamente aperti. Sviluppi quali l'aumento 
esponenziale delle transazioni Internet, 
la crescita di data warehouse contenenti 
diversi terabyte di dati e la necessità di 
fornire informazioni sempre più comple¬ 
te ed affidabili ai decisori aziendali, 
anche tramite i sistemi ERP di tipo 
legacy. contribuiranno a modificare radi¬ 
calmente il modo di operare delle azien¬ 
de. Il supporto di standard aperti rappre¬ 
senta l'unica strada percorribile per 
poter soddisfare la domanda di sistemi 
realmente interoperabili generata dai 
mutamenti in atto. Informix si trova nella 
situazione ideale per posizionarsi come 
leader negli ambienti totalmente aperti 
del 2000, grazie alla capacità di incorpo¬ 
rare differenti componenti, API, applica¬ 
zioni e dati all'interno di un'unica infra¬ 
struttura altamente gestibile e scalabile 

Questo approccio aperto caratterizzerà 
le aziende realmente capaci di trasfor¬ 
mare i propri dati in vantaggio competiti¬ 
vo. Inserendo in modo trasparente il 


motore database Informix nel cuore del¬ 
l'ambiente IT. risulterà possibile integra¬ 
re, aggregare e consolidare dati di qua¬ 
lunque tipo indipendentemente dalla 
tipologia di rete, di sistema operativo, di 
hardware e di componenti, colmando il 
divario tra applicazioni che gestiscono i 
processi e le applicazioni che offrono 
supporto alle decisioni. I nuovi e potenti 
motori database di Informix saranno in 
grado di supportare e valorizzare i muta¬ 
menti in atto nell'ambito dell'elaborazio¬ 
ne delle informazioni aziendali grazie 
all'introduzione di tecnologie e metodo¬ 
logie di sviluppo innovative come Java, 
ActiveX, CORBA, COM+ e Internet, 
Tuttavia, mentre le tecnologie di elabo¬ 
razione si evolvono rapidamente, le 
modalità di implementazione rimangono 
immutate e risultano sempre più dipen¬ 
denti dalle tecnologie dei motori databa¬ 
se per operare efficacemente in 
ambienti dinamici. 

Quale azienda leader nel settore della 
tecnologia database, Informix è oggi in 
grado di offrire nuovi livelli di business 
process e business value. gettando un 
ponte tra queste due realtà mediante 
un'architettura dei sistemi estremamen¬ 
te versatile, capace di integrare tutti i 
dati disponibili all'interno di un'infrastrut- 
tura unificata. La strategia Informix 
Smart Data Federation, basata su motori 
database aperti capaci di supportare 
questa unificazione, rappresenta il prere- 
quisito per la realizzazione e il deploy¬ 
ment delle applicazioni aziendali di 
nuova generazione 

Per informazioni: 

Informix, 

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MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


63 














MACINTOSH 


[ I-flaflKEll 


Nel DTP è lotta 
senza quartiere 

Se ne sentiva parlare da circa due anni 
con il nome in codice K2 per paura di un 
concorrente ingombrante, Quark, proprieta¬ 
ria di XPress, aveva addirittura tentato la 
scalata alla Adobe con un'OPA (offerta pub¬ 
blica di acquisto) Ora è stato ufficialmente 
presentato come InDesign, il nuovo softwa¬ 
re per l'editoria elettronica, sviluppato da 
Adobe e costato la bellezza di tre anni di svi¬ 
luppo ad un team di circa 100 programma- 
tori. Con InDesign la Adobe vuole riconqui¬ 
stare quella leadership di mercato strappa¬ 
tale da Xpress. InDesign è basato su una 
struttura modulare che fa perno sul pro¬ 
gramma vero e proprio, un'applicazione di 
soli 2 MB, per allargarsi con moduli e plug- 
in realizzati dalla stessa Adobe e da altre 
società. I punti forza del software sono la 
piena integrazione con i programmi grafici 
della stessa Adobe e con i rispettivi formati 
file: neH'impaginato, attraverso operazioni di 
copia-incolla o di drag-and-drop, si possono 
inserire immagini di Photoshop, di lllustrator 
o file PDF, senza perdere le caratteristiche 
originarie, cosi livelli, trasparenze, scontorm, 
testi, ecc., rimarranno perfettamente edita¬ 
gli anche all'Interno di InDesign Tutto que¬ 
sto avverrà attraverso l’utilizzo di cinque 
librerie Adobe Graphics Manager per la 
gestione degli elementi sul video, CoolType 
per i caratteri, Rambow Bridge e Adobe 
CSM per la gestione del colore, e PDF 
Library. Per rendere meno traumatico un 
eventuale passaggio dai software attuali al 
nuovo prodotto, Adobe ha pensato bene di 
utilizzare l'interfaccia grafica già standardiz¬ 
zata per Photoshop e lllustrator e rendendo 
i comandi personalizzabili inserendo tra gli 
optional addirittura un set di scorciatoie 
uguali a quelle di XPress. 

Il nuovo programma non ucciderà l'ormai 
storico PageMaker e sarà disponibile entro 
la primavera; non è prevista per il momento 
la traduzione in italiano, ma il pacchetto 
verrà venduto con sillabazione e dizionari 
nella nostra lingua. 


Per informazioni: 

Adobe, _ 

Lvww acini ir; r.nnl 



SOFTWARE 



Da Napoli con furore 

Almeno dalla quantità dì informazioni 
che ci arrivano in redazione, la Turnover 
di Napoli sembra oggi uno dei distributori 
più attivi in ambiente Macintosh: non 
passa mese infatti che il suo, già vasto, 
listino non si arricchisca di nuovi interes¬ 
santi prodotti 

Il lungo elenco questa volta si apre con 
la conferma dell'immediato arrivo dei 
nuovi annunci NewerTechnology dei 
quali abbiamo già parlato nel report sul 
MacWorld di San Francisco sul numero 
scorso 

Ecco un breve riassunto: 
uSCSI, adattatore USB-SCSI 
per collegare qualsiasi periferi¬ 
ca a iMac o ai nuovi G3, 
uFIash-CF e uFIash-SM 
due lettori di card a tecnolo¬ 
gia CompatFlash e Smart¬ 
Media, compatibili Mac e 
Windows 98; uDrive, per 
restituire il lettore floppy 
ai nuovi nati di casa 
Apple; uHub, un concen¬ 
tratore USB con sette porte per le 
periferiche e una per il collegamento ad 
un ulteriore hub, 

uTV e una periferica che aggiunge fun¬ 
zioni di input/output video e TV tuner a 
tutti i Macintosh dotati di interfaccia 
USB 

La sorgente video, Pai o NTSC, può 
essere visualizzata su una finestra da 
120x160 fino al full screen; la compres¬ 
sione in tempo reale avviene attraverso 
un CODEC MPEG. 

Tutte le periferiche NewerTech hanno 
un case in linea con il nuovo stile Apple 
ma a differenza di altre sono fatte in 
modo da essere facilmente 
impilabill. 

Per i bisognosi di upgrade, 
arrivano finalmente le sche¬ 
de più potenti per più o 
meno tutti I modelli d 
Macintosh e compatibili 

Iniziando dal basso trovia¬ 
mo le MAXpowr G3-L2B da 
installare nello slot della 
cache di secondo livello dei 
Macintosh 5400, 5500, 6360, 

6500, XX Anniversario, Performa serie 
54XX, 5500, 6360, 64XX, Umax C-500 e 
C-600 e PowerComputing PowerBase 

Le versioni sono tre: una 300 MHz con 
512 KB di cache a 150 MHz, una 300 



MHz con 1 MB di cache a 200 MHz e 
infine una potente 400 MHz con 1 MB di 
cache a 200 MHz. Tutte saranno disponi¬ 
bili da marzo. 

Ad aprile arriveranno invece le nuove 

MAXpowr G3 PDS per Power Mac 
6100, 7100 e 8100. 

Due le configurazioni MAXpowr G3 
PDS 6100 266 MHz/512k/133 MHz e 
MAXpowr G3 PDS 7100/8100 266 
MHz/512k/133 MHz - 300 MHz/1 
MB/200 MHz 

Le MAXpowr G3 PDS girano automati¬ 
camente alla giusta velocità 
del Bus. in questo modo un 
266 MHz G3 può girare a 240 
I MHz o alla potenza massima 
/ di 266 MHz in relazione al 
/ computer utilizzato 

Al top della gamma si posizio¬ 
nerà invece la MAXpowr G3 
per G3 a 466 MHz. 

La MAXpowr G3 466 MHz/ 1 
MB/233 MHz ha 1MB di backside 
cache su Bus a 233 MHz ed è 
attualmente la più veloce scheda sul 
mercato Creata sia per i nuovi Blu e 
Ghiaccio Yosemite che per la ‘vecchia" 
serie G3, la CPU si installa nel ZIF socket 
sulla scheda madre 

Tutte le schede MAXpowr G3 utilizzano 
la tecnologia Newer patent-pending che 
mantiene l upgrade al massimo della 
configurazione possibile relativamente al 
modello sul quale sono installate 

Passiamo ora agli altri prodotti nuovi o 
aggiornati. 

MacLan: arrivato alla versione 7.2, 
supporta ora le funzioni IP e Remote, 
diventando una soluzione completa per 
la condivisione di risorse in 
rete mista. 

Per l'utenza "mobile" 
Turnover ha reso disponibili 
i dischi XcaétPro; compati¬ 
bili con gli slot di espansio¬ 
ne dei PowerBook serie 
G3, sono hard disk Ultra- 
DMA con 512 KB di cache 
completamente "hot swap- 
pable", collegabili cioè 
anche a computer acceso. 

Disponibili in tagli da 2, 4 e 6 GB posso¬ 
no funzionare da disco di avvio e suppor¬ 
tano le funzioni di Energy Saver dei por¬ 
tatili. 

Un'altra novità nel settore "Storage" 


64 


MCmicrocomputer n 193-marzo 1999 








News 


• SOFTWARE 


Explorer e Outlook 4.5 


Presentati in pompa magna al MacWorld 
Expo di San Franóso a gennaio, sono final¬ 
mente disponibili in italiano stiamo parlan¬ 
do di Internet Explorer e Outlook Express 
4.5 per Macintosh. 

I ritocchi più importanti, oltre al definitivo 
debellamento di alcuni bug. sono: 

- Il completamento automatico dei form: 
attraverso la configurazione di alcuni para¬ 
metri delle preferenze, tutte le informazioni 
personali possono essere inserite nei form. 
che generalmente è costretto a compilare 
chi compra via Internet o è solito registrarsi 
a servizi che richiedono l'inserimento di dati 
anagrafici, con un semplice click del mouse. 

- Anteprima di stampa: è finalmente finito 
il tempo del "chissà cosa uscirà dalla mia 
stampante se stampo questo sito", una 
comoda Anteprima mostra il documento 
prima della stampa con la possibilità di 
"costringere" la pagina Web ad entrare in 
un foglio. 

- Contenitore pagine: permette di memo¬ 
rizzare una pagina di partenza sul lato sini¬ 
stro della finestra per poi consultarne i link 
nella parte destra 


- Installazione facilitata: come già in Office 
98. niente più paura se bisogna reinstallare 
il sistema, i due programmi penseranno 
autonomamente a rimettere gli elementi 
necessari nel nuovo System 

- Integrazione con Sherlock: il sistema di 
ricerca del Mac OS 8.5, può essere chiama¬ 
to direttamente senza dover tornare al fm- 
der 

- Formattazione automatica: i messaggi in 
arrivo possono facilmente essere resi più 
leggibili attraverso cinque strumenti di for¬ 
mattazione; addio messaggi resi mcom- 
prensibili dal passaggio attraverso troppi 
gateway internet 

- Supporlo ad AppleScript: i due program¬ 
mi sono ora completamente pilotabili attra¬ 
verso il linguaggio a Macro Istruzioni di 
Apple. 

Internet Explorer e Outlook Express sono 
scaricabili gratuitamente all'indirizzo 
Iwww oneroso» com/italv/id 

Per informazioni: 

Microsoft, 

Tel 02-703921 


Per informazioni: 

Turnover, 

Tel 081-666 883, 

l-vvnv, lu'ncvc cori 


• INTERNET 


Accelerare, filtrare e analizzare il Web 


Alias di Udine, fedele alla sua specializza¬ 
zione, continua ad ampliare il suo listino con 
prodotti orientati alla soluzione di problema¬ 
tiche per il networking. 

Questo mese è la volta di WebDoubler di 
Maximum Development, un proxi server 
per piccoli e medi gruppi di lavoro e Funnel 
Web di Active Concepts, una soluzione 
completa per l'analisi del proprio Web 
WebDoubler implementa due funzioni 
principali: cache e filtro sicuro. 

La funzione cache è basata su un mecca¬ 
nismo ad alte prestazioni sviluppato da 
ClearWay Technologies e implementa un 
modello producer/consumer che permette 
di condividere a tutta" la rete le pagine scari¬ 
cate da un singolo utente Supporta dimen¬ 
sioni multi-GigaByte su piu dischi. 

Il filtro dell'HTTP avviene tramite lo stan¬ 
dard PICS che permette di creare regole 
precise per la navigazione. Altre funzionalità 
sono; il Virtual Private Network Gateway, 
attraverso il quale Web Doubler può dare 
l’accesso ad un'intera rete ad Internet attra¬ 
verso un singolo indirizzo IP e una sola con¬ 
nessione; Tunnelmg SSL per creare una 
connessione punto-punto virtuale e accede¬ 
re a pagine riservate. 


Il software è predisposto per accettare 
espansioni via plug-in, alcuni dei quali sono 
già in fase di realizzazione e permetteranno 
il cache look ahead. per scaricare pagine 
preimpostate ad un orario prestabilito, log 
avanzati e proxy autenticati 

Un plug-in già disponibile è AdScreen che 
permette di rimpiazzare i banner pubblicitari 
con del testo per velocizzare la navigazione. 

WebDoubler è disponibile a lire 1.750.000 
IVA esclusa. 

Veniamo ora a Funnel Web. un software 
che permette di analizzare professionalmen¬ 
te il proprio Web. esaminando i log prodotti 
dai server di qualsiasi piattaforma. Il pro¬ 
gramma è in grado di esaminare l'impatto di 
ogni pagina del proprio sito, i carichi a cui il 
server è sottoposto, il profilo del visitatore 
tramite il dominio, la nazione, il browser, 
ecc. Tutti i dati sono mostrati attraverso piu 
di 30 report grafici personalizzabili con sem¬ 
plici funzioni attraverso un’interfaccia ideata 
per non complicare la vita degli utenti 

Per informazioni: 

Alias. 

Tel 0432-508305. 
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arriva da DataZONE con i suoi 
DataBOOK con capacità da 2 a 14 GB 

Le dimensioni contenute e l'alta velo¬ 
cità ne fanno uno strumento molto utile 
per il backup. 

Disponibili con kit di colle¬ 
gamento USB. Parallela e 
PCMCIA sono collegabili 
praticamente ad 
ogni tipo di com¬ 
puter Mac OS o 
Windows com¬ 
patibile; il soft¬ 
ware di backup 
per i due siste¬ 
mi operativi è a 
corredo e può essere sfruttato anche 
per passare dati tra i due standard. 

Aprire e consultare sul proprio compu¬ 
ter dischi, rimovibili o CD-ROM Win¬ 
dows è una cosa quasi normale per un 
utente Macintosh, ma il contrario? A 
risolvere il problema ci pensa 
MacOpener 4, e finalmente CD-ROM. 
Zip e dischetti in formato Mac OS pos¬ 
sono apparire anche sulla scrivania di 
Windows. 

MacOpener fa parte dei software per 
l'integrazione di DataViz, recente acqui¬ 
sizione di Turnover, già sviluppatore di 
MacLinkPlus, il software di transcodifica 
di formati diventato ormai uno standard 
e giunto alla versione 10. 

Sempre DataViz è la software house 
che ha presentato Documents To Go 
un potente software per Mac OS e 
Windows per trasportare il contenuto di 
organizer compatibili Palm OS su qual¬ 
siasi tipo di PC. Il software permette la 
sincronizzazione automatica dei dati. 

Per chiudere, una lunga serie di perife¬ 
riche e adattatori Microtech. 

Iniziamo con il Mii ZiplOO Drive, il più 
piccolo drive Zip oggi sul mercato, appe¬ 
na piu grande del disco stesso e dispo¬ 
nibile con interfaccia USB o per portatili. 

Per chi vuole portarsi in giro lo Zip 
Drive senza l'ingombrante alimentatore, 
ecco lo ZipXpress che, utilizzando il 
Micro Power Management System, 
sfrutta l'alimentazione dello slot PC 
Card. 

Piccolo e compatto anche il MicroCD 
un lettore di CD-ROM studiato per l'uso 
con i portatili con interfaccia USB. 

Tutte le periferiche descritte sono 
distribuite con software per Mac OS e 
Windows 3.1. Windows 95, Windows 
98 e NT 


MCmicrocomputer n. 193-marzo 1999 


65 















• HARDWARE 


• SOFTWARE 


PI e Lombarda i traslucidi da strada 



Non è che se ne sappia poi molto, logica¬ 
mente nulla è ufficiale, ma come al solito i 
siti dei Rumors sono scatenati alla caccia 
anche del piu piccolo segreto e soltanto 
dopo la presentazione 
ufficiale potremo dire 
chi è stato il piu bravo,.. 

Stiamo parlando del 
nuovo portatile di fascia 
bassa di casa Apple, 
attualmente conosciuto 
con il nome in codice 
PI, che probabilmente 
sta per Portable 1. 

Il PI dovrebbe essere 
presentato entro la 
prima metà del 1999, 
e ricalcherà nelle 
linee e nei materiali 
quelle degli ultimi 
nati di casa Apple 
linee rivoluzionarie, materiali traslucidi e 
supercolorati Le indiscrezioni parlano di 
una macchina equipaggiata con un G3 a 
300 MHz molto probabilmente senza cache 
montato su una scheda madre con bus a 
80/100 MHz e tecnologia I/O PCI 

La RAM standard dovrebbe essere di 32 
MB espandibile attualmente, attraverso un 
unico slot, a 320 MB, ma. quando disponi¬ 
bili SO-DIM più grandi, la RAM potrà arriva¬ 
re fino a 512 MB. 

L'hard disk dovrebbe essere da 4 GB 


ATA-3 IDE e il lettore CD un 
24x o un 4x DVD-ROM. 

Per l'interfacciamento 
esterno saranno disponibili 
uno slot PC Card Type II, una 
Fast Ethernet 10/100BaseT. 
IrDA, Modem a 56K, due 
USB e 1 o 2 Firewire 


Per il mercato americano è possibile sia 
presente un sistema di trasmissione 
senza fili di un sistema chiamato Data 
PCS o simile 

La sezione video sarà 
affidata a un LCD da 
12" a matrice attiva, 
pilotato da un controller 
ATI Rage Pro 128 con 2 
MB di SGRAM. con 
risoluzione massima 
1024x768 o 832x624 a 
milioni di colori. 

Non avrà porte per 
video esterni ma questo 
potrebbe essere ovviato 
da un software che per¬ 
metta il collegamento 
di un monitor esterno 
attraverso la Firewire. 
Essendo stato pen¬ 
sato per un uso casalingo avrà quasi sicura¬ 
mente connettori in/out S-video per il colle¬ 
gamento a TV o videoregistratori. 

La parte audio sarà affidata a due altopar¬ 
lanti e per l'm/out ci saranno due mini-jack 
per audio a 16 bit. 

Parallelamente in quel di Cupertino si sta 
sviluppando anche il progetto per un porta¬ 
tile piu potente, nome in codice Lombard 
Lombard sarà dotato di processore più 
potente a 366 e 400 MHz con 1 MB di 
cache ma sarà già pronto per accettare i G4 
disponibili entro la fine dell'anno. 

Il display sarà un 14" TFT, pilotato da una 
ATI con 8 MB di VRAM, cosa che potrebbe 
permettere di avere output simultaneo su 
LCD, CRT e TV; disponibile un connettore 
video out VGA. 

La memoria base dovrebbe essere di 64 
MB con disco fisso da 10 GB Ultra DMA 
Cosa c’è di vero in tutto questo lo potre¬ 
mo sapere soltanto dopo la presentazione 
ufficiale, vista la segretezza che regna da 
un po' di tempo nel Campus Apple, intanto 
gustiamoci queste due immagini che non 
sono altro che ipotesi e progetti realizzati da 
ragazzi delle università americane 
Semplici studi quindi, ma proprio da studi 
come questi nascono poi le belle linee che 
tutti possiamo 
ammirare nei 
Macintosh dell'ul¬ 
tima generazio¬ 
ne. 


Per informazioni: 

Apple Computer, 
Tel 02-273637 2 
•■•■■■■ acn e 'I 


AppleWorks 
è ufficiale 

Ripescando un nome glorioso per II suo 
software, Apple Computer ha ufficialmente 
presentato AppleWorks 5, figlio di 
ClarisWorks 5 riacquistato dalla estinta con¬ 
sociata Claris. ClarisWorks è a tutt'oggi il 
software più utilizzato in ambiente 
Macintosh, la facilità d'uso e l'essenzialità 
dei suoi moduli di videoscnttura, database, 
foglio elettronico, disegno e comunicazio¬ 
ne. sono alla base del grande successo. 

Parallelamente Apple ha presentato 
anche il nuovo sito dedicato agli utenti del 
software, sito che si configura come una 
preziosa risorsa per gli oltre 16 milioni di 
utenti. 

Per informazioni: 

Apple Computer, 

Tel 02-273 6372 
pvww.appiejj 


• UTILITY 


Spring Cleaning fa 3 

E' quasi primavera e come ogni brava 
domestica dovremmo prepararci a fare le 
pulizie annuali al nostro computer, pulizie 
che non dovrebbero limitarsi al semplice 
case ma arrivare in fondo fino al disco rigi¬ 
do. Il nostro disco contiene spesso decine 
e decine di file inutili derivanti da installazio¬ 
ni di software seguite da disinstallaziom ina¬ 
deguate, da file "Leggimi" assolutamente 
inutili, file di Aiuto mai utilizzati e file di pre¬ 
ferenze abbandonati nell'apposita cartella 
chissà da quanto tempo; per non parlare 
poi di Font e file duplicati (avete mai prova¬ 
to a vedere quanti Simple Text avete?) o di 
spazio occupato dall'inutile codice Fat 
Binary dei programmi compatibili 68xxx e 
PPC. Il lavoro di pulizia può essere facilitato 
con l’uso dell'utility Spring Cleaning di 
Aladdin, la società creatrice di Stufflt. 

L'ultima versione, la 3.0, oltre ad essere 
notevolmente migliorata nel riconoscimen¬ 
to di file inutili e nella dismstallazione di 
applicazioni, contiene ora nuove funzioni di 
test, per controllare l'integrità dei file, e di 
restore. nel caso aveste rimosso qualcosa 
di indispensabile. 

Un programma al quale sinceramente non 
si può rinunciare, provare per credere. 

Per informazioni: 

L. .'. a : adamsvs còni 


66 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 























• TECNOLOGIE 



di F. Fulvio Castellano 


Tecnologia software per l'audio 3D stereo sui Macintosh del futuro 


Tra Apple Computer e Spatializer Audio 
Laboratories e stato siglato un accordo In 
base al quale tutti i Powerbook, gli iMac e 
i Power Macintosh della casa di Cupertmo 
saranno equipaggiati entro il '99 con tec¬ 
nologie software audio di prossima gene¬ 
razione 3-D stereo, N-2-2, enCompass e. 
per la prima volta in concessione, la rivolu¬ 
zionaria Vi.B.E, (Virtual Bass Enhance- 
ment), targate Spatializer 

Di questo importante accordo si può dire 
che si tratta di funzionalità acustiche 
esclusive e all'avanguardia: le tecnologie 
Spatializer vengono attualmente utilizzate 
dai principali produttori nell'elettronica di 
consumo e nel settore del multimedia, 
oltre che nei principali studi di registrazio¬ 
ne. L'accordo siglato con Apple prevede 
la concessione da parte di Spatializer di 
tecnologie quali 

- 3-D Stereo, una tecnologia di espansio¬ 


ne stereo che accetta gli input stereo e 
garantisce all'utente intensità e vividezza 
di campo sonoro senza paragone utilizzan¬ 
do due sole casse audio; 

- N-2-2, il fiore all'occhiello di Spatializer, 
è una tecnologia di virtualizzazione basata 
su HRTF, che offre la riproduzione realisti¬ 
ca del suono surround multicanale da due 
comuni altoparlanti o cuffie, invece che 
dai cinque o più speaker comunemente 
utilizzati; 

- EnCompass, una tecnologia di posizio¬ 
namento audio 3-D interattiva che localiz¬ 
za con straordinaria precisione fonti sono¬ 
re differenti in ampi spazi tridimensionali, 
offrendo un'ineguagliabile esperienza a 
tutti gli appassionati di software multime¬ 
diali e di videogiochi; 

- Vi B.E., l'innovativa tecnologia Virtual 
Bass Enhancement, progettata per miglio¬ 
rare in modo significativo la percezione 


delle basse frequenze in tutti i tipi di alto¬ 
parlanti sia multimediali che tradizionali. 

Spatializer Audio Laboratories è al verti¬ 
ce nel mondo nello sviluppo, concessione 
e vendita di tecnologie progettate per i 
settori entertainment, dell'elettronica di 
consumo e dell'informatica. Le sue avan¬ 
zate tecnologie audio sono state incorpo¬ 
rate nei prodotti audio, video e DVD del¬ 
l'elettronica di consumo dai leader di mer¬ 
cato quali Panasonic, Toshiba, Hitachi, 
Sharp, Sanyo e Proton e nei sistemi multi¬ 
mediali dei PC e delle periferiche di 
Compaq, AST, Dell, Gateway 2000, 
Fujitsu. Seiko-Epson. Nec, Micron e 
Labtec. 

Per informazioni: 

Apple Computer, 

Tel 02-273 6372 
l '.viv'iv appiè. i\ 



Signature Cd-Rom Printer 

Stampante per Cd con superficie 
'i W "printoble' bianca o silver 

Tecnologia di stampa ink-jet termico 
a colon in tricromia/monocromatico 
Software specifico e driver di stampa 
in dotazione (Windows 3.x/95/98/NT). 
Importazione diretto per l’Italia. 


PlusColor - Plastic Card Printer 

Stampanti per Badge / Tessere Magnetiche / Smart 
Cord a sublimazione termica. Qualità di stampa foto¬ 
grafica - velocitò fino a 800 card /ora • codifica 
magnetica / microchip stampo su 

tessere in pvc formato ISO driver per 
Windows 3.x/95/98/NT e Macintosh 
i Software Card Manoger per 

l'impostazione e la stampa delle Card 
Importazione diretta per l'Italia 


Stampanti per Codici a Barre ed Etichette 

Tecnologia di stampa termica / trasferimento Lineo compie 
ta di stampami da ufficio e industriali velocità di stampa do 
2 ips a 8 ips. Interfacciabili a Windows 3.x/95/98/NT 
oppure comandabili do DOS Software di gestione e crea¬ 
zione codici a barre. Importazione diretta per l'Italia 


Lettori Magnetici / Codici a Barre 

lettori / scrittori di pista magnetico ISO 
Standard Emulazione di losliero / seriole 
Lettori CCD per codici a barre lettori / prò 
grommatoci Smart Card , — », * 


Plastic Card - Smart Card - Badge 

Qualsiasi tipologia di Plastic Card slam 
paté o bianche con banda magnetica 
(alta o bassa coercilivilà, 3 trocce) Smart 
Card (memoria o microprocossore) 
Proximity Card (tessere di prossimità por 
controllo decessi) 


PLUS TECHNOLOGIES - Direzione e Uffici Commerciali: Milonofiori Strada 1 Pai FI - 20090 Assago (MI) 
Tel. 02/89.200.896 - Fax 02/89.200.537 - www pluslechnologies.it 


MCmicrocompuier n. 193 - marzo 1999 


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Corel Word 


Perfect Office 2000 

di Raffaello De Masi 



Verso la metà degli anni 
Ottanta, ero ancora al di sotto 
della quarantina, Atripalda 
stava vivendo un momento di 
crisi da cui solo difficilmente 
riuscì a risollevarsi. Uno dei 
suoi figli più amati, che poi 
sarei io, si era sposato, per 
giunta con una ragazza della 
città (Avellino, che, proditoria¬ 
mente, era assurta ingiusta¬ 
mente a ruolo di capoluogo di 
provincia, calpestando i diritti 
culturali, storici, sociali e 
umanistici della Perla del 
Sud). Allora ero, lo ricordo be¬ 
ne, bellissimo, più o meno 
come adesso, e la mia sem¬ 
piterna città cadde in un tur¬ 
bamento profondo Tanto per 
intenderci, le mamme con figlie nubili si 
chiusero in casa vestendo a lutto, ragaz¬ 
ze in età di marito tentarono di gettarsi 
dal ponte sul fiume Sabato (ma con 
scarsi risultati, visto che dall'altezza di 
due metri in un corso d’acqua che è un 
"pisciariello", nei periodi buoni, l’unica 
cosa che si può ricavare è un attacco di 
dissenteria o un'epatite virale), zie so¬ 
lerti videro improvvisamente vanificati 
gli sforzi e i danari spesi per farsi prepa¬ 
rare i filtri d’amore dal locale Mago d'Ar- 
cella (già, proprio quello che avete visto 
a Mediaset, anche lui è mio conterra¬ 


neo). Insomma, poco mancò che non ci 
fosse una petizione in Parlamento, e 
questo solo perché, fin dal 1861, non ri¬ 
conosciamo la sovranità della cosiddet¬ 
ta capitale d’Italia E le borse di mezzo 
mondo crollarono del 30% in un solo 
giorno; la crisi del '29 sembrò, al con¬ 
fronto. una mano persa di telesina. 

I miei genitori non osavano farsi ve¬ 
dere per strada, il sindaco, con tutta la 
giunta, venne a perorare e a finanziare 
una mia possibile azione di divorzio, 
perfino il mio vecchio professore di lati¬ 
no delle medie fu cooptato per convin¬ 


cermi! Ma io, tosto, non ce¬ 
detti (ah, quale perverso erro¬ 
re!) e con la mia leggiadra 
consorte veleggiai verso un 
futuro radioso che piu bianco 
non si può, nemmeno con i 
mesoni di Tau Ceti (e che dia¬ 
volo, fatemi "sparà ’na po¬ 
sa”). 

Se andate oggi a vedere gli 
annali di quell’anno non trove¬ 
rete traccia di questo spetta¬ 
colare evento. I servizi segreti 
di molti paesi hanno congiun¬ 
tamente lavorato per eliminare 
anche il ricordo di quel giorno, 
la gente, ad Atripalda, se chie¬ 
dete di allora, finge di non ri¬ 
cordare e da risposte evasive, 
dopo essersi ben guardata at¬ 
torno. E a mia moglie, a distanza di tanti 
anni, tagliano ancora le gomme della 
macchina un giorno sì e uno no. 

E qualcuno, proprio per stornare l'at¬ 
tenzione da me anche nel campo 
dell'informatica, pregò una tal Word 
Perfect Company di approntare un wp 
di grande qualità da opporre alla cre¬ 
scente popolarità di MSWord e alla stel¬ 
la. già un poco appannata, di Wordstar. 
Ecco quindi vedere la luce un wp alter¬ 
nativo dalle caratteristiche rivoluziona¬ 
rie, che diede una violenta scrollata al 
sonnacchioso MSWord (fin troppo lega- 



L ambiente di videoscnttura di Word Perfect; la finestra di lavoro, molto pulita 
e intuitiva, non nasconde tool molto potenti e raffinati Si noti, ad esempio, 
nella figura 2 l'estrema disponibilità di forme del bulletmg isegnatura del capo- 
versoi 



68 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 















































La personaliHabilità dell'ambiente è tanto ampia e articolata da raggiungere anche particolari trascurabili 


to al DOSI. Scomparsi poi gli avversari, 
la partita si giocò (e si continua a gioca¬ 
re) tra questi due grandi, con terzo inco¬ 
modo un pacchetto Lotus che però non 
ha dato, sinceramente, mai l'impressio¬ 
ne di voler combattere in campo aperto, 
accontentandosi di occupare un gradino 
un po' più in basso, e decretando l’ap¬ 
passimento o la scomparsa prematura 
di una serie di pacchetti, per cosi dire, 
di basso tonnellaggio come i vari 
Works. 

Word Perfect Office 
2000, il vantaggio di 
una alternativa 

C'è gente che al ristorante ordina il 
piatto del giorno e chi invece chiama lo 
chef per farsi cucinare una pietanza di 
suo proprio gusto, c'è chi compra una 
Fiat e chi una Lancia, c'è chi va a caccia 
col fucile e chi con l'arco, chi apprezza 
le grazie della Ferilli e chi di Naomi, chi 
usa il PC e chi il Macintosh, chi legge le 
altre riviste e chi MC. Inutile dire chi ha 
ragione (tranne che nel caso di Naomi), 
ma non è detto che la scelta dei piu sia 
sempre quella giusta e gratificante. 

Ecco perché abbiamo accettato con 
piacere l'invito di Rino di dare un'oc¬ 
chiata (solo un'occhiata, per l'amor di 
Dio, speriamo di fornirne una prova 
completa e ben piu esauriente al piu 
presto) alla versione Beta di WP Office 
2000 inviataci dal buon Corrado Poddu 
direttamente dalle gelate lande canade¬ 
si. Come dicevamo, si tratta della ver¬ 
sione Beta 2, con diverse caratteristi¬ 
che non ancora operative o non com¬ 
pletamente abilitate, ma valeva la pena 
vedere cosa si profila all'orizzonte, visto 
che sono, oltre tutto, già abbastanza no¬ 
te tutte le caratteristiche di Office 2000 
di Microsoft 

Per definizione, WP02000 è, in osse¬ 


quio al trend inaugurato dalle preceden¬ 
ti versioni della sua componentistica, 
una "soluzione integrata per l'ufficio 
che offre in sequenza alta velocità, faci¬ 
lità d'uso, accessibilità, integrazione, ca¬ 
pacità grafiche e un forte orientamento 
verso Internet". Le caratteristiche sono 
state volutamente indicate e organizza¬ 
te in base all'efficienza (ricordo che 


quando, diversi anni fa, provai la versio¬ 
ne WPerfect per Mac evidenziai come 
la sua più gradevole caratteristica fosse 
la velocitò) ed è possibile affermare, al¬ 
meno in questo primo contatto, che 
l’obiettivo velocitò è stato fortemente 
centrato. Corel tiene a precisare di aver 
incorporato nel suo software le richie¬ 
ste formulate dal governo degli Stati 
Uniti, dalle grandi 
corporazioni inter¬ 
nazionali, dalle as¬ 
sociazioni di utenti, 
con lo scopo di 
rendere il più pos¬ 
sibile il suo softwa¬ 
re e i prodotti da 
esso realizzati tra¬ 
sparenti e compati¬ 
bili. A Corel è stato 
inoltre chiesto di 
collaborare con al¬ 
tre compagnie, nel 
campo hardware e 
software, per ga¬ 
rantire la più com¬ 
pleta integrazione 
di nuovi prodotti. 
Oggi WP02000 



L'impressionante nu¬ 
mero di toolbar visuali!- 
:abili contemporanea¬ 
mente E non sono tut¬ 
ti! 


Quattro Pro, il potente 
spreadsheet che, per 
primo, introdusse il 
concetto di tridimensio¬ 
nalità nei fogli di calco¬ 
lo Si notino i marker 
delle caselle contenenti 
formule 




•iti ai 
•ni* 





MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


69 




















































Lo scenano manager in azione A proposito, bentomate formule con la chioc¬ 
ciola! 


Buone le possibilità di chartmg. coadiuvate dall'Advisor che permette di e se¬ 
guire elaborate previsioni in chiave grafica 



Eccolo, il grande Para¬ 
dox. un inchino al som¬ 
mo e subito al lavoro> 


si presenta come 
un potente am¬ 
biente di lavoro do¬ 
ve, come non mai, 
l'integrazione e la 
rapida accessibilità 
delle parti è regola 
giornaliera e comu¬ 
ne Accanto alle 
applicazioni princi¬ 
pali, che vedremo 
tra poco, sono 
sempre presenti 
un gruppo di ac¬ 
cessori, assistenti 

di lavoro (rispondenti a nomi come Reai 
Time Preview, PerfectExpert, Perfect- 
Prmt) che coordinano le varie attività 
verso l’esterno e quelle di scambio tra 
le diverse applicazioni 
Inoltre WP02000 ha capacità avanza¬ 
te nel campo della grafica (non a caso 
ha per cognome Corel, no?) sia di tipo 




rappresentativo sia di presentazione. La 
grafica è bivalente nei due campi della 
vettoriale e del bitmap, con applicazioni 
per la rapida conversione tra i due am¬ 
bienti, e davvero pregevole è l'ambien¬ 
te di creazione di WWW II recente ac¬ 
cordo tra Corel e Trellix. nome leader 
nel settore, ha permesso di realizzare 


una potente implementazione dell'am¬ 
biente, e la tecnologia proprietaria Corel 
di NetDocs dedicata a progettisti IT per¬ 
mette la gestione, nell'ambito di una 
società, di applicazioni su multiple piat¬ 
taforme mirate a uno stesso progetto 
su WWW attraverso un server centrale, 
con la possibilità di updating individuale 
o multistazione a tempi preprogrammati 
e di ottenere log di risultati in senso in¬ 
verso. 

Inoltre è garantito un alto livello di 
compatibilità con l'esterno, visto che 
vengono accettati e scambiati protocolli 
anche molto particolari, come quelli pro¬ 
dotti da pacchetti come SAP, WORLD- 
DOX, ODMA. 


I pezzi del mosaico 

WP02000 viene offerto in quattro im¬ 
plementazioni principali; la Academic, la 
Standard, la Advanced e la Enterprise. 
Tutte si distinguono essenzialmente per 
i moduli presenti, che vanno, per la pri¬ 
ma, dalle applicazioni essenziali, all'ulti¬ 
ma, dove sono implementati add-m co- 


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La classica struttura a tabella di un DB. e un esempio di report di grande effetto 



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Calertelar e Memos, ci 
ricorderanno lutto, ma t 
dati, bisogna metterce¬ 
li! 


imparando anche 
da quelli già creati. 
E’ assicurata la 
compatibilità con 
tutte le versioni 
precedenti di 
Quattro, Excel e 
Lotus 1-2-3. La 
compatibilità 





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Al Mane» 

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H». Marno 


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mogia a la beltà 

alatuoc«>a 



J 

T (té ■ o* Marno* 1 

ThitC*#** ' Satodad ) 



me il motore di interpretazione vocale 
Dragon, Paradox, e il NetDocs di cui pri¬ 
ma Avremo modo, ci auguriamo, di 
mostrarne estesamente le caratteristi¬ 
che in futuro, ora ci limiteremo a rac¬ 
contarle rapidamente. 

Word Perfect 9 è, ovviamente, l'appli¬ 
cazione Leader; word processor raffina¬ 
to ed elegante, con un certo sapore ra¬ 
refatto e vagamente snob che non gua¬ 
sta, offre una sene di caratteristiche ori¬ 
ginali che faranno la gioia di chi adora le 
utility che rendono facile la vita. Final¬ 
mente inserito un pulsante di auto- 
scroll, che permette di far scorrere lun¬ 
ghi documenti senza fatica e senza usa¬ 
re il mouse (simulando, pur in mancan¬ 
za, la funzione propria dell'lntellimouse); 
la finestra principale si arricchisce di al¬ 
cuni nuovi tool ricavati direttamente da 
WWW (Browse, Previous-Next, Back- 
Forward, interessante il primo, che per¬ 
mette di spostarsi saltando su pagine, 
note, legende, commenti), di un Block- 
Fit-lt che permette all'utente di imporre 
a un testo di occupare un certo spazio, 
di tool di scrittura, sillabazione, ortogra¬ 
fia per più di quindici linguaggi. Impaga¬ 
bile l'opzione del Font Embedding, che 
permette di "vedere" un documento, 
su altre applicazioni e su altre macchi¬ 
ne, rispettando il carattere anche se 
non è presente, mentre l'SGML Editor 
offre un ambiente di gestione della 
struttura del documento molto pratico e 
facile (cosa che invece è stato sempre 
un po' il tallone d'Achille di MSWord). 
Non manca la nuova versione di Tex- 
tArt, un editor grafico di carattere e di 
testo che stavolta può lavorare anche 
su multiple linee, e dispone di una gal- 
lery con numerosi stili in 2 e 3 D 

Quattro Pro è il ben noto spread¬ 
sheet, approdato alla riva Corel dopo al¬ 
terne vicissitudini e fortune Anche qui i 
progressi sono notevoli, con una nuova 
gestione del page Break che esclude gli 
spazi bianchi generalmente invece pre¬ 
senti nella gestione WYSIWYG Presen¬ 
te ora un marker delle celle contenenti 
formule, oltre quello già esistente dei 
commenti, e oggi i dati sono organizzati 
in maniera completamente nuova in 
modo che i file prodotti siano i più pic¬ 
coli possibile Cosi due soli gruppi di va¬ 
lori, "distanti" sullo spreadsheet un 
gran intervallo di celle, occupano fisica¬ 
mente sul disco (e in memoria) lo stes¬ 
so spazio, con incrementi, anche, nella 
velocità di gestione inimmaginabili pri¬ 
ma, con la gestione effettiva dello spa¬ 
zio visualizzato. 

Buona la nuova implementazione del 
Go To, che permette di trovare formule, 
variabili, funzioni e commenti sul foglio, 
e il formato dei numeri è stato altresì 
"legato" alle condizioni della cella. Mi¬ 
gliorata è anche la sequenza per l'auto¬ 
matizzazione delle formule, come pure 
è stata inserita l'utility SpeedFormat, 
che applica formati predefimti alle celle 


WWW compren¬ 
de anche un Web Query tool (per lan¬ 
ciare Query Web e importare dati da 
WWW) e un ambiente di pubblicazione 
diretta in pagina HTML 

Presentazioni e 
database 

Corel Presentation 9, il tool di presen¬ 
tazione, è stato completamente ridise¬ 
gnato, richiedendo minori risorse di si¬ 
stema e minore impegno all'utente. Ma 
molta attenzione merita Corel Central, 
una vera e propria agenda personale 
fortemente integrata nelle sue funzioni. 
E' incluso in esso un Day Planner, un 
Calendar. che permette di automatizza¬ 
re molte operazioni, un Memo molto 
pratico da usare, un Corel Central Card 
File, via di mezzo tra brogliaccio e data¬ 
base personale organizzato in card e 
cardfile. E ancora un Address Book, che 
ha anche il pregio di creare hyperlink a 
indirizzi e-mail, un Alarm, funzionante 
anche come timer, e una utility per la 
sincronizzazione e il trasferimento dati 
con un PalmPilot. 

E passiamo a Paradox, quello che si 
dice "un pezzo da novanta", e incluso 
solo nella versione Enterprise, più po¬ 
tente e costosa. Troppo poco lo spazio 
per accennare a questo potente DB, 
ben noto all'utenza professionale, ma 
l'affermazione, peraltro personale, che 


questo programma 
ha ben pochi rivali, 
in ambito PC e ol¬ 
tre, ha ben poche 
possibilità di essere 
smentita. SQL. 
VQB, motore di da¬ 
tabase ancora più 
potenziato, nuova 
caratteristica di 
"Vertical Database 
Tempiale", tutonal 
in linea di rara qua¬ 
lità. driver IDBC per 
interfacciamento, 
attraverso Java di 
accesso standard 
SQL con programmi 
scritti m questo lin¬ 
guaggio, possibilità 
di creare tabelle im¬ 
mediatamente ge¬ 
stibili in HTML, sup¬ 
porto ed esportazio¬ 
ne verso i più dispa¬ 
rati formati sono so¬ 
lo alcune delle ca¬ 
ratteristiche di que¬ 
sto vero leviatano, 
che però si mostra 
ancora facilmente 
disponibile per es¬ 
sere usato a diversi 
livelli. 

E infine, fragola 
sulla torta, ecco la presenza, in alcune 
edizioni, di Dragon Naturally Speaking, 
in versione 3, l'ambiente di dettatura 
senza pause già ben noto ai nostri letto¬ 
ri. Non è dato di sapere, oggi, quando 
l'implementazione italiana sarà disponi¬ 
bile. E poi, ovviamente, il solito Acrobat 
(peccato manchino l'Exchange e il Di- 
stiller), una immensa libreria di font e di 
immagini e due linguaggi di Scripting, il 
Microsoft VBA e Perfect Script, un inte¬ 
ressante ambiente di scripting dotato 
anche di un compilatore. 


Conclusioni 

Troppo poco lo spazio a disposizione, 
troppo modesta la documentazione pre¬ 
sente sul CD, non tutte implementate le 
funzioni. Ma, da quello che abbiamo vi¬ 
sto, l'eterno avversario ha ben poco da 
stare tranquillo! Corel Word Perfect Of¬ 
fice 2000 offre davvero la soluzione inte¬ 
grale ai problemi d'ufficio permettendo, 
dall'interno di una sola entry di avvio, di 
raggiungere tutto quanto necessita per 
la realizzazione di un progetto. 

Come d’altro canto già orientato Offi¬ 
ce 2000, l’apertura e l'integrazione ver¬ 
so WWW è pressoché totale; quello 
che stupisce è invece come questi ri¬ 
sultati siano stati raggiunti rispettando 
pienamente i termini di velocità di ese¬ 
cuzione e di facilità d'uso iniziale. Arri¬ 
vederci alla prova definitiva! Kg 


MCmìcrocomputer n. 193 - marzo 1999 


71 































INFORMATICA E DESIGN 

Alle soglie del 2000 

Qual è l’importanza del Design nell’informatica? Quanto incide nella qualità di un personal 
computer, di una periferica, di un'applicazione software? 

di Franco Paiamaro 




Per rispondere a queste domande è 
necessario chiarire questo punto: 

cosa si intende genericamente per 
Design? Sarebbe facile fraintendere: il 
Design è una disciplina progettuale, 
nella quale si ricerca il miglior equilibrio 
tra morfologia funzionale, semplicità 
progettuale e realizzativa. forma ed er¬ 
gonomia. non è propriamente Arte, an¬ 
che se particolari oggetti "di Design” 
lo possono diventare (per esempio, la 
Ferrari Testarossa è esposta perma¬ 
nentemente al Museum of Modero 
Arts di New York), non è fine a se 
stessa e soprattutto, non è la semplice 
ricerca di una sterile "estetica" La 
migliore definizione del Designer (e 
quindi del Designi l'ha data George 
Nelson quasi venticinque anni fa "un 
Industriai Designer è un artista perché 
modella le cose nello 
sforzo di donare ordine 
e bellezza ad una massa 
di materia e, cosi facen¬ 
do, infonde un contenu¬ 
to emotivo in un ogget¬ 
to inanimato". 

Tradizionalmente, il 
design è sempre stato 
considerato un costo 
aggiuntivo difficilmente 
ammortizzabile nel set¬ 
tore dell'informatica per¬ 
sonale di massa, a cau¬ 
sa della estrema com¬ 
petitività del mercato 
(leggi guerra delle pre¬ 
stazioni e dei prezzi) e 
della sensazione, comu¬ 
ne a molti assemblatori. 


che il design sia un semi 
abbellimento estetico T 
tro, il design è di difficile 
zione ad una produzione 
di personal computer, 
dove il 60% del merca¬ 
to è rappresentato da 
macchine assemblate, 
cioè costruite con com¬ 
ponenti di vana prove 
nienza, scelti in base a ci 
teri di compatibilità e pri 
zo all'origine; questo prò 
ma non esiste nel merca 
station di alta gamma, ne 
nei supercomputer, dove 
polavori di Design da oltre venti anni. 
Qualche esempio: quasi tutti i compu¬ 
ter di Cray Supercomputers, le macchi¬ 
ne di Silicon Graphics, il bellissimo 


lui steve jodsi. 
le macchine di Tandem Computers 
in questi casi, il costo stratosferico del¬ 
le macchine in un certo senso rendono 
"obbligato" il "disegna¬ 
re" l'aspetto e la funzio¬ 
nalità morfologica del 
prodotto, appagando an¬ 
che cosi l'acquirente, il 
Design di questo tipo di 
macchine è attentamen¬ 
te studiato per conferire 
all'oggetto un aspetto fi¬ 
sico correlato alle sue 
prestazioni, perché que¬ 
ste prestazioni sono to¬ 
talmente astratte dal lo¬ 
ro contesto fisico (fac¬ 
ciamo un esempio 
l'aspetto della carrozze¬ 
ria di una Ferrari è rap¬ 
presentativa delle sue 
funzioni e prestazioni, 
ed e progettata per es- 


L'innovativa linea delle nuove workstation Silicon Graphics 


72 


MCmicrocomputern, 193 - marzo 1999 





sere morfologicamente ed estetica- 
mente funzionale sia in movimento, 
sia ferma, per contro, un computer è 
totalmente statico, e talvolta, come 
nel caso dei supercomputer, il risultato 
è "fruito" in un luogo dove non è 
nemmeno possibile vedere la macchi¬ 
na!). Ovviamente, esistono esempi di 
Design anche nei personal computer, 
anche se, in realtà, que- 



Un esempio di trend di successo il Design Apple 
dell'lMac, utilizzato anche per il G3, e adottato da 
molti produttori di periferiche come Agfa. OPS, 
Wacom 

sto è lo stesso correlato ad un deter¬ 
minato tipo di macchina, di mercato e 
di produttore, i PC Olivetti erano firma¬ 
ti da Ettore Sottsass, e le macchine 
Apple sono sempre state oggetto di 
un'attenta ricerca formale. Come si 
vede, comunque macchine di un certo 
pregio e con una architettura "chiu¬ 
sa", in quanto integralmente realizzate 
dai rispettivi produttori. Storicamente, 
è più facile trovare esempi di Design, 
oltre che di una corretta progettazione 
ergonomica e funzionale, nelle periferi- 



scanner e di¬ 
spositivi di input: Hewlett-Packard po¬ 
trebbe essere considerata un riferi¬ 
mento. assieme a Logitech. 


Oggi 

Il Design è ormai un elemento irri¬ 
nunciabile, un ingrediente fondamen¬ 
tale nella progettazione di una qualsia- 


Giulio Angtlini: Estetica o Design? 


Abbiamo intervistato il professor Giulio Angelini, direttore dell'ISIA (Istituto Superiore del¬ 
le Industrie Artistiche) di Roma, un Istituto Statale al quale si accede con un diplomo di ma¬ 
turità: il corso duro quattro anni, trotta di Industriai Design nel senso più ampio del termine 
e rilascia un titolo di studio equiparato al diploma dell'Accademia di Belle Arti. 

L'ISIA è lo prima scuola di Design istituito in Italia, 
di Franco Paiamaro 

Professore, cosa è il Design Informatico per il pubblico? 

"Il Design è modellare la tecnologia per risolvere i problemi degli utenti di quella tecnolo¬ 
gia, e consiste necessariamente nel creare un'interfaccia tra la tecnologia e l'utente. Però il 
pubblico percepisce il Design semplicemente come “estetica del prodotto" e difficilmente rie¬ 
sce a comprendere la vastità e l'impatto che il Design ha sulla progettazione del prodotto 
stesso: e questo a prescindere dalla natura del prodotto. 

L'evoluzione del Design contemporanco, dovuto anche aU'affcrmazionc dell'elettronica, e a 
motivazioni di carattere culturale e linguistico legato all'emergere di nuove estetiche e di 
nuove mode, anche nel consumo degli oggetti, ha portato ad una riaffermazione del ruolo 
del design (sia nella configurazione di prodotti, sia di servizi) a livello sociale globale: il Desi¬ 
gner dovrebbe cercare di introdurre un'innovazione tecnologica dei “tipi" e dei segni preposti 
a questo tipo di comunicazione c semantica". 

Qual è la differenza tra Design e Estetica? 

Per semplificare, potremo considerare le differenze tra l'insegnamento in Accademia e 
all'ISIA: in Accademia si insegna, per l'appunto, Estetica, all’ISIA si insegna Semiotica: questo 
implica la formulazione di un pensiero orientato all'osservazione e alla creazione di un proprio 
linguaggio formale nel giovane artista, il quale produce, secondo il proprio sistema formale, un 
oggetto artistico, che viene interpretato dall'osservatore anche sulla base delle proprie espe¬ 
rienze personali, mentre il giovane Designer si deve porre il problema della interpretazione di 
quanto osservato in segni, e "vestire" o creare un oggetto partendo da stilemi: non è la "bellez¬ 
za", ma la "comunicazione" dell'idea, olire, owiamentc, alla ergonomia, funzionalità, produci¬ 
bili. cd equilibrio che definisce un oggetto di Design. Fondamentale, poi, la presenza di un 
utente anziché un osservatore, in quanto l'opera d'arte ben raramente supera la barriera della 
tangibilità: vedere, ma non toccare; il Design deve essere "tangibile", o meglio, "intcragibilc". 
Inoltre il Design presenta molteplici sfaccettature, che, al pari delle varie tecniche artistiche, 
potrebbero essere categorizzate: Product Design. Car Design, Graphic Design.. A mio avviso la 
differenza è netta, ma non assoluta: non a caso, inizialmente il Design si definiva Applied Arts; 
il Design come Arte, e l'Arte "applicata" all'oggetto di uso comune, come il Design. 

Il computer c ormai parte della nostra vita, cd è sempre più presente, in tutte le sue 
forme, nel nostro ambiente quotidiano; quali sono le possibili evoluzioni e le morfologie 
che questo oggetto potrebbe assumere nell'immediato futuro? 

“In un certo senso, la miniaturizzazione dell'elettronica ha risolto il problema di modellare 
le forme di questa tipologia di oggetti in base al contenuto; basta pensare ad un tipico og¬ 
getto di design italiano, il televisore Algol di Brionvcga, dove la caratteristica forma era do¬ 
vuta principalmente alla lunghezza del tubo catodico; oggi, con i fiat panel display, una 
morfologia come quella sarebbe pressoché impensabile, È anche vero però che grazie 
all'avanzare della tecnologia si è avuta una ricaduta molto ampia, dal punto di vista del Desi¬ 
gner, delle aziende, degli utenti: ha liberalizzato c velocizzato i progetti, i tempi di produzio¬ 
ne sono bassissimi, oggi possiamo avere la realizzazione immediata della produzione a seguire 
il prototipo, e i tempi "canonici" dedicati alla progettazione sono ormai ristrettissimi; l'obso¬ 
lescenza é rapidissima, il rinnovamento continuo c la completa indipendenza tra forma e fun¬ 
zione, salvo che per l'interfaccia uomo/macchina portano ad una libertà, goduta dai designer 
attuali, invidiabile; ma è anche importante ricordare che Design vuol dire anche vincolo, limi¬ 
te: limili ergonomici, ecologici, produttivi..., e che la libertà di forma deve comunque rispet¬ 
tare regole ben precise. 

Mi sembra però molto interessante l'attuale atteggiamento di “revisione ideologica" nei 
confronti dell'impiego dell'elettronica all'interno del prodotto di Design, clic é stato operato 
con l'implementazione della fuzzy logie, dove è l'interfaccia clic cerca di interpretare le ri¬ 
chieste dell'utilizzatore, anziché il contrario; rappresenta, a mio awiso, un contributo impor¬ 
tante del Design applicato al mondo dell'informatica, anche in quelle applicazioni "embed- 
ded", che si formalizzano nelle interfacce utente, cosi trasparenti, ma allo stesso tempo pre¬ 
senti ed identificabili negli oggetti di uso quotidiano. Noi scherziamo (ma neanche troppo) 
sulla "CPU anche nella scarpa da tennis"; non dobbiamo dimenticare che la microelettronica 
dovrebbe portare un fattore di semplificazione agli oggetti, e non ad un'inutile complicazione 
che può solo confondere e frustrare l'utente (chi non si ricorda i videoregistratori dei primi 
anni '80?). 

Per il futuro? L'astrazione dello "scatolone" dalla sua interfaccia è un punto di arrivo fonda- 
mentale per l'evoluzione della tecnologia informatica; prendiamo per esempio il cellulare. A 
mio awiso il cellulare odierno ha trovato una sua giusta, equa ricomposizione delle funzioni 
all'interno di un dispositivo altamente tecnologico, e dalle grandi potenzialità: l'integrazione di 
più funzioni potrebbe portare ad una complessità mgcstibile, ma l'uso intelligente del design 
applicato all'interfaccia utente ha permesso una utilizzabilità del dispositivo eccellente. 

Si deve arrivare al design dell'interfaccia pura, senza doversi preoccupare della fisicità dello 
"scatolone": questo é l'atteggiamento progettuale per ridefinire il PC". 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


73 











tesa ventata di 
rinnovamento nel¬ 
lo stanco panorama di 
scatoloni tutti uguali, sia per 
forma, sia per colore (beige, . .), Il 
futuro è comunque nello studio dell'in¬ 
terfaccia, in quanto arriveremo ad un 
annichilamene dell’oggetto PC, il qua¬ 
le verrà sostanziato e tangibilizzato 
dall'interfaccia (qualunque essa sia), in 
effetti, TiMac è semanticamente inte¬ 
ressante anche perché ha integrato il 
"PC" nell'unico segno irrinunciabile (il 


L'unità dischi scalabile 4500 di Tandem Computerà, un oggeno particolarmente interessante dal punto di 
vista formale, è anche estremamente funzionale 


pie, un oggetto voluto da Steve Jobs 
(ancora lui), dall'aspetto giocoso e alle¬ 
gro, costruito con plastiche traslucide 
e dalle forme tondeggianti e inconsue¬ 
te: l'obiettivo era di ripetere il grande 
successo che ebbe, ai suoi tempi, il 
primo Macintosh; nei primi mesi di 
vendita. l'iMac ha letteralmente fatto 
impazzire il pubblico, tanto che la ri¬ 
chiesta era superiore alla capacitò di 
produzione e distribuzione di Apple. In 
un certo senso, si è creato un fenome¬ 
no di costume, una moda; anche per 
poter offrire un "family feeling", un 
Design coordinato, le aziende che pro¬ 
ducono periferiche si sono immediata¬ 
mente messe a produrre oggetti con 
l'aspetto "traslucido" dell'iMac: in al¬ 
cuni casi, non si è fatto altro che sosti¬ 
tuire la qualità del materiale plastico, 
utilizzandone uno trasparente (e man¬ 
tenendo invariata la forma dello stam¬ 
po), ed in altri si é lavorato sulla morfo¬ 
logia della scocca, oltre che sui mate¬ 
riali. ma m entrambi i casi si è potuto 
proporre un oggetto coerente 
all'aspetto dell'iMac 
Apple ha continuato proponendo lo 
stesso Design anche per le macchine 
di fascia medio-alta, dotate di proces¬ 
sore G3, e tutta 
l'operazione ha 
portato una 


si periferica o componente informati¬ 
co; e questo, perché il PC è divenuto, 
al pari di moltissimi altri apparecchi un 
oggetto quotidiano. Proprio come un 
complemento di arredo, un veicolo o 
un effetto personale, l'oggetto infor¬ 
matico è entrato nella nostra vita di 
tutti i giorni; non e più possibile igno¬ 
rarlo, e ovunque andremo, ci trovere¬ 
mo a doverlo usare, per lavoro, per 
svago o per studio. Il design è un ele¬ 
mento fondamentale anche nella pro¬ 
gettazione delle interfacce utente dei 
software applicativi, ed è la base dei 
moderni sistemi operativi. Le GUI 
(Graphical User Interface) sono ormai 
arrivate ad uno stato dell'arte quasi im¬ 
possibile da migliorare, a meno di non 


cambiare totalmente il concetto stes¬ 
so delle GUI, e ciò sarà forse possibile 
quando si concepirà un sistema di in¬ 
terfacciamento diverso dallo schermo 
bidimensionale; in fondo, quando nei 
primi anni '70 si passò dalla stampante 
di console allo schermo CRT si fece un 
gran passo, che permise alla Xerox di 
creare le basi delle GUI con il progetto 
Wimp (il "padre" di tutte le interfacce 
grafiche). 

Un esempio di quanto il Design 
abbia giocato un ruolo impor¬ 
tante nel lancio e nel suc¬ 
cesso di un prodotto 
informatico recente¬ 
mente, è rappresenta¬ 
to dall'iMac della Ap- 


Tastiera " Nature" di Mi¬ 
crosoft si tratta di una 
tastiera ergonomica¬ 
mente corretta E facile 
da usare e consente un 
limitato affaticamento 
dei polsi, il fatto che non 
vi siano regolazioni da 
effettuare permette un 
uso più immediato 


74 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 







monitor), rappresentante, per l'appun¬ 
to, l'interfaccia uomo/macchina. 

Il Design è particolarmente presente 
nei sistemi portatili, soprattutto per 
quanto riguarda i palmtop, i penpad e i 
sistemi di comumcazione/elaborazione 
dati ibridi (come il Nokia 9100). Qui il 
design diventa essenziale, in quanto la 
funzionalità ed utilizzabilità dei prodotti 
sono strettamente legate alle loro ri¬ 
dotte dimensioni, ed è necessario at¬ 


tuare un attento 
studio ergono- 




II sottosistema dischi per Mac di LaCie "Joule ' (ZIBA Designi la configurazione verticale lo differenzia visi¬ 
vamente dalle soluzioni convenzionali, e ne sottolinea le funzionalità 'plug&play". l'utente puO peisonaliz- 
zare ed aggiornare la configurazione del proprio sistema con facilita ed efficienza. 



Il Computer Dialogue di Apple un concetto spenmentale di PC a comando vocale, con morfologia distribui¬ 
ta e separata; da notare l'interfaccia a schermi separati 


mico per evitare situazioni formali diffi¬ 
cili da gestire da parte dell'utente, si 
tratta di oggetti che rappresentano, ol¬ 
tretutto. una nuova tipologia funziona¬ 
le, difficile da collocare morfologica¬ 
mente e ancor più difficile da gestire 
dal punto di vista dell'interfaccia si 
tende ad imitare modelli preesistenti 
(l'agenda completa di penna, il regi¬ 
stratore portatile o il telefono cellula¬ 
re) Ricordiamo, a questo punto, come 
il Design abbia gestito il fenomeno dei 
telefoni cellulari, che inizialmente non 
si sapeva come presentare e proporre 
al pubblico, se non come "cornetta" 
telefonica senza fili (i primi Motorola); 
l'innovazione tecnologica aveva creato 
una nuova tipologia di prodotto, che 
doveva, quindi, essere “disegnata": il 
Designer si è trovato nella situazione 
di dover "inventare" un oggetto che 
già esisteva fisicamente e funzional¬ 
mente. ma non, si badi bene, morfolo¬ 
gicamente, ed infatti, non è un caso 
che uno dei cellulari di maggior suc¬ 
cesso (lo StarTac) sia una rielaborazio¬ 
ne del comunicatore del Comandante 
Kirk di Star Trek. «SS 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


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1935 - La bellezza del Partenone, Veneri Ninfe Narcisi: tutte bugie. 

L’arte non è l’applicazione di un canone di bellezza, ma ciò che l’istinto e il cervello 
possono concepire, indipendentemente da ogni canone. 


Pablo Picasso 

Ragionando 

sull'elettronica 

Riflessioni sulle sue potenzialità e... 
sull'arte possibile 

di Ida Cerosa 

Nell’esplorare il variegato mondo 
dell'arte che usa II computer, ho l'op¬ 
portunità di incontrare persone che, 
con molta intensità, riflettono e opera¬ 
no e poi continuano a riflettere su 
quello che stanno facendo e su quello 
che vorrebbero fare, 

Trovo importante analizzarne le ope¬ 
re, i pensieri e i comportamenti perché 
diventa anche una stimolante occasio¬ 
ne di confronto, una verifica, quasi un 
rimbalzo di idee, una ripercussione di 
intenzioni. 

E in particolare, attraverso il diver¬ 
tente, policromo universo di Internet è 
possibile incunearsi dentro un’umanità 
multiforme, ma che spesso ragiona in 
maniera simile. E' possibile instaurare 
rapporti interessanti che portano 
all'esplorazione e qualche volta al ca¬ 
povolgimento di opinioni che sembra¬ 
vano talmente certe e verificate da 
averle già codificate ed archiviate nella 
nostra memoria. 

Con una di queste persone si è in¬ 
staurato un "dialogo" insolito e at¬ 
traente. 



T!> 1 *' '[■ * 


Mariangela Guatteri 

Mariangela Guatteri 

Proprio conoscendoci attraverso In¬ 
ternet è nato uno scambio circa alcuni 


valori estetici e so¬ 
ciali con Mariange¬ 
la Guatteri, una 
computer artista 
molto intelligente e 
intensa che defini¬ 
rei soprattutto una 
studiosa. 

Infatti dal mo¬ 
mento in cui ha ini¬ 
ziato a lavorare con 
un computer e a 
produrre immagini 
e poi a fare installa 
ziom/eventi, anche 
lei si è posta tante 
domande per capi¬ 
re quello che stava 
facendo, se era 
giusto farlo, e si è 
chiesta il significato 
vero dell'arte e in 
particolare di quella 

elettronica. 

Sono del 1996 alcune sue riflessioni 
"Sono ormai diversi anni che mi do¬ 
mando come sia realmente possibile 


76 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 










IDA GEROSA 


e-rnail 

hlto //w.v.v mchnk i/mdirl k/arte 


me un'infinita sequenza radioattiva, 
senza più porsi l'obiettivo di definire ed 
esaltare la bellezza e nemmeno di im¬ 
maginarla; l'arte che non mi dava tre¬ 
gua e risultava sempre piu evanescen¬ 
te. sino a diventare invisibile " 


Mi sembra che 
la Guatieri ragioni 
sull'arte e la tecno¬ 
logia, quindi la 
scienza, con una 
visione singolare, 
ma sicuramente 
interessante Lei 
ama l'arte, l'arte 
che ha bisogno di 
un computer, e la 
deve sviscerare 
per sentirla più 
sua 

Anch'io sono 
convinta che l’arte, 
e la scienza in ge¬ 
nerale. apparten¬ 
gano a due mondi 
estremamente vi¬ 
cini, affini, e che il 
fascino dell'una in¬ 
fluisca sull'altra e 
viceversa. Penso Mariangela Guatteri 
che entrambi viva¬ 
no un continuo processo di ricerca sulla 
natura del mondo e su quella dell'uma¬ 
nità, per trovare nuove informazioni. 


nuove armonie, che poi adoperano per 
costruire nuove opportunità, nuovi in¬ 
canti. 

L'arte, come del resto la scienza, si è 
sempre appropriata di tutti i materiali e 
di tutti i vantaggi che ogni periodo stori¬ 
co ha offerto, per seguire le intuizioni 
che facevano prevedere gli sviluppi e il 
progresso L'arte per la crescita e la tra¬ 
sformazione sociale, la scienza per il 
bene dell'umanità 

L'arte deve essere destabilizzante 
per porre l'attenzione su ciò che sta ac¬ 
cadendo e per evitare di passare vicino 
a importanti occasioni di eventuali svi¬ 
luppi futuri, senza vederli. 

Deve essere in grado di comunicare, 
sotto qualunque forma, anche la più ati¬ 
pica e fuori dai canoni tradizionali. Ha la 
necessità di appropriarsi di quanto in¬ 
contra, per rappresentare bene sia 
l'espressione della sua essenza che la 
trasmissione della creatività di chi la 
usa Anche se credo che non contamini 
e che non rimanga contaminata, ma 
che anzi migliori l'oggettività e la visio¬ 
ne di quello che ''tocca". 

In particolare l'arte elettronica, con la 
sua evanescenza, con la sua instabilità, 
può stimolare la comprensione del 
mondo contemporaneo anche in modo 


subliminale. 

Quest'arte di oggi ha una rilevanza 
particolare perché è l'espressione del 


realizzare nella pra¬ 
tica e nei contenuti 
l'abbinamento tra 
arte e tecnologia. 
Una delle maggiori 
difficoltà che ho 
dovuto affrontare 
riguardava un pro¬ 
blema di definizio¬ 
ne dei due termini 
Pensavo infatti 
che per riuscire ad 
afferrare la questio¬ 
ne fosse necessa¬ 
rio individuare al¬ 


meno un minimo 
comune denomina¬ 
tore delle due paro¬ 
le, non tanto filolo¬ 


gico quanto invece 
di tipo concettuale. 

In altre parole mi Mariangela Guatteri 
pareva che il nodo 
della riflessione 

avrebbe dovuto allacciare relazioni tra 
territori vastissimi dei quali non si cono¬ 
scono precisi confini, dal momento che 
questi sono in continuo mutamento. 

Allora, soprattutto, mi ponevo il pro¬ 
blema rispetto al territorio dell'arte che 
mi sembrava quello maggiormente in¬ 
stabile e sfuggente, la cui unica costan¬ 
te e prerogativa è l'atto di incursione, di 
sconfinamento e ladrocinio in altre aree 

L'arte che si appropria indistintamen¬ 
te dei materiali più antichi come di quel¬ 
li più recenti e delle tecnologie che di 
questi consentono le manipolazioni; l'ar¬ 
te che avoca a sé il diritto e il dovere 
sociale e politico di condurre all'interno 
della propria prassi di ricerca i linguaggi 
altrui con estrema disinvoltura, l'arte 
che ha la capacità di svelare meccani¬ 
smi comportamentali, comunicativi, psi¬ 
cologici. ideologici, linguistici, smontan¬ 
doli e riassemblandoh o semplicemente 
spostandoli dal territorio di appartenen¬ 
za al proprio; e anche l’arte che a certi 
livelli e in determinati periodi storici si 
pone come elemento destabilizzante, 
proprio perché contamina tutto ciò che 
tocca, contaminandosi essa stessa co- 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


77 









nostro vivere, del nostro vedere, del 
nostro sentire, sotto le forme piu diver¬ 
se, siano esse cinema o televisione o 
video o installazioni. 

Invito tutti i lettori ad entrare nella di¬ 
scussione circa questo argomento, pro¬ 
ponendo le loro convinzioni e inviando¬ 
le alla mia e-mail o in redazione. Po¬ 
tremmo aprire un piccolo spazio e farlo 
diventare un "coacervo di pensieri" 


Vera artista 

Mariangela come ogni artista è legata 
ad indagini che portano alla creazione 
dell'opera. Indagini che fanno capire 
meglio le intuizioni, anche se è neces- 


I I 


Mariangela Guatteri 


sano cominciare a costruire il lavoro per 
vedere il risultato e quindi sapere come 
procedere e se. alla conclusione, è buo¬ 
no. 

Quante volte capita di assentarsi dal¬ 
la realtà del momento, e di cominciare 
a fluttuare attraversando le spire della 
fantasia; e quante volte capita di la¬ 
sciarsi catturare completamente da im¬ 
magini che sembrano reali e affascinan¬ 
ti e poi, durante la realizzazione, notare 
che certi particolari si perdono, e quello 
che avevamo "visto" si trasforma un 
po’ fino a non essere più il "buon Lavo¬ 
ro" che sembrava... Ma la Guatteri si 
affida con sicurezza alla ricerca che la 
porta a comprendere come deve proce¬ 
dere. Queste parole che la rappresenta¬ 
no, sono del 1997. 

“Ho visioni troppo sintetiche perché 
possano essere descritte 



Mariangela Guatteri 


Le descrizioni sono scelte di elemen¬ 
ti dì un insieme; per un motivo o per 
l'altro si privilegia Qualcosa e si trala¬ 
sciano altre cose, si crea un nuovo ordi¬ 
ne o un nuovo disordine tutto lungo la 
lìnea dell’inizio e della fine delle parole. 
Ora ne viene fuori un'altra visione E 
mentre si scelgono gli elementi dell'in¬ 
sieme e si sceglie come disporli sulla li¬ 
nea del tempo finito, si scelgono le pa¬ 
role che maggiormente ci corrispondo¬ 
no e la sintassi e la punteggiatura per 
coordinarle al meglio 

Vorrei provare a creare una visione 
dalle parole, delegare alle parole il pen¬ 
siero di un'immagine capace di divenire 
suono, e di qualcosa che sia più sinteti¬ 
ca di un 'immagine 

Nel 1997 nasce, anche in seguito a 
queste valutazioni, il lavoro "Reai Na- 
me". L'autrice cosi lo presenta 

“Rea! Name è il titolo di un ciclo di la¬ 
voro tecnicamente basato sull'immagi¬ 
ne fotografica e l'elaborazione digitale. 
Alcune fotografie Isoprattutto polaroidI 
scattate in periodi di tempo anche di¬ 
stanti tra loro e che non erano state 
realizzate appositamente per questo ti¬ 
po di lavoro, vengono scelte per creare 
dittici e trittici digitali che, successiva¬ 
mente, restituisco su pellicola fotografi¬ 
ca e stampo in grande formato. 

Reai Name proviene, per quanto ri¬ 
guarda il mio lavoro, dagli schemi dì 
configurazione dei sistemi di posta elet¬ 
tronica m cui l'utente digita il proprio 
reai name associato all'indirizzo e-mail. 

Le immagini che produco prendono 
l'avvio da queste due parole: reai na¬ 


me, ed ogni lavoro ha, nella parte alta 
della composizione, inglobato nell'ope¬ 
ra. il mio nome, la scritta Reai Name e 
due date: l'anno in cui è stata scattata 
la foto meno recente e quello in cui e 
stato realizzato il lavoro. 

Ho visto l'opera video nata da queste 
dichiarazioni. Soprattutto la parte finale 
dimostra un intuito straordinario. 

La realizzazione è emozionante, ren¬ 
de pienamente la sensazione del tra¬ 
smettere, del comunicare. 

Il video è costruito in maniera sempli¬ 
ce, ma efficace. L'immagine in movi¬ 
mento è "tirata” fino a diventare un "fi¬ 
lo ideale" che unisce tutti i componenti 
del mondo virtuale creato da Internet 
L'aggancio è dato dal "suono" che è 
composto da parole Parole tagliate, so¬ 
vrapposte, doppiate, triplicate, con 
l'eco, allargate, smozzicate 

Un lavoro di notevole sensibilità 

Come dicevo la nostra artista e so¬ 
prattutto una donna di grande intelli¬ 
genza. piena di quell'emotività costrutti¬ 
va che la porta a ragionare su tutte le 
situazioni con cui viene a contatto. 

Vorrei che alcune sue parole rimanes¬ 
sero come un'eco, parole che la descri¬ 
vono bene. Sono del novembre 1998 

"Sono le quattro e ventisette del 
mattino, l'ora dei lupi. L'ora in cui i pen¬ 
sieri sono nitidi e taglienti, cosi tanto 
che se non li trascini fuori da te, ti lace¬ 
rano il corpo 

La scrittura non ha la stessa fluidità e 
densità di pensiero Nella veglia dì 
un'insonnia che si protrae ormai da ore 
ho avuto il coraggio di alzarmi, immer¬ 
germi m una luce gialla e artificiale, 
troppo forte per i miei occhi, e affionta- 
re questo flusso ininterrotto e provare a 
mantenerne, nella scrittura, la fluidità e 
il ritmo. 

Non posso piu permettermi di perde¬ 
re di giorno questi pensieri che mi attra¬ 
versano nell'oscurità e nell'orizzontalità 
della notte che ha silenzi preziosi e irri¬ 
petìbili, cosi spietati, di una sincerità di¬ 
sarmante. 

I ricordi del giorno devono appiattirsi 
in un flusso mentale libero da qualsiasi 
confine: ma nella luce e nella coscienza 
vigile, i rumori di fondo aumentano 

Devo tenere gli occhi chiusi e impara¬ 
re a scrivere come se fossi un cieco, 
per non sottrarre spazio e concentrazio¬ 
ne alla dimensione delle mie visioni, 
che non sono più immagini ma suoni in¬ 
teriori, i suoni del pensiero " «e 


78 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 








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riniti In 


a cura di Andrea de Prisco 



Turbo Babau 

di Raffaello De Masi 




II CalComp M83 era un plotter a colon formalo A3 con capacita di digitizer. 
Aveva 8 penne, un alimentatore automatico per i fogli e una velocità di traccia¬ 
mento di tutto rispetto. 


tre Agfa presenta il suo primo prodotto 
dedicato alla registrazione diretta su pelli¬ 
cola fotografica di immagini prodotte al 
computer. Sony presenta in anteprima il 
suo nuovo driver per supporto magneto- 
ottico, e Texas una potente workstation 
destinata al controllo dei processi di pro¬ 
duzione industriale. Si sentiva la mancan¬ 
za. nel catalogo Unibit di un 386, ed ec¬ 
coci accontentati, mentre la rassegna 
della stampa estera ricorda come Byte 
abbia offerto buona parte del suo nume¬ 
ro all'area dell'Intelligenza Artificiale (De 
Masi, che pioniere che sei! Speriamo 
che comprendano il tuo gemo prima del¬ 
la morte, corna facendoli. 

Un computer ordinario 
e un bel plotter 


Corrado Giustozzi testa il nuovissimo 
Commodore PC40-III, basato su processore 286 e Winche¬ 
ster da 40 MB. venduto a un prezzo di circa cinque milioni, un 
po' elevato dati gli standard della casa. Bellissimo, invece, il 
Calcomp M83, un plotter formato A3 a sei penne utilizzabile 
anche come digitizer. tecnologicamente piuttosto avanzato e 
dotato di completa emulazione HPGL e CPGL. Costa tre mi¬ 
lioni e passa, ma si tratta di un prezzo, per l'epoca, non trop¬ 
po elevato. 

La mania degli emulatori e delle schede che garantiscono, 
indefettibilmente, la moltiplicazione delle prestazioni non mo¬ 
rirà mai! Ecco il Commodore A2620, una scheda a processo¬ 
re 68020 che, mano sul fuoco, promette di montare un over- 
boost sul vostro Amiga I risultati, almeno quanto afferma 
AdP. sono soddisfacenti, ma c'è un piccolo neo. L’affaruccio 
costa la bellezza di circa tre milioni, pressoché il costo di un 
computer della classe DOS. Ne varrà la pena? c'è stato qual¬ 
cuno che, la spesa, l'ha fatta? 

Molto interessante è. invece, l'articolo su Covox Voice Ma¬ 
ster, un campionatore audio che permette di convertire se¬ 
gnali sonori, come ordini vocali, in sequenze preordinate e 
macroistruzioni per un computer (MS-DOS e Windows). L'ap- 
parecchietto. di costo molto ridotto e dotato di una piccola 
cassa amplificata, alimentata da una batteria a secco, può es¬ 
sere arricchito e personalizzato da moduli aggiuntivi, che ren¬ 
dono compatibili l'oggetto con i più diffusi applicativi presenti 
sul mercato, permettono di leggere file di wp, aggiungono al 
sistema operativo messaggi di saluto e avvisi vocali di errore. 
Questi moduli fanno lievitare un po’ il prezzo, ma occorre ri¬ 
cordare che. con il solo prodotto di base, è già garantita la 
compatibilità con pacchetti come AutoCAD, QuickBasic, PC- 
Write, Microsoft Works. SmartWORKS, TurboC e Sidekick. 


Abbandonatevi poi al supporto di sei 
modelli di memoria, combinabili attraver¬ 
so la "mtxed mode programmmg ". Sen¬ 
za mettere il naso fuori dell'ambiente, un 
debugger integrato che lavora a livello di 
sorgente, vi esegue il codice passo pas¬ 
so. fissa i punti d'arresto, valuta le 
espressioni. Fatevi viziare da una libreria 
che non ha paragoni sul mercato. 

Se mio padre fosse ancora vivo e fos¬ 
se passato, in questa bella giornata di 
sole, per il mio studio stamattina avreb¬ 
be detto, spiandomi da dietro le spalle: 

"Figlio mio. prenditi un po' di riposo, e 
non ti preoccupare, che ci vado a parla¬ 
re io, con AdP". Queste parole in li¬ 
bertà. di sapore vagamente pitigrilliano. 
sono invece tratte da una pagina pubbli¬ 
citaria della Borland, intesa ad invogliare 
l'utente a comprare la nuova versione 
del suo C. Il pubblicitario ci chiede come 
sia possibile che il lettore possa resiste¬ 
re all'emozione di programmare in un 
solo ambiente operativo, e come faccia a non avere / brividi 
osservando le performance professionali del nuovo linguag¬ 
gio lo francamente vi confesso che / brividi non li avevo, a 
meno che la scatola del pacchetto non l'avesse in mano 
Naomi, che a quei tempi aveva diciannove anni e vi lascio im¬ 
maginare tutto il resto. Basta cosi, altrimenti AdP mi taglia... 


Olivetti presenta, nientemeno che allo Sporting Club di 
Montecarlo, le sue nuove macchine compatibili con l'architet¬ 
tura MicroChannel della famiglia PS/2 IBM Interessante un 
pacchetto distribuito dalla Elcom di Gorizia che permette di co¬ 
struire cartellonistica stradale e pubblicitaria con un Mac, men- 


80 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 












anni fa 


Beh, I computer parlano da 
molto più di dieci anni. Ma nel 
1989 erano dotati parlino di 
orecchie! In prova su MC n. 83 
la soluzione "Voice Master" per 
impartire, finalmente, comandi 
vocali: "HAL ... apri quello stra¬ 
maledetto portello!!!" 


Lotus Agenda era un vero e 
proprio manipolatore di infor¬ 
mazioni e di dati basato su tec¬ 
niche proprie dell'intelligenza 
artificiale. Ottimo per organizza¬ 
re facilmente le Informazioni 
senza rigide regole e schemi 
formali predeliniti. Se no che In¬ 
telligenza è? 


Il prezzo è molto mteres- 
Lo stesso costa la prima 
implementazione di Mi¬ 
crosoft Power Point per 
Mac, la prima edizione 
di questo fortunato pac¬ 
chetto che, stranamen¬ 
te, è molto caro come 
prezzo (costa come Ex¬ 
cel e Word insieme). 

Il resto è routine, con 
uno spreadsheet per 
macchine Archimedes 
molto tradizionale, un 
drive esterno per Amiga, 
un bel WP per Macinto¬ 
sh, ormai sparito 
nell'oblio più profondo. 
La presenza di rubriche 
è ancora altissima, ma i 
listatoni fiume sono 
sempre più rari. e. come 
il solito, una curiosità. 
Maurizio, da Firenze, 
aprirebbe un club Amiga 
e per Amiche, bravo 
Maurizio! Oggi, a distan¬ 
za di dieci anni, forse è 
sposato con una delle se¬ 
conde. A risentirci! «e 


Lotus 

Agenda, 


un pacchetto avanti con i tempi 


Ed ecco finalmente una prova software di un pacchetto 
molto pregevole; si tratta di Lotus Agenda, un pacchetto 
dalla filosofia del tutto originale che, avveniristico per l'epo¬ 
ca, non riuscirà purtroppo a scuotere l'utenza pigramente 
legata alle tecniche del database tradizionale e dello 
spreadsheet formato Pitagora (si pensi che. ancora, una lar¬ 
ga fetta della vecchia utenza è legata a dinosauri come Visi- 
Cale). 

Agenda è invece un vero e proprio manipolatore di infor¬ 
mazioni e di dati che, liberatosi dai formati propri delle due 
categorie precedentemente descritte, si basa su tecniche 
proprie dell'intelligenza artificiale per organizzare le infor¬ 
mazioni da inserire nei file senza rigide regole e schemi for¬ 
mali predefmiti. 

Gli estensori dell’articolo (Petroni e Sandulli) si dilungano 
sulla tecnica di funzionamento del programma, che ha del 
sensazionale se si pensa che, ancora oggi, l'idea appare 
fresca e passibile di utilizzo. A me personalmente ha fatto 
venire in mente quello che scrivevo nella rubrica dedicata al mente la carta dell'editing grafico. 

Prolog, dove le informazioni si scrivevano di getto, senza sante, poco più di mezzo milione, 

preoccuparsi troppo di 
dove metterle, e le ri¬ 
chieste di soluzione non 
rispettavano alcuna re¬ 
gola (fatte salve certe 
direttive imposte dal lin¬ 
guaggio e, peraltro, po¬ 
co impegnative in termi¬ 
ni di sintassi). Che, in 
ogni caso, il pacchetto 
meriti molta attenzione 
lo dimostra l'ampiezza 
della prova, estesa su 
ben nove pagine 

Altrettanto meritevole 
d'attenzione è ByLine di 
Ashton Tate, un pac¬ 
chetto destinato all'edi¬ 
ting da scrivania, con ri¬ 
svolti di database e pre¬ 
dilezione per l'ambiente 
WP Gira rigorosamente 
sotto DOS (e questo 
forse ne giustifica la 
parziale cattiva fortuna, 
in un momento in cui 
Ventura e PageMaker 
giocavano prepotente- 


Mentre Microsoft propone II suo PowerPoint per Macintosh il buon (si fa per dire...) De 
Masi ci delizia con un 'introduzione all'articolo a dir poco tellurica. Scomoda perfino un tal 
Piccioni, concorrente di Colombo, che dotato di macchina del tempo, di un Macintosh e 
del succitato pacchetto, la fa in barba all'esploratore genovese nuscendo a spuntare ben 
dodici navi grazie proprio alla miglior presentazione del progetto davanti alla Regina Isa¬ 
bella. Per Colombo, e per i lettoh, ormai non c'è piu scampo... 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


81 















di Francesco Cariò 


Elder Scrolls: 
Redguard 

Autore. Bethesda (Usai / Format: Pc Cdrom / Giud: +-H-+ 



Un buon segno nell'evolu¬ 
zione dei videogame è che 
si fa sempre più fatica a dar¬ 
li un'etichetta di genere, 
ome si fa a dire che cos'è 
questo Redguard, per 
esempio? Questo simulato¬ 
re fantasy mescola con abi¬ 
lità e successo elementi di 
adventure classica a situa¬ 
zioni da piattaforma saltella¬ 
rle, il tutto in un'atmosfera 
da rpg e da action game 
soggettivo. A me di 
Redguard piace l’immensità 
senza confini dello scenario 
di gioco e la velocità di ani¬ 
mazione del motore 3d, uno 
dei migliori nel suo genere. 

Chi ha voglia di essere un 
mercenario alzi la mano. 
Redguard è ambientato nel 


difficile mondo di Tamriel 
come gli altri titoli della serie 
Elder Scrolls, ma 400 anni 
prima degli altri accadimenti. 
Noi siamo Cyrus, uno dei 
meglio definiti e articolati 
personaggi che mi sia mai 
capitato di incontrare nella 
mia veterana carriera di 
simulante Nato nel paese di 
Hammerfell, a dispetto del 
suo nome partenopeo. 
Cyrus è uno dei nobili e fieri 
Redguard. 

La vita di Cyrus (tutto det¬ 
tagliato in uno dei migliori 
manuali che abbia mai trova¬ 
to in una scatola di un simu¬ 
latore ) è cambiata per 
sempre quando il nostro 
involontario eroe si è trovato 
a dover accoppare, in un 


duello 
improvvisato, 
il marito della 
sorella che 
aveva appena 
minacciato la 
sorella mede¬ 
sima. A cau¬ 
sa di questa 
serie di ne¬ 
fandezze, 

Cyrus si trova 
a dover la¬ 
sciare m tutta 
fretta le vec¬ 
chie abitudini 
e a partire 
con una certa 
velocità per la 
sua nuova e 
forzata carrie¬ 
ra di merce¬ 
nario. 

Provato e 
reso esperto 
e cinico dalle 
molte espe¬ 
rienze da 
mercenario. 

Cyrus ritorna 
ad Hammer¬ 
fell dopo pa¬ 
recchi anni 
alla notizia 
della sparizio¬ 
ne di sua 
sorella. 

Immis¬ 
chiato suo 
malgrado in 
questioni 
politiche e 
sociali legate 
al nuovo as¬ 
setto istitu¬ 
zionale di 
Hammerfell, 
vedremo pre¬ 
sto che Cyrus 
è pronto a sacrificare ogni 
cosa (alla Machiavelli) pur di ' 
trovare la sorella. 

Il mondo del gioco è com¬ 
plesso come il personaggio 
di Cyrus e comprende molte 
razze di creature con perso¬ 


nali accenti e sembianze 
Questo fa davvero di 
Redguard un living 3d world 
come promesso dalle note 
della scatola, e se la grafica 
è leggermente datata rispet¬ 
to alle recenti produzioni, 


Note da PW 


La mia nota idea secondo la quale tutta l'industria digi¬ 
tale deriva in un modo o nell'altro dai videogiochi, ha l'aria 
di stare facendo molti progressi. Mettete per esempio la 
mia passione più recente, la finanza on line. Due anni e 
più fa vi misi a parte (come faccio da 15 anni su MC .) 
delle mirabolanti possibilità che su siti come Yahoo 
Finance (nel frattempo questo genere di siti si sono molti¬ 
plicati...) sono messe a disposizione di volenterosi e prati¬ 
canti trader giocosi come il sottoscritto. Non so se ram¬ 
mentate, ma si poteva gestire un portafoglio titoli, verifi¬ 
care cambiamenti e spostamenti, insomma organizzare 
un vero e proprio financial game contro se stessi o contro 
altri amici. 

Nel frattempo le possibilità sono di molto aumentate, 
soprattutto con l’avvento un paio di anni fa dei broker on 
line, idea abbastanza rivoluzionaria che permette a tutti di 
trasformarsi in agenti di cambio simulati e di comprare e 
vendere azioni a Wall Street in tempo reale. 

Questa innovazione geniale ha modificato la stessa per¬ 
cezione dell'industria finanziaria mondiale, dando una 
prova tangibile di come Internet sia in grado di riscrivere 
le regole del commercio e della comunicazione del piane¬ 
ta E noi che siamo immersi nella simulazione e nel simul- 
mondo da anni e anni ci troviamo subito a nostro comple¬ 
to agio in questi nuovi ambienti, a patto di ricordarsi sem¬ 
pre che i soldi però non sono simulati, ma ce li tolgono 
davvero dal conto corrente. 

Indirizzi utili:iwww nate* corri l.vww r'ftar^TdTiOn POPI. 


Index 

Nelle prossime pagine vi aspettano due game in primo piano 
e cioè Ultima Online Second Age della Origin e Gangsters il 
divertentissimo strategy di Eidos la casa di Lara 
A seguire le news di Panorama. Saluti... 


82 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 











niente di simile si è mai 
visto in un mondo di queste 
dimensioni e complessità 
La cosa più straordinaria 
di Redguard (per la quale 
dovreste davvero procurar- 
velo...) è che i cittadini 
hanno cosi tante attitudini 
realistiche e cosi ben preci¬ 
sate che può capitare di 
pensare che esistano sul 
serio, come in un romanzo 
di altissima qualità. E questo 


anche con personaggi così 
minori che sembra incredibi¬ 
le che gli autori abbiano 
curato tutto fino a questo 
livello di qualità. Ho dovuto 
pensare che fare delle storie 
di Tex o di Dylan Dog o di 
Nathan Never con un moto¬ 
re del genere sarebbe una 
cosa straordinaria. Anche se 
poi il feedback è che spesso 
mi è toccato riparlare dozzi¬ 
ne di volte con la stessa 


gente per avere delle infor¬ 
mazioni. 

Al contrario di molti adven- 
ture game Redguard non è 
affatto lineare. Il gioco è 
spezzato in 3 sezioni princi¬ 
pali che devono essere com¬ 
pletate nell'ordine. Le avven¬ 
ture minori possono invece 
essere completate in qualun¬ 
que ordine, e insieme con i 
puzzle sonò davvero splendi¬ 
damente realizzate ed inte¬ 


grate a dovere con la storia 
principale, non dando mai 
quella spiacevole sensazio¬ 
ne di gratuità che avrete 
ricevuto decine di volte risol¬ 
vendo un adventure. 

Ma quello che davvero 
pagate in Redguard, e vale 
la spesa, è la sensazione di 
immersione realistica in un 
credibile mondo di fantasia 
interattiva. 


Close Combat 3 

Casa: Microsoft / Format Pc Cdrom / Giud +++-S- 


Ho sempre giudicato que¬ 
sta di Close Combat una 
delle serie più intelligenti e 
vincenti in circolazione, e 
questo per un paio di buone 
ragioni che passo senz'altro 
ad elencare. 

La prima è la scarsa com¬ 
petizione che un wargame 
orientato alla seconda guerra 
mondiale come CC incontra 
in un mercato tormentato da 
rpg fantasy e da guerre stel¬ 
lari di vario tipo. La seconda 
ottima ragione è che il reali¬ 
smo di una simulazione col¬ 
legata ad un evento realmen¬ 
te accaduto è infinitamente 
maggiore e più sensibile di 
quello di una simulazione 
fantastica. E cosa cerchiamo 
in fondo noi nei videogame 
se non divertimento e simu¬ 
lazione? 

Abbandonato il claustrofo- 
bico ma popolare scenario 
dello sbarco in Normandia 
(uno degli eventi fondamen¬ 
tali della seconda guerra 
mondiale...), CC3 si è spo¬ 
stato nei villaggi vicini ad 
Arnhem e si concentra su un 
periodo ampio che va dal 
1941 alla fine della guerra in 


•{■(disastro), -H- (non simulare), 
-H- (interagire con cautela), 

4—i—f-r (<j a simulare l.-i-r-r-f-r 
(interagisci o muori) 


Europa sul fronte est del tea¬ 
tro bellico Atomic, gli autori, 
hanno immaginato CC3 
come un'evoluzione invece 
di una rivoluzione dei due 
precedenti titoli della serie, 
sperando di continuare a por¬ 
tarsi dietro i molti seguaci dei 
primi due CC Secondo me 
questa speranza ha molte 
probabilità di trasformarsi in 
realtà. 

Scopo della simulazione è 
comportarsi al meglio nelle 
vicende che riguardano l'in¬ 
vasione della Russia, la bat¬ 
taglia di Mosca e la tremen¬ 
da ritirata tedesca (o avanza¬ 
ta russa fate voi...) fino alle 
mura di Berlino, con disfatta 
finale dell'esercito germani¬ 
co. E qui si vedono i primi 
grossi cambiamenti nel 
gameplay: invece di fissarsi 
su una sola operazione, in 
CC3 abbiamo un'ampia 
varietà di battaglie, di terreni 
e di armamenti. Il terreno 
include anche campi coperti 
di neve, cittadine, foreste e 
altri teatri tatticamente inte¬ 
ressanti e pieni di novità gra¬ 
fiche Ogni mappa è poi sen¬ 
sibilmente più grande di 
quelle di CC e CC2, anche se 
ancora (uno dei pochi proble¬ 
mi di questo game ..) non 
arrivano (le mappe) a com¬ 
prendere una visuale suffi¬ 
ciente a donare la tanto desi¬ 


derata flessibilità tattica 
necessaria per certe mano¬ 
vre che tutti i wargamer vor¬ 
rebbero fare. Comunque trat¬ 
tasi di rispettabili 500 metri 
Come sempre vincere una 
battaglia, o magari addirittura 
perfezionare il proprio livello 
strategico fino a risultare vit¬ 
torioso in grandi operazioni, 
è il goal di tutte le nostre 
manovre. Comprese quelle 
di riarmo e di commercio bel¬ 
lico, che risultano fondamen¬ 
tali durante lo svolgimento 
delle campagne Questo non 
vi permetterà di cambiare il 
corso della storia (la 
Germania deve perdere la 
guerra anche in CC3...), ma il 
vostro obiettivo, rispettabile, 
è di fare meglio della vostra 
controparte reale. E questo 
anche grazie ad un arsenale 
che è in grado di comprende¬ 


re armamenti per tutti i gusti. 

Si possono combattere 
campagne, operazioni più 
complesse e singole batta¬ 
glie. In ognuna delle tre pos¬ 
sibilità CC3 dà grandi soddi¬ 
sfazioni soprattutto per una 
ragione: il ritmo dell'interazio¬ 
ne è abbastanza veloce da 
tenere sveglia la truppa e la 
mente, ma nello stesso 
tempo sufficientemente 
lento da dare il tempo di pen¬ 
sare ed evitare la necessità di 
riflessi alla Quake, fuori luogo 
in un wargame. Il tutto in uno 
scenario grafico eccezionale, 
combinato con una colonna 
sonora dello stesso pregevo¬ 
le livello. Tutte le volte che ci 
gioco mi viene fatto di pensa¬ 
re a quanto avrei voluto che 
CC3 esistesse quando ci toc¬ 
cava giocare alla guerra con 
inerti soldatini. 



MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


83 










Pw Panorama 


Company, un reai time strategy game 
della I.Magic che mi e capitato di poter 
giocare per una mezzoretta all'ultimo 
ECTS di Londra del settembre scorso. 
La cosa più straordinaria di questo 
action game è che controlliamo un 
gruppo di mercenari in un immenso 
mondo 3d attraverso una camera flot¬ 
tante. una specie di steadycam interat¬ 
tiva che fa venire un po' il mal di mare, 
ma che assicura anche un'esperienza 
visivo-simulante finalmente nuova II 
plot non e granché visto che siamo 
come al solito alla ricerca di taglie e 
discutibili onori virtuali, ma quello che 
conta sul seno sono le novità della 
visione e dell'interazione 


Pro Pilot 99 


Nonostante 
si vanti di esse¬ 
re: 'The Com¬ 
plete Flight 
Simulator'. Pro 
Pilot '99 deve 
in realta veder¬ 
sela con due 
grossi concor¬ 
renti in fatto di simulazione aerea civi¬ 
le Flight Simulator 98 and Flight 
Unlimited. Insomma se non riesce a 
scavarsi una nicchia personale è desti¬ 
nato al fallimento. E sembra proprio 
che ci sia riuscito, mettendo a posto i 
numerosi problemi della versione pre¬ 
cedente e precisando ulteriormente il 
suo modello di simulazione di volo, 
carente nelle release precedenti rispet¬ 
to a FS. 

Il mio giudizio è che graficamente è 
di ottima qualità e quindi trova proprio 
in questa forza visiva e spettacolare il 
suo motivo di esistere Flight Simulator 
è una simulazione migliore. Flight 
Unlimited e piu istruttore di volo, Pro 
Pilot è più immediato e spettacolare. 

Ci vediamo in aprile, 

Vs. Francesco Carla 


Come ogni mese vi presenterò i titoli più attesi in uscita, 
raggruppati per generi, per vostra estrema comodità 


Braveheart 

A distanza di un bel po' di anni dal 
celebre film con Mei Gibson, ecco la 
versione interattiva e poligonata delle 
vicende del famoso eroe della resisten¬ 
za scozzese contro i perfidi albiom, nel 
senso di inglesi Realizzato da un team 
di autori scozzesi doc, Braveheart 
mette in scena un motore di grande 
livello e continua la nuova tendenza ad 
usare anche in questi game, abbastan¬ 
za orientati all'avventura, motori tridi¬ 
mensionali. Questo per generare facil¬ 
mente molta piu grafica e per conce¬ 
dersi una regia più vivace e varia E 
tutto questo fu iniziato da Alone in thè 
Dark molti anni fa, nella cui serie sta 
per uscire il numero quattro 


sta per prendere forma. E con i tempi 
che corrono si tratta di certo di un mix 
di azzardato splendore visuale misto a 
rigoroso controllo degli scenari e dei 
tempi tipici di un gioco di ruolo. 
Qualche altro mese di pazienza, plea- 
se... 


Nascar Pinball 

Per gli appassionati dei flipper e con¬ 
temporaneamente delle corse Nascar, 
l'uscita di Nascar Pinball ha tutta l'aria 
di essere una buona notizia. 

Dai tempi della sene di pinball fanta- 
sy non siamo piu eccessivamente tra¬ 
scinati dalla gioia di vedere un altro flip¬ 
per materializzarsi sui nostri screen 
(anche se alcuni dei momenti di massi¬ 
ma addiction ai videogame della mia 
veterana camera li ho passati proprio 
con dei pinball simulati, tipo David's 
Midnight Magic della Broderbund... 
infernale!). 

Questo 3D Ultra Nascar e molto 
meglio graficamente di quanto non sia 
come gameplay. sebbene vi permetta 
di impersonare uno dei 4 grandi piloti 
del circo Nascar, Dale Earnhardt. Bill 
Elliott. Bobby Labonte e Terry Labonte 
Ma praticamente e tutto qua. 


Lands of Lore 3 

A quanto 
pare la West- 
wood si appre¬ 
sta a riprovarci. 

In questa indu¬ 
stria ormai dav¬ 
vero infestata 
dai sequel (so¬ 
lo nel settore 
degli rpg fanta- 
sy sono attesi 
anche Wizar- 
dry 8 e Might 
and Magic 7 ,) 
l'uscita del leggendario masterpiece 
della casa di Las Vegas sta già facendo 
la sua sensazione. 

Tra orchi ed elfi, l'ultima incarnazione 
del tentativo degli autori di Command 
& Conquer di mixare adventure ed rpg 


Shadow Company 

Una nuova ondata di interessanti 3d 
game potrebbe essere in dirittura d'ar¬ 
rivo e questo grazie alle finalmente 
autentiche novità degli hardware in cir¬ 
colazione (Pentium 3 e nuove schede 
acceleratoci Voodoo 3). 

Per esempio sto tenendo particolar¬ 
mente d'occhio questo Shadow 


84 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 










L. 2.023.000 (Monitor e IVA esclusi) 


Evolvetevi Frael, per combinare liberamente tra 
centinaia di possibilità la configurazione del vostro 
PC. per avere una soluzione realmente a misura 
delle vostre esigenze, per non accontentarvi di 
soluzioni precostituite. 

Evolvetevi Frael. per poter scegliere in tempo reale 
la vostra configurazione solo tra le soluzioni più 
aggiornate che il mercato propone, senza 
abboccare a false occasioni. 

Evolvetevi Frael, per poter contare su proposte 
aggiornatissime, su un servizio tempestivo e 
affidabile, sull'esperienza di chi ha fatto della 
migliore tecnologia la propria missione. 
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10 GB Ultra-DMA 5400 rpm • CD ROM ASUS 50x 
Ultra-DMA DDSS-II 7500KB/S 10400rpm • SOUND 
BLASTER 128 PCI • WinModem 56K DIGICOM • 
Speakers 120W PRIMAX • Mouse PS/2 
Software: WINDOWS'98+CD 
CD Videoguida Win'98 CD • CD Videoguida Internet 
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Familiare • Banca & Finanza • Leggi italiane "Vocal" 


EVOLVETEVI FRAEL 


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3&ISIOW! 





































di Corrado Giustozzi 


La grande corsa 

Sappiamo tutti che la potenza di calcolo dei computer cresce 
continuamente. Sono anni che succede, e probabilmente continuerà a 
farlo. Ma abbiamo mai posto mente a quanto sia rapida questa crescita? 
E che succederà se il ritmo di raddoppio dovesse rimanere immutato per 
i prossimi anni? Sentiamo l'opinione di Dani Ferrari. 


Per una volta tanto il tema della 
rubrica sì discosta, almeno in apparen¬ 
za, dai temi di carattere ludico che di 
solito sono più frequenti Ma alla fine, 
come vedremo, il discorso non è cosi 
estraneo allo spirito di queste pagine. 
Ce lo presenta il "solito " Dani Ferrari, 
che tuttavia questa volta non veste i 
consueti panni dello stakanovista 
dell'lntelligioco Siccome mi sembrava 
un intervento interessante e degno di 
nota ho pensato di pubblicarlo m que¬ 
sta sede, che è quella da cui Dani per 
anni ci ha .. tormentati con le sue elu¬ 
cubrazioni intelligiochistiche. In questa 
occasione Dani riflette invece sul futu¬ 
ro dell'informatica e le sue conseguen¬ 
ze culturali e sociali, un tema che ben 
potrebbe configurarsi come mtelligioco 
se non avesse una valenza ben più 
allarmante. Nessuno può tuttavia 
negare che è solo grazie alla crescita 
esponenziale della potenza di calcolo 
dei computer che una macchina ha 
potuto battere il campione del mondo 
dì scacchi: abbiamo all’epoca discusso 
moltissimo del fatto che Deep Blue 
fosse solo un... cretino velocissimo. 
La tattica spinta all'infinito diventa stra¬ 
tegia: e dunque, si domanda Dani, 
cosa succederà quando avremo mac¬ 
chine mille volte o un milione di volte 
più potenti di quelle di adesso? 

Ma soprattutto, potrà davvero suc¬ 
cedere? 

Buona lettura Noi ci risentiamo il 
prossimo mese. C. G. 


Al tempo dei tempi, quando gli 
uomini erano uomini e i computer 
erano mainframe, l'ancor giovane 
informatica sbalordì il mondo per l'in¬ 
credibile rapidità con cui cresceva la 
potenza delle nuove macchine: la 
capacità di calcolo raddoppiava ogni 
due anni. All'inizio, la cosa non fece 
gran sensazione: molte tecnologie 
hanno una prima, breve fase di svilup¬ 
po tumultuoso. "Passerà presto", 
dicevano gli esperti, "fra pochi anni le 
cose si assesteranno, e anche l'infor¬ 
matica diventerà un settore maturo" 
Non passò decennio dopo decennio, 
la potenza dei calcolatori continuava a 
crescere a un ritmo che il mondo non 
aveva mai visto. 

Poi vennero i PC. Questi giovani 
rampolli mostrarono subito una viva¬ 
cità impressionante, una voglia di cre¬ 
scere addirittura superiore a quella dei 
loro predecessori Ben presto si 
cominciò a parlare di raddoppio della 
potenza ogni 18 mesi. Molti si strac¬ 
ciarono le vesti: ricordo articoli in cui si 
deprecava l'assurdo spreco costituito 
da memorie RAM di 256K, quando 
con 64K si riusciva già a far tutto; o di 
passare al processore 80286 quando 
eravamo ancora lontani dall'esaurire le 
potenzialità dell’8088. Ma i PC conti¬ 
nuarono a correre. 

Circa tre anni fa. mi venne la curio¬ 
sità di vedere come stavano andando 
le cose: continuava davvero questo 
straordinario ritmo di progresso, un 


raddoppio della potenza ogni 18 mesi? 
Presi in esame l'ultimo quinquennio, 
misi insieme i dati pubblicati sulle 
Riviste, mi feci i miei calcoli... e trovai 
che il tempo di raddoppio era sceso 
ancora: 13 o 14 mesi. Roba da pazzi. 
Avevo appena finito di fare i conti, che 
su MC apparve un articolo di Corrado 
Giustozzi per singolare coincidenza, 
aveva esaminato anche lui lo stesso 
problema, con una metodologia note¬ 
volmente diversa dalla mia, ma trovan¬ 
do alla fine esattamente gli stessi 
risultati 

Ecco, vorrei che vi fermaste un 
momento a ragionarci su: ci siamo tal¬ 
mente abituati ai miracoli che non ci 
fanno più né caldo né freddo Un 
ritmo simile significa che in dieci anni 
la potenza delle macchine diventa 500 
volte maggiore: aumento che concer¬ 
ne sia la velocità di elaborazione, sia la 
quantità di informazioni registrate e 
trattate, sia tutte le altre variabili II 
tutto a parità di consumi di energia (e 
di costi, o quasi). Sarebbe come se ci 
dicessero che fra dieci anni avremo 
elicotteri grandi come una villa di 
Berlusconi, capaci di trasportare 500 
persone in Giappone in 5 minuti, con¬ 
sumando un litro di carburante. Se 
questa non è rivoluzione... 

Questa accelerazione del ritmo di 
sviluppo mi ha messo sull'avviso; e 
cosi da allora ho istituito una sorta di 
osservatorio. I criteri di valutazione 
che ho fissato sono i seguenti: Tizio 


86 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 



decide di fare un mega-upgrade del 
suo PC, cambiando CPU, mother- 
board, memoria RAM, hard disk e CD¬ 
ROM. Per questa operazione ha fissa¬ 
to un budget di un milione e mezzo 
(netto di IVA). Tizio non è di gusti 
molto sofisticati: compra ai migliori 
prezzi che trova in giro, senza badare 
troppo ai marchi o simili sottigliezze: 
cerca solo la potenza bruta. 

All'inizio di ogni anno, mi faccio il 
conto di quel che Tizio può permetter¬ 
si di comprare col suo milione e 
mezzo. Ovviamente, bisogna fare 
delle scelte: si può spendere più per la 
RAM e risparmiare qualcosa sull'hard 
disk, eccetera, questo comunque spo¬ 
sta ben poco. Bene, vediamo i risulta¬ 
ti. 

AH'1.1.1996, Tìzio poteva permetter¬ 
si: 


CPU: AMD K6-II 3D 400 MHz 

MB Microstar AGP-ATX da 100 MHz 

RAM: 192 MByte PI00 

Hard Disk Drive da 12.700 MByte 

DVD Hitachi 4x 

Totale 


Lit. 

290.000 

Lit. 

125.000 

Lit. 

434.000 

Lit. 

399.000 

Lit. 

Lit. 

235.000 

1.485.000 


CPU: Pentium 75 MHz 

Lit. 

270.000 

MB. anonima, cache 256 K 

Lit. 

275.000 

RAM 8 MByte 

Lit. 

380.000 

Hard Disk Drive da 850 MByte 

Lit. 

330.000 

CD-ROM Mitsumi 4x 

Lit. 

220.000 

Totale 

Lit. 1.475.000 



Un anno un po' più debole. 
Precipitano i prezzi della RAM e del CD¬ 
ROM, cresce la capienza dell’hard disk, 
ma per avere un processore un po' più 
potente abbiamo dovuto pagarlo piu 
caro. Insomma, in qualsiasi altro settore 
con progressi del genere si griderebbe 
al miracolo, alla rivoluzione, le azioni 
delle Società produttrici andrebbero alle 
stelle... ma per i ritmi dell'informatica, 
insomma... quasi storciamo la bocca, ci 
saremmo aspettati qualcosa di più! Ah, 
una cosa: in questo caso e nel seguen¬ 
te, la RAM è stata dimensionata 
"a saldo”: avanzavano un po' di 
soldi con cui non si vedeva bene 
cosa comprare, li abbiamo spesi li, 
anche se 64 MByte sarebbero 
stati pienamente adeguati. 

Ed eccoci ai giorni nostri: cosa si 
può comprare all' 1.1.1999? 


C'è un "collo di bottiglia" nella 
RAM: 8 MByte sono pochi per un 
sistema cosi. Ma con questi prezzi, è 
tutto quel che Tizio può permettersi. 

Niente paura. Basta aspettare un 
anno, e il problema della RAM si risol- 


CPU: AMD K6 233 MHz. 

MB: Asus TX E 97, cache 512 K 
RAM: 96 MByte 
Hard Disk Drive da 6500 MByte 
CD-ROM 24x 


ve Ecco quel che Tizio può avere per 
suoi soldi all'1.1.1997: 

i 

Totale 

CPU: Cirix 686 P166+ 

Lit. 

279.000 

MB: con chipset Triton 2VX- cache 512k 

Lil. 

189.000 

RAM 64 MByte 

Lit. 

438.000 

Hard Disk Drive da 2550 MByte 

Lit. 

375.000 

CD-ROM 12x 

Totale 

Lit 

Lit. 

199.000 

1.480.000 


Lit. 
Lit. 
Ut. 
Lit. 
Lit. 
Lit. 1 


Sono stati dodici mesi formidabili. 
Questo finalmente è un sistema su cui 
si può far girare bene Windows 95, e 
nella RAM ci sguazziamo. Migliora 
molto il processore, triplica la capacità 
dell'hard disk. Per inciso: io ho com¬ 
prato il mio attuale sistema nei primi 
mesi del '97, e il dimensionamento 
che ho scelto è molto vicino a quello 
indicato (solo il processore è un Cirix 
P200, e la Mother Board è una 
Asustek) Finora non ho avuto bisogno 
di cambiare nulla. 

Altri 12 mesi, ed ecco la lista degli 
acquisti di Tizio all" 1.1.1998: 


Francamente... non sapevo 
più cosa metterci dentro 
Non serve tutto quello sca¬ 
tafascio di RAM (anche se i 
venditori cominciano a offri¬ 
re sistemi con 128 MByte), 
e un hard disk da 12,7 Giga 
può essere necessario solo 
a uno studio professionale che produ¬ 
ce filmati. D'altronde, per avere un tan- 
tmello di più come processore, biso¬ 
gnava passare al Pentium II 400, e 
costava troppo con ben poco guada¬ 
gno. 

Bando alle chiacchiere. Di quanto è 
cresciuta la potenza in questi tre anni? 

La CPU (e relativa motherboard) è la 
parte piu difficile da stimare: sappiamo 
tutti che queste valutazioni dipendono 
dal tipo di programmi considerati: se si 
considerano programmi che sfruttano 
il nuovo set di istruzioni 3D l'incremen¬ 
to è sensazionale, in caso contrario lo 


è molto meno. Dopo varie 
discussioni con Corrado, 
abbiamo congiuntamente 
stimato che l’aumento di 
potenza rispetto al Pentium 
75 di soli tre anni prima è di 
circa 10 volte. 

La RAM è cresciuta di ben 
24 volte, la capacità dell'Hard Disk di 
15. Il DVD, rispetto al CD-ROM, pre¬ 
senta un aumento di capacità di 16 
volte, e un aumento di velocità dello 
stesso ordine di grandezza. Notate 
anche che Tizio all' 111999 spende un 
po' meno che all'inizio per il gruppo 
CPU - MB (che è cresciuto meno), e 
un po' di più per i vari sistemi di 
memorizzazione (che sono cresciuti di 
più), il che attenua un po', ma solo un 
po’, la differenza. 

Tutto sommato, e tenendo conto del 
fatto che la CPU è pur sempre l'ele¬ 
mento più importante del sistema, 
direi che una valutazione piuttosto pru¬ 
denziale è un aumento medio com¬ 
plessivo di 12x. Ciò corrisponde a 3,6 
raddoppi (log 12 / log 2): 3,6 raddoppi 
in 36 mesi vogliono dire (tenetevi 
forte!) un raddoppio della potenza ogni 
10 mesi. E magari, visto che la 
valutazione di 12x è prudenzia¬ 
le, in realtà è anche un po' 
meglio: diciamo un raddoppio 
ogni 9 o 10 mesi. Quattro di 
meno rispetto a quello che 
avevamo stimato appena tre 
anni fa, e che era già una cosa 
da mozzare il fiato. 

Continuerà? Tutto fa pensare 
di sì. Finché Intel dominava incontra¬ 
stata poteva imporre i suoi ritmi, e se 
aveva voglia di sonnecchiare un po', 
chi poteva protestare? Ma ora Intel ha 
alle spalle il fiato della concorrenza. E 
così, tutte le case produttrici sono 
costrette a correre come il vento: chi 
rallenta è perduto. L'esame dei proget¬ 
ti attualmente ai diversi stadi del pipeli¬ 
ne di ricerca conferma che, almeno 
per i prossimi dieci anni, le cose più o 
meno dovrebbero continuare a progre¬ 
dire a questo ritmo. Magari acceleran¬ 
do ulteriormente. 

Take stock. Fermatevi e considerate 
un po' la cosa. Se la baracca continua 
a marciare così per i prossimi dieci 
anni, nel 2009 ci ritroveremo con com¬ 
puter 4000 e passa volte più potenti di 
quelli attuali. Roba da pazzi. E allora, 
quali sono le implicazioni di tutto que¬ 
sto? Che razza di futuro ci si prepara? 

Facciamo anzitutto una considerazio- 


425.000 

249.000 

267.000 

435.000 

109.000 

485.000 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


87 










IMnITtetc: riti 


ne. Sappiamo tutti che il cervello 
umano e il computer sono due cose 
molto diverse: non solo è diverso 
(diversissimo!) l'hardware, sono com¬ 
pletamente diverse anche le strutture 
dati che vengono elaborate, e gli algo¬ 
ritmi per trattarle Inoltre il cervello, 
plasmato dall’evoluzione, si è sviluppa¬ 
to in modo da trattare con estrema 
efficienza certi problemi (quale il rico¬ 
noscimento figurale: riconoscere un 
gatto quando ne vedo uno, eccetera), 
mentre è totalmente inefficiente in altri 
settori quali i calcoli numerici, che ai 
fini evolutivi erano irrilevanti II compu¬ 
ter si è sviluppato inizialmente come 
una sorta di "stampella" al cervello 
umano, specializzandosi proprio in quei 
compiti per i quali il cervello umano era 
meno dotato. Tuttavia, sia il cervello 
che il computer elaborano informazio¬ 
ni; in teoria, dovrebbe esser possibile 
compararne in qualche modo la poten¬ 
za. Inoltre, per diversi che siano i due 
sistemi, sappiamo che un computer 
può essere programmato in modo da 
funzionare (nei modesti limiti delle sue 
attuali capacità) secondo quelli che 
riteniamo essere i modi di funziona¬ 
mento del cervello umano Edelman, 
che è stato il più feroce critico dell'ana¬ 
logia fra cervello e computer propugna¬ 
ta dalla psicologia cognitivista, ha 
sostenuto i suoi argomenti proprio pro¬ 
grammando un computer secondo i 
paradigmi usati (si ritiene!) dal cervello 
umano. 

In pratica, le difficoltà che si incon¬ 
trano nell’effettuare tali stime sono tali 
da rendere i risultati quanto mai alea¬ 
tori e discutibili Comunque sia. alcuni 
dei numeri che ho visto girare colloca¬ 
no il rapporto di potenza fra un buon 
PC e il cervello nell’intorno di 1 a 
10 000, una stima che. a occhio e 
croce, mi sembra ragionevole E quin¬ 
di. pur con tutte le cautele del caso, 
prendiamo temporaneamente questo 
numero per buono. 

Be', c'è da stupirsi che con una 
potenza cosi limitata le, come vedre¬ 
mo, assai mal sfruttata) il PC riesca a 
fare tante cose. Ma. quanto tempo ci 
vorrà, al ritmo attuale, perché la poten¬ 
za dei PC cresca di 10.000 volte? 
Tenetevi forte undici anni. Vale a dire 
praticamente domani. Può darsi che il 
rapporto non sia di uno a diecimila, 
magari è cento volte più lento, è di 
uno a un milione. Questo ci darebbe 
nientemeno che., cinque anni di 
tempo in più. 

Naturalmente avere una potenza 
pari a quella del cervello umano non 
vuol dire saper fare quel che sa fare 


un uomo Ma certamente vuol dire 
che la capacità del computer di svol¬ 
gere una sempre più larga parte dei 
lavori umani aumenterà a dismisura. 
Già oggi il computer si trova dapper¬ 
tutto, con macchine di simile stermi¬ 
nata potenza, quali saranno i compiti 
in cui la presenza umana sarà ancora 
insostituibile? lo ho difficoltà a indivi¬ 
duarli Si creeranno nuove occupazio¬ 
ni? Forse, ma non è facile. Quando le 
macchine hanno sostituito i muscoli, 
si sono creati nuovi lavori che sfrutta¬ 
vano le capacita del cervello. E quando 
le macchine sostituiranno il cervello? 
Troveremo qualche altra cosa... ma 
avremo sempre il fiato del computer 
alle spalle, non è che fra undicianni il 
progresso dell’informatica si fermerà 
Cosa avverrà quando avremo macchi¬ 
ne con una capacità di elaborazione 
diecimila volte superiore a quella della 
mente umana? (Il che, continuando 
cosi, avverrà fra appena 22 anni). 

Il mondo non andrà a carte quaran¬ 
totto. si troveranno certo nuovi equili¬ 
bri Ma trovarli richiede tempo. 
Saranno necessarie profonde trasfor¬ 
mazioni sociali, e le trasformazioni 
sociali non avvengono m un batter di 
ciglia; purtroppo, il tempo è proprio 
quel che ci manca Quella che stiamo 
vivendo è una rivoluzione epocale, che 
verrà ricordata nei secoli dei secoli 
Probabilmente darà origine a un 
mondo migliore. Ma trovarsi in mezzo 
a una rivoluzione epocale può essere 
maledettamente scomodo. I nostri 
uomini politici ci promettono sempre 
milioni di nuovi posti di lavoro; sarà, se 
lo dicono loro, ma temo proprio che 
non si rendano conto delle dimensioni 
del problema 

Per l'intanto, c'è un altro ordine di 
considerazioni da fare Vedete, un pro¬ 
gramma (e a maggior ragione un siste¬ 
ma operativo) ha un arco di vita limita¬ 
to. Certo, potremmo usare ancora i 
vecchi programmi dei tempi del DOS: 
in genere, funzionerebbero benissimo 
Ma. c'è qualcuno che li usa? Quando 
la potenza del PC cresce di 5 o 6 
volte, un programma va ristrutturato, 
per metterlo in grado di sfruttare le 
nuove capacità Quando la potenza 
cresce di 20 o 30 volte, un programma 
va buttato si può fare qualcosa di radi¬ 
calmente migliore. Cosi, via via che il 
ritmo di crescita accelera, le software 
house hanno sempre meno tempo per 
mettere a punto i programmi I quali 
per contro diventano sempre più com¬ 
plessi. Cosi abbiamo sistemi dal fun¬ 
zionamento sempre più imprevedibile, 
la cui release viene seguita dalla distri¬ 


buzione di giganteschi "Service Pack" 
per correggere gli innumerevoli bug 
(Sappiamo tutti, ad esempio, che per 
Windows NT sono stati distribuiti Ser¬ 
vice pack di decine e decine di Mega, 
che correggono centinaia di errori) E 
prima di averli corretti tutti, il program¬ 
ma è diventato obsoleto e bisogna 
inventarne un altro. Che sarà, natural¬ 
mente, pieno di nuovi bug Ci sarebbe¬ 
ro, io credo, progetti piu ambiziosi da 
sviluppare: già con la potenza disponi¬ 
bile oggi si potrebbero probabilmente 
fare cose rivoluzionarie Ma farle 
richiederebbe anni di lavoro: e come si 
possono investire anni di lavoro su 
qualcosa che in tali anni si trasforma 
completamente? 

E cosi... andiamo avanti Abbiamo 
messo in piedi un meccanismo diaboli¬ 
co e meraviglioso, che non siamo più 
capaci di governare Avete tutti letto 
Dio sa quanti articoli che denunciano la 
crescente maffidabilita dei sistemi ope¬ 
rativi e dei programmi; io oggi ho già 
avuto il mio crash quotidiano, e tutti i 
professionisti con cui parlo denunciano 
una crescita esponenziale di problemi 
e malfunzionamenti, la cui origine resta 
spesso del tutto oscura. Col crescere 
della potenza, cresce inevitabilmente 
la complessità dei programmi; e dimi¬ 
nuisce la nostra capacità di padroneg¬ 
giare queste situazioni sempre più 
intricate. Questo stato di cose sembra 
destinato a peggiorare rapidamente, a 
meno che il computer non riesca a 
prendere sulle sue spalle il grosso del 
peso, programmando sé stesso 
Chissà se e quando ciò potrà avvenire 
Si sta facendo molto in questo campo, 
ma i risultati per ora sono abbastanza 
modesti. E cosi, stiamo cambiando il 
mondo, stiamo vivendo in diretta la più 
grande trasformazione che il nostro 
pianeta abbia mai visto, ma non siamo 
capaci di far funzionare un banale PC in 
modo affidabile, perché come pos 
siamo imparare a farlo, se nel tempo 
che ci mettiamo a imparare il PC cam¬ 
bia sostanzialmente 7 

Le trasformazioni epocali, ve l'ho 
detto, sono scomode Nell'età di 
Pericle, quando Atene era "la scuola 
dell'Ellade" e creava le basi su cui si 
sarebbe sviluppata tutta la nostra 
civiltà, Tucidide scriveva che l’Attica 
aveva avuto più guai negli ultimi 
venl'anrn che in tutti i suoi secoli di 
storia Erano momenti straordinari e 
meravigliosi, ma... non per chi li vive¬ 
va! 

Dani Ferrari 

«e 


88 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





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OmM 


di Luca Angelell i 

AMD K6 III 400 MHz 

Bene e male, bianco e nero, Inferno e Paradiso, Cristo e anticristo, Pentium e antiPentium. 

AMD con la nuova gamma di processori rafforza la sua posizione di antagonista di Intel. 



Il bene e il male. SI 
tratta di due catego¬ 
rie distinte nelle quali 
l'uomo tende a cata¬ 
logare inesorabil¬ 
mente le cose o me¬ 
glio le azioni dei suoi 
simili. Molto spesso 
si tratta di una sem¬ 
plificazione che ri¬ 
sparmia il tempo, 
speso in considera¬ 
zioni più approfondi¬ 
te che dovrebbero 
portare ad una cata¬ 
logazione più precisa 
oppure all'afferma¬ 
zione della impossi¬ 
bilita di una definizio¬ 
ne cosi netta. Spie¬ 
ghiamoci: si potreb¬ 
be dire che non esi¬ 
ste solo il bianco e il 
nero, ma una conti¬ 
nua gradazione di gri¬ 
gio, oppure non esi¬ 
ste il male assoluto 
come non esiste il bene assoluto, non 
esiste il cattivo, ma solo persone alle 
prese con la difficoltà del vivere ..Con¬ 
siderazione buomsta spesso messa a 
dura prova dagli incontri e dalle espe¬ 
rienze quotidiane Per altro la netta ca¬ 
talogazione ha il vantaggio della sinte¬ 
ticità ovvero la trasmissione di un de¬ 
terminato concetto recepibile imme¬ 
diatamente dagli astanti. Dunque bene 
e male, bianco e nero, Inferno e Para¬ 
diso, Cristo e Anticristo, Pentium... 
accidempolina, manca il contrario di 
Pentium, ovvero l'antiPentium. Po¬ 
tremmo noi poveri umani informatici 
sopravvivere senza la speranza dell'av¬ 
vento dell'antiPentium- 1 Giammai, an¬ 
che perché l'homo informatico è 
profondamente inserito, ahilui, nella 
logica di mercato e sa che i sui inte¬ 
ressi di consumatore sono salvati dalla 
concorrenza leale fra più produttori e 
dalla possibilità di scegliere fra prodot¬ 
ti diversi ed equipollenti 
Orbene il nostro homo informatico è 
sopravvissuto finora con questa spe¬ 
ranza: che fosse disponibile un pro¬ 
cessore dalle prestazioni eguali o su¬ 
periori a quelli del Pentium in modo da 
poter interrompere lo stretto connubio 


Wintel (Windows + Intel) a favore del¬ 
la pluralità del mercato e della discesa 
dei prezzi. Va riconosciuto ad AMD lo 
sforzo fatto in questi anni per creare 
l'antiPentium, sforzo che comunque 
ha avuto come effetto la produzione di 
processori sempre più efficaci, ma co¬ 
munque in grado di competere sul 
mercato per prestazioni con la fascia 
media e bassa della produzione Intel. 
Buon ultimo, cronologicamente, dob¬ 
biamo ricordare l'AMD K6-2 400. pro¬ 
cessore dalle ottime prestazioni ven¬ 
duto ad un prezzo assai inferiore a 
quello di un Pentium II 400 MHz Pur 
non raggiungendo l'efficienza di que¬ 
st'ultimo il K6-2 è in grado di ''motoriz¬ 
zare" sistemi assai efficienti con pre¬ 
stazioni complessive non eccessiva¬ 
mente distanti da quelle del concor¬ 
rente Intel. 

Il K6-2 non è l'antiPentium, forse po¬ 
tremmo parlare di antiCeleron (o sa¬ 
rebbe meglio definire il Celeron l'an- 
tiK6? Accipicchia anche i dualismi of¬ 
frono diversi punti di vista!), ma non si 
può andare oltre. 

Appare ora sull'orizzonte del mondo 
PC un nuovo contendente. l'AMD K6 III, 
che sia lui quello che molti aspettano? 


AMD K6 III 

In pratica siamo di 
fronte ad una evolu¬ 
zione del precedente 
K6-2. La nuova CPU 
utilizza il nucleo CXT, 
l'ultima evoluzione 
del K6, in unione con 
una cache di secon¬ 
do livello da 256 kB 
direttamente integra¬ 
ta sul chip Questo 
significa che la ca¬ 
che L2 funziona alla 
stessa frequenza di 
lavoro del processo¬ 
re con un incremen¬ 
to importante delle 
prestazioni. E quello 
che accade sui pro¬ 
cessori di Intel: nel 
caso del Pentium II 
e III la cache di se¬ 
condo livello è inte¬ 
grata sulla scheda 
che supporta il pro¬ 
cessore e funziona a metà della fre¬ 
quenza di lavoro della CPU ed ha una di¬ 
mensione di 512 kB Nel Celeron la ca¬ 
che di secondo livello è da 128 kB e 
funziona alla stessa frequenza del pro¬ 
cessore Facciamo un attimo mente lo¬ 
cale con un esempio concreto: conside¬ 
riamo un Pentium II. un Celeron A e un 
AMD K6 III tutti funzionanti a 400 MHz. 
nel primo la cache da 512 kB funziona a 
200 MHZ, nel secondo i 128 kB di L2 la¬ 
vorano a 400 MHz. nel terzo la memoria 
tampone da 256 kB funziona a 400 
MHz. 

Abbiamo già visto in passato come a 
parità di clock un Celeron a 450 MHz ha 
una efficienza molto prossima a quella 
di un Pentium II 450, e questo perché la 
superiore frequenza di lavoro della ca¬ 
che del Celeron compensa quasi com¬ 
pletamente la differenza nelle dimensio¬ 
ni Tant'è che la prossima generazione 
di Pentium prevede ['utilizzo di una ca¬ 
che da 256 kB funzionante alla stessa 
frequenza del processore, caratteristica 
che è già stata messa in atto nell'ultima 
versione dei Pentium Mobile Dunque 
sia Intel che AMD convergono sulla in¬ 
tegrazione della memoria tampone di 
secondo livello sul chip, soluzione di fat- 


90 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 







Eccolo dunaue l'antiPentium in, a sovrastare il concorrente Pentium III 


to volta anche alla semplificazione della 
produzione industriale visto che chip e 
memoria vengono realizzate contempo¬ 
raneamente durante il processo di 
"stampa" del die. Soluzione in parte già 
praticata da Intel con il Pentium Pro e 
successivamente lasciata cadere per 
difficoltà appunto nel processo di realiz¬ 
zazione, difficoltà evidentemente ora ri¬ 
solte. 

Torniamo al K6 III il fatto che la cache 
di secondo livello sia integrata nel chip 
trasforma la memoria tampone presente 
sulla scheda madre in una cache di terzo 
livello, dunque in via teorica ora la piat¬ 
taforma super Socket 7 è da questo 
punto di vista avvantaggiata rispetto alla 
soluzione Pentium II. In quest'ultimo ca¬ 
so i livelli di cache sono solamente due. 
Dunque sulle più moderne schede ma¬ 
dri super socket 7 è possibile avere 1 o 
2 MB di cache di terzo livello livello (la 
Fic ha annunciato da tempo la disponibi¬ 
lità del modello PA 2013 con 2 MB di 
cache) operanti a 100 MHz, 256 kB di 
cache sul K6 III funzionanti alla stessa 
"velocità" del processore e 64 kB di ca¬ 
che di primo livello, quantitativo comune 
a tutti i K6 e doppio di quello disponibile 
sul Pentium II, III e sul Celeron. Questa 
struttura ha due vantaggi, il primo è 
quello di un aumento delle prestazioni 
dovuto all’introduzione del terzo livello di 
cache anche se funzionante a soli 100 
MHz, il secondo è un aumento di pre¬ 
stazioni su quelle macchine dove il bus 


di sistema è posto a soli 66 MHz. con 
un gap rispetto alla soluzione ottimale 
(100 MHz) inferiore percentualmente a 
quello che si ha utilizzando un K6-2 nelle 
stesse condizioni Questo perché come 
tutti i suoi predecessori il K6 III 400 ha 
come valore possibile dei moltiplicatori 


6x il che rende possibile il raggiungi¬ 
mento della velocità di funzionamento 
nominale anche a partire da una scheda 
madre operante a 66 MHz (66*6=400). 
Questa possibilità apre la strada alla 
possibilità di upgrade di sistemi un poco 
datati che possono esser ringiovaniti 
con la sola sostituzione della CPU 

Le condizioni dell'upgrade sono quelle 
di sempre: la possibilità di impostare il 
corretto valore della tensione di alimen¬ 
tazione, il corretto fattore di moltiplica¬ 
zione e la possibilità di utilizzare un bios 
aggiornato che ovviamente supporti, fra 
l'altro, la Write Allocation La tensione di 
alimentazione del nucleo del K6 III diffe¬ 
risce da quella del K6-2 essendo di 2.4 V 
(Vcore) contro i 2.2 V. Si tratta, secondo 
la AMD di una caratteristica che sarà 
modificata nel tempo man mano che il 
processo di produzione sarà affinato fino 
a tornare a valori pari a quelli del K6-2 o 
addirittura inferiori per le prossime ver¬ 
sioni Mobile (adatte all'impiego con i PC 
portatili dunque particolarmente parchi 
quanto a consumo di corrente e calore 
prodotto durante il funzionamento). 

Attualmente sul mercato sono stati in¬ 
trodotti i K6 III funzionanti a 400 MHz, 
per la fine di aprile è prevista la com¬ 
mercializzazione della versione a 450 
MHz Versioni con clock ancora piu alto 
probabilmente saranno rilasciate quando 
il processo di produzione passerà dagli 
attuali 0.25 mm a 0.18 mm (fine 1999?). 
Il fatto di avere una tensione di alimen¬ 
tazione più elevata rispetto al predeces¬ 
sore ha comunque accanto a svantaggi 
come un assorbimento di energia più 
elevato anche per la presenza della L2 


Ecco l'interno del PC "muletto ~ inviatoci da AMD per le prove II sistema è basato su di una scheda madre 
Pie PA 2013 con I MB di cache Nulla distingue ovviamente il sistema da un qualsiasi altro PC con proces¬ 
sore Socket 7 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


91 


















Norton System Information 



lnt*l Pdttm II 460 WM»i»H ***0*8 11*00 **10*8111*00 


Figura I - Indice sintetico delle Norton Utilities In rilievo il <6 III 400 m grado di 
sopravanzare il rivale Pentium III che pur funziona a 450 MHz 



Figura 2 - Suite multimediale di Norton In rilievo gui i processori Intel, che Ira 
l'altro offrono prestazioni pressoché coincidenti Indietro i due AMD, pur atte¬ 
stati su valori soddisfacenti 


Wlntunt 98 



"**** r *" CM* *«• 


Figura 3 - Wmtune 98 Se i dati relativi alla sola CPU mostrano una preminenza 
degli Intel a 450 MHz. il K6 III Si difende bene pur lavorando a soli 400 MHz. gli 
altri test mostrano i vantaggi della cache dei secondo livello del K6 III, in grado 
di sopravanzare i concorrenti negli altri test I dati sono ritenti alle prestazioni 
del Pentium II 450 preso come riferimento unitario li test relativo all'HD non e 
indicativo in quanto la macchina AMD monta un componente assi più veloce di 
quello usato sul PC Slot I prese a riferimento 


Winluna 98 



Figura 4 - Artificiosamente abbiamo moltiplicato le prestazioni relative alla sola 
CPU ottenute da K6 III a 400 MHz per un lettore proporzionale al rapporto del¬ 
le diverse frequenze di tunzionamento 1450/4001 per estrapolare * risultati a 
450 MHz In questo modo ipotizziamo un confronto diretto fra un P III a 450 
MHz e un K6 III alla stessa frequenza II risultato sede la preminenza, seppur 
ridotta, de! Pentium II riferimento unitario è sempre il Pentium II 450 MHz 


cache sul chip e una necessità di dissi¬ 
pazione piu elevata (questioni di relativa 
importanza per i normali PC "fissi") il 
vantaggio di essere disponibile su sche¬ 
de madri un poco datate, impossibilitate 
all’uso del K6-2 per la mancanza dei 2 2 
volt di alimentazione. 

Chiaramente con il K6 III la AMD fa un 
grande sforzo per proporre sul mercato 
il primo vero antiPentium e non nascon¬ 
de affatto questo ambizioso obiettivo I 
prezzi ufficiali al momento della presen¬ 
tazione sono rispettivamente di 284 dol¬ 
lari per il 400 e 476 dollari per il 450, 
pezzi unitari relativi a lotti da 1000 pezzi. 


Le prestazioni 

Grazie alla collaborazione con l'AMD 
Italia siamo riusciti a provare uno dei pri¬ 
mi prototipi della versione a 400 MHz 
giunta in Italia Vista la novità la AMD ha 
provveduto ad inviarci direttamente una 
macchina prototipo con il nuovo chip. In 
pratica si tratta di un vero e proprio mu¬ 


letto, proprio come in FI, dove viene pro¬ 
vata la funzionalità e compatibilità del 
nuovo processore La scheda madre uti¬ 
lizzata è una Fic PA 2013 basata sul chi- 
pset Via MVP 3 ed è dotata di 1 MB di 
cache, purtroppo la versione di questa 
scheda madre con cache da 2 MB non 
era disponibile al momento della realizza¬ 
zione di questo PC, ma dovrebbe essere 
m distribuzione quando leggerete queste 
pagine II passaggio da 1 a 2 MB dovreb¬ 
be consentire un aumento delle presta¬ 
zioni complessive dell’ordine di grandez¬ 
za del 3% a quanto ci è dato sapere. Ov¬ 
viamente ci premureremo di controllare 
questi dati appena possibile. 

Il sistema è dotato di 64 MB di RAM 
su DIMM PCI00. una scheda video 
Creative basata sul chimnVidia TNT e 16 
MB di RAM video. L'HD è un IBM da 
UWSCSI da 10.000 giri collegato al con¬ 
troller Adaptec AHA 2940UW. il CD¬ 
ROM un Plextor Ultraplex anch’esso SC¬ 
SI HD e controller SCSI a parte si tratta 
di una macchina "normale” accessibile 
quanto a prezzo da un’ampia fascia di 


utenti, Dopo un controllo sulla configura¬ 
zione e sulla stabilità della macchina ab¬ 
biamo deciso di lasciare i settaggi ed i 
driver come impostati in casa AMD, an¬ 
che se i driver Detonator utilizzati per la 
scheda video portano ad un problema 
con uno dei test video che effettuiamo 
Visto che si tratta di un conflitto specifi¬ 
co. non riscontrato con altri software o 
prove abbiamo deciso di saltare il test Vi¬ 
deo con Wintune 98. 

Veniamo dunque alle prestazioni. In fi¬ 
gura 1 abbiamo i risultati raggiunti con il 
bench sintetico di Syslnfo delle Norton 
Utilities, versione contenuta nelle Norton 
System Works. A confronto con il nuovo 
arrivato abbiamo messo il vecchio Pen¬ 
tium Il 450, il nuovo Pentium III 450 e 
l’AMD K6-2 400. Il sistema sul quale ab¬ 
biamo misurato le prestazioni degli Intel 
è molto simile a quello della AMD, utiliz¬ 
zando la stessa scheda video, la stessa 
quantità di RAM, il CD-ROM SCSI Plex¬ 
tor 20x su controller Adaptec 2940UW e 
un HD EIDE 8.4 GB Ultra DMA. 

È evidente il salto nelle prestazioni ri- 


92 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

























































































Figura 0 - 3DMark99 risultalo complessivo A sorpresa i K6 hanno il soprawen- Figura 6 - 3DMark99 CPU Geometry Speed A prescindere dalla deferenza 

io sul Pentium III 450 grazie all onimo lunmg della macchina prototipo, ma an- nella frequenza di funzionamento la superiorità del Pentium III in questo tipo di 
che grazie alle prestazioni del chip. In evidenza il K6 III lesi 6 evidente 


spetto al K6-2 ottenuto grazie alla cache 
di secondo livello integrata sul chip. Fra 
l'altro il valore è superiore a quello del 
Pentium III che pure lavora a 450 MHz 
ovvero con un vantaggio di più del 10%. 
È un risultato che fa pensare ed è il pri¬ 
mo punto a favore della acclamazione 
del K6 III quale antiPentium. Interessan¬ 
te osservare come le prestazioni del 
Pentium II 450 siano molto vicine a quel¬ 
le del Pentium III, visto che il test non 
utilizza le nuove istruzioni SSE caratteri¬ 
stiche del nuovo processore di Intel. Fa¬ 
nalino di coda il K6-2. Che dire, è un risul¬ 
tato che già conoscevamo. 

In figura 2 i vari processori affrontano i 
bench multimediali di Norton In questo 
caso i risultati cambiano con i due Pen¬ 
tium che ottengono risultati assai simili 
fra loro e superiori a quelli dei concorren¬ 
ti AMD. Un poco sotto tono il K6 III che 
comunque si comporta più che egregia¬ 
mente avvantaggiandosi in modo sensi¬ 
bile rispetto al K6-2. Segue il grafico, fi¬ 
gura 3, dei risultati conseguiti con Wmtu- 
ne 98 In pratica osserviamo come la ca¬ 
che di secondo livello porti ad un aumen¬ 
to delle operazioni eseguite dal K6 III ri¬ 
spetto al K6-2 nell'unità di tempo, per 
quanto riguarda gli interi. La FPU del K6 
III risulta avere delle prestazioni similari a 
quelle del predecessore. In entrambi i 
casi siamo comunque su livelli inferiori a 
quelli dei due Pentium che comunque, e 
questo va sottolineato con chiarezza la¬ 
vorano a 450 MHz contro i 400 MHz dei 
due AMD Per questo la superiorità dei 
Pentium va data per scontata, è la di¬ 
mensione del gap che deve essere os¬ 
servata Ricordiamo che il test Video 2D 
è stato saltato sulla macchina AMD 
Quanto poi alla grafica 3D e OpenGL 
scopriamo come le istruzioni 3DNow! 
portino il duo AMD a competere diretta¬ 
mente con i Pentium, superandoli pur 
funzionando ad una frequenza inferiore 
Nei test relativi alla memoria ed all'ac¬ 
cesso ai dischi sotto cache è ovviamente 
il K6 III a 400 MHz ad avere la meglio 
grazie ai suoi 256 kB di L2 cache on 


chip II test relativo al disco rigido non 
aggiunge nulla alla nostra prova se non 
ribadire che un disco UWSCSI a 10.000 
giri è più veloce di un normale EIDE a 
5400 rpm I valori sono stati normalizzati 
rispetto ai valori ottenuti dal Pentium II 
450. considerato dunque come riferi¬ 
mento unitario. 

Per confrontare meglio l'efficienza del 
nucleo dell'AMD K6 400 rispetto a quella 
del Pentium III a 450 MHz abbiamo ipo¬ 
tizzato che l'incremento delle prestazioni 
della sola CPU sia lineare con l'aumento 
della frequenza di lavoro. Dunque abbia¬ 
mo moltiplicato i risultati ottenuti dal K6 
III in modo da ottenere i vaoli teorica¬ 
mente possibili ad un K6 III a 450 MHz 
E' un'approssimazione abbastanza gros¬ 
solana che comunque dovrebbe avere il 
pregio di evidenziare ora le differenze re¬ 
lative fra i due processori (fig. 4). Riferi¬ 
mento unitario è sempre il Pentium II 
450. In questo modo vediamo come le 
prestazioni del K6 III, alle prese con que¬ 
sto test, non sono lontane da quelle del 
Pentium con un gap, soprattutto per 
quanto riguarda la FPU molto contenuto 
Dunque dovremmo concludere che, 
quanto alla sola efficienza del processore 
il Pentium conserverebbe ancora un cer¬ 
to, anche se limitato, vantaggio. 

Passiamo ora al 3DMark99, suite di te¬ 
st che considera le prestazioni del siste¬ 
ma alle prese con operazioni inerenti la 
resa grafica 3D. Ovviamente a parità di 
scheda video e memoria di sistema le 
differenze sono da imputarsi al proces¬ 
sore. In figura 5 riportiamo i risultati com¬ 
plessivi calcolati come media di tutti i te¬ 
st eseguiti dalla suite. Come riferimento 
abbiamo tenuto il Pentium III 450. Le 
prestazioni dell'AMD K6-2 e K6 III sono 
espresse in termini percentuali rispetto a 
quelle del riferimento. Grazie soprattutto 
alle istruzioni 3DNow! sono i due AMD 
ad avere la meglio sul Penti.um III, con in 
testa ovviamente il K6 III. È un risultato 
inatteso soprattutto per quanto riguarda 
il K6-2 dovuto soprattutto all'attentissima 
messa a punto del sistema test AMD 


Nondimeno il risultato deve far pensare 
soprattutto i patiti di giochi, voraci di ca¬ 
pacità 3D, che possono ottenere presta¬ 
zioni elevatissime anche e soprattutto 
con i K6 In figura 6 andiamo a vedere il 
risultato relativo alla sola capacità di cal¬ 
colo "geometrico" della CPU. Indubbia¬ 
mente il Pentium III ha la meglio, anche 
a prescindere dalla superiore frequenza 
di lavoro. 


Conclusioni 

Il fatto di poter confrontare le presta¬ 
zioni di un K6 III a 400 MHz con quelle 
di un Pentium III a 450 MHz è già un fat¬ 
to degno di assoluto rilievo. Che poi 
l'AMD K6 III abbia al meglio in qualche 
prova indica l'estrema competitività del 
nuovo processore di Intel. Dal punto di 
vista delle pure prestazioni di calcolo il 
K6 III è estremamente vicino al Pentium 
III (con software che non utilizza le nuo¬ 
ve istruzioni SSE, in pratica la totalità di 
quello disponibile ad oggi in commer¬ 
cio), ma va riconosciuto che manca an¬ 
cora un poco per il sorpasso definitivo. Il 
vantaggio dei tre livelli di cache è estre¬ 
mamente sensibile con le applicazioni di 
tipo office dove il K6 III 400 è in grado di 
rivaleggiare ad armi pari con Pentium II 
o III funzionanti a 450 MHz e spesso so- 
pravanzarh. Il vantaggio si mantiene con 
le applicazioni 3D soprattutto se il 
software utilizza le istruzioni 3DNow! di 
AMD. Altrove il nuovo chip di AMD risul¬ 
ta un poco inferiore al concorrente. 
Quanto ai prezzi i processori di AMD ri¬ 
sultano più economici dei Pentium III. 
Dunque una guerra aperta che si com¬ 
batte su due fronti, le prestazioni ed i 
prezzi. 

Dunque il K6 III è l'antiPentium? La ri¬ 
sposta è complessa, ma in sintesi pos¬ 
siamo attribuire questo titolo prò tempo¬ 
re al nuovo processore di AMD, in atte¬ 
sa che qualcuno porti sul mercato una 
CPU in grado sopravanzare, senza ecce¬ 
zione alcuna, il Pentium di Intel. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


93 





















Selleroni, ancora selleroni 



Torniamo a parlare 
ancora di Celeron A. Si 
tratta di una storia infi¬ 
nita, ma motivata dalle 
novità apparse sul 
mercato Sullo scorso 
numero abbiamo illu¬ 
strato come fosse 
possibile overclockare 
un Celeron 300A per 
farlo lavorare a 450 
MHz con prestazioni 
paragonabili a quelle di 
un Pentium II 450 
MHz Ora se avete 
l'accortezza di guarda¬ 
re i grafici riportati 
nell'articolo sull'AMD 
K6 III potete vedere, 
fra l'altro, come il nuo¬ 
vo Pentium III, pur uti¬ 
lizzando l'ultima ver¬ 
sione delle DirectX 
(6 1), non riesce a di¬ 
staccare il vecchio PII 
portando a risultati nei 
test assai vicini al predecessore La ra¬ 
gione sta nel mancato utilizzo delle 
nuove istruzioni SSE del Pili nei pro¬ 
grammi attuali. Quindi per proprietà 
transitiva se un Celeron 450 ha presta¬ 
zioni simili ad un Pentium II 450 allora 
ha prestazioni vicine a quelle di un 
Pentium III 450, in mancanza di 
software facente uso del nuovo set di 
istruzioni Intel. 

Dopo questa breve premessa venia¬ 
mo al quid: del Celeron esistono due 
versioni caratterizzate per il diverso 



La funzione dell'unico iumper presente sulla sche¬ 
da dì conversione da Socket 370 a Slot I interrom¬ 
pe il collegamento fra il pin 821 e il processore In 
pratica impone alla scheda madre Icon chipsel BXI 
dì funzionare a 100 MHz Con Questa operazione e 
possibile overclockare t Celeron 300A portandoli a 
funzionare a 450 MHz E' importante l'utilizzo di 
grasso silicomco fra dissipatore e processore 


formato. La prima è dedicata all'utilizzo 
su schede madri Slot 1. la seconda 
(PPGA) utilizza per la connessione alla 
scheda madre il Socket 370, uno zoc¬ 
colo, alla maniera dei processori per 
Socket 7 (e anche dei vecchi Pentium 
classe P54 e P55) sul quale sono ripor¬ 
tati i contatti presenti sullo Slot 1 La 
ragione di questa scelta di Intel è moti¬ 
vata ufficialmente dalla volontà di ridur¬ 
re i costi per le schede madri destinate 
a PC di fascia bassa, destinati appunto 
all'utilizzo dei processori Celeron In 
pratica secondo la visione di Intel, il 
Celeron va ospitato su schede madri 
con Socket 370 basate su chipset tipo 
il 440 LX, EX o ZX, più economici del 
440 BX da utilizzarsi preferibilmente su 
schede per Pentium II e III funzionanti 
con bus di sistema a 100 MHz. Questa 
scelta, economicamente comprensibi¬ 
le. impedirebbe di fatto la possibilità di 
un overclocking del Celeron 300A nella 
versione PPGA a 450 MHz. 

Senza contare che chi possiede già 
una scheda madre Slot 1 è impossibili¬ 
tato all'utilizzo dei Celeron A versione 
PPGA, il che non sembrerebbe un 
grosso problema visto che comunque 
di tutti i Celeron, da 300 a 400 MHz 
esistono le due versioni dedicate ai 
due diversi "attacchi". Purtroppo, per 
l'utente finale, il costo del Celeron PP¬ 
GA e SEPP (versione dedicata allo Slot 
1) è diverso con un vantaggio del pri¬ 
mo sul secondo a parità di clock 

L'industria informatica, all'uscita del 
Socket 370, ha proposto sul mercato 
degli adattatori da Socket 370 a Slot 1, 
permettendo cosi l'utilizzo dei Celeron 


A versione PPGA an¬ 
che su schede madri 
Slot 1. Di per sé l'og¬ 
getto non sembrereb¬ 
be avere una impor¬ 
tanza sostanziale e 
sembrerebbe destina¬ 
to ad un uso di nicchia 
ovvero a tutti quelli 
che per ragioni dispa¬ 
rate si trovassero a di¬ 
sporre di scheda ma¬ 
dre e Celeron con at¬ 
tacco diverso Ma la 
realtà supera l'immagi¬ 
nazione: alcune sche¬ 
de di conversione of¬ 
frono delle possibilità 
insperate Sullo scorso 
numero abbiamo visto 
che per overclockare 
un Celeron 300A a 450 
MHz è necessario in¬ 
terrompere il contatto 
fra il piedino B21 e la 
scheda madre. Se 
quest'ultima non prevede questa pos¬ 
sibilità, sia da bios o con un jumper, la 
soluzione è quella di dotarsi di nastro 
isolante, forbici e pazienza. 

Con la scheda di conversione che 
presentiamo questo non e più neces¬ 
sario: grazie ad un ponticello è possibi¬ 
le interrompere il collegamento ed im¬ 
porre il funzionamento a 100 MHz a 
tutte le schede madri con chipset Intel 
BX In pratica l'operazione è semplicis¬ 
sima e quasi istantanea II risultato, po¬ 
sto che il processore sopporti l'incre¬ 
mento di clock, è garantito. Inoltre l’in¬ 
sieme Celeron 300A PPGA e scheda di 
conversione ha un costo molto vicino a 
quello del Celeron 300A SEPP e a se¬ 
conda delle fluttuazioni del mercato 
probabilmente di qualche migliaia di li¬ 
re inferiore. 

Il dissipatore di calore da utilizzare 
con il Socket 370 è del tipo che si uti¬ 
lizza per il Socket 7 ovvero tutti quelli 
dedicati ai vari K6, 6x86. Pentium 
MMX, M2 e quant'altro, facilmente re¬ 
peribili e dal costo decisamente infe¬ 
riore a quelli utilizzati per i Pentium II, 
Pentium III e Celeron SEPP. 


Per informazioni rivolgersi a: 

Bit Shop Computer 

Via Nino Bixio 1 -35131 Padova 

Tel 049 8753048 

Fax 049 8755177 

Internet: htttp:\\www. quaad.com 


94 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 









Asus P5A e AMD K6 



Figura I - Bencn sintetico da Syslnfo delle Norton Utilities II vantaggio 
delle AOpen AX59pro con Wnte Allocauon abilitata è evidente rispetto alla 
Asus P5A 



Figura 2 - Norton Multimedia Benchmark I risultati del confronto Ira AO¬ 
pen e Asus sono gli stessi aualitativamente di Quelli ottenuti in figura I La 
conclusione è semplice, la mancanza della attivazione della Wnte Alloca- 
tion comporta una perdila sensibile delie prestazioni del sistema 


Abbiamo ricevuto molte lettere 
riguardanti II problema della Asus 
P5A con la Write Allocation degli 
AMD K6 (MC 191 pag 74). Ricor¬ 
diamo brevemente la questione: 
la Write Allocation è un meccani¬ 
smo presente sulle CPU AMD fin 
dal K5 che permette di velocizza¬ 
re l'esecuzione di talune operazio¬ 
ni di lettura e scrittura. Banalizzan¬ 
do, il processo consiste nella 
scrittura nella memoria tampone 
di primo livello di dati successivi 
ad una certa richiesta di informa¬ 
zioni non presenti già nella cache. 

Di per sé il processo è più lento 
della semplice lettura dei dati in 
memoria, ma è probabile che i 
dati memorizzati siano quelli che il 
processore andrà ad utilizzare nel¬ 
le operazioni successive. Trovan¬ 
do le informazioni direttamente 
nella velocissima memoria tam¬ 
pone la velocità di esecuzione ne 
risulta ovviamente incrementata. 
Nell'AMD K6-2 400 (nucleo CXT) 
questa caratteristica è stata mi¬ 
gliorata rispetto alle generazioni 
precedenti e accompagnata da al¬ 
tri meccanismi in grado di aumen¬ 
tare l’efficienza del processore 
complessivamente di un 10-12%, 
o anche più a seconda della orga¬ 
nizzazione del codice utilizzato nei 
programmi. 

Queste caratteristiche per es¬ 
sere sfruttate devono essere abi¬ 
litate via bios della scheda madre. 

Si tratta di operazioni del tutto tra¬ 
sparenti all’utente finale che 
usualmente non sono riportate 
fra i settaggi del bios direttamente acces¬ 
sibili. L'unico modo per sapere se il siste¬ 
ma abiliti o meno la Wnte Allocation sui 
K6 è quello di utilizzare una utility che in¬ 
terroghi il sistema e riporti le impostazioni 
riguardanti questa particolare feature. Di 
queste utility ne esistono diverse. Fra 
queste abbiamo scelto setk6 di Andreas 
Stiller della tedesca c't Magazine. Come 
ci è stato fatto notare in diverse lettere 
esistono due versioni di questo program¬ 
ma setk6 e setk6v2. che differiscono per 
il fatto che la seconda è adatta al K6-2 ed 
è la versione che abbiamo suggerito di 
utilizzare Entrambi i programmi possono 
essere reperiti sul sito della c't Magazine 
e sono liberamente scaricabili ( www, 
heis e.d e/ct/ftp/pcc Qnf iq.shtmli. L'utiiizzo è 
semplice, basta scompattare (i file scari¬ 
cati hanno estensione exe e sono auto 
scompattanti) l'utility in una certa direc¬ 
tory e lanciare l'applicativo setk6, possibil¬ 
mente da una finestra dos. La risposta del 
sistema indica o meno l'attivazione della 
Write Allocation sul sistema. Ora nel caso 


il bios non abbia già attivato l'opzione è 
possibile agire manualmente digitando, 
sempre nella finestra dos oppure da avvio 
esegui di W95/98, il comando setk6 /on. 
A questo punto il meccanismo della Write 
Allocation è abilitato. Questo procedimen¬ 
to è assai utile per utilizzare con la massi¬ 
ma efficienza i processori AMD dell'ulti¬ 
ma generazione su schede madri un poco 
datate, per le quali non è reperibile un 
bios aggiornato, ad esempio la Asus 
TX97. Su schede basate sul chipset Intel 
TX è possibile utilizzare i K6 con l'accor¬ 
tezza di impostare la corretta tensione di 
alimentazione, utilizzare l'ultima versione 
del bios disponibile e utilizzare una utility 
come setk6. Su queste schede madri la 
frequenza di lavoro del processore va rag¬ 
giunta partendo da una frequenza di fun¬ 
zionamento della scheda madre di 66 
MHz e utilizzando un moltiplicatore eleva¬ 
to, disponibile sui processori AMD. Per i 
settaggi, solitamente non riportati sui ma¬ 
nuali è necessario consultare il sito del 
produttore la scheda madre. Nel caso del¬ 


la Asus TX97 è sufficiente una gi¬ 
ta virtuale m lwvw.asus.com twl 
Quello che abbiamo scoperto 
durante le nostre prove è che l'ul¬ 
tima scheda madre della Asus, la 
P5A non attiva la Write Allocation 
da bios. Il risultato è una perdita 
delle prestazioni valutabile intorno 
al 10 % con il K6-2 400, e co¬ 
munque consistente con tutti i 
K6. Il problema è reso ancora più 
fastidioso dal fatto che non è 
possibile attivare manualmente la 
funzione con setk6 pena il blocco 
del sistema. Ora da alcuni lettori 
ci segnalano che con alcune ver¬ 
sioni del bios precedenti a quelle 
da noi provate (versioni preceden¬ 
ti la 1004) l'attivazione manuale 
funziona. 

Purtroppo anche con l'ultima 
versione del bios disponibile sul 
sito Asus, la 1005, il problema si 
ripete malgrado il nuovo bios ri¬ 
porti esplicitamente il supporto 
degli AMD K6-2 380 e 400. Il pro¬ 
blema della Write Allocation non 
è presente su altre schede per 
super Socket 7 provate come la 
Soyo 5EHM, la Chaintech, la AO¬ 
pen AX59pro, la Fic PA 2013 per 
le quali l'ultima versione del bios 
permette il completo supporto 
delle CPU AMD. 

Attenzione queste considera¬ 
zioni non significano che la Asus 
P5A non funzioni correttamente, 
tutt'altro. Si tratta di un prodotto 
estremamente valido e molto 
stabile, decisamente ben realizza¬ 
to. Il problema e l'efficienza con i 
processori AMD K6 e soprattutto K6-2 le 
cui prestazioni risultano parzialmente pe¬ 
nalizzate rispetto a quelle possibili con 
schede concorrenti. Nelle figure riportia¬ 
mo due test effettuati con le Norton Utili¬ 
ties (versione contenuta nel pacchetto 
Norton System Works) e replicabili da 
chiunque ne sia dotato. In figura 1 trovia¬ 
mo l'indice sintetico delle prestazioni del 
System Information, nel secondo grafico i 
risultati ottenuti con la Suite Multimediale. 
Il sistema adoperato è lo stesso nei due 
casi ad eccezione dell'utilizzo di due sche¬ 
de madri diverse, la Asus P5A e la AOpen 
AX59pro. 

I risultati parlano da sé e non hanno bi¬ 
sogno di commenti. Dunque i consigli so¬ 
no sempre gli stessi, al momento di ac¬ 
quistare una scheda madre Socket 7 per 
utilizzarla con un AMD K6 controllate l'atti¬ 
vazione della Wnte Allocation dal rivendi¬ 
tore prima dell’acquisto a scanso di suc¬ 
cessive sorprese Quanto alla Asus P5A 
speriamo che il problema sia risolto il più 
presto possibile. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


95 





















































di Pierfrancesco Fravolini e Luca Angelelli 



Masterizzare 
che passione! 

Velocità a confronto 

Con la qualità raggiunta dall'ultima generazione di masterizzatori e di software dedicati alla produzio¬ 
ne amatoriale di CD-ROM, confrontare vari CD ottenuti eseguendo copie a diverse velocità ridurrebbe il 
paragone alla semplice misurazione del tempo impiegato per l'esecuzione di ogni singola copia. Le co¬ 
se cambiano se il contenuto dei CD è composto da brani musicali: copie di CD audio eseguite a velo¬ 
cità diverse "suonano" in modo diverso. Perché? 

Questo non solo ci è sembrato un argomento interessante ma anche l'elemento di paragone utile ad 
analizzare le differenze determinate dalle diverse velocità di utilizzazione. 


96 


MCmlcrocomputer n. 193 - marzo 1999 























Masterizzare che 


passione! 




Traxdata TraxRchiver 


Il primo sistema stand-alone di scansione e archiviazione di documenti 


Il TraxRchiver è un’unità stand alone per l'archiviazione di documenti cartacei presenta¬ 
ta dalla Traxdata. Il sistema è in grado di leggere e registrare tutti i documenti direttamen¬ 
te su un sicuro, economico e perfettamente compatibile CD-R. 

Si presenta come un compatto sistema da scrivania, realizzato con soluzioni tecnologi¬ 
che all'avanguardia, ed esegue una scansione veloce e automatica ad alta qualità di pagi¬ 
ne singole e/o fronte- 
retro di qualsiasi for¬ 
mato. dal B4 al bigliet¬ 
to da visita, contenenti 
testo, fotografie e gra¬ 
fica 

Una volta effettuata 
la scansione le immagi¬ 
ni vengono visualizzate 
sul display a colori LCD 
da 6 pollici con funzio¬ 
nalità "touch-panel'' e 
quindi archiviate in un 
CD registrabile 

Ciascun supporto e 
in grado di contenere 
fino a 20.000 pagine di 
informazioni che pos¬ 
sono essere consultate 
facilmente utilizzando 
un qualsiasi lettore CD¬ 
ROM. sia m locale che 
in rete 

Il TraxRchiver. per 
facilitare le funzioni di 
lettura digitale e archi¬ 
viazione. integra al suo 
interno una CPU, un 
masterizzatore e un 
Hard Disk. Inoltre, gra¬ 
zie al controllo automa¬ 
tico dell'immagine è 
possibile ridurre la di¬ 
mensione dei docu¬ 
menti m modo tale che 
solamente l'area real¬ 
mente impressa venga 
registrata, risparmian¬ 
do cosi spazio prezioso 
sul CD 


Per informazioni: 

Traxdata Italia S r I 
Via Ponchielli. 4 
20063 Cernusco Sul 
Naviglio (Mll 
Tel. 02/92112092 




Nato inizialmente come supporto 
digitale di altissima qualità per l'audio, 
il CD e stato poi proficuamente impie¬ 
gato in tutti quei campi in cui era ne¬ 
cessario memorizzare una grande 
quantità di dati. 

I seicentocinquanta megabyte di 
dati archivìabili, uniti alla discreta ve¬ 
locità raggiunta dai lettori più recenti, 
hanno fatto si che sia stato ormai 
considerato il supporto principe per la 
distribuzione del software e di pubbli¬ 
cazioni contenenti una grande quan¬ 
tità di dati (basti pensare alle enciclo¬ 
pedie multimediali su CD-ROM) 

Da qualche anno a questa parte so¬ 
no presenti sul mercato i masterizza¬ 
toti per CD-ROM. delle macchine cioè 
che permettono non solo di leggere, 
ma anche di scrivere i CD-ROM La 
possibilità di avere un masterizzatore 
in casa o in ufficio ci permette di 
creare le nostre raccolte personali di 
dati o programmi. 

L’archiviazione dei 
documenti 

L'utilizzazione del supporto CD¬ 
ROM per l'archiviazione è estrema- 
mente vantaggiosa. I dischi costano 
pochissimo, poche migliaia di lire, e 
questo rende inutile il ricorso a sup¬ 
porti riutilizzabili ben più costosi Da 
buon giornalista conservo ormai tutti 
gli articoli che scrivo in un CD-ROM, 
soprattutto da quando, per un fortuito 
blocco del computer in ufficio, ho per¬ 
so praticamente tutti gli articoli che 
avevo scritto dall'inizio della carriera. 
Su un CD entrano una quantità sconfi¬ 
nata di articoli, basti contare che me¬ 
diamente un mio testo si aggira attor¬ 
no ai 15K, e che in un CD-ROM è 
possibile registrare fino a 650 me¬ 
gabyte, in un singolo CD potrei me¬ 
morizzare più di 40.000 articoli (se 
mai li scriverò: dovrebbero essere più 
di 7 articoli al giorno per i prossimi 20 
anni! Mi sembra difficile ). Ma l'uni¬ 
versalità del supporto consente anche 
l'immagazzinamento di immagini, file 
sonori, ecc. E’ quindi possibile me¬ 
morizzare anche documenti cartacei, 
quelli che fino a poco tempo fa (e an¬ 
cora oggi) venivano archiviati sotto 
forma di microfilm. E' proprio di que¬ 
sti giorni la presentazione da parte 
della Traxdata, di un apparecchio 
stand alone per la lettura e Tarchivia- 
zione di documenti cartacei di qualsia¬ 
si tipo, anche a colori, su supporto 
CD-ROM. 

Nell'ufficio del futuro quindi gli 


scaffali non saranno occupati da in¬ 
gombranti raccoglitori contenenti 
quintali e quintali di carta, ma da snel¬ 
li contenitori di dischetti CD-ROM. e 
sarà quindi molto più facile ricercare 
e visionare un particolare documento, 
senza soccombere sotto montagne di 
carta 


Masterizzare, 

masterizzare 

Come abbiamo detto prima ogni ap¬ 
plicazione basata sul CD deriva diret¬ 
tamente dallo standard CD audio. Da 
questo standard sono poi nati altri 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


97 







Masterizzare che passione! 




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Con un programma di editing video possiamo creare e montare il nostro hlm per riversarlo poi si CD-Video 


standard, ognuno adatto alla memo¬ 
rizzazione di un determinato tipo di 
dati- Ecco quindi lo standard per i 
"dati" da computer (il CD-ROM pro¬ 
priamente detto), quello per i filmati 
(Video-CD). il CD interattivo (CD-I), il 
Photo-CD, per le fotografie, ai quali 
poi sono stati aggiunti formati partico¬ 
lari come i CD mixed mode, adatti a 
contenere sia dati che audio e i CD 
multisessione nei quali i dati possono 
essere registrati in più riprese. 

Il bello è che tutti questi standard, 
derivando da uno standard iniziale, 


quello per i CD audio, sono tutti piut¬ 
tosto simili. Questo non significa che 
un lettore casalingo di CD audio pos¬ 
sa leggere un CD-ROM contenente 
dati o un CD Video, ma che i lettori 
per computer possono leggere CD 
audio; e cosa più importante i maste- 
rizzatori possono registrare CD in pra¬ 
ticamente tutti i formati esistenti 
Questo apre la porta a numerosissi¬ 
mi impieghi della coppia computer- 
masterizzatore, ben più interessanti 
della solita archiviazione di dati e di 
programmi o creazione di CD audio. 


Memorizzare un film 

Uno dei formati nato successiva¬ 
mente al CD audio è quello per il vi¬ 
deo. Il video CD non è altro che un 
normalissimo CD-ROM che contiene 
al suo interno uno o piu filmati video 
ed un programma per farli visualizzare 
sulle macchine dedicate. I filmati de¬ 
vono essere compressi in MPEG 1 
secondo lo standard Video CD I mo¬ 
derni lettori DVD supportano piena¬ 
mente i Video CD e sono quindi in 
grado di leggere CD contenenti filma¬ 
ti secondo questo standard. Ecco 
quindi nascere la possibilità di crearci 
da soli i nostri Video CD Fermo re¬ 
stando che questo argomento non 
può essere certamente esaurito nel 
poco spazio a nostra disposizione, e 
che verrà ampiamente ripreso in futu¬ 
ro, vediamo di capire quali sono i pas¬ 
si fondamentali per la realizzazione di 
un Video CD casalingo Innanzi tutto 
serve del materiale da utilizzare come 
sorgente, e cioè una bella videocas¬ 
setta contenente, per esempio, i pri¬ 
mi passi del figlioletto, oppure le noz¬ 
ze del cognato, o la straordinaria esi¬ 
bizione delle Frecce Tricolori ripresa 
alla Festa dell'Anna. Bene, una volta 
scelto il filmato da mettere su CD bi¬ 
sognerà acquisirlo e qui giungono in 
nostro aiuto le varie schede di acqui¬ 
sizione video che già conosciamo, pri¬ 
me fra tutti il Rambow Runner della 
Matrox, (o la Marvel che è la versione 
integrata Mislique-Rambow Runner) o 
una delle tante schede Miro Video, 
ecc Una volta acquisito e trasferito 
sull'hard disk il nostro bel filmato (at¬ 
tenzione ad utilizzare hard disk gran¬ 
di, data l'esuberanza dei filmati AVI 
acquisiti) basterà convertirlo in MPEG 
1 secondo lo standard CD Video, con 
uno dei programmi appositi, il piu fa¬ 
moso dei quali è lo Xing MPEG Enco- 
der che consente di convertire filmati 
e musica secondo varie modalità e 
che supporta pienamente lo standard 
Video CD. 

A questo punto, una volta converti¬ 
to il file basterà darlo in pasto al no¬ 
stro programma di masterizzazione di¬ 
cendogli di creare un Video CD Du¬ 
rante la creazione del Video CD sarà 
lo stesso programma di masterizza¬ 
zione (nel nostro caso Easy CD Crea¬ 
tor della Adaptec) ad inserire anche il 
software necessario per la visualizza¬ 
zione del contenuto del disco creato 
Come abbiamo già detto, ritorneremo 
sull'argomento in maniera più partico¬ 
lareggiata Per adesso ci basti sapere 


Job Wizaid Setecl a Slieam Piotile 


fi A.rtoO-J.Lave. 3 

Si 12» 

Si 11» 

Si 6* 

Si 2 sac 
Si 28». 

• JmPEGI 
S .fcj VrteoCD 

^ NISC 

tì nix 

• ’M StoonWo* i 


To aorte aedi antan porte: 
WbinkiFltaiteiHoa 



Video MPEG 1 352.288 

25 Ftamet/sec. 15/3IPB 
1150kMt/sec 

Auto MPEG 1121 UIOO Ite Sto» 
224 kbc/iec 


Averti > 


AmJe 


L encoder MPEG della 
Xing. uno dei più com¬ 
pleti, consente di con¬ 
vertire dati audio e vi¬ 
deo in numerosi tot- 
mah 


98 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 


























































che disponendo di un lettore DVD e 
del CD cosi realizzato, potremo rive¬ 
dere le evoluzioni aeree della nostra 
pattuglia preferita, oppure le perfor¬ 
mance canterine di nostro figlio, di¬ 
rettamente sul PC, 

Giocare con la 
Musica 

L'utilizzazione principe del CD, oltre 
all'archiviazione di dati, resta comun¬ 
que con la musica. Mentre nel setto¬ 
re specifico sono usciti da tempo sul 
mercato apparecchi che consentono 
di registrare CD audio come con un 
normale registratore a cassette, c'è 
sempre chi tale operazione la esegue 
con il computer Tutti e due i sistemi 
hanno i loro prò e i loro contro. Certa¬ 
mente l'insieme computer-masteriz- 
zatore ha dalla sua la enorme versati¬ 
lità d'uso: come abbiamo già detto 
con il masterizzatore possiamo regi¬ 
strare su CD-ROM qualsiasi cosa, da¬ 
ti, audio e filmati, mentre un CD-re- 
corder (cosi si chiamano i registratori 



Cakewalk è un programma di sequencmg MIDI che consente di utilizzare anche tracce audio, come se si 
trattasse di un registratore multitraccia E' quindi possibile, anche con l'aiuto di programmi di "rendering" 
MIDI, registrare i dati MIDI ed audio nello stesso progetto e Masterizzarli su un CD audio lavorando diretta¬ 
mente in digitale 



Il CD-tecorder Traodala hi TraxaudioI è un apparecchio hi-fi che consente di registrare direttamente audio in 
Iormato digitale sia da un altro CD che, tramite gli ingressi analogici dagli altri apparecchi dell'impianto, 
quali radio, registratori a nastro o giradischi. 


su CD hi-fi) è dedicato solamente alla 
copia di brani musicali. Di sicuro que¬ 
st'ultimo può dalla sua vantare un’im¬ 
mediatezza d'uso che l'altro sistema 
non ha, la maggiore stabilità di funzio¬ 
namento (il CD-recorder non rischia i 
classici "blocchi" tipici dei PC) e la 
qualità audio è mediamente migliore. 

Ma a parte l'uso scontato come 
mero copiatore, il masterizzatore col¬ 
legato ad un computer può essere 


utilizzato in maniera molto più creati¬ 
va se decidiamo di essere noi stessi a 
"creare" la musica, oppure se deci¬ 
diamo di intervenire con programmi 
appositamente progettati per "modifi¬ 
care" il messaggio musicale. 

Cosi l'appassionato di registrazione 
potrà portare su CD, e quindi su un 
supporto molto più robusto ed affida¬ 
bile, le registrazioni da lui effettuate, 
magari ripulendole da rumori e scric¬ 


chiolìi e ravvivandole con l'uso accor¬ 
to di equalizzatori e processori di di¬ 
namica (software naturalmente). Ci 
sono in commercio una quantità di 
programmi adatti a questo scopo, pri¬ 
mi fra tutti SoundForge e WaveLab, 
due programmi utilizzati anche negli 
studi di registrazione. Con questi pro¬ 
grammi su può intervenire in maniera 
pesante (o leggera che si voglia) sul 
file audio, per modificarne le caratteri¬ 
stiche, aggiungere echi e riverberi, 
equalizzare e correggere, togliere il 
rumore e chi più ne ha più ne metta. 

Inoltre chi è musicista potrà utilizza¬ 
re programmi come Cakewalk o Cu- 
base che non sono altro che portento¬ 
si sequencer midi, cioè programmi 
che collegati ad apparecchiature mu¬ 
sicali MIDI le fanno suonare. Questi 
programmi, uniti alle ultime schede 
audio a 128 voci ed insieme alla pos¬ 
sibilità di gestire contemporaneamen¬ 
te dati MIDI e file audio (è quindi pos¬ 
sibile registrare una traccia MIDI con 
la tastiera e tracce audio suonando di¬ 
rettamente ad esempio la chitarra, e 
mixare il tutto) consentono di creare 
in casa la propria musica, con una 
qualità altissima, spesso di poco infe¬ 
riore a quella che si ottiene negli stu¬ 
di di registrazione. 

P. F. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


99 














































Masterizzare che passione! 



La Catena di riferimento 



Al momento della ideazione e programmazione di questo speciale uno degli aspetti 
più delicati è stata la scelta degli apparecchi su cui eseguire le varie prove. L'obiettivo 
era quello di indagare sui problemi della masterizzazione, a partire dai lettori di CD per 
passare ai controller SCSI, agli scrittori, ai supporti Un progetto ambizioso destinato 
ad occupare parecchio spazio sulla rivista ed a protrarsi nel tempo. Per controllare o 
meglio ideare una procedura di misura avevamo necessità di apparecchi in prova di 
qualità molto buona per evitare che problemi o tolleranze eccessive di un anello della 
catena nascondesse / problemi del processo di copia e scrittura di CD R. 

Per questa ragione abbiamo scelto come catena di riferimento un trio di apparecchi 
che rappresentano quanto di meglio, per ciò che viene riferito dagli addetti ai lavori e 
per quanto suggeritoci dalla nostra esperienza, il mercato consumer è in grado di of¬ 
frire. Il lettore scelto è il Plextor UttraPlex 40max. lo scrittore il Plextor PleXwriter 
8/20 ed il controller SCSI il sicuro Adaptec 2940UW 


Plextor Family: 
UltraPlex 40max, 
Plexwriter 8/20 

Plextor è un costruttore che nel 
tempo si è conquistato una solida fa¬ 
ma dovuta alla elevata qualità dei suoi 
prodotti, qualità intesa sia come livel¬ 
lo di prestazioni che come affidabilità 
nel tempo. Caratteristiche che ovvia¬ 
mente si ripercuotono sul prezzo fina¬ 
le del prodotto, normalmente un poco 
superiore a quello dei concorrenti, ma 
e una differenza che molti utenti finali 
sopportano volentieri 

Il lettore UltraPlex 40max è un di¬ 
spositivo di lettura del tipo CAV (Con¬ 
stant Angle Velocity) ovvero la rota¬ 
zione del disco ha la caratteristica di 
avere una velocità angolare costante 
il che comporta che il laser segue la 
traccia spirale sul disco con una velo¬ 
cità lineare che aumenta andando 
dall'interno all'esterno del CD-ROM. 
Questo significa che l'effettiva velo¬ 
cità di lettura varia a seconda della 
zona considerata, da un massimo di 
40x ad un minimo di 17x secondo le 
specifiche della casa madre II che si¬ 
gnifica che l'UltraPlex è in grado di 
estrarre i dati contenuti sul disco con 
un rateo che va da 6000KB/S a 
2550KB/S, .il che non è certo poco. Il 
tempo di accesso alle tracce è di 85 
ms. Il lettore è poi dotato di una ca¬ 
che di 512 KB per velocizzare le ope¬ 
razioni di lettura e trasferimento dei 
dati al sistema nonché diminuire il ca¬ 
rico della CPU L'interfaccia utilizzata 
è Ultra SCSI capace di un transfer ra¬ 
te di 20 MB/s di picco, dato da tenere 
in considerazione quando si collega il 
lettore al controller e si configura 
quest'ultimo. Una delle caratteristi¬ 
che peculiari dei lettori Plextor è l'at¬ 
tenzione che la casa pone alla lettura 
dei dischi audio l'UltraPlex 40max è 
in grado di eseguire l'estrazione dei 
file audio con una velocità massima 
che va da 17x a 24x Ora come ben 
sanno gli utenti più esperti nel caso 
dei file audio non è certo la velocità di 
estrazione la caratteristica più impor¬ 
tante. Nel settore dell'alta fedeltà è 
oramai fatto accertato e quantificato 
l'importanza del jetter di lettura nel ri- 


100 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 







Masterizzare che passione! 


Plextor Plexwriter 8/20 
e Ultraplex 40max 

Costruttore: 

Plextor S.A./N V min/www Dioxior w 

Distributore-, 

Altee srl 

Vie degli Aldobrandeschi, 4? 

Roma 

tei,; 06/665001 
Fox 06/66418380 
www.rirtoc.il 

Prezzi: liva esclusa) 

Plextor Plexwritor 8/20 Ut I 080.000 
Plextor Ultraplex 40nmx Ut 249 000 


sultato sonoro finale. Il jetter è un 
problema dovuto ad un errore di tem- 
porizzazione nella lettura dei dati inci¬ 
si sul disco. Di fatto i dati numerici, la 
famosa sequenza di 1011010101, è 
sempre la stessa ma la fluttuazione 
temporale dell'istante di commutazio¬ 
ne (e quindi di lettura) fra un livello e 
l'altro (10) induce un errore che si tra¬ 
duce in una perdita della informazione 
originale ovvero in un aumento del ru¬ 
more e in una perdita di risoluzione 
del convertitore D/A. Il jetter può in¬ 
sorgere per una mancanza di sincroni¬ 
smo in tutti i passaggi che subiscono 
i dati digitali (audio) che vanno dalla 
lettura del supporto fino alla conver¬ 
sione. Un attento studio di tutti i cir¬ 
cuiti e la sincroniz-zazione sotto un 
unico clock permette una riduzione 
del jetter e dunque dei suoi effetti. 
Da tempo la Plextor afferma di porre 
grande attenzione al jetter nelle ope¬ 
razione di estrazione audio (Digital 
Audio Extraction, DAE) progettando 
con attenzione tutti i circuiti interes¬ 
sati, ovvero tutto il lettore. 

Un altro problema che può accade¬ 
re durante la lettura di file in formato 
audio è la possibilità che una perdita 
dei primi campioni o meglio che il 
punto di inizio della lettura non coinci¬ 
da perfettamente con l'inizio della 
traccia. Questo errore di sincronismo 
del lettore può essere costante oppu¬ 
re variare da un'estrazione all'altra. Il 
risultato può essere una presenza di 
click o rumori similari all'inizio della 



I supporti TDK Reflex CD-R74 sono Tra Quelli che Plextor consiglia per l'uso con lo scrittore Plexwriter 8/20 
alla velocità 8x lcaratteristica ancora non riportata esplicitamente sulle confezioni) Questa ragione assieme 
alla reputazione che i prodotti TDK hanno conquistato presso gli addetti ai lavori ci hanno spinto ad utilizza¬ 
re il supporlo Reflex come riferimento. 


traccia audio estratta, il che certo non 
è cosa gradevole. Nessuno dei lettori 
Plextor provati presenta questo pro¬ 
blema, men che meno il nostro Ultra¬ 
plex 40max, a testimonianza dell'at¬ 
tenzione che i progettisti della Plextor 
dedicano a queste problematiche. 

Per tornare alle caratteristiche più 
spiccatamente informatiche questo 
lettore è in grado di leggere le infor¬ 
mazioni contenute nei CD TEXT, e so¬ 


prattutto è un dispositivo MultiRead 
ovvero in grado di leggere i supporti 
CD RW (CD riscrivibili). Per raggiunge¬ 
re l'elevate velocità di rotazione da 
17x a 40x (ovvero 8590 giri al minuto), 
è stato impiegato un sistema dinami¬ 
co di stabilizzazione della rotazione del 
disco e un motore elettrico privo dei- 
contatti striscianti. Il filmware è conte¬ 
nuto su di una memoria flash e può 
essere aggiornato all'occorrenza via 



Il retro di scrittore e lettore Plextor è praticamente simile. L'indirizzo ID e la terminazione sono selezionabi¬ 
li tramite i \umper posti a sinistra sul pannello di fondo. Le altre opzioni vanno lasciate come impostate m 
fabbrica. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


101 

















' Masterizzare che passione! 


software direttamente dall'utente. 

Nella confezione troviamo il manua¬ 
le di installazione, il software Plextor 
Manager, una utility che permette il 
miglior sfruttamento del lettore 
(estrazione audio con velocità deter¬ 
minabile, copia di CD...), le viti per il 
fissaggio e l'utensile per l'estrazione 
manuale del disco in caso (mai da noi 
verificato) di inceppamento irreversi¬ 
bile. L'installazione è semplice e se¬ 
gue i canoni di tutti i dispositivi SCSI 
ovvero il controllo e la selezione di un 
ID libero, la terminazione dell'ultimo 
dispositivo della catena. 

L'UltraPlex 40max è compatibile 
con i sistemi operativi: DOS, Win¬ 
dows 95/98/NT, UNIX, OS/2, Solaris, 
Macintosh, Nowell NetWare ed è ga¬ 
rantito per due anni. 

Lo scrittore scelto a riferimento è il 
Plextor PleXwriter 8/20. Caratteristica 
essenziale dell'apparecchio è la velo¬ 
cità di scrittura massima pari a 8x ov¬ 
vero 1200 KB/s. Siamo di fronte ad 
uno dei primi dispositivi in grado di 
raggiungere questa velocità, davvero 
elevata che comporta la soluzione di 
una serie di problematiche tecniche 
non indifferenti: riuscire ad incidere i 
pit sul supporto con la precisione e la 
definizione necessaria mentre il disco 
ruota ad una velocità (effettiva) che fi¬ 
no ad un paio di anni fa era appannag¬ 
gio dei migliori lettori è effettivamen¬ 
te un' impresa. Il che fra l'altro impo¬ 
ne l'uso di supporti all'altezza, ben bi¬ 
lanciati dinamicamente per evitare vi¬ 
brazioni eccessive e soprattutto utiliz¬ 
zanti un polimero adatto in modo che 
il pit risulti definito anche per esposi¬ 
zioni al fascio laser molto brevi. Per 
questo la Plextor ha definito una lista 
di supporti compatibili con la velocità 
di scrittura massima, in modo che 
l’utente finale possa orientarsi sul 
mercato e acquistare solo i prodotti 
"garantiti". 

Il PleXwriter risulta molto veloce 
anche in lettura permettendo velocità 
che vanno da 9x fino ad un massimo 
di 20x in modalità P CAV, Partial Con¬ 
stant Angle Velocity, ovvero lettura a 
velocità angolare costante parziale. 
Questa modalità impone l’uso della 
modalità di lettura CLV (Constant Li¬ 
near Velocity, velocità lineare costan¬ 
te), nella parte più interna del disco 
per poi passare alla modalità CAV 
man mano che il pick up laser si allon¬ 
tana dal centro del CD-ROM. Il tempo 
di accesso è di 170 ms è l'interfaccia 
utilizzata è SCSI-2 o Fast SCSI (10 
MB/s massimi). 

Le velocità di scrittura permesse 


Adaptec AHA 2940UW 

Quando si parla di controller SCSI il pensiero va immediatamente ad Adaptec ed ai suoi 
prodotti. Inutile nascondere come la casa americana sia leader del mercato e che i suoi con¬ 
troller SCSI di fatto rappresentano uno standard ed un riferimento con cui tutti i concorrenti 
devono misurarsi. Fra le tante possibilità abbiamo scelto un prodotto diffusissimo e di si cu¬ 
ra affidabilità: il 2940UW. Dunque questa scheda PCI è una parte della nostra catena di rife¬ 
rimento insieme al letto¬ 
re e scrittore Plextor. 

Tutti i componenti che 
andremo a provare do¬ 
vranno confrontarsi con 
il 2940UW. È bene sot¬ 
tolineare come la nostra 
scelta è stata di fatto ob¬ 
bligata vista la diffusione 
di questo controller e le 
sue prestazioni. L'AHA 
2940UW supporta tutti i 
protocolli SCSI fino all'Ul¬ 
tra Wide SCSI capace di 
ben 40 MB/s massimi 
con la possibilità di colle¬ 
gare fino a 14 diversi di¬ 
spositivi È una banda 
passante certamente so¬ 
vrabbondante per le ope¬ 
razioni di lettura e scrittu¬ 
ra di CD R, ma per questo dovrebbe mettere al sicuro da spiacevoli sorprese. Inoltre in se¬ 
guito sarà possibile utilizzare dischi rigidi SCSI (UW) senza problema alcuno. Nelle prove 
eseguite l'AHA 2940UW si è comportato esattamente come ci aspettavamo owero in mo¬ 
do affidabile e trasparente: nessun problema o limite riconducibile al controller SCSI. 



Adaptec Easy C D Creator De Lux e 3.5 



Easy CD Creator è uno dei pacchetti per scrittura di CD R più diffusi in assoluto. La ca¬ 
ratteristica sostanziale e vincente è la facilità con cui l'utente inesperto è in grado di realiz¬ 
zare qualsiasi tipo di CD, sia esso un disco ISO multisessione, un CD Audio, un CD Vi¬ 
deo... Questa semplicità operativa certo non risulta sgradita anche all'utente più smaliziato 
che può facilmente personalizzare le varie operazioni per raggiungere il risultato voluto. In 
realtà non ci si può riferire ad Easy CD Creator DeLuxe come ad un semplice software di 
masterizzazione: in realtà si tratta di un insieme di programmi, oltre al CD Creator lui si ve¬ 
ro e proprio programma di scrittura di CD R, in grado di risolvere tutti i problemi e le opera¬ 
zioni inerenti il progetto 
e la realizzazione di CD 
R in tutti i formati. La de¬ 
scrizione particolare sa¬ 
rebbe molto lunga, ci li¬ 
miteremo a segnalare 
CD Spin Doctor, pro¬ 
gramma per la estrazio¬ 
ne e registrazione di file 
audio in grado di elimina¬ 
re, se necessario difetti 
della registrazione origi¬ 
nale come rumore di 
fondo 0 rumori impulsivi, 
oppure Video CD Crea¬ 
tor, un applicativo che 
permette la realizzazione 
di CD Video a partire da 
filmati presenti sull'HD. 

Attualmente la versione più aggiornata di Easy CD Creator De Luxe è la 3.5b. Per tutti i 
possessori della versione 3.5a consigliamo l’aggiornamento in modo di avere il supporto 
pieno degli ultimi scrittori presentati sul mercato e la soluzione di una serie di piccoli pro¬ 
blemi presenti sulla release iniziale. I file di aggiornamento sono liberamente scaricabili dal 
sito Adaptec: www, adaptec.com. L.A 


Adaptec ine. 

691 South Milpitas Boulevard - Milpitas, CA 95035 
Prezzi: (iva esclusal 

HA2940UW L it 625.000 Easy CD Creator Lit. 199.000 


102 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 
















Masterizzare che 





Yamaha CRW4416EZ e CRW4416S 


A Yamaha appartiene il primato del masterizzatore per CD 
RW più veloce: si tratta del modello CRW4416 in grado di ope¬ 
rare sia con I CD R e CD RW ad una velocità di scrittura pari a 
4x. È un limite piuttosto elevato soprattutto se si pensa che 
l'operazione di riscrittura di un CD RW prevede la necessità di 
riscaldare il supporto e raffreddarlo con un ciclo preciso per ot¬ 
tenerne la cancellazione e la successiva scrittura. Inoltre il pick 
up laser di uno scrittore per CD RW è più pesante di quello ne¬ 
cessario per un CD R a causa della maggiore potenza necessa¬ 
ria. Sono differenze in assoluto ridotte, ma che per le minime 
inerzie necessarie per le operazioni di scrittura a 4x risultano 
consistenti. 

Dunque onere alla Yamaha per questo primato che, come tut¬ 
to quello che accade nel mondo informatico, e destinato presu¬ 
mibilmente, a durare ben poco Oltre a questa caratteristica pe¬ 
culiare il CRW4416 è un apparecchio assai versatile permetten¬ 
do come detto la scrittura dei supporti CD R a 4 x e la lettura di 
tutti 1 CD-ROM ad una velocità massima di 16x, certo non eleva¬ 
tissima rispetto a quanto offerto ultimamente di lettori, ma co¬ 
munque rimarchevole per un riscrivibile (anche per la lettura va¬ 
le il discorso riguardante l'inerzia del pick up laser), 

Il CRW4416 à disponibile in vane versioni con due tipi di in¬ 
terfacce, SCSI e EIDE. In questo modo l'utente è in grado di 
scegliere la periferica che più si confà alle propri esigenze ed al 
suo budget: la scelta della versione SCSI interna 0 esterna im¬ 
pone l'acquisto di un controller SCSI dunque un aumento dei 
costi In questo speciale abbiamo considerato le due unità per 
uso interno al mobile del PC con interfaccia SCSI-2 ed EIDE de¬ 
nominate rispettivamente CRW4416S e CRW4416EZ 

Questo scrittore Yamaha è in grado di realizzare tutti i più co¬ 
muni formati CD (CD-ROM mode 1 e 2, CD XA, CD I. CD Au¬ 
dio. ..) operando nelle modalità disc ad once, track at once, mul- 
nsessione, scrittura a pacchetti e ovviamente multisessione. 
L'apparecchio à dotato di una memoria buffer di 2 MB ed ha un 
tempo di accesso di 160 ms. Il filmware è aggiornabile via 
software dall'utente finale. 

La dotazione di accessori é completa prevedendo oltre che il 
manuale anche i cavi di connessione (EIDE 0 SCSI a seconda 
del modello) un supporto CD R ed un supporto CD RW, il 
software di masterizzazione Easy CD Creator, Direct CD (scrittu¬ 
ra a pacchetti), oltre che Adobe Photo Deluxe e Adobe Page 
Mil) 3.0. 

Nessun problema è stato riscontrato nell'uso alle massime 
velocità con un tasso di successo nelle masterizzazioni prossi¬ 
mo al 100% Inspiegabilmente però il con CDRW4416, almeno 
con gli esemplari in nostro possesso, non siamo riusciti ad ese¬ 
guire scritture a 1x Problema invero sul quale torneremo so¬ 
prattutto dopo aver controllat o se l'ultima versione de l filmware 
disponibile sul sito Yamaha iiwww vamanavst c<7m> risolva o 
meno il problema Inoltre nella estrazione del file audio lo Ya¬ 
maha presenta un errore di sincronizzazione costante all'inizio 
della traccia audio. 

LA. 


Gli scrittori Yamaha sono stati forniti da: 
Infoware 

Via M. Boldetti. 29 - 00162 Roma 
Tel 06/86.32 15.76 (r.a.l 
Fax 06/86 32.15 96 
l’.’.vv. "'Vy.yiVP il 

Prezzo: (iva esclusa) 

Yamaha CRW4416EZ Ut. 665.000 
Yamaha CRW4416S Lit. 685.000 


La differenza fra 1 due 
apparecchi è dovuta al 
tipo di interfaccia utiliz¬ 
zata nel modello EIDE 
ovviamente non e ne¬ 
cessario scegliere l'indi¬ 
rizzo ID e impostare o 
meno la terminazione 
della catena SCSI, ma 
solamente impostare 
l'unità come Master o 
Slave tramite la serie di 
jumper presenti sul pan¬ 
nello di fondo . 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


103 





















Masterizzare che passione! 


sono 1x, 2x, 4x. 8x. Delude un poco 
la mancanza della modalità 6x che 
forse avrebbe permesso l'utilizzo di 
un maggior numero di supporti e co¬ 
munque aumentato un poco la versa¬ 
tilità della macchina. Il PleXwriter 
8/20 è dotato di un buffer da ben 4 
MB, il più grande finora incontrato su 
di uno scrittore, capacità certamente 
motivata dalla massima velocità di 
scrittura. Lo scrittore è in grado di in¬ 
cidere CD R praticamente in tutti i 
formati esistenti in modalità track at 
once, disc at once, multisessione, 
scrittura a pacchetti (UDF). Ora è be¬ 
ne ribadire per i meno esperti che sia¬ 
mo di fronte ad un apparecchio in gra¬ 
do di incidere solamente CD R e non 
CD riscrivibili (CD RWI che pure è in 
grado di leggere (ad una velocità di 8x 
in modalità CLV). Anche questo scrit¬ 
tore, al pari del lettore UltraPlex 
40max è dotato di un dispositivo di 
stabilizzazione del disco in grado di 
contenerne le vibrazioni durante il 
moto. 

Il PleXwriter 8/20 è corredato del 
software di masterizzazione Wi- 
nOnCD 3.6 e di PacketCD 3.00 per la 
scrittura UDF entrambi della CeQua- 
drat, oltre che del manuale di installa¬ 
zione e uso, del Plextor Manager e di 
due supporti vergini. Alla prima instal¬ 
lazione è necessario rimuovere un 
pannellino posto sul carrello di carica¬ 
mento che blocca la meccanica per il 
trasporto 

L'installazione è semplicissima con 
l'unica banale indicazione di imporre 
al mastenzzatore un ID superiore a 
quello del lettore in modo che Win¬ 
dows 95/98 all'avvio veda il lettore 
prima dello scrittore e gli dedichi una 
lettera "più bassa" ad esempio D, ma 
è una questione di comodità. 

Il PleXwriter 8/20 è garantito per un 
anno ed ha un MBTF ( tempo medio 
tra i guasti) di 60.000 ore. L'unico ap¬ 
punto che possiamo muovere a que¬ 
sto ottimo scrittore è il fatto che non 
siamo riusciti a scrivere nessun disco 
alla velocità massima pur utilizzando i 
supporti consigliati dalla casa madre 
Problema che impone un' attenta va¬ 
lutazione e la possibilità di.esammare 
il nuovo firmware messo a’disposizio- 
ne dalla casa sul suo sito web. Ne ri¬ 
parleremo nella prossima puntata. 

Massima anche in questo caso la 
compatibilità con i sistemi operativi 
più diffusi: Windows 95/98/NT, Sola¬ 
ris, Nowell NetWare, UNIX, OS/2, Ma¬ 
cOS. 

L. A. 


Waitec WT1644EXT 


Il mastenzzatore 
Yamaha CRW4416' 
e commercializzato 
in Italia con diversi 
marchi, fra cui Wai- 
tec Trattandosi so¬ 
stanzialmente dello 
stesso apparecchio 
non esistono diffe¬ 
renze tecniche fra 
l'una 0 l'altra pro¬ 
posta, diverso è il 
discorso riguardan¬ 
te gli accessori ac¬ 
clusi nella confe¬ 
zione come 
software di scrittu¬ 
ra, cavi, supporti 

vergini che effettivamente possono fare la differenza quanto a rapidità di installazione ed 
impiego. Inoltre è possibile che alcune proposte risultino economicamente più convenienti 
di altre dunque sta all'utente finale valutarle per trovare la migliore II WT1644EXT è un ma- 
sterizzatore esterno ovvero dotato di un proprio contenitore alimentatore che va connesso 
al computer II vantaggio sostanziale è dunque la portabilità ovvero la possibilità rapida di 
connessione a PC diversi, per questo tutti 1 comandi e 1 connettori necessari all'installazione 
sono nportati sul retro dell'apparecchio. L A. 

Artec srl 

Via Begli AidoOrandeschi. 47 - Roma - tei. 06/665001 - Fa» 06/66418380 - hvI 

Prezzo: .'a esclusa! La 850 000 



CentroHL 


Per l'installazione 
dell’hardware e del 
software necessario a tut¬ 
te le prove ed i test abbia¬ 
mo utilizzato il sistema 
CentroHL K6-2 400 prova¬ 
to sullo scorso numero di 
MCmicrocomputer Si trat¬ 
ta di una macchina che ha 
dimostrato una stabilità e 
una compatibilità molto 
buona e queste peculiarità 
ne hanno determinato la 
scelta Brevemente ne 
riassumiamo le caratteri¬ 
stiche sostanziali: scheda 
madre AOpen AX59pro 
con 1 MB di cache, pro¬ 
cessore AMD K6-2 400 
MHz. 64 MB di RAM. HD 
Maxtor Diamond Plus 5 

GB EIDE. CD-ROM Pioneer 36x. scheda video STB 4400, cabinet mid tower Nel 
è stato installato il controller Adaptec AHA 2940UW e le periferiche di lettura e 
utilizzate per le prove, nonché i software di scrittura Easy CD Creator, Nero ver 
WinOnCD 3.6. L.A. 



sistema 

scrittura 

4.00.07, 


CentroHL 

Via di Novoi 9/17 - 50127 Firenze Web lwww.caimphl.il 
Tel 055/3370 160 linee R A l - Fax 055/3370700 


104 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


























Masterizzare che passione! 


Come misurare 
le "copie digitali"? 


Naturalmente non ha senso parlare di 
misure su CD contenenti programmi o 
documenti, siano essi fogli elettronici, da¬ 
tabase o altro. In questo caso infatti l’uni¬ 
ca analisi che si può fare è quella sulla 
correttezza dei dati registrati ed un even¬ 
tuale controllo incrociato con i file origina¬ 
li. Nel caso dei dischi contenenti materia¬ 
le audio, parlare di misure è legittimo e 
anzi indispensabile. Il disco utilizzato co¬ 
me disco di riferimento per la copia è lo 
Standard Test Disc CD-I della CBS. Que¬ 
sto disco contiene numerosi segnali (in 
particolare quelli definiti dallo standard 
EIA. Electronic Industries Association) 
che vengono utilizzati nei laboratori di tut¬ 
to il mondo per la misura di apparecchia¬ 
ture digitali, in particolar modo CD Player. 
Le copie sono state fatte a diverse velo¬ 
cità sia di lettura che di scrittura secondo 
la tabella 1 : mantenendo la velocità di 
scrittura pari ad 1 x si è via via incrementa¬ 
ta quella in lettura, ogni volta raddoppian¬ 
dola, da Ix a 16x. Si sono fatte altre due 
copie con le velocità di scrittura più alte 
(2x e 4x) ogni volta con una velocità di let¬ 
tura pan al doppio di quella in scrittura. 
Non si è riusciti, anche se il masterizzato- 
re di riferimento lo avrebbe in teoria per¬ 
messo, a copiare con velocità di scrittura 
pari a 8x. 

I dischi così copiati sono stati innanzi¬ 
tutto confrontati tra di loro e con il disco 
originale, e poi "misurati" utilizzando tre 
lettori CD player diversi, collegati ad un 
analizzatore computerizzato Audio Preci- 
sion System One, sia dall'uscita digitale 
che da quella analogica 


Il confronto bit a bit 

Il segnale musicale è memorizzato in 
un Compact Disc seguendo una codifica 
piuttosto complessa, come riportano nel 
riquadro "La codifica del segnale audio 
nei sistemi CD” I programmi di masteriz¬ 
zazione hanno la possibilità di estrarre le 
tracce audio incise in un CD e convertirle 
m formati più adatti all’utilizzo con il com¬ 
puter, Questa possibilità ci è utile per ca¬ 
pire se la fase di lettura un CD audio e 
successiva riscrittura su CD-ROM regi¬ 
strabile è affetta da errori o meno. In pra¬ 
tica abbiamo "estratto” i dati audio di un 
determinato brano sia dal disco CBS che 
dalle sue copie, realizzate, come già detto 
a velocità di lettura/scrittura differenti. Ab¬ 


biamo confrontato i file cosi ottenuti otte¬ 
nendo risultati interessanti I parametri 
per l'estrazione dei dati audio sono stati 
naturalmente gli stessi per tutti i dischi. Si 
è dapprima estratto il primo brano del di¬ 
sco CBS, contenente una sinusoide regi¬ 
strata a 0 dB digitali, ad 1 kHz, e poi il pri¬ 
mo brano di tutti gli altri dischi ottenuti 
per copia dal primo. Tutti i file ottenuti per 
estrazione dalle copie sono risultati identi¬ 
ci tra loro, indipendentemente dalle velo¬ 
cità di lettura e scrittura. Tutti questi file 
erano poi apparentemente diversi dal file 
ottenuto per estrazione dal disco originale 
CBS Da una analisi byte a byte del file 
corrispondente all'estrazione 1 x 1 x con 
quello estratto dal disco CBS si è visto 
che i due file sono invece identici, a parte 
una parte iniziale contenente campioni 
pari a zero, che nel caso del disco CBS è 
lunga 7255 sample, e negli altri file è inve¬ 
ce lunga 7901 sample. Quindi i file sono 
identici, a parte la presenza di una par¬ 
te iniziale di campioni, posti a zero, 
più lunga nelle copie che nel file origi¬ 
nale Tralasciando per ora questi byte ini¬ 
ziali posti a zero, e che quindi nulla modifi¬ 
cano nel file originale, possiamo dire varie 
cose: 

1 - Che il fatto che i file copiati sono tut¬ 
ti uguali fra loro implica che il processo di 
lettura e successiva scrittura dei dati au¬ 
dio porta sempre agli stessi risultati, e 
questo indipendentemente dalla velocità; 

2 - Che il fatto che i vari file copiati sia¬ 
no tutti uguali al file originale implica che il 
processo di copia sia stato fatto in manie¬ 
ra corretta. 

Quindi, per dirla in parole povere, du¬ 
rante il processo di lettura/scrittura i 
file non vengono modificati in maniera 
qualitativa, in pratica il processo di copia 
è completamente trasparente. 

Le misure 
elettriche 

Le misure da noi 
scelte sono state due: 
la risposta in frequen¬ 
za e la distorsione ar¬ 
monica ai bassi livelli. 

La risposta in frequen¬ 
za viene rilevata misu¬ 
rando l’uscita (in que¬ 
sto caso analogica) del 


CD player mentre riproduce la traccia 11 
del disco CBS, contenente una sweeppa- 
ta logaritmica da 5 Hz a 22 kHz. In pratica 
all'uscita del CD player troviamo un se¬ 
gnale sinusoidale la cui frequenza varia 
nel tempo, dalle frequenze più basse. Se 
il livello di questo segnale rimane costan¬ 
te la risposta è piatta. Questa misura è la 
meno significativa, per quello che voglia¬ 
mo andare a scoprire; c'è da aspettarsi 
che la risposta in frequenza non venga 
modificata nei passaggi di copia, anche 
se quest'ultima fosse fatta in maniera 
non corretta. Gli eventuali errori presenti 
nel file infatti porterebbero solamente o 
ad una correzione effettuata con il meto¬ 
do della correzione degli errori, oppure, 
nei casi più gravi, ad un'interpolazione da 
parte dei circuiti di estrazione e conversio¬ 
ne del CD player, con successiva nascita 
di distorsione. 

La misura di distorsione armonica si ot¬ 
tiene facendo riprodurre al CD player una 
sinusoide ad 1 kHz di livello molto basso: 
-70 dB rispetto allo 0 dB'digitale. L'accu¬ 
ratezza della conversione si manifesta 
con un grafico il più possibile pulito, con 
assenza di prodotti di distorsione e tappe¬ 
to di rumore basso. Questa misura è 
quella, tra le misure tradizionali, che più si 
adatta a mostrare differenze, se ci sono, 
tra un disco copiato ed il suo originale. 
Tutte le alterazioni che potrebbero aversi 
(perdita di campioni, o solo di bit, perdita 
del sincronismo tra i dati, interpolazioni ed 
intervento dei circuiti di correzione degli 
errori) si manifesterebbero infatti sotto 
forma di distorsione. La misura da noi ef¬ 
fettuata tende a rivelare proprio la distor¬ 
sione ai livelli più bassi del segnale.Nella 
pagina a lato sono riportati tutti i grafici da 
noi rilevati. Ogni colonna si riferisce ad un 
CD player diverso: abbiamo utilizzato un 
sistema bitstream di prima generazione e 
due sistemi multibit di recentissima co- 


Tabella 1 


Combinazioni velocità di lettura/scrittura delle copie 
Velocità di Lettura 


Velocità di scrittura 


1x 


1x 

X 


2x 


4x 


2x 


4x 


8x 


16x 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


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1 £ .- Masterizzare che passione! 


La codifica del segnale audio nei sistemi CD 


Come tutti sapranno il segnale digitale contenente campioni audio 
(per intenderci quello che si presenta all'ingresso del convertitore D/A 
digitale/analogico di un CD player» è costituito da una successione di 
campioni a 16 bit, acquisiti con frequenza di campionamento di 44.100 
Hz. con i due canali stereofonici sincronizzati tra loro e interallacciati 
(per primo viene il canale sinistro). Tale segnale, per essere registrato 
su un CD deve essere codificato La codifica consente di nlevare e cor¬ 
reggere gli errori che si verificano durante la nproduzione e vana in fun¬ 
zione del supporto utilizzato e del modo in cui il segnale viene riprodot¬ 
to e registrato. Si avranno codifiche diverse quindi per i sistemi CD, 
DAT o DBS (Digital Broadcasting Satellite). 

La codifica adonata per la registrazione su CD è molto complessa; in 
pratica si hanno tre blocchi funzionali distinti 

La codifica vera e propria consistente in un'aggiunta al segnale ongi- 
nario di un certo numero di bit che consentono la sincronizzazione tra i 
vari campioni, la rilevazione e correzione degli errori, e contengono del¬ 
le informazioni accessorie. 

L'interleaving consistente in un rimescolamento dei dati in maniera 
da separare nel tempo i campioni adiacenti. In questo modo se durante 
la lettura si "perdono" alcuni bit consecutivi, questo non comporta la 
perdita di grandi porzioni del segnale, ma solamente di campioni isolati 
in mezzo ad altn che invece sono corretti II filtro presente all'uscita del 
convertitore D/A è capace di correggere automaticamente i dati man¬ 
canti con una interpolazione. 

La modulazione consente di eliminare dal segnale eventuali compo¬ 
nenti continue. Questo fa si che il clock del segnale sia ricavabile dal 
segnale stesso. 


La prima fase è quella di codifica ed interleaving. svolta da un circuito 
denominato CIRC (Cross Interleave Reed-Solomon Code). Ogni parola 
di 16 bit, contenente il generico sample audio, viene dapprima divisa in 
due "simboli" da 8 bit. Questi simboli vengono poi elaborati dal codifi¬ 
catore CIRC a gruppi di 24 In pratica i 24 simboli vengono prima rime¬ 
scolati (nel circuito denominato C2 Scramble) quindi inviati al primo dei 
due codificatori Reed-Solomon, che da questi ne calcola altri 4, per la n- 
levazione e correzione degli errori. I 28 simboli cosi ottenuti vengono 
sottoposti ad un interleaving ed entrano in un secondo codificatore che 
ricava altn 4 simboli. A questo punto i simboli dispari vengono ritardati 
di un simbolo ed inoltre gli 8 simboli di verifica e correzione vengono 
negati Al termine di questa lunga e laboriosa codifica abbiamo quindi 
32 simboli. Viene ora aggiunto un ulteriore simbolo detto di subcode, 
che contiene informazioni accessorie, ed i 33 simboli vengono inviati al 
modulatore EFM (Eight to Fourteen Modulation, modulazione da otto a 
quattordici) In base ad una determinata tabella ciascun simbolo ad 8 bit 
viene modificato in un simbolo a 14 bit. La corrispondenza tra ogni sim¬ 
bolo ad 8 bit ed il corrispondente simbolo a 14 bit viene scelta in modo 
che gli " 1 ” risultino separati tra di loro da un numero di zeri compreso 
tra due e dieci Affinché sia mantenuta questa regola anche tra un sim¬ 
bolo e l'altro tra due simboli vengono inseriti tre bit, detti di "mergmg" 
Al tutto viene inoltre aggiunto un gruppo di 24 bit per la sincronizzazio¬ 
ne A questo punto abbiamo ottenuto un "frame" composto da 33 
simboli da 14 bit, un "syncro" da 24 bit e 34 "merge" da 3 bit, per un 
totale di 588 bit. che corrispondono a 192 bit di segnale audio, come ri¬ 
portato nel disegno C. I frame vengono quindi scritti, in maniera seriale 
si intende, sul CD, in blocchi di 2352 byte, e cioè in blocchi di 32 frame. 


SENZA INTERLEAVING 

Segnale 

audio 

' originale 

CON INTERLEAVING 


sequenza 
di dati 
sul disco 



dati dopo 
lalettura 
(con errori) 



dati dopo 
de-interleaving 





Figura A - L'interleaving disperde i dati di campioni adiacenti ed Figura B - Schema a blocchi di un codificatore CIRC 
evita cosi la perdita di larghe fette di segnale nel caso di errore di 

lettura Figura C ■ Struttura del Freme nel sistema CD 



Frame 588 bit 

M REGISTRATI 

friunu 

V B* 

ITM 


DATI AUDIO 

rivelazione erro» 1 

, E CORREZIONE f 

DATI AUDIO 

RIVELAZIONE ERRORI 

n E CORREZIONE $ 

II 

> 

| g (204W) 

§RI»I>M>| h |>MiUiI h |iI»I>U>I»I>U>U> 

(MIX. 

■J j|'*l jIiJ ,M j 

i20*M> 

|MM) 


struzione, appartenenti quindi alla ultimis¬ 
sima generazione, uno molto economico 
e l'altro più costoso. Il primo grafico si ri¬ 
ferisce alla risposta in frequenza, rilevata 
misurando il segnale dall'uscita analogi¬ 
ca. Come si vede i grafici sono identici 
tra le velocità, a conferma di quello che 
avevamo detto prima, e cioè che la misu¬ 


ra non è significativa. Questo significa 

che la copia di CD audio non compor¬ 
ta alterazioni nella risposta in fre¬ 
quenza del segnale I grafici successivi 
si riferiscono alla misura di distorsione ai 
bassi livelli effettuata uscendo dall'uscita 
analogica del sistema, questo perché so¬ 
no i circuiti di conversione i più sensibili 


ad eventuali alterazioni del segnale. Co¬ 
me si vede però i grafici (partendo dal se¬ 
condo in alto e procedendo verso il bas¬ 
so. si hanno situazioni sempre virtual¬ 
mente "peggiori" riguardo a velocità di 
copia e sistema scelto) sono praticamen¬ 
te identici tra di loro, a parità di apparec¬ 
chio utilizzato per la prova. Questo signi- 


106 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 















































RI -W1 


Risposta in frequenza 
R16-W1 


R8-W4 



•ì 

[UBI - 
♦1 


CANALE SINISTRO_ CANAI f DE 


1oT 


. 




w 


CANALE SINISTRO Canai p OPSiRO 




_ 


goo 


» 1 W 4 


Lettore bitstream 
Distorsione armonica R 1 - W 1 


Lettore multibit 1 
Distorsione armonica R 1 - W 1 


Lettore multibit 2 
Distorsione armonica R 1 - W 1 















































































l 
















10 |k. 


20 




Distorsione armonica R 8 - W 4 


Distorsione armonica R 8 - W 4 


Distorsione armonica R 8 - W 4 


•60 

IdBJ 

-100 

40 








































































J 







1 


















10 [k 

-tei 20 
























































. 












V 





1 

1 

ili 





























































L 









>ll, 


















1 

!li 

a» 


fica che la copia di un CD audio non 
comporta modifiche nella distorsione 
armonica del segnale 


Conclusioni 

Abbiamo capito che la copia di CD au¬ 
dio permette di creare CD perfettamente 
identici agli originali, che la copia non in¬ 
troduce alterazioni nella risposta in fre¬ 
quenza e non introduce distorsioni, né 
udibili né tantomeno misurabili. Possia¬ 


mo dormire sonni tranquilli? Certamente 
no: come si spiega infatti che le "identi¬ 
che" copie digitali di CD suonano in ma¬ 
niera diversa (attenzione, non meglio o 
peggio, ma in maniera diversa) dall'origi¬ 
nale? La risposta non è nel processo di 
copia, che viene svolto, come abbiamo 
visto, in maniera corretta; il problema 
non è nei dati registrati sul CD-ROM, che 
sono i dati giusti, ma nella maniera in cui 
sono registrati. In pratica le eventuali dif¬ 
ferenze che si avvertono durante l'ascol¬ 
to sono più da ricercarsi in problemi lega¬ 


ti al corretto riconoscimento dei dati da 
parte del pick-up laser del CD player piut¬ 
tosto che nella struttura e nella bontà dei 
dati registrati. Chiaramente l’argomento 
non si esaurisce qui. Nei prossimi numeri 
proseguiremo a sviscerare questo inte¬ 
ressante argomento andando ad analiz¬ 
zare la cosa che appare più importante 
per la risoluzione del problema della co¬ 
pia digitale: il supporto, con prove e mi¬ 
sure dei dischi CD-ROM registrabili e ri¬ 
registrabili. P. F. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


107 















































































































































































































































































































































































































di Franco Paiamaro 



Olidata Alicon 3 


Il Pentium III è ormai disponibile, e 
macchine dotate del nuovo processore 
stanno per essere immesse sul merca¬ 
to; la strategia di vendita sarà di propor¬ 
re il Pentium III come macchina evoluta 
a fianco del "vecchio" Pentium II, per 
poi sostituirlo completamente in breve 
tempo. Il nuovo processore presenta 
moltissime novità interessanti, come le 
"nuove istruzioni" KNI, utilizzabili però 
esclusivamente da sistemi operativi e 
software applicativi appositamente com¬ 
pilati: per il momento, i programmi in 
grado di sfruttare appieno le nuove istru¬ 
zioni sono pressoché inesistenti, mentre 
tra i S O. troviamo Windows 98 e NT4 
(con Service pack 4 e la patch Intel). Tra i 
primi OEM Italiani ad essere riusciti a far 
pervenire una loro macchina con la nuo¬ 


va CPU in redazione c'è Olidata con il 
suo Alicon; questa macchina è un esem¬ 
plare di preproduzione, con il package 
della CPU in versione Beta (non definiti¬ 
va) e la stampigliatura “Intel Confiden- 
tial"; per questo motivo, i benchmark e 
le prestazioni rilevate potrebbero non 
essere allineate alle aspettative. 

Il modello Wintosh di Olidata, estratto 
dal generoso imballo, si presenta abba¬ 
stanza accattivante le morbide e arro¬ 
tondate forme del frontale potrebbero ri¬ 
cordare l'aspetto di alcune macchine 
Mac. 

L’accesso frontale al floppy disk po¬ 
trebbe risultare leggermente penalizzato 
per chi ha dita relativamente più grandi 
della media, ma nell’uso comune non si 
sono riscontrati problemi e, in fondo, il 


vano "biomorfo” ricavato sul frontale dà 
all’insieme una connotazione stilistica 
affatto male Dietro ad uno sportellino 
troviamo altri due vani da 5,25 pollici di¬ 
sponibili per futuri aggiornamenti (ma- 
sterizzatori o DVD, per esempio). 

Tutti i comandi e le spie si trovano 
raggruppate su di una fascia laterale, a 
destra del cabinet; la disposizione risul¬ 
ta razionale e logica. 

Un vero peccato che la progettazione 
del frontale sia stata concepita per l’im- 
plementazione di un solo tipo di lettore 
CD-ROM: il vano anteriore presenta del¬ 
le "fresature” per agevolare l’utilizzo di 
tasti che. purtroppo, non si trovano in 
corrispondenza di queste; il risultato, ol¬ 
tre che esteticamente sgradevole, risul¬ 
ta anche funzionalmente penalizzato 


108 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 















Olidata Alicon 3 


(soprattutto per quanto riguarda il co¬ 
mando del volume per le cuffie). 

È importante, però, ricordarsi che si 
tratta di una macchina di preproduzio¬ 
ne, e che probabilmente questo picco¬ 
lo inconveniente non lo troveremo nel¬ 
le macchine che saranno immesse sul 
mercato. A sottolineare il fatto che si 
tratti di una macchina sperimentale tro¬ 
viamo. sul frontale, il logo "Intel Inside- 
Pentium II", 

La qualità delle plastiche è decisa¬ 
mente "OEM", ma di spessore e robu¬ 
stezza molto superiore alla media: si 
tratta di ABS stampato ad alta pressio¬ 
ne (HIPS ABS). 

La robustezza del telaio è discreta: 
niente flessioni, e il sistema di apertura 
laterale è abbastanza pratico, Per acce¬ 
dere all'interno della macchina si deve 
asportare il frontale in ABS afferrandolo 
da sotto e tirando: successivamente, 
sarà necessario togliere solo due viti 
per rimuovere il pannello laterale. 

Assieme al com¬ 
puter troviamo una 
buona dotazione 
software, quasi tut¬ 
ta personalizzata 
per il produttore: ol¬ 
tre al sistema ope¬ 
rativo (Microsoft 
Windows 98), è 
presente una copia 
di Lotus SmartSuite 
(Millennium Edi- 
tion), Norton Antivi- 
rus, WordPoint di 
Accent in italiano e 
un corso di Win¬ 
dows 98 su CD. An¬ 
che la manualistica 
è buona: peccato 
che il manuale della 
scheda madre sia in 
Inglese, consideran¬ 
do che si tratta di 
una edizione appo¬ 
sitamente studiata 
dal produttore della 
M/B per Olidata, sa¬ 
rebbe stato bello 
averlo in Italiano... 

Da lodare la presen¬ 
za di un cavo stam¬ 
pante e di una co¬ 
pertina in plastica 
antipolvere per il 
computer, oltre al 
consueto corredo 
consistente in mou¬ 
se, tastiera, cavo di 
alimentazione e di 
collegamento per il 
modem. 


Olidata Alicon 3 

Olltlata 

Via Fossalta, 3055 

Zona Imi Pieveseslina 

47020 Cesena IFOI 
tei 0547/354111 
http://www.olidata.it 


Prezzi: (iva esclusa) 

Alicon 3 - 450Mhi 

Ut ? 946 000 

monitor 17" 

Ut 594 000 


E dentro? 


Aperta la macchina, l'accessibilità in¬ 
terna è buona, anche se per poter ag¬ 
giornare la memoria e il processore' bi¬ 
sogna rimuovere anche l'alimentatore. 
La struttura del telaio permette la rimo¬ 


zione di entrambi i pannelli laterali per 
consentire l'accesso alle viti che fissa¬ 
no i dispositivi di memorizzazione di 
massa. Da apprezzare il fatto che le la¬ 
miere componenti il telaio hanno tutti i 
bordi ripiegati e arrotondati, in modo da 
non presentare "lame" pericolose per 
le mani. 

Scopriamo che sarebbe disponibile 
un altro vano da 3,5 subito sotto il 
floppy, ma il disegno del frontale ne 
preclude l'accesso dall'esterno; questo 
porta a ben due vani internamente di¬ 
sponibili per hard disk aggiuntivi. 

Interessante l'uso di un alimentato- 
re, da 200 watt, provvisto di presa pilo¬ 
tata per il monitor, soluzione che le 
specifiche ATX non prevedono e che è 
molto raro trovare in PC di produzione 
corrente. 

All'interno della macchina troviamo 
una scheda madre, che ha tutta l'aria di 
essere una Asustek P2B, personalizza¬ 
ta per Olidata e ribattezzata Oli-BX; due 



La classica foto del frontale . dove possiamo notare l'antieste¬ 
tico vano per il CD-ROM, che in realtà e stato pensato per un 
lettore diverso 


Il retro, nulla da dire, fin qui si tratta di una classica macchina 
ATX, notare comunque la presenza di una presa pilotata sul re¬ 
tro dell'alimentatore 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


109 






























































Olidala Alicon 3 


Prestazioni in 3Dmark 99 Pro 



3DCPUmarks 3Dmarks 


□ Pentium II 450 
■ Pentium III 450 



3Dmark 99 il test confronta le prestazioni complessive della macchina tra una 
CPU Pentium II e la CPU Pentium III alla stessa frequenza di clock si nota una 
differenza pressoché trascurabile CPU Ceometry speed. il test misura le pre¬ 
stazioni del processore in virgola mobile hn pratica, simula il calcolo di due 
scene di un gioco In movimento, ma senza inviare i dati alla scheda grafica), e 
la differenza tra un PII e il Pili e praticamente dei 1.5 per cento 


Norton SystemWorks il test misura le prestazioni del processore, della me¬ 
moria e della scheda madre, il confronto e latto tra un PII e il Pili, mantenendo 
costanti gli altri fattori 

Ir. questo caso le differenze sono dell'ordine dell'un per cento orca 


dei quattro slot PCI disponibili sono oc¬ 
cupati da un modem da 56K, una sche¬ 
da audio Sound Blaster PCI 128 con 
chip audio 5507, mentre lo slot AGP è 
occupato dall'equilibrata Matrox G200 
Millennium, con 8 Mbyte; sono anche 


presenti ben quattro slot ISA, ormai 
praticamente inutili, a meno che non si 
possieda, da un PC precedente, qual¬ 
che scheda che si voglia provare a rici¬ 
clare (l'importanza dello slot ISA in am¬ 
bito industriale è di ben altro livello, ma 
qui parliamo di PC 
domestici..,). 

Sulla scheda ma¬ 
dre troviamo anche 
una DIMM tipo 
SDRAM da 64 
Mbyte, di produzio¬ 
ne Samsung e cer¬ 
tificata PC 100, e 
ovviamente il pro¬ 
cessore. dall'inedi¬ 
to aspetto a metà 
tra un Celeron e un 
Pentium II; si trat¬ 
ta. ovviamente, di 
una versione non 
definitiva: quando 
leggerete queste 
righe, le macchine 


integranti il Pentium III dovrebbero es¬ 
sere già sul mercato, e l'aspetto fisico 
della cartuccia della nuova CPU sarà 
perfettamente identico a quello del 
Pentium II; le differenze saranno per lo 
più di livello grafico. 

Il disco rigido è un buon Samsung 
VG38404A EIDE da 8,4 Gbyte, con pre¬ 
stazioni complessivamente buone, e 
molto silenzioso; per quanto riguarda il 
CD-ROM. è stato installato un bel 
40xmax, veloce e affidabile è riuscito 
a leggere tutti i dischi, anche i più rovi¬ 
nati. Si tratta, in effetti, di una macchi¬ 
na relativamente convenzionale, a par¬ 
te la CPU: difatti, questa prima versio¬ 
ne del Katmai (nome in codice del Pen¬ 
tium III) e totalmente compatibile, a li¬ 
vello logico ed elettrico, al Pentium II, 
richiedendo, per l'installazione, sola¬ 
mente una scheda madre 440BX re¬ 
cente ed un aggiornamento del BIOS 
Il cablaggio interno è decente, con i fa¬ 
sci di cavi ordinatamente raccolti da 
delle fascette autoserranti Come di 
consuetudine Olidata. tutti i materiali 
impiegati e l'ingegnerizzazione sono di 
ottima qualità notevole lo studio di 
compatibilità hardware tra i singoli 
componenti. 


Come va 

La macchina é stata provata con la 
consueta suite di programmi applicati¬ 
vi: Microsoft Office. Adobe Photo¬ 
shop, CorelDraw, Jbuilder di Borland, 
giochi come Quake II e qualche appli¬ 
cativo di modellazione e rendering, 
particolarmente "pesanti" per quanto 
riguarda le richieste di potenza di cal¬ 
colo in virgola mobile Oltre a ciò, sono 
stati usati alcuni benchmark commer- 



110 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





































Olidata Alicon 3 



ciali, come il Norton e il 
3Dmark 99 Pro di Futuremark, 

Accesa la macchina, il BIOS 
riporta l'implementazione di un 
Pentium II; solo il Norton rico¬ 
nosce il processore, identifi¬ 
candolo come "Katmai" a 450 
MHz. 

Il sistema operativo è prein¬ 
stallato sul disco rigido, come 
anche alcuni dei software in 
bundle con la macchina. 

Che dire? Rispetto alla stes¬ 
sa macchina equipaggiata con 
un processore Pentium II a 450 
MHz le differenze sono dell’or¬ 
dine dell'un per cento, nel mi¬ 
gliore dei casi, ed in alcuni test 
si è arrivati al 1.5 per cento e 
questo, ovviamente, in quanto 
nessuno dei software o dei 
Benchmark utilizza le nuove 
istruzioni Tutti i benchmark so¬ 
no stati eseguiti almeno 10 vol¬ 
te, ed è stata fatta la media dei 
risultati; questo, a causa della 
minima differenza di prestazio¬ 
ni. A cosa è dovuto il minimo 
incremento di prestazioni ri¬ 
scontrato: l’architettura interna 
del core è comunque diversa, 
utilizzando, per esempio, otto 
registri a 128 bit anziché a 64, 
e sicuramente l’efficienza della 
cache è migliore, per cui, an¬ 
che non usando le istruzioni 
specifiche (le Streaming SIMD 
Extensions per la cache), è 
possibile un piccolo aumento 
di performance. Soggettiva¬ 
mente, sembrerebbe che il 
nuovo processore sia più stabi¬ 
le, in pratica non sono stati os¬ 
servati blocchi anomali della 
macchina o del sistema opera¬ 
tivo con nessuno dei software 
applicativi provati, ed, in effetti, 
alcune routine apparirebbero più fluide 
senza quel fastidioso effetto "a scatti" 
tipico dell’esecuzione, per esempio, di 
programmi come CorelDraw (nel ridi¬ 
segno dello schermo, oppure nell’ese¬ 
cuzione dei vari effetti lente). 

I filmati sono fluidi, le prestazioni in 
3D sono più che decenti e quelle in 2D 
sono ormai "definitive": merito anche 
dell'ottima G200 Matrox, oltre che del¬ 
la generosa dotazione di memoria; si 
potrebbe affermare che il Wintosh di 
Olidata sia una macchina particolar¬ 
mente ben equilibrata nelle prestazio¬ 
ni. Insomma, si tratta di una macchina 
veloce, stabile e ben costruita. Forse, 
inconsapevolmente, trattandosi di un 
Pentium III, ci aspettavamo qualcosa 


L'interno della macchina il cablaggio è sufficientemente ordinato e l'accessibilità é ottima per Quel che riguarda le 
schede di espansione, ma dovendo espandere la RAM di sistema e necessario rimuovere l'alimentatore, per poter 
smontare le periferiche di memorizzazione bisogna nmuovere anche il pannello destro 


in più, ma tant'è: Intel garantisce le 
prestazioni dichiarate esclusivamente 
utilizzando le KNI, e per poterle usare 
dovremo aspettare ancora un po’... 


Concludendo 


Si può affermare che una macchina 
dotata di un Pentium III 450 sia un in¬ 
vestimento tutto sommato prematuro, 
viste le prestazioni pressoché sovrap¬ 
ponibili a quelle di un Pentium II di 
identica frequenza operativa. In realtà 
è solo l’attuale mancanza di software 
compilato per le KNI a determinare ta¬ 
le sovrapposizione. E’ quindi da consi¬ 
derare che la massiccia campagna di 


supporto alle nuove istruzioni promos¬ 
sa da Intel (molto più capillare di quella 
promossa a suo tempo per le MMX) 
presso i principali sviluppatori e pro¬ 
duttori di software porterà alla disponi¬ 
bilità, a breve, di versioni apposita¬ 
mente ricompilate della maggior parte 
dei pacchetti commerciali che siamo 
generalmente abituati ad usare ren¬ 
dendo. in tempi brevi, il Pentium III 
una scelta quasi obbligata. Il prezzo ci 
sembra onesto, e la differenza rispetto 
alla media è ovviamente da imputare 
alla presenza del ben più costoso pro¬ 
cessore di nuova generazione. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


111 












































di Franco Paiamaro 



FRAEL 

Leonhard Pentium III 


Il secondo Pentium III arrivato in reda¬ 
zione è nientemeno che il processore 
IA32 con la più alta velocità di clock in 
produzione: 500 MHz di core speed, con 
una frequenza operativa della cache di 
250 MHz 

La macchina che lo utilizza, il Frael 
Leonhard Pentium III oggetto di questa 
prova, appartiene alla fascia alta del 
mercato consumer, oltre che per la 
CPU, per la presenza di ben 128 Mbyte 
di memoria centrale e per il controller e 
relativo disco rigido SCSI. Inoltre, le di¬ 
mensioni non proprio contenute del ca¬ 


binet lo rendono indicato per l'uso in un 
ambiente lavorativo. 

L'aspetto molto squadrato della mac¬ 
china è abbastanza convenzionale; si 
tratta di un midtower. con un sistema di 
apertura simile ad altri modelli, e cioè 
con i pannelli laterali individualmente ri¬ 
movibili; il frontale è spartano, ma fun¬ 
zionale e pratico. La qualità di realizzazio¬ 
ne del telaio è ottima e il PC si rivela ab¬ 
bastanza pesante: le lamiere sono suffi¬ 
cientemente spesse, e quindi niente 
flessioni. Anche la qualità dello stam¬ 
paggio dei particolari in plastica è ottima, 


anche se, in effetti, il frontale è tra quelli 
stilisticamente più semplici in commer¬ 
cio. La disposizione dei due unici co¬ 
mandi presenti è abbastanza pratica, for¬ 
se il tasto di accensione si trova troppo 
vicino al tasto di espulsione del floppy; il 
pulsantino di Reset si trova incastonato 
nella sottile fascia di plastica scura semi- 
trasparente posta circa a metà altezza, 
assieme ai due LED indicanti l'accensio¬ 
ne e l'attività disco. 

NeH'imballo troviamo i soliti mouse e 
tastiera, un cavo di alimentazione, la se¬ 
rie di cavi di collegamento SCSI e SCSI 


112 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

















Frael Leonhard Pentium III 



Frael Pentium III 


FRAEL 

Via del Roseto, 50 

50010 Vallma-Bagno a Ripoli IFI) 

Tel 055/696476 
http://www.trael.il 

Prezzi: (iva esclusa) 

Leonhard Pentium Ili Lit 4.000.000 
Monitor Hitachi 640ET Llt. 611.000 


non si sgancia; sem¬ 
plice, pratico e so¬ 
prattutto non si deve 
penare per richiude¬ 
re il tutto una volta fi- 


Wide per periferiche aggiuntive, la ma¬ 
nualistica (come al solito, parte in Italia¬ 
no e parte in Inglese), il sistema operati¬ 
vo ed i CD-ROM con i driver ed un gio¬ 
co (Incoming), 

Ma come, niente modem? E niente 
software? Che so, qualche utility... 

Il target dichiarato di questa macchina 
è l’utenza evoluta; e secondo me lo spi¬ 
rito con cui si deve acquistare un PC co¬ 
me questo è di considerarlo una solida 
base per una perso¬ 
nalizzazione avanza¬ 
ta, ed in quest'ottica 
ben si comprende la 
scelta del produttore 
di non inserire acces¬ 
sori come modem, 
schede di rete o 
software in bundle; 
una volta comprato il 
computer, saranno 
scelti gli accessori ed 
i software applicativi 
adatti alle proprie esi¬ 
genze. 

Per accedere all’in- 
terno della macchina 
è necessario rimuo¬ 
vere un paio di viti 
poste sul lato con¬ 
nessioni del telaio, e 
spingere il pannello 
sinistro verso il retro 
del PC fino a che 


Il Pentium III in versione non ancora delimtiva. 


nito. 

L'interno dello 
chàssis si presenta 
abbastanza ordinato, 
anche se i cavi sono 
veramente tanti, ed 
è lodevole lo sforzo 
del produttore per 
tentare di raccoglierli 
in modo da non es- 


II Frael Leonhard 500 . Il frontale è appena ingentilito dai due ta¬ 
gli posti nella parte inferiore e dalla striscia di plastica scura in¬ 
tegrante i LEO ed il pulsante di Reset 


Sul retro della macchina troviamo i consueti connettori per mou¬ 
se. tastiera, alimentazione, eccetera, da notare i connettori per le 
entrate ed uscite video sull'acceleratore grafico. È anche possibi¬ 
le utilizzare le forature pretagliate per accomodare i connettori 
"half-pitch " del controller U2SCSI Wide integrato su M/B 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


113 










































Frael Leonhard Pentium III 


Prestazioni in 3Dmark 99 Pro 



3DCPUmarks 3Dmarks 


□ Pentium III 500 
■ Pentium III 450 


3Dmark 99: il test confronta le prestazioni complessive della macchina tra la 
CPU Pentium III 450 e la CPU Pentium III 500 a favore del processore funzio¬ 
nante a 500 MHz vi è una differenza di circa il 15 per cento; CPU Geometry 
speed, il test misura le prestazioni del processore m virgola moPiie. e la diffe¬ 
renza tra il 450 e il 500. a parità di macchina, e di circa il IO per cento 


Norton System Benchmark 



Pentium III Pentium III 
500 450 


Norton SystemWorks il test misura le prestazioni del processore, della me- 
mona e della scheda madre, qui confrontiamo due CPU Pentium III, una a 450 
e una a 500. mantenendo costanti gli altri fattori. In questo caso, le differenze 
sono dell'ordine del IO per cento Circa 


sere d'intralcio; l'alimentatore è da 235 
watt, ben dimensionato per i compo¬ 
nenti scelti e per le possibilità di espan¬ 
sione offerte dal telaio e dalla scheda 
madre. L'accessibilità è ottima, è possi¬ 
bile raggiungere ogni parte del personal 
computer con relativa facilità; solo ag¬ 
giornare o sostituire i dispositivi di me¬ 
morizzazione di massa è un po' più 
complesso in quanto è necessario apri¬ 
re anche l’altro pannello. Sono presenti 
tre vani da 5,25, di cui uno occupato 
dall'ottimo lettore CD-ROM Asus 40x 
Eide, e di quattro vani da 3,5: due occu¬ 


pati rispettivamente dal drive per floppy 
disk e dal disco rigido Quantum Viking II 
WLS da 9,1 Gbyte e 7200 gin al minuto; 
questo disco utilizza l’interfaccia Ultra2 
SCSI Wide, con tecnologia LVD (Low 
Voltage Differential), che permette tran¬ 
sfer rate massimi di ben 80 Mbyte al 
secondo. 

La macchina è basata sull' ottima 
scheda madre P6SBU di SuperMicro, 
con integrato un controller U2SCSI 
Adaptec, implementante lo stesso chip 
del controller 2940U2W, il AIC7890. si 
tratta di una scheda madre professiona¬ 


le, con quattro slot PCI, di cui uno dota¬ 
to di RAIDport per l'implementazione di 
un controller aggiuntivo RAID (Redun- 
dant Array of Inexpensive Disk) 0/1/5 
con cache AROI130CA2/SA/2 Adaptec, 
tre slot Isa (uno condiviso con uno slot 
PCI) e uno slot AGP 2x. Gli slot per la 
memoria sono quattro, e permettono di 
installare fino ad un Gbyte di SDRAM 
(ammettendo di potersi permettere le 
costosissime DIMM da 256 Mbytel). Lo 
slot AGP è occupato da un acceleratore 
2D/3D Asus V3400TNT/TV, con 16 
Mbyte di RAM video, e il chip grafico Ri¬ 
va TNT di Nvidia; questo acceleratore è 
anche provvisto di entrate e uscite S-Vi- 
deo e RCA/Videocomposito. Della sezio¬ 
ne Audio si occupa una bella Live! Value 
di SoundBlaster, su un altro slot PCI 
Anche in questa macchina il processore 
utilizzato è m versione sperimentale, 
con la tipica forma "semi-celeron" della 
nuova cartuccia SECC2, molto più eco¬ 
nomica da produrre (e dalle prestazioni, 
per quanto riguarda la dissipazione ter¬ 
mica. certamente migliori), e le scritte 
"Intel Confidential"; interessante notare 
che comunque il guscio in plastica ripor¬ 
ta la scritta "Pentium II". Questo è so¬ 
prattutto dovuto al fatto che Intel non 
voleva che trapelassero informazioni sul 
nome e il logo che il "Katmai" avrebbe 
assunto una volta in produzione. 


Prestazioni 

All'accensione, la prima cosa che si 
nota è il forte rumore che proviene dal 
disco rigido: a lungo andare potrebbe ri¬ 
sultare fastidioso. D'altronde, le eccel¬ 
lenti caratteristiche di questo bel dispo¬ 
sitivo della Quantum fanno perdonare 
questo piccolo neo... Anche su que¬ 
sta macchina, che come da tradizione 

MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





























Frael Leonhard Pentium III 



SuperMicro implementa un 
BIOS American Megatrends 
(AMIbios, mentre la Asus mon¬ 
tata su Olidata utilizza Award), il 
processore non viene ricono¬ 
sciuto correttamente e riporta 
installato un Pentium II alla fre¬ 
quenza operativa di 500 MHz. 

Sulla macchina è preinstallato 
Windows 98; e la prima cosa 
che si nota è la rapidità alla qua¬ 
le si arriva al desktop. Merito 
del summenzionato disco, oltre 
che dell'eccellente interfaccia 
SCSI. 

Il Frael Leonhard si è "fatto 
onore"; con la suite di program¬ 
mi di riferimento e i benchmark 
ha fatto registrare punteggi al¬ 
tissimi, superati solamente da 
macchine professionali con 
CPU di classe Xeon. In effetti, I 
500 MHz di frequenza interna si 
sentono tutti, e sarebbe inte¬ 
ressante vedere quali potrebbe¬ 
ro essere le prestazioni di que¬ 
sta CPU con dei programmi 
compilati per utilizzare le istru¬ 
zioni KNI (per maggiori informa¬ 
zioni su queste istruzioni si può 
consultare l'anteprima Pentium 
III sul numero scorso). Nel cal¬ 
colo puro è velocissima; i pro¬ 
grammi che fanno uso intensi¬ 
vo dell'unità in virgola mobile, 
come i software di rendering 
che usano il Raytracing o Ra- 
diosity, ne trarranno il massimo 
beneficio, e per quanto riguarda 
il trattamento di immagini è su¬ 
perlativa (un possibile uso po¬ 
trebbe essere l'applicazione di 
effetti o filtri a filmati in post- 
produzione; si tratta di una ope¬ 
razione particolarmente onero¬ 
sa per la FPU). Questa macchi¬ 
na potrei persino raccomandar¬ 
la per applicazioni di number 
crunching, . ormai la potenza 
nel calcolo puro in virgola mobi¬ 
le della piattaforma IA32 ha 
raggiunto quella di molti processori RI¬ 
SC (utilizzando le nuove estensioni 
SIMD si potrebbero raggiungere picchi 
di 4 GigaFLOPS, cioè ben quattro mi¬ 
liardi di operazioni in virgola mobile al 
secondo), ad un prezzo molto più 
"umano"; certo, non potrà competere 
con sistemi Mips RI0000, ma che vole¬ 
te. è un processore "consumer" 
Nell'uso ludico, si fa apprezzare per la 
grande velocità e fluidità dei giochi, 
complice anche l'eccellente qualità 
dell'acceleratore grafico; anche la qua¬ 
lità di visualizzazione è molto buona. Da 


L'interno 

lizzazìone 


della macchina i cavi sono molti, ma l'accessibilità resta discreta, e gli interventi di manutenzione o persona- 
sono relativamente agevolati 


apprezzare l'uscita S-Video dell'accele¬ 
ratore grafico; avendo un televisorone 
di quelli da 42 pollici, giocare a Quake 
diventa... spaventoso! Peccato che le 
prestazioni siano in pratica dovute solo 
all’aumento della frequenza di clock. 


Conclusioni 


Vale quanto detto nella prova del 
Wintosh di Olidata, con la differenza 
che, in questo caso, la velocità operati¬ 
va del Core del processore è di 500 


MHz, e quindi è la più potente CPU 
IA32 su slot 1. Questo fatto, per chi de¬ 
sidera avere "il massimo” da un PC, 
potrebbe avere il suo peso. 

Per quanto riguarda il prezzo, certo 
non è stratosferico, resta comunque 
molto superiore alla media a causa del¬ 
la presenza di materiale di alta qualità 
(ricordiamo l'integrazione di un control¬ 
ler e di un disco U2SCSI, oltre alla ab¬ 
bondante RAM), ponendo la macchina 
in una fascia di mercato più professio¬ 
nale che domestica 

MS 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


115 











di Luca Angelelli 



Facal 

Proxima Dual Processor 


Nella continua corsa alle massime 
prestazioni del personal computer as¬ 
sistiamo ad un continuo aumento del¬ 
le frequenze di lavoro dei processori. 
L'Intel oramai è sul mercato con il 
Pentium III in funzionante a 500 MHz, 
ovvero mezzo gigahertz. Frequenza 
certo elevata in assoluto da vedere si¬ 
curamente come un record momenta¬ 
neo, in assoluto già superato da pro¬ 
cessori utilizzati in computer monopro¬ 
cessori non di classe x86. Presto que¬ 
sto traguardo è destinato ad esser su¬ 
perato sia dai processori di Intel, sia 
dalle CPU della concorrenza. Dunque 


abbiamo già in casa personal compu¬ 
ter funzionanti a frequenze omologhe 
a quelle di apparecchiature per teleco¬ 
municazioni come ad esempio i telefo¬ 
ni cellulari. Inutile ricordare come gli 
uni e gli altri concorrano ad aumentare 
l'inquinamento elettromagnetico, un 
nemico subdolo di cui comprendere¬ 
mo pienamente la pericolosità con il 
tempo. 

L'aumento della frequenza di lavoro 
della CPU non è il solo modo per po¬ 
tenziare la capacità di calcolo di un 
computer: consideriamo un esempio 
molto semplice. Supponiamo di avere 


un camion pieno di sacchi di farina da 
scaricare. Anzi, lasciamo stare la farina 
e consideriamo il riso. In questo modo 
possiamo pure ipotizzare di essere in 
un paese del Medio Oriente, scarsa¬ 
mente meccanizzato, dove la manodo¬ 
pera umana è a buon mercato. Ora un 
solo operaio, peraltro dotato di buona 
volontà, grande senso di abnegazione 
e scarsa autocoscienza sindacale im¬ 
piegherà un certo tempo a completare 
il lavoro Probabilmente due operai 
dello stesso tipo ne impiegherebbero 
metà, e via dicendo. Superato un’cer¬ 
to numero di esseri impiegati nell'im- 


116 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 






























Facal Proxima Dual Processor 




Facal Proxima Dual Processor 


Distribuiate 
Facal Products s r l. 

Via Val Silicella, 84 00169 Roma 
Tel 06/2389887 
Fax 06/2389877 
Internet bnp;/www.iacai i 


Prezzo: (iva compiesa) 

Facal Proxima Dual PII 450 Processor 

Lit. 5 376 000 


presa, il tempo necessario non dimi¬ 
nuirebbe in modo proporzionale al loro 
numero, causa il mutuo inciampo che 
l'operaio avrebbe dalla presenza di 
molti colleghi, problema che può es¬ 
sere contenuto da un supervisore con 
il solo compito di coordinare la "forza 
bruta". Va da sé che esiste comunque 
un numero massimo di persone che 
possono essere impiegate proficua¬ 
mente nell'operazione di scarico, oltre 
il quale è sconveniente andare pena il 
rallentamento delle operazioni, 

Allo stesso modo le operazioni di 
calcolo possono essere divise su più 
processori funzionanti in parallelo. Se 
ognuno svolge una parte del compito 
parallelamente agli altri, il tempo com¬ 
plessivo impiegato è inferiore a quello 
necessario ad un solo processore- 
operaio che debba eseguire sequen¬ 
zialmente tutte le operazioni. Il guada¬ 
gno di tempo e quindi di capacità di 
calcolo cresce con il numero di pro¬ 
cessori impiegati. Questo ovviamente 
in via teorica. In pratica è necessario 
che il compito da dividere sia effetti¬ 
vamente frazionabile e frazionato per 
un'esecuzione parallela. Se ad esem¬ 
pio il problema da risolvere è si suddi¬ 
visibile in una serie di operazioni, ma 
ognuna necessita dei risultati della 
precedente per essere eseguita, un 
sistema parallelo avrebbe ben pochi 
vantaggi rispetto ad un sistema con 
un solo processore. In generale vi so¬ 
no problematiche che ben si prestano 
ad essere affrontate con sistemi di 
calcolo parallelo, altri meno. Classico 
esempio sono gli algoritmi impiegati 
per le simulazioni di fluidodinamica, 
con particolare attenzione per quelli 
impiegati nelle previsioni del tempo. 
Normalmente i PC non sono impiegati 
in simili imprese pur tuttavia possono 
trarre vantaggio dall'uso di più CPU. 
Ricordiamo fra l'altro che nei proces¬ 
sori vi sono già più unità di calcolo 
specializzate nella esecuzione di ope¬ 
razioni diverse, dunque già un Pen¬ 


II disco utilizzerò è un IBM Ultra 2 SCSI dalle ottime prestazione e da una capacità un pochino contenuta 
per una macchina di questo tipo 4.5 GB Ovviamente per esigenze diverse è possibile chiedere l'installa¬ 
zione di un disco rigido più capiente 


Sul retro è riportata una connessione alla catena 
SCSI in modo da permettere la connessione al bus 
di periferiche esterne 


tium, o ancor di più un AMD K6, sono 
sistemi "multiprocessore”. 

La Intel dai tempi del Pentium "li¬ 
scio" ha dato la possibilità agli OEM 
di realizzare sistemi dotati di più pro¬ 
cessori dotando della logica necessa¬ 
ria al controllo di più CPU alcuni chi- 
pset di grande diffusione, come ad 
esempio il 430 HX, ampiamente im¬ 
piegato in passato per realizzare sche¬ 
de madri monoprocessore. In seguito 
il Pentium Pro ed i chipset dedicati 
raccolsero il testimone con la possibi¬ 
lità di utilizzare con "semplicità" fino a 
quattro in contemporanea. Il Pentium 
Il in questo senso ha rappresentato 
una involuzione potendo impiegare in 
contemporanea due soli processori 
con i chipset "standard" di Intel, limi¬ 
tazione superata con l'avvento dello 
Xeon. 

I concorrenti di Intel non hanno mai 
approntato prodotti in grado di intac¬ 
care il monopolio Intel, considerando i 
sistemi multiprocessore un prodotto 
di nicchia, come di fatto è Infatti pre¬ 
supposto indispensabile per l’impiego 
di Personal Computer multiprocesso- 
re è l’impiego di un sistema operativo 
in grado di gestirli. Ovviamente que¬ 
sta è una possibilità preclusa a Win¬ 
dows 95 e 98, come lo era per il DOS 
e Windows 3.1. Ad oggi esistono si¬ 
stemi operativi "multiprocessore" dal 
costo accessibile: IBM OS2, BeOS e 
Windows NT. Di questi tre la sola piat¬ 
taforma dotata della necessaria diffu- 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


117 




























Facal Proxima Dual Processor 



Adobe Photoshop 5 6 un programma dichiarato dalla casa madre come ~multiprocessmg~ In realtà non 
tutte le operazioni e filtri sfruttano proficuamente la presenza di più processori Ad esempio il filtro Ma¬ 
schera di contrasto non si giova dell ambiente multiprocessore. ma addirittura risulta leggermente più ve¬ 
loce con un solo processore installato I valori riportati sono i secondi impiegati per completare le operazio¬ 
ni sulla nostra immagine campione 


sione e compatibilità è NT. 

Anche disponendo dell’hardware e 
del sistema operativo adatto si rischia 
di non sfruttare le potenzialità dell'in¬ 
sieme se i programmi utilizzati non so¬ 
no scritti appositamente in modo che 
le operazioni possano essere smistate 
sui vari processori ed eseguite paralle¬ 
lamente. E' un problema sia di codice 
sia di algoritmo utilizzato dal program¬ 
matore. Purtroppo non sono molti i 
programmi utilizzabili proficuamente 
su sistemi multiprocessore, fra questi 
poi ancor meno sono quelli ampiamen¬ 
te diffusi. La situazione sta cambiando 
pian pianino sia per la diffusione di 
software adatto sia per la diminuzione 
continua dei costi dell’hardware. Inol¬ 
tre le possibilità offerte dalla elabora¬ 
zione parallela cominciano ad interes¬ 
sare anche i produttori di applicazioni 
ludiche (denominazione vagamente 
snob a definire i giochi per PC) voracis¬ 
sime quanto a capacità di calcolo, 
enormemente di più dei consueti pro¬ 
grammi per ufficio. 

In pratica l'ultima versione di Quake 
è compilata in modo da fruttare il mul- 
tiprocessing. Questo accadimento in 
pratica aumenta, seppur di poco, il ba¬ 
cino di utenti interessati a questo tipo 
di configurazione ed apre nuove pro¬ 
spettive. 

Ma m pratica quanto è difficile e 
quanto costa realizzare un sistema 
con più processori? Per rispondere a 
questa domanda abbiamo chiesto ad 
uno dei migliori rivenditori romani di 
assemblare un sistema e recapitarce¬ 


lo per una prova. La Facal Products ha 
risposto al nostro invito con la macchi¬ 
na in prova in queste pagine. 

Facal Proxima Dual 
Processor 

Il cuore della macchina di Facal è la 
scheda madre Asus P2B-2S dotata di 
due slot 1 per ospitare due processori 
che possono essere sia Pentium II 
che III. Ovviamente per la totale com¬ 
patibilità con l'ultima generazione di 
processori Intel è bene procedere 
all'upgrade del bios. Il chipset utilizza¬ 
to è il 440 BX. un classico oramai di 
Intel destinato a rimanere sulla brec¬ 
cia per diversi mesi ancora. La scheda 
madre mette a disposizione-due slot 
ISA, quattro slot PCI e l'immancabile 
AGP. I banchi a disposizione delle me¬ 
morie DIMM sono quattro di cui uno 
solo è occupato da un modulo da 128 
MB ovviamente classe PCI00. Vicino 
ai connettori per i dispositivi EIDE è 
posto il controller Ultra Wide SCSI 2. 
capace di ben 80 MB per secondo di 
picco. Il chip utilizzato è in questo ca¬ 
so l’Adaptec AIC-7890AB ovvero 
quanto di meglio disponibile sul mer¬ 
cato. Al sistema possono essere col¬ 
legate fino a 14 periferiche SCSI a tre 
diversi connettori adatti rispettiva¬ 
mente a componenti SCSI-2 (connet¬ 
tore a 50 pin), Ultra Wide SCSI (64 
pm) e Ultra Wide 2 (64 pin). La dota¬ 
zione delle altre porte è standard pre¬ 


vedendo due seriali, due USB, una pa¬ 
ralleli e le connessioni PS/2 per mou¬ 
se e tastiera. Memoria di massa è un 
IBM DDRS-34560 Ultra Wide SCSI 2 
collegato al connettore dedicato sulla 
scheda madre e di una capacità di 4 5 
GB. La scheda video è una ATI 3D Ra- 
ge Pro AGP 2x con 4 MB di memoria 
video espandibile all'occorrenza trami¬ 
te un modulo dedicato. La scheda è 
dotata di uscita video per un opzionale 
collegamento a schermi video o video 
registratori, possibilità che riportiamo 
per dovere di cronaca. 

Il CD-ROM è il collaudato ASUS 40X 
installato come master sul primo ca¬ 
nale IDE visto che il disco di boot è 
SCSI. Completano la dotazione 
hardware il floppy da 1.4 M, la tastiera 
e il mouse PS/2. L'insieme dei com¬ 
ponenti è assemblato in un cabinet 
tower in modo da evitare qualsiasi 
problema per future espansioni. Fra 
l'altro un mobile grande aiuta a mante¬ 
nere la temperatura nella zona dei pro¬ 
cessori contenuta permettendo i moti 
convettivi. Vista la presenza di due 
processori il calore prodotto è sostan¬ 
zialmente superiore a quello di una 
macchina "normale". Il che ci porta a 
suggerire l'impiego di una ventola ag¬ 
giuntiva in modo da aumentare il ri¬ 
cambio d'aria all'interno del mobile, in 
questo caso assicurato dalla sola ven¬ 
tola dell'alimentatore. I due processori 
impiegati sono Pentium II a 450 MHz, 
il top di gamma fino a qualche setti¬ 
mana fa in casa Intel Fra l'altro il Pen¬ 
tium III, come leggerete su queste 
stesse pagine, permette un incremen¬ 
to molto contenuto delle prestazioni, 
qualche punto percentuale, a meno di 
non utilizzare programmi contenenti le 
nuove istruzioni SSE 

Sulla macchina è installato Win¬ 
dows NT 4 aggiornato con il Service 
pack 3. 


Sul campo 

In pratica la macchina di Facal si è 
comportata decisamente bene per¬ 
mettendo un aumento delle prestazio¬ 
ni con quei software che effettiva¬ 
mente supportano l'utilizzo di due pro¬ 
cessori. Óra la questione è abbastan¬ 
za delicata in quanto è possibile che 
programmi dichiarati dalle software 
house adatti a questo tipo di utilizzo, 
in pratica non lo siano completamen¬ 
te: ad esempio Adobe Photoshop nel¬ 
la sua ultima versione, la 5, non è 
"multiprocessore" in tutti i suoi com¬ 
ponenti, Vi sono alcuni filtri il cui codi- 


118 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

































Facal Proxima Dual Processor 



ce è scritto opportunamente e dun¬ 
que traggono consistenti vantaggi dal¬ 
la presenza di più CPU, altri invece an¬ 
che se il sistema lo permetterebbe, 
utilizzano un solo processore. E' mol¬ 
to facile accorgersi del problema: si 
considera un'immagine decisamente 
grande, sui 30 MB, si apre il monitor 
di sistema e si chiede il controllo con¬ 
tinuo della percentuale di impiego di 
ognuna delle due CPU, si fa partire 
uno dei filtri o l'operazione considera¬ 
ta da Photoshop e si osserva, passan¬ 
do al monitor, l'andamento del carico 
di lavoro sui due processori. Se un 
processore rimane pressoché inattivo 
e l'altro schizza al 100 %, certo que¬ 
sto è un buon indizio per arguire che 
l'operazione in corso non sfrutti com¬ 
pletamente il sistema. In realtà spes¬ 
so capita che il sistema operativo cari¬ 
chi alternativamente i processori o 
meglio distribuisca il carico di lavoro 
ora jpll’una ora sull'altra CPU, lascian¬ 
do lina delle due praticamente inatti¬ 
va Ovviamente questo scambio alter¬ 
no avviene a detrimento (minimo) del¬ 
le prestazioni complessive perché il 
sistema perde tempo nella commuta¬ 
zione da un processore all'altro. 

Le cose cambiano e di brutto se sul 
PC devono operare più applicazioni 
contemporaneamente. In questo caso 
il vantaggio di un sistema multiproces- 
sore è evidente nel senso stretto del 
termine ovvero l'operatore percepisce 
immediatamente la velocizzazione del¬ 
le operazioni rispetto ad un sistema 
monoprocessore. 

In figura 1 riportiamo i tempi impie¬ 
gati dal sistema con uno o due pro¬ 
cessori alle prese con alcune opera¬ 
zioni su file grafici eseguite con Ado¬ 
be Photoshop 5. Le operazioni di ridi¬ 
mensionamento e il filtro Disturbo in¬ 
termedio sono effettivamente divise 
in modo eguale sui due processori, la 
conversione da RGB a CMYK e la Ma¬ 
schera di contrasto non mostrano 
questa proprietà. Se la prima comun¬ 
que mostra di trarre vantaggio dalla 
presenza di più processori la Masche¬ 
ra di contrasto appare non beneficiare 
affatto della presenza del secondo 
processore, anzi risulta essere appena 
più veloce con una sola CPU. Parados¬ 
si del mondo PC (non dell'informatica 
che è scienza esatta!). In generale il 
vantaggio di una macchina dual pro¬ 
cessor è sensibile, ma risulta pagante 
solo in casi ben determinati, con appli¬ 
cazioni pesanti e multithread (ovvero 
adatte all'uso con più processori). La 
macchina di Facal ha il grande vantag¬ 
gio di proporre una potenza di calcolo 


La vista dell'interno del Proxima mostra lo spano a disposinone per t installazione di tutti i componenti che 
l'utente vorrà aggiungere I due Pentium II 450 sono ospitati uno vicino all’altro, una vicinanza forse ecces¬ 
sive visto che la ventola del secondo processore è tanto vicina al primo che il flusso d'aria aspirato ne risul¬ 


ta un poco compromesso. Nessun problema reale 
namento del secondo processore rispetto al primo 

enorme ad un prezzo relativamente 
contenuto. Sta poi all'utente finale, 
come sempre, calcolare prò e contro, 
e soprattutto specializzare l'hardware 
sulle proprie esigenze. Da questo pun¬ 
to di vista questo Proxima impone 
ben pochi limiti potendo impiegare la 
grande maggioranza dei componenti 


non una leggera differenza di temperatura di funzio- 


sul mercato direttamente: pensiamo a 
HD sia SCSI che EIDE, alla possibilità 
di utilizzare i Pentium III quando effet¬ 
tivamente ve ne sarà necessità, a pe¬ 
riferiche di vario tipo (magneto ottici, 
masterizzatori, scanner .,.). 

E non è detto che il futuro non riser¬ 
vi qualche sorpresa... £S§ 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


119 



















di Raffaello De Masi 



Norton System Works 1.1 


Partii per servire la Patria nel lontanis¬ 
simo 1970, dopo aver fatto di tutto per 
esonerarmi da quest'onore. Mi racco¬ 
mandai a non so quante stellette del fir¬ 
mamento militare per restare vicino a 
casa, e, dopo una formale promessa da 
parte di un amico di mio padre di farmi 
restare nella regione, fui quello stesso 
giorno, dopo il CAR, sbattuto a Civita¬ 
vecchia, dove, dopo due giorni, mi giun¬ 
se il trasferimento per Novara. Poco 
male, col senno di poi posso dire di es¬ 
sermela goduta, e mi sono anche im¬ 
mediatamente reso conto che con me 
l'Italia avrebbe avuto le più forti retrovie 
del mondo. Mio compagno di trincea 
era un bersagliere di Perugia, di nome 
Paimiro, con cui dividevo fraternamente 
sigarette, pacchi di vettovaglie coleste- 


roliche portati da casa durante le licen¬ 
ze, e impegno d'ufficio quando non an¬ 
davo a fare doposcuola alle figlie del ca¬ 
po. Fatto sta che dopo averne combina¬ 
te un paio di grosse, grazie alla mia vigi¬ 
le presenza a me stesso, fui trasferito al 
magazzino vestiario, dove si concluse la 
mia esperienza bellica distribuendo set¬ 
timanalmente coperte e lenzuola, e 
rifornendo di completini taglio Dior, di 
tutù e di scarpine di vernice le reclute 
che arrivavano fresche fresche da casa. 

Il magazzino affidato alla mia oculata 
e vigile gestione era enorme, ed ero 
coadiuvato, nel mio stressante lavoro, 
da due giovincelli di primo pelo. Tanta 
manovalanza certo non si ammazzava di 
fatica; il nostro lavoro si riduceva a una 
mezz'ora d’impegno il mercoledì (cam¬ 


bio della biancheria), e in un più arduo 
impegno mentale quando, ogni tre me¬ 
si, occorreva valutare a occhio le taglie 
dei vestiti da assegnare ai nuovi villeg¬ 
gianti. Da buon nonno, manco a dirlo, io 
"soprintendevo", vale a dire che stavo 
a guardare mentre i miei due direttori di 
sartoria valutavano cavallo di Pantalone, 
giro di vita e misure del piede, affidan¬ 
dosi all'estro personale e alla buona sor¬ 
te (tanto, per dirla probabilisticamente 
alla Bernoulli, quello che non riusciva 
bene in base all'occhio, veniva risolto 
da scambi camerateschi). Per il resto, 
ozio salutare e sfrenato, condito da visi¬ 
te di cortesia di altri militari impegnati in 
analoghi lavori di concetto. Per preveni¬ 
re problemi legati a ispezioni pericolosa¬ 
mente inattese, mi sistemavo su un 


120 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

















Norton System Works 1.1 


giaciglio di cuscini sistemato in cima a 
una pila di coperte da cui si dominava¬ 
no le scale di accesso al fabbricato. Di 
qui potevo controllare tutto l'andirivieni 
di un'ampia area del piazzale; inoltre 
avevo opportunamente allentato un 
paio di viti di un ganghero del caposca¬ 
la, in modo che la porta strusciasse a 
terra preavvisando inopportune visite 
non gradite. Insomma, nulla era lasciato 
al caso per prevenire eventi indesidera¬ 
bili. Insomma, il sistema operativo del 
mio magazzino era costruito per impe¬ 
dire crash di sistema. Un po' come 
questo System Works di Symantec. 
Solo che non avevo ponderato l'impon¬ 
derabile. 

Svendite di fine 
stagione, ovvero, 
allacciate le cinture di 
sicurezza 

Abbiamo parlato, su queste pagine, 
in diverse occasioni di pacchetti Nor¬ 
ton. E, in attesa della nuova sventaglia¬ 
ta di prodotti appena arrivati e su cui 
abbiamo appena messo le mani, ecco 
un pacchetto che riunisce tre di quelli 
che gli americani chiamano gli Old Fa¬ 
vorite. legati insieme da un filo comu¬ 
ne, la perfetta gestione del complesso 
ecosistema macchina-s.o. e che. in 
questo package, vengono riuniti in una 
sorta di offerta speciale, interessante 
per il prezzo e per le garanzie che offre. 

Quella maledetta cartella Windows, 
che ad ogni mese diviene sempre più 
elefantiaca e più piena di angoli bui del 


Norton System Works 1.1 

Symantec Corporation 
10201 Torre Avenue 
Cupertino ICA) 95014. USA 
httpVAvww.symantec com 

Distributore: 

Symantec S.r.l 
Via Abbattesse, 40 
20124 Milano 
Tel. 02 695521 

Prezzo (VA esclusa) 

L 199 000 


porto di Hannover, sembra viva, nella 
nostra macchina, di vita propria Ogni 
giorno, praticamente, prolifica generan¬ 
do nuovi vicoli, e. se avete esperienza 
di porti vecchi e labirintici, capirete be¬ 
ne come praticamente nessuno ne co¬ 
nosca davvero l'intera topografia e le 
parti di cui questo è costituito. 

Cosi pare essere anche la nostra car¬ 
tella di sistema; nessuno, credo, sa ef¬ 
fettivamente cosa ci sia davvero den¬ 
tro, a che serva quel file, e, in caso di 
disinstallazione di un programma, non 
esiste persona che possa giurare che 
davvero sia stato tolto tutto (ne so io 
qualcosa, visto che dopo la prova 
dell'ultima Sound Blaster sto, a distan¬ 
za di tre mesi, ancora togliendo roba). 
Certe volte Windows si pianta senza 
spiegazione, visto che non abbiamo 
eseguito procedure diverse da tutti gli 
altri giorni. Cert'altre volte l'infame 
messaggio "questo programma ha ese¬ 
guito un'operazione..." sembra abbia 


deciso di svernare a casa nostra. Poi ci 
si mettono i ragazzini a installare i loro 
infami giochi e siamo già ad un passo 
dal collasso totale; fino, magari, a quan¬ 
do interviene un bel virus a dare il colpo 
di grazia. Beh, System Works è un in¬ 
sieme di utility che si frappone tra noi e 
la macchina e che ci consente di vivere 
sonni più tranquilli garantendoci una via 
di "escape" quando le cose si mettono 
male. 

Compri uno, prendi 
cinque, anzi quattro 

La suite di utility è fornita su un clas¬ 
sico CD giallo senape, che scarica sul 
nostro HD la bellezza si circa 150 MB di 
materiale. I programmi girano su una 
configurazione minima di un 486 e, al¬ 
meno dall'lnstaller. non possono esse¬ 
re parzializzati. 

Quattro e non cinque, dicevamo nel 
titolo del paragrafo, visto che, sebbene i 
programmi forniti siano tanti, uno di lo¬ 
ro. Norton Web Service, non è un'utility 
per cosi dire di recupero, ma un servizio 
su Web di una discreta utilità. Le utility 
principali sono tutte state già descritte 
su queste pagine ma, per coloro che si 
sono persi i miei portentosi articoli, ec¬ 
co, descritte in breve, le funzioni dei 
tasselli che compongono il mosaico 

Certamente il pacchetto più pregevo¬ 
le è Norton Utilities che è. per cosi dire, 
diversi programmi in uno. Si tratta di 
una serie di pièce concorrenti, che pos¬ 
sono essere raggruppate in tre famiglie 
principali: ricerca ed eliminazione dei 
problemi, aumento delle prestazioni del 
sistema, manutenzione ordinaria e 




Il servizio di Norton Web Service, che ha ereditato le funzioni di Uve Update 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


121 













































■fe Norton System Works 1.1 


straordinaria (con recupero anche di si¬ 
tuazioni in ambiente DOS). 

Nell'ambito di Norton Utilities le uti¬ 
lity (perdonate il gioco di parole) più in¬ 
teressanti sono senz'altro Win Doctor e 
Disk Doctor II loro compito è quello di 
fissare una serie di problemi legati a 
conflitti erratici o non risolti nell'ambito 
di WIN95/98, come pure quello di risol- 






Una sene di schermale, relative ai diversi programmi compresi in System 
Works Si tratta, ovviamente, di materiale già veduto, ma che fa piacere scopri¬ 
re riunito insieme. 




vere tutti i tipi di errore di software (non 
solo dì sistema operativo), di configura¬ 
zione dell'hardware. di errori di registro, 
di cluster dovuti a installazioni mancate 
o parziali, e molto altro II grande van¬ 
taggio di Wm Doctor sta nel fatto che la 
risoluzione del problema avviene quasi 
automaticamente, legata com'è all'ac¬ 
cettazione, da parte dell'utente, delle 
proposte del pacchetto stesso. Il moni¬ 
toraggio è continuo, e Doctor interviene 
immediatamente, senza per questo di¬ 
sturbare il programma corrente. Esso 
lavora in congiunzione con Disk Doctor, 
suo gemello, il cui compito è quello di 
verificare l'integrità delle strutture logi¬ 
che delle memorie di massa (come re¬ 
cord di boot, tabelle di allocazione dei 
file e directory), oltre ad eseguire una 
serie di test fisici relativi all'integrità 
della superficie dei dischi; Disk Doctor 
riesce anche, nella maggior parte dei 
casi, a recuperare errori legati a questa 
categoria di problemi. 

Sempre in Norton Utilities è da evi¬ 
denziare la presenza di Unerase 
(dall'ovvio compito) e File Compare, 
una straordinaria pièce che permette di 
verificare lo stato dei file di startup pri¬ 
ma e dopo l'installazione di un program¬ 
ma. Speed Disk è la ben nota utility per 
la deframmentazione delle memorie di 
massa (piu veloce di quella di sistema 
operativo) e Space Wizard identifica file 
che andrebbero compressi o. magari, 
gettati via in quanto inutili. Utile, anche 


se non sempre utilizzabile, è Speed 
Start, la cui funzionalità è stata poi rea¬ 
lizzata direttamente da Microsoft in 
W98. e, ancora, accanto a Win e a Di¬ 
sk, ecco System Doctor, che integra le 
precedenti funzionalità monitorando 
tutti i segnali di attenzione e di pericolo 
che si sviluppano durante l'uso del 
computer. Accanto ai filtri di attenzione 
già inseriti nel programma l'utente può 
crearne di propri, obbligando il sistema 
a eseguire determinate operazioni nel 
caso si verifichino congiunture partico¬ 
lari. E non è finito; Rescue Disk è l'ulti¬ 
mo salvagente quando l'errore ha supe¬ 
rato tutte le barriere ed ha davvero col¬ 
pito a fondo. In questo caso si può ri¬ 
correre al Rescue Zip, un vero e proprio 
S O. di sicurezza su una cartuccia o, per 
i più imprevidenti, al Floppy Rescue, 
che almeno toglie dagli impacci. 

Guerra ai virus e ai 
residui delle 
installazioni 

Dei virus e della loro protezione si è 
troppo parlato su queste pagine per 
continuare a ripeterci. Preciseremo solo 
che Norton AV è uno dei pacchetti più 
aggiornati e potenti presenti sul merca¬ 
to, e gode di ampia rispettabilità dovuta 
al contìnuo e completo aggiornamento, 


122 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 















































































Norton System Works 1.1 



WrtOocioi a now checkng Ica Wtvlow* probi** Pitti 
'Slop' »o Uop ih« dtògnoii: 

Uggita- - . _I .*!**■ W 

Wnòowi R*gsliy Sc«n ActortX/COM Stelloni Analy*ng 
V/ndo*i Rtptiiy Sctr» Aciiv«X/COM $ub*>ey S 
Wndom RtQSVy $C4n Acc*C*»on P*hi Secdon 
Wtndowi Regiiry $c«n Fort* Stelo* 

Windovn RtgWy Set* Hdp Stelo* 

Windows Rtgitiy Set* M«o»oll Shaitd Stelo* 

Wndowi Regj'ry Set* Ru* Stelo*: 

WndowiRtgttrySct* SourwJCutlowthonSt _•] 

Wlndov* Rtgihy Sem AciivtX/COM Stcfion» Sctmng 

Pro&D • ITS FILE 

Swp | 




pressoché giornaliero, del suo database. 
Altrettanto pregevole è Norton Unin- 
stall, capace di eseguire, sulle nostre 
memorie di massa, operazioni di pulizia 
automatica o guidata, oltre a monitorare 
completamente nuove installazioni e a 
ricavarne una dettagliata descrizione dei 
movimenti dei file connessi. Ancora 
Norton Crash Guard è la migliore difesa 
contro perdita di dati causata da crash di 
applicazioni. E' un pacchetto che è un 
vero fiore all'occhiello di Symantec, vi¬ 
sto che non esista a dichiarare che, pur 
occupando solo 150 k di memoria, inter¬ 
cetta più problemi di qualunque altro 
prodotto dello stesso tipo. 

Ma vera novità, almeno per i program¬ 
mi descritti finora, è la presenza di un 
servizio sussidiario, chiamato Norton 
Web Service. Finora il compito svolto da 





2257, || >bi>UuUfck »'Ju»ìuh fJùlmMI JtìJaia: 


Il contenuto di 
Norton SystemWorks 


Norton Utilities 3.0 
Norton Antivirus 5.0 
Norton Uninstall 1.0 
Norton CrashGuard 3.0 
Norton Webservice 


questo pacchetto 
era affidato all’uti¬ 
lity di Live Upgrade 
che, attraverso una 
chiamata da menu, 

"interrogava" il sito Symantec (attraver¬ 
so WWW) per verificare se fosse stata 
realizzata una versione più nuova del 
pacchetto in nostro possesso. 

Oggi la nuova utility (che sostituisce 
solo in parte la precedente, visto che 
poi il vero lavoro è ancora eseguito da 
Live Update Pro) esegue una scansione 
dei programmi (non solo Symantec) 
presenti sulla nostra macchina, e ci 
informa delle novità disponibili ed even¬ 
tualmente recuperabili attraverso Inter¬ 
net. Il servizio (perché in fondo di que¬ 
sto si tratta) viene attivato usando alcu¬ 
ni dati inseriti nella cartolina di registra¬ 
zione, e resta attivo per sei mesi, dopo 
di che occorre pagare una piccola quota 
periodica per continuare a disporre dei 
suoi servigi. 



Conclusioni 


Il maresciallo della fureria aveva ben 
capito come mi fossi organizzato e, 
mentre dormivo il sonno dei giusti, 


provvide a entrare da una porta laterale 
di cui ignoravo completamente l’esi¬ 
stenza. E cosi anche la mia carriera di 
magazziniere finì, e mi ritrovai centrali¬ 
nista. 

System Works certo funziona molto 
meglio di quanto abbia io saputo fare 
(ma non è che ci voglia molto, per la ve¬ 
rità!) e permette di bloccare tutti i ma¬ 
rescialli. Quindi, sebbene in fondo si 
tratti di una svendita promozionale, il 
fatto di trovare riuniti a basso prezzo 
quattro pacchetti funzionali ed efficien¬ 
ti, tutti mirati a farci vivere sonni più 
tranquilli, rende System Works un pac¬ 
chetto che non dovrebbe assolutamen¬ 
te mancare sulla scrivania di qualunque 
utente, sia esso un principiante che 
uno smaliziato e capace di visitare gli 
anditi segreti della sua macchina. E’ da 
notare, inoltre, che attraverso SW è 
possibile realizzare anche diversi di¬ 
schetti di recupero, da utilizzare in base 
al problema che, di volta in volta, ci si 
presenta. Non è certo poco! 

«e 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


123 

























































































di Raffaello De Masi 



Adobe PageMill 3.0 


In Fahrenheit 451, Ray Bradbury im¬ 
magina una società in cui i libri non 
avranno alcun posto La parola scritta 
sarà sostituita del tutto dall'immagine, e 
già il solo pensare di leggere sarà consi¬ 
derato reato. Bradbury non indica come 
si è arrivati a questa situazione ma, si¬ 
curamente. quando scrìsse il libro, non 
immaginava che di II a qualche decen¬ 
nio la supremazia millenaria del libro sa¬ 
rebbe davvero traballata sotto i colpi di 
una nuova forma di comunicazione 
scritta-visiva di cui certo non sospettava 
la rapidità di estensione, se non l’esi¬ 
stenza. 

Non vorrei, con questo, essere taccia¬ 
to di immodestia (tanto immodesto già 
lo sono), ma vorrei precisare che a que¬ 
st'intuizione ero già arrivato, manco a 


dirlo, io. Fin da ragazzo avevo pensato 
che i libri fossero un inutile ingombro e 
peso da portare a scuola, e valeva la pe¬ 
na portarli solo per fare lo scemo con la 
compagna di classe. A scuola avevo un 
mio compagno che, a fronte di un ver¬ 
gognoso mercimonio di versioni di gre¬ 
co. s'impegnava all'inizio dell'anno a 
portarmi i libri, mentre io portavo quelli 
di lei Cosa non ho fatto per Maria, nera 
del Sud come una carbonella, con ten¬ 
denza al baffetto e alta un metro e ven¬ 
ti! Ma l'amore è cieco, e io per quella 
ragazzina ci perdevo il sonno (non l'ap¬ 
petito, visto che il padre aveva una ro¬ 
sticceria accorsata, e ogni mattina lei mi 
faceva provare la specialità della giorna¬ 
ta). Poi, un bel giorno, superata la matu¬ 
rità, ognuno se ne andò per la sua stra¬ 


da e, all'università, non persi l'occasio¬ 
ne di "intrattenermi" con una ragazza il 
cui padre aveva un ristorante dalle parti 
di Piazza Carità. 

E i libri, direte voi? Continuavo ad 
odiarli, ma con loro ho dovuto, per forza 
di studio, convivere. Il mio incubo tutto¬ 
ra notturno è il Feldhofer. chi lo ricorda? 
Ma non dimentico neppure le visite po¬ 
meridiane alla biblioteca provinciale, per 
l'ennesima ricerca assegnata da questo 
o quel professore, che poi si riduceva a 
un'infame copiatura, un rigo si e uno 
no, tanto nessuno se ne accorgeva. E 
ieri, ho avuto la mia lezione con France¬ 
sco, mio nipote, che volevo portare a ci¬ 
nema. Vado a prenderlo e mi fa: "Un 
momento, zio, devo fare una ricerca 
sulla bomba atomica" E dopo dieci mi- 


124 


MCmicrocomputern. 193-marzo 1999 








Adobe PageMill 3.0 


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CALENDARIO 

: 

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Evinti Importanti 

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L'ambiente di lavoro 
principale, con la fine¬ 
stra di editing e l'utile 
Inspector 



Una fase di creazione di 
un sito, si noti la barra 
dei pulsanti superiore e 
il sidebar sinistro, tipico 
di molti sili WWW. 


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Welcome 


Benvenuti al sito Wob della nostra soc loti 

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Umk tei tlnaadtl su partala a atomo pai patm.ir... al to*so « 
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•ctumito di Mao oOo Oomiim qui MarvH |<mwi ktfatucn i;nl ttotod 
J eu*ja dwn ddtoa la feiga4 nata toc** loto» »aw» doto M amai 
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»*. I 


nuti esalti arriva pronto imbacuccato 
nel cappotto. "E la ricerca?", faccio. 
"Tutto a posto, ho trovato tre siti pro¬ 
prio fichi, manco la fatica di cambiare 
qualche cosa". Ah, Maria, che trent'an- 
ni fa mi hai messo a copiare cinque pa¬ 
gine della Enciclopedia Italiana! 

Adobe PageMill, la 
macchina da stampa 
del Duemila 

Ovviamente, non solo Mill. ma anche 
FrontPage, HomePage di Claris, Bbedit 
e tutto l'infinito rosario degli editor di 
WWW. campo del software che pare 
sia divenuto talmente tramante da non 
lasciare nulla di intentato. Nessuna 
software house di un certo nome di¬ 
sdegna di offrire un prodotto in questo 
campo, e anche lo shareware mette a 
disposizione eccellenti esempi di pro¬ 
dotti che nulla hanno da invidiare ai 
commerciali s.s. E, a mano a mano che 
questi editor divengono sempre più raf¬ 
finati e capaci di produrre documenti 
piacevoli, rapidi da consultare, disponi¬ 
bili all'interscambio e all’interazione con 
l'utente, tanto meno il libro saprà im¬ 
porre le sue indubbie qualità e tante mi¬ 
nori possibilità avrò io di poter, in una 
nuova vita, accompagnare Maria a 
scuola con la scusa dei libri 

Di prodotti di questo genere ne ho 
provati diversi, sulle pagine della rivista, 
e di Adobe PageMill ricordo di aver par¬ 
lalo, diverso tempo fa, nella rubrica 
Mac Oggi siamo alla versione tre, e 
l'atmosfera particolare allora notata 
(aspetto pulito e vagamente severo, 
grande pulizia nei comandi e nelle fine¬ 
stre, un che di asettico quasi da ospe¬ 
dale) appare qui ancora una volta poten¬ 


ziata. Tanto Front¬ 
Page è ricco e fra¬ 
stornante come un 
albero di natale, 
tanto HomePage è 
amichevole e ripo¬ 
sante nell'uso, cosi 
PageMill è pulito e 
ordinato, tutto al 
suo posto, e capa¬ 
ce di mettere im¬ 
mediatamente a 
disagio un disordi¬ 
nato come me. 

Specchio dei 
tempi, la versione 
3 sta su un CD (ri¬ 
cordate la 1, su un 
floppy?), ma, an¬ 
che qui, si tratta solo di quello, visto 
che il manuale di accompagnamento, di 
una quarantina di pagine, non si può 
certo definire né un tutorial né una gui¬ 
da dell'utente Seguendo questo libret¬ 
to, ancora più dimesso perché redatto 
in un tetro inchiostro grigio su carta rici¬ 
clata, si riesce, sì e no, a capire come il 
pacchetto parte e come si possa redi¬ 
gere una pagina WWW di quelle sem¬ 
plici. Il resto è affidato alla buona vo¬ 
lontà dell'utente, alla sua curiosità e alla 
capacità di seguire una guida in linea 
senza buttare tutto dalla finestra. Grazie 
a Dio, c’è, nascosto nel CD, un manua¬ 
le più "cristiano", seppure in formato 
.PDF, da potersi stampare a spese pro¬ 
prie. E. fortunatamente, non ci si mette 
molto a impadronirsi dell'ambiente e ad 
imparare. 

Adobe PMill abbisogna, per funziona¬ 
re, di una macchina della classe 486, 
dotato di Windows 95 e di almeno 16 
MB di RAM. Una volta installato, creerà 
sull'HD una cartella del "peso" di una 
ventina di MB, oltre ovviamente altro 
materiale sparso nella cartella Win¬ 


dows. In default, l'installer non carica 
altro materiale, come manuali in .PDF, 
esempi, pagine già pronte, e una nume¬ 
rosa serie di utility e programmini colla¬ 
terali (come editor di immagini viene 
fornito, manco a dirlo, Photoshop in 
edizione LE), che restano sul CD e van¬ 
no caricati o utilizzati alla bisogna. 


Usando PageMill 

Abituati al fasto di FrontPage, aprire 
PMill lascia all'inizio un senso di delu¬ 
sione. Ci troviamo di fronte una finestra 
scarna, con in testa uno scarno righello 
dotato di una serie di icone e, a destra, 
un Inspector di chiara marca Photoshop 
e Illustrato). Ma è un'impressione pas¬ 
seggera, se appena si vanno a sfogliare 
i ricchissimi menu. 

Per la creazione di un sito, PMill si af¬ 
fida alla gestione personale del dise¬ 
gnatore e, pur consentendo di struttu¬ 
rare elementi e layout comuni, lascia 
all'utente la completa regia delle opera¬ 
zioni. Cosi niente tavole di struttura ini- 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


125 





















































Adobe PageMill 3.0 


ziali, ma pagine che vanno realizzate 
una per una e, alla bisogna, collegate 
tra loro secondo un disegno iniziale 
che, in ossequio ai suggerimenti del 
manuale, va almeno abbozzato con car¬ 
ta e penna (occorre precisare, comun¬ 
que, che PMill offre, se lo si desidera, 
un ottimo gestore di struttura). 

E i comandi per realizzare tutta la 
componentistica della pagina stanno, 
meravigliosamente, tutti a portata di 
mano. Certo, HTML non è proprio il re 
dei linguaggi e non può certo permette¬ 
re tutto, ma la realizzazione di un sito è 
fatta anche di sapiente uso delle utility 
disponibili nell’editor. Cosi ecco realiz¬ 
zati in un tocco link, tabelle, testo strut¬ 
turato, ma anche particolari come scel¬ 
ta del carattere e dello stile, correzione 
ortografica, uso d'alfabeti non latini (an¬ 
che il kanji e il cirillico, ovviamente se si 
sono eseguite le necessarie configura¬ 
zioni di Windows), elenchi puntati o nu¬ 
merati. Grande supporto è fornito al 
corretto uso dei link, siano essi da im¬ 
magini o da testo, e PMill consente 
l'uso di file PDF e di oggetti multime¬ 
diali, ovviamente tenendo conto che chi 
leggerà dovrà disporre degli add-in 
adatti A tal proposito Adobe certifica la 
compatibilità di PMill solo con i moduli 
aggiuntivi previsti e certificati per Net¬ 
scape; di sene vengono forniti con il 
programma solo QuickTime e 
Shockwave. Questo non vuol dire che 
altri moduli non funzioneranno, significa 
solo che occorre testare bene la pagina 
o la struttura prima di tramandarla ai po¬ 
steri. Le pagine prodotte possono inol¬ 
tre contenere due tipi di controlli, gli 
Applet (.class) e gli ActiveX (,ocx). 

A tal proposito occorre ricordare che 
PMill offre tre tipi di visualizzazione: 
quella di editing, quella di visualizzazio¬ 
ne specifica del programma e quella di 
anteprima in un browser, Quest'ultima 


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Welcome 


Benvenuti Al site Web della nostra società 


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Alcune delle finestre delle preferenze, si noti la scelta della sintassi HTML, la possibilità di abilitare gli Acti¬ 
veX e gli applet dava, la facoltà di ignorare le maiuscole negli URL 


Al 


1=- 

u*.p— p=~3 




è certo la piu completa, visto che mette 
in moto il plug-in di diversi controlli, che 
altrimenti non darebbero alcun effetto 
in ambiente PMill; ovviamente la cosa 
soffre di una certa lentezza, ragion per 
cui si ricorre alla vi¬ 
sualizzazione su 
browser solo nelle 
fasi finali di messa 
a punto. 

Sempre in ambi¬ 
to link, grande at¬ 
tenzione è stata 
prestata anche alla 
gestione delle map¬ 
pe immagine. Il 
manuale fornito sul 
CD è molto preciso 


La curiosa e iconografi¬ 
ca finestra che indica i 
tempi necessari per il 
download degli oggetti 
selezionati nella finestra 
principale. 


—*— rn 3 

J 




e puntuale nell’illustrare l'uso e la per¬ 
sonalizzazione di questo mezzo potente 
ma talvolta scarsamente utilizzato, per 
certe sue idiosincrasie che trasferisce 
all'utente. Il manuale separa accorta- 
mente le due aree di mappa immagine 
per il Client e mappa immagine per il 
server, e insegna ad usare al meglio la 
tecnica degli hot-spot attraverso nume¬ 
rose pagine di esempi minuziosi e parti¬ 
colareggiati. 


Un tocco di 
raffinatezza 


Ma HTML, con ampio merito per Bo¬ 
schi che disserta sulle sue pagine di tal 
idioma, non è solo link e immagini, ma 
è anche tabelle. Questa tipologia d'uso, 
talora sottovalutata, viene offerta 
all'utente di PMill in una forma piana e 
ben accessibile, con ampio supporto di 


126 


MCmlcrocomputer n. 193 - marzo 1999 










































































































La possibilità di maneg¬ 
giare gli oggetti e di 
creare link attraverso il 
tasto destro risulta co¬ 
moda e intuitiva. 


esempi che dimo¬ 
strano come non si 
tratta solo di sem¬ 
plici elenchi (inte¬ 
ressante l'illustra¬ 
zione del sistema 
per trasformare 
una tabella in una serie di link), Ma dav¬ 
vero interessante è la gestione dei mo¬ 
duli, area la cui creazione ha, in PMill, 
uno spazio particolare, 

Una pagina Web può essere usata 
come "modulo", struttura che consen¬ 
te all'utente di scrivere informazioni e 
inviarle a un server Web. che lo memo¬ 
rizza e analizza in base a una serie di 
informazioni in suo possesso. Quando 
si inviano dati per la sottoscrizione di 
una mailing list, quando si ordina un 
prodotto su WWW, quando si inviano i 
dati di login per accedere a un servizio, 
quando solamente si firma un guest¬ 
book, si utilizza un modulo e le proce¬ 
dure ad esso collegate. 

La gestione di un modulo non è sem¬ 
pre né semplice né agevole, e si può 
considerare rappresentata da tre fasi; 
definizione dell'aspetto del modulo e 
dei campi che conterrà, aggiunta dei 
controlli (invio, verifica, annullamento) e 
delle opzioni (es, campi obbligatori, liste 
di scelta, ecc.) e, infine, collegamento a 
uno script che gestisce i dati immessi 
dall'utente. La cosa si fa complessa se 
si pensa appena che, quando un utente 
invia un modulo (vale a dire quando 
schiaccia il pulsante che spedisce i da¬ 
ti), si attiva nel server una serie di pro¬ 



cedure secondo uno o più script CGI 
(Common Gateway Interface) scritti in 
un linguaggio di programmazione (co¬ 
me il Perl). Le istruzioni contenute pos¬ 
sono svolgere diverse funzioni, come 
semplice trasmissione di notizie, raccol¬ 
ta di dati in un database, creazione di 
operazioni più o meno complesse. 

A ogni modulo deve corrispondere, 
nel server, uno script CGI, fornito 
dall'utente stesso, dal fornitore di servi¬ 
zi o dal programmatore dello script In 
altri termini lo script CGI deve "ricono¬ 
scere” i dati inviati dall'utente, per po¬ 
terli trattare secondo le richieste del 
cliente. Sebbene il manuale rinvìi espli¬ 
citamente l'utente desideroso di creare 
moduli fortemente personalizzati allo 
studio di documentazione esterna rela¬ 
tiva ai CGI, PMill, basandosi sul fatto 
che molti fornitori di servizi offrono alla 
clientela script già pronti per il maneg¬ 
gio delle più comuni forme di modulisti¬ 
ca, permette facilmente di creare pagi¬ 
ne modulo più o meno standard, adatte 
a molte delle esigenze più diffuse e 
correnti (compreso l'uso di menu a di¬ 
scesa, verifica di password, gestione 
dei riepiloghi, variazione dinamica del 
contenuto del modulo secondo risposte 
già inserite). Un'apposita sezione del 



programma offre quindi tutti i tool, le 
aree di campo e i bottoni per gestire al 
meglio una pagina modulo standard; se 
poi si desiderano prestazioni particolari, 
ci sono numerosi siti capaci di fornire 
tutta l’assistenza necessaria. 

Grande attenzione è stata anche po¬ 
sta alla gestione dei riquadri (frame), 
aree della pagina che non intervengono 
nel diretto contenuto della pagina stes¬ 
sa Gestire riquadri è molto comodo 
quando si creano siti dominati da layout 
comuni (es. un catalogo di un rivendito¬ 
re, in cui avere Sempre a disposizione 
link fondamentali come passaggio ad 
altre sezioni o alla home page). I riqua¬ 
dri possono essere dotati, come noto, 
di riferimenti assoluti e relativi, e posso¬ 
no variare dinamicamente in base al 
punto della gerarchia in cui si trovano 
visualizzati. Tutto questo PMill lo gesti¬ 
sce in maniera pressoché automatica, 
esonerando l'utente da fastidiose sedu¬ 
te di aggiustamento e debug del dise¬ 
gno iniziale. In questa ottica anche mol¬ 
ta cura è dedicata alla gestione della 
manutenzione del sito; modificare pagi¬ 
ne, singole o in forma comune, in ma¬ 
niera rapida e in forma semiautomatica 
è, attraverso PMill, molto facile e rapi¬ 
do, e un'utile sezione di riverisca totale, 
in sede di link attivi o persi, permette 
rapidamente di "mettere a posto" la 
struttura di tutto il sito; questo poi può 
essere sottoposto a test sul campo, pri¬ 
ma di essere scaricato sul server, visto 
che si possono verificare, in fase pre¬ 
ventiva, i tempi di caricamento sul 
browser, apportando, eventualmente, 
le più opportune modifiche. 

Infine, per chi proprio si sente padro¬ 
ne dell'ambiente, è sempre possibile 
accedere direttamente al codice HTML 
per aggiungere un tocco personale al 



Adobe 


Adobe PageMill 3.0 






La pagina iwww aanTm~iì dedicata a PageMill; utile anche il sito preposto alle FAQ e ai consigli in linea, sotto forma di database di soluzioni tecniche 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 


127 














































gffEBll Adobe PageMill 3.0 


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BOLLETTINO 

D'INFORMAZIONI 


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3183 '■ o * • / b 

B >— —- 



Alcuni esempi di sili 
già pronti, traiti dalle 
librerie tornite sul CD 
Si noti la pulizia e la 
severità del design, 
nello stile Adobe. 


sorgente, sia attraverso inserimento di 
comandi, sia per gestire commenti, se¬ 
gnaposto, script particolari (es. banner 
scorrevoli) e caratteri speciali come en¬ 
tità (la tecnica che HTML utilizza per vi¬ 
sualizzare simboli speciali non presenti 
in tastiera, cioè quel particolare formali¬ 
smo che inizia con una & - e commer¬ 
ciale - e termina con un punto e virgo¬ 
la). E, infine, la presenza sul CD di una 
vasta libreria di routine Perl aggiunge di 


fatto quella marcia in più che ci aspetta¬ 
vamo da questa nuova versione. 


Conclusioni 


PageMill, nel rispetto della tradizione 
Adobe, è un pacchetto di grande qua¬ 
lità. capace di creare rapidamente pagi¬ 
ne HTML ben costruite ed esenti da 
problemi e difetti; il pacchetto è anche 


e soprattutto interessante per la buona 
libreria di layout già pronti, che occorre 
solo personalizzare per trasformarli in 
un sito personale piacevole ed elegan¬ 
te Giocando in casa, Adobe offre come 
bonus la versione LE di Photoshop per 
gestire le immagini; il pacchetto, pur in 
questa versione ridotta, può fare cose 
egregie, ma se desiderate qualcosa in 
più sarà sufficiente aggiungere un pac¬ 
chetto dedicato (ad esempio Auraline o 
GrWeb, per citare qualche nome a ca¬ 
so) per avere a disposizione un ambien¬ 
te potente e completo, ad un prezzo 
concorrenziale e, comunque, perfetta¬ 
mente accettabile. 

«e 


128 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





































































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La prima catena europea dell'Informatica 




















di Raffaello De Masi 



Command Antivirus 4.5 


Passato Natale e svaniti, come neve 
al sole, gli ultimi spiccioli della tredice¬ 
sima, occorre rimboccarsi le maniche 
e provvedere, anche perché moglie e 
figlia hanno adottato la perversa abitu¬ 
dine di mangiare ogni giorno, Cosi ec¬ 
coci di nuovo, a guisa di piccolo scriva¬ 
no fiorentino, chino in una notte tem¬ 
pestosa, mentre fuori Giove Pluvio pa¬ 
re abbia dichiarato guerra alla terra, a 
scrivere, mentre la mente va lontano, 
sulle coste di Fortaleza, in compagnia 
di Naomi o Afef. 

Per la verità, più che piovere sta ne- 
vicchiando. Casa mia è un poco al di 
fuori del paese, lontana dal rumore, e 
da qui si può vedere Atripalda debol¬ 


mente illuminata tra i fiocchi di neve. 
Sono solo in casa (per lo studio, col 
freddo che fa. non ci sono neppure 
passato), ho riattizzato il fuoco nel ca¬ 
mino e. nella stanzetta di Ania, con il 
suo computer, ecco a rimettermi a 
scrivere d'infezioni virali e di HD che 
esalano l'ultimo respiro. 

Certo è che 'sto Natale ha colpito 
abbondantemente. Mi pare che pure 
la sedia mi vada stretta! Lo stomaco 
langue. dopo la soglioletta alla mu¬ 
gnaia (timido tentativo per dire poco 
più che scaldata) e la cicoria (ma una 
volta non si dava alle capre?) di mez¬ 
zogiorno. con cui mia moglie sta ten¬ 
tando di mettere freno alla mia espan¬ 


sione; ma non mi farò tentare dal fri¬ 
gorifero e sarò più duro del mattone, 
almeno per i prossimi venti minuti, 
giusto il tempo di scrivere questa in¬ 
troduzione. 

Ma perché poi ci sono delle persone 
che realizzano virus? Posso capire chi 
si gode la beffa in presenza del malca¬ 
pitato, ma cosi, mi pare proprio il som¬ 
mo della stupidaggine, peggio degli 
untori del buon Manzoni. Figuratevi 
che, per essermi espresso in maniera 
simile in non ricordo più quale articolo 
di ABC, un certo Sandokan, nascosto 
dietro la solita casella di posta di co¬ 
modo di yahoomail, mi ha mandato 
una lettera di complimenti con un file 


130 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 












Command Antivirus 4.5 


Command Antivirus 4.5 


Produttore: 

Command Software Systems 
MIIIBank Tower 
MrllBank, London SW1P4QP 
Tel 4/14 171-931-9301 


L 


Distribuitole : 

Cornetti Systems Group 
P zza Liberazione. 25 
20013 Magoni* 

Tel. 02 97291291 

Prezzo: Uva esclusa) 

in base alla configurazione, a partirò da 

Ut. 125 000 


La piccola linesira dì la¬ 
voro e selup di Com¬ 
mand Antivirus: partico¬ 
lare curioso. Command 
non accetta che. sullo 
stesso sistema, sia pre¬ 
sente anche F-secure 
Antivirus, e provvede a 
cancellarlo durante l'in¬ 
stallazione. Invece igno¬ 
ra Norton AV questione 
di preferenze I 


I C Cornatane! ArtliViiui 


laak y«w Etoterencoi Help 

HlDlal v|8 ìi|-'1 RTl-I-IìbI t|v| 

i - ■ 






| Exocute T aik 


Scan Drive A 

Scan D«ve 8 

Piopeilioi. 




MewlMk 

e© 

e© 


Vtu*|rto 

Scan Haid Diivei 

Scen Network 




d 


fa Help pie» FI 


attached (secondo lui io poi l'avrei 
aperto così) che si è rivelato portatore 
di ben tre virus. Oohh, Sandokan, ma 
ci credevi proprio nati con la testa nel 
sacco? 


Command Antivirus, 
ovvero monta e 
dimentica 

Per la cronaca i venti minuti sono 
passati, tra le sofferenze più atroci, e 
mi sono rifocillato con pane coi cicoli 
con, in mezzo, capicollo "paesano". Il 
tutto unge un po', ma il mio stomaco 
mi sta guardando con occhi grati che 
farebbero compassione a 
una pietra. E adesso, 
all’attacco dei cattivi! 

Dopo i grandi, vale a di¬ 
re Norton e F-Secure, ec¬ 
co la prova di un ambiente 
non molto noto da noi, ma 
che gode fama di virus 
hunter spietato e infallibi¬ 
le. Si tratta di un pacchet¬ 
to che si presenta di 
aspetto un po’ dimesso, 
con un manualetto stam¬ 
pato su carta riciclata e un 
semplice CD. Troppo po¬ 
co, sembrerebbe, per me¬ 
ritare attenzione. 

E invece Command è un fior di pro¬ 
gramma antivirus, di quelli che vale la 
pena di acquistare e, se pur non ha la 
fama di più blasonati concorrenti, 
svolge egregiamente le sue funzioni, 
offrendo un ambiente di protezione 
ben progettato e funzionale. Per dirla 
tutta, Command è anche uno dei pac- 


C Curri ninni) AnliVrtui Reputi Winrlow Senti D M[-l E 


E«e E<* delo 


Flea icanned 0 
Scanning 


Viute* lound. 0 


Dote 


SeatdvAA 

Action Report only 
Iaiget* Boot/File/Packed/Ooct 
Fles: Spectfted fdes 
Command-lme argomenta: <none> 

Scanning M8R on disk 0. 

Scanning boot secloi ol pa/Mion 0 on disk 0. 
Scanning bool sector ondtiveA. 

A _I 


Command in azione. Insolitamente e piacevolmente rapide 
le operazioni di scansione. 


chetti meglio integrati nell'interfaccia 
Windows, con certe facility d'uso che 
lo rendono immediato e piacevole. 

Una volta installato, Command crea 
una "C" nella barra dei comandi. Seb¬ 
bene l'applicazione sia fatta in modo 


grammi del genere, gli elementi 
presenti sono dei task, delle ope¬ 
razioni preorganizzate dipendenti 
da un'ulteriore finestra di setup, 
in cui vengono programmati gli 
interventi relativi alla operazione 
stessa. La finestra è organizzata 
nella solita barra di menu e nella 
barra delle icone. I task possono 
essere organizzati in un modo 
pressoché infinito, e diversi task 
possono essere assegnati allo 
stesso driver. Lo scan relativo 
può essere estesamente riferito 
a diverse configurazioni od opzio¬ 
ni, come selezione di uno, più o 
tutti i drive, scelta dei tipi di 
scansione, possibile esclusione 
di file, possibilità di includere file 
compressi da pacchetti diversi, 
ricerca di virus nel boot-file e nel boot- 
record, schedulatura stabilita a certi 
intervalli, ad un certo orario, e/o dopo 
un certo tempo di attesa. 

Ma la grande carta di Command è la 
sua avanzata integrazione nei sistemi 


J 

.lT 1 


Schedule 

n 

P £n*b*o rchodiing 

),rw uiiy » 

0K 

Canee! 

Jcfli iiokjucficy 

r m 

P Weefay r Hot r lue C &ed T Tbu 
r E« P S*l r Sgn 

C Mfinltyr | ^ 

P Ipaeloicen l'OOO |24hr| 

C Sten alter every | nrnutei et neetrwty 

Help | 





La finestra dì setup dei task e l'organizzazione dello schedu- 
ling dì scansione. 


da girare senza interventi ester¬ 
ni, cliccandola si entra nella fine¬ 
stra principale del programma. 

Si tratta, come potete vedere 
dalle immagini, di una videata ab¬ 
bastanza semplice, e del tutto 
autoesplicativa. Cosa d'altro can¬ 
to comune a diversi altri prò- 


Piopeilioi - Scon Mairi Diivea 


Progetto* 1 

Scanmethod 

Action lo |*ke 

1 □ 

r 

|Reportonl)i 

u uve» poni* tu 

Storne | 

W Include tub-loldets 

Make UNC 

r Select al jloppy drive* 

r Select al network diivea 

W Select al b*<d dovei 

f~ Select al dnyet 


rm lype» io «con 

P Spfdred Irle* 

AH Irle* 

f? fackedfle» 





W Bgotaectois 


Schedule 


OK 


Annui* 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


131 




























































Command Antivirus 4.5 


Vimi Inlmmation 


Vnusname 

I 

ChnslmasriJ «O-ll 

Chnilmai T ree 
Chnilmai Vrolali—I 
Chueng 
Cinco 
Cmderele- 
Onderei* II* 

Crvil Delenie' 


Clewi' 


ru-.. 


Viui deiophon 

Nane: devo 
Type Rendenl EXE Mei 
Si» $96 
Oiigm Franca 

TNt « an enctypled reiidenl rieclor ol EXE Ilei. Il irVecli 
Bei when riti and alto tlayt reiidenl and riseli when olher — 1 
Mei are acceited Amount ol Iree memoiy il noi decreaied 

Viui contami Ihti lei* 

d 


• Denotai root lamfc 


La finestra di informazio¬ 
ni sui virus, molto parti¬ 
colareggiata ed esaurien¬ 
te; interessanti le notizie 
riguardanti te famiglie. 


Ctoo | C°py | Help | 


CSS Central, l'ambiente 
di protezione di network; 
possibile, da esso, ese¬ 
guire installazione e veri¬ 
fiche remote. 




1 DÌÌÌm*» 

1 Vaà» ^ 

- 7-t CSAV Nn^bortwod 

_INelWeie 

Pieieive lei* ecce» dai* 

FALSE 

tj ruNnnw 


Skp cardie ned Mei 

FALSE 



Mei 

FALSE 



Log riectont 

C$AVh»Ne<W*e«fvei 

FALSE 


-JE-Mal 

Maire** 

FALSE 



Mei riecied Mei 

FALSE 



Iriecton menage 



—1 Bepoil 

Bm when a v*ui n loind 

TRUE 



lm al liet icamed 

FALSE 



Wiap te* m ieoo* wmdow 

TRUE 


_1DVP 

EnaUe DVP 

TRUE 



Scen floppy 

TRUE 



Scan ha»d <*rve: 

TRUE 



Scen net**oif. dive; 

TRUE 



Remove al meciot 1 a vanam n lound 

FALSE 



Action *M>en rtcctoi lound 

Reoc* 


_1 Memoiy $c«mng 

Scan Memoiy 

F * 5E A 


d__ 

_ l_ 

zT 



Il sito http://www.com- 
mand.co.uk, da cui scari¬ 
care periodicamente gli 
aggiornamenti 


di network. Qui le caratteristiche del 
programma la dicono lunga sulla sua 
professionalità; un ambiente particola¬ 
re è infatti destinato a gestire le speci¬ 
fiche opzioni proprie della comunica¬ 
zione tramite network (una per tutte, il 
sistema tiene traccia di tutti gli accessi 
e permette, individuato il file infetto, di 
risalire al server originario e isolarlo fi¬ 
no all’intervento di disinfezione. Una 
volta che questo avviene, non solo vie¬ 


ne bloccata la sorgente, ma il pro¬ 
gramma provvede autonomamente a 
evidenziare su tutti i Client un messag¬ 
gio di prompt, e, volendo, anche a in¬ 
viare via e-mail a tutti un report dell’ac¬ 
caduto. Inoltre, attraverso un ambien¬ 
te appositamente definito (CSS Cen¬ 
tral) viene fornito all'amministratore un 
ambiente operativo per creare gruppi 
di utenze a livello distinto, per quanto 
attiene ai privilegi d’uso di CAV. 


Il pacchetto include ancora alcune 
interessanti caratteristiche. Una di 
queste è il cosiddetto "Task Path”, 
che, riservato agli amministratori di 
network, permette di schedulare gli 
interventi di Command AV in maniera 
selettiva, creando scansioni persona- 
lizzate per ogni stazione e, volendo, 
per ogni utente. Dalla stessa finestra 
di menu si può anche attivare l’Auto- 
matic Update, che provvede ad ag¬ 
giornare programma e/o file di suppor¬ 
to automaticamente quando il Client si 
collega al server. Ma la cosa va ben 
oltre, visto che l'amministratore può 
ampiamente controllare l'utenza disa¬ 
bilitando l’utente dal lancio dello scan¬ 
ning e da relativa, eventuale, disinfe¬ 
zione; l'amministratore può anche pre¬ 
venire interventi di disabilitazione di 
CAV da parte di un Client, e consentire 
o meno la gestione e la modifica dei 
task. 

Sono ovviamente incluse tutte le 
caratteristiche e le funzionalità che ci 
si aspetterebbe da un pacchetto desti¬ 
nato a questo scopo, vale a dire up- 
grade continuo (che può avvenire via 
Internet) del "signature file”, disinfe¬ 
zione attraverso lo startup, recupero 
da infezioni direttamente da DOS; ad¬ 
dirittura è compresa un'utility di test, 
realizzata dalla EICAR (European Insti¬ 
ate for Antivirus Research), che per¬ 
mette di testare l'efficienza del pac¬ 
chetto simulando un attacco da virus. 


Conclusioni 

Command Antivirus è uno dei più 
pregevoli pacchetti reperibili oggi sul 
mercato: potente, semplice nell'inter¬ 
faccia e nel funzionamento, fortemen¬ 
te orientato verso l'ambiente network 
pur senza mancare di alcuna caratteri¬ 
stica quando usato in monoutenza, of¬ 
fre, pur disponendo di un solo motore 
di ricerca virus, sicurezza e garanzia di 
eccellenti risultati. La tecnica del 
"mount and forget" cui si ispira ha 
buon gioco quando viene richiesto, da 
parte dell’utenza, impegno minimo 
nell'ambito degli interventi. Potenti le 
caratteristiche di gestione.e le prero¬ 
gative a disposizione degli ammini¬ 
stratori di rete; il fatto poi che, nello 
stesso CD, siano comprese tutte le 
versioni per i diversi ambienti lo rende 
anche particolarmente conveniente, 
considerando che, nella licenza d'uso, 
è incluso anche l'upgrade gratuito per 
un anno del file delle stringhe di rico¬ 
noscimento. 

Mg 


132 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 



































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Città_ 

Provincia CAP 























di Bruno Rosati 


OverView 



Ulead WebRazor 

e Cool3 


Ulead, oltre a produrre i conosciuti non¬ 
ché apprezzati MediaStudio e Photolm- 
pact, ha ultimamente realizzato WebRa¬ 
zor IO e la seconda versione di Cool 3D. 
Il primo dei due pacchetti è un insieme di 
piccoli tool di utilità e di estensioni per ap¬ 
plicativi di image-processor (compatibili 
con la tecnologia "plug-in " di Adobe) en¬ 
trambi per l'ambito della Wethgraphics. 

Per quanto invece riguarda Cool 3D. la 
nuova versione che presentiamo in que¬ 
sta OverView rappresenta un vero e pro¬ 
prio salto di qualità nell'ambito del rende¬ 
ring 3D di titolazioni e titoli animati indiriz¬ 
zagli verso il più ampio mondo del multi¬ 
media in genere. Dal Desktop Video alle 
presentazioni ipermediali, senza ovvia¬ 
mente trascurare il Web-mastenng 


WebRazor 

WebRazor, per come è stato concepito 
da Ulead, è costituito da una suite di pic¬ 
coli tool di utilità grafica e da una serie di 
estensioni grafiche (in tecnologia Adobe 


Plug-in) con indirizzo verso la Web- 
graphics. Mentre i tool funzionano a sé 
stante, 1 Web.Plug-in sono invece conce¬ 
piti in modo d'appoggiarsi ad un applicati¬ 
vo di painting/image-processor (purché 
compatibile con l'omonima tecnologia di 
Adobe). Attraverso l'assunzione del kit, il 
nostro image-processor è così in grado di 
estendere ulteriormente le sue capacità di 
creazione e manipolazione grafica. Va su¬ 
bito segnalato che i Web.Plug-m sono di¬ 
retti discendenti delle WebExtensions 
che è possibile rintracciare nei pulldown 
di Photolmpact, l'ottimo image-proces- 
sing prodotto dalla stessa Ulead e presen¬ 
tato su queste pagine il numero scorso. 

Il numero di applicativi presenti nella 
suite WebRazor è abbastanza articolato. 
Al momento del setup, che si avvia da un 
pannello in autorun. dal CD-ROM di We¬ 
bRazor è difatti possibile installare nel pro¬ 
prio sistema: 

- GIF SmartSaver, Ammation SmartSa- 
ver e JPEG SmartSaver, tre tool simili tra 
loro e rispettivamente dedicati all'ottimiz¬ 
zazione della palette d'immagini ed ani¬ 



mazioni GIF e del fattore di compressione 
imponibile a foto-immagini in formato 

- GIF Animator 2.5; uno tra i migliori e 
più diffusi assemblatori di animazioni GIF, 
con wizard ed altri automatismi per la ge¬ 
nerazione guidata di banner-text ed una 
nutrita serie di effetti di transizione (split, 
spirai, wipe, zoom, ecc.). Altro plus 
dell'applicativo è il supporto Input/Output 
verso vari formati grafici e, per il solo in¬ 
put, anche con file video in formato avi, 
che possono esser quindi caricati e con¬ 
vertiti in GIF animate. 

- Photo Explorer; un image browser 
orientato al Web attraverso il quale è pos¬ 
sibile archiviare immagini e filmati video 
nonché creare pagine HTML, sia come 
thumbnail (insieme di miniclip in lista 
scrollabili e dotati di link verso immagini e 
video a pieno formato) che come slide- 
show Soluzione ideale per mettere vari 
generi di cataloghi multimediali sul Web. 

- PhotoViewer; un praticissimo visua¬ 
lizzatore d'immagini e convertitore di for¬ 
mato “in punta di mouse". 

Appresso all'icona del setup dei tool 
quella dei Web.Plug-in che, una volta in¬ 
stallati, potranno essere attivati dal pro¬ 
gramma d'image-processing ospite sele¬ 
zionandoli dal menu standard Effect. Nella 
lista dei Filter, una volta imzializzate le 
estensioni di controllo Ulead, apparirà di¬ 
fatti un ulteriore submenu denominato 
Plugin FilterA/Veb.Plugins. Da questo sarà 
possibile scegliere tra: 

- Buttonizer Wizard per la realizzazio¬ 
ne di bottoni interattivi di forma sia regola¬ 
re (opzione Rectangle) che irregolare (op¬ 
zione Any Shape) e con la possibilità di 
scegliere l'effettizzazione sull'area interna 
(Inner) 0 il tratto perimetrale dell'oggetto 
selezionato (Outer). 

- Drop Shadow Effetto per la resa di 


134 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 











Plìotolmpact 

VVEBEXTENS10N5 


Frame 81 Shadow 


Ulead WebRazor e Cool3 





fjtfgj-ocomputer Dropshadow 

fMIomm kny hiWT (Oliti» J 
MG' ...n, 

OJT Wfiwil 

^mnputcf Si^^ldeo I 

Butlonlzer Any Shape (Inner...) 


ombreggiature dotato di vari parametri di 
controllo quali direzione (con calibratori 
X/Y Offset), percentuale di trasparenza e 
l'Edge blending, con il quale è possibile 
rendere più graduale o meno il fade 
dell'ombra dall'oggetto verso lo sfondo. 

- Frame and Shadow Componente 
automatico per l'inserzione di cornici ed 
ombreggiature agli oggetti selezionati. Al 
riguardo l'apposito pannello di rendering 
mette a disposizione dell’utilizzatore op¬ 
zioni per la scelta del colore e della textu- 
re per i frame e di valori d’angolazione X/Y 
offset, livelli di trasparenza e scale di blen¬ 
ding per la resa graduale dell'ombreggia¬ 
tura. 

Image Map Tag Plugin utilizzabile 
per la realizzazione di aree sensibili (hot- 
spot) su immagini GIF. Attraverso l'uso di 
tale wizard è quindi possibile realizzare 
ogni singola tag <AREA SHAPE...> con la 
relativa stringa di coordinate numeriche 
ed eventuale link, che vengono memoriz¬ 
zati nella clipboard. Copiandoli da questa 
in un editor HTML si potrà quindi proce¬ 
dere alla realizzazione della mappatura di 
un'immagine, sfruttando oltretutto la 
massima precisione delle forme che lo 
zoom e la varietà dei selettori disponibili 
negli image-processor mette a disposizio¬ 
ne (e sicuramente più potenti e precisi 
che non quelli di Image-Mapper dedicati). 

Oltre a Photoshop (non a caso compre¬ 


Vista d'insieme di alcu¬ 
ni progetti di animazioni 
IGIF e/o AVI) con in evi¬ 
denza, sulla metà bassa 
dello schermo, la strut¬ 
tura dell'Easy Palette. 


so nella denominazione completa data al 
pacchetto; Ulead WebRazor for Photo¬ 
shop) risultano compatibili con le esten¬ 
sioni Web-graphics applicativi quali Micro- 
grafx Picture Publisher, Corel Photo Paint 
e l'ormai classico PaintShop di Jasc. 

Va infine segnalato che per il corretto 
uso dei Web.Plug-in è indispensabile che 
le librerie dinamiche MFC40.DLL, MSV- 
CRT20.DLL e MSVCRT40.DLL siano in¬ 
stallate nella directory System di Win¬ 
dows. Nel caso in cui il nostro PC ne sia 
sprovvisto, le tre DLL sarà possibile rin¬ 
tracciarle nella directory Systems presen¬ 
te nel CD-ROM d'installazione di WebRa¬ 
zor. Un CD tra l'altro generosissimo in fat¬ 
to di gadget grafici messi a corredo (una 
galleria di GIF, animate e non, sfondi, tex- 
ture, ecc.) e con i quali è possibile arricchi¬ 
re graficamente un intero Website. 

Dal punto di vista pratico l'utilizzo dei 
Web.Plug-in, da noi installati nelle direc¬ 
tory di lavoro del PaintShop 5.0, si realizza 
in maniera facile e rapida. La loro resa è 
stata immediata e, impegnati soprattutto 
nell'ambito della Web-graphics, è pratica¬ 


mente scontato apprezzarne subito le 
qualità aggiuntive. Particolarmente ap¬ 
prezzabili risultano poi essere quelle 
dell'lmage Map (facile da pilotare e in gra¬ 
do di garantire una precisione massima 
nella creazione della perimetrazione, gra¬ 
zie allo zoom e i selettori, il "lazo" in parti¬ 
colare, che l'image-processor in questio¬ 
ne ci offre) e del Drop Shadow (più raffi¬ 
nato rispetto a quello offerto di serie dal 
PSP 5.0). 


Ulead Cool 3D 2.0 

Web-page, titolazione video, produzioni 
multimediali, spot 3D e presentazioni ani¬ 
mate. Sono questi gli ambiti più immediati 
cui un programma di titolazione 3D come 
Cool 3D si rivolge e ai quali, con questa 
versione 2.0, fornisce nuove caratteristi¬ 
che applicative e prestazioni ancora mi¬ 
gliori rispetto alla già ottima versione 1.0 
che pure, quando la provammo sulle pagi¬ 
ne di Computer & Video, ci sorprese per 
facilità e velocità applicativa. 




firn* IO 3591 


511 

-I - 


. 


r 


c 

AbgU 


Insieme degli effetti portati dalla sene dei We¬ 
bRazor Web.Plugins. 


WebRazor Image 
Map Idall'interno di 
PaintShop Pro 5.0). 
In evidenza è posto il 
pannello di lavoro sul 
guale. nella specifica 
area “Tag string", 
vengono inserite le 
coordinate assegnate 
ad ogni singola 
<AREA SHAPE> in 
via di realizzazione 
grazie allo zoom e ai 
selettori di PaintShop 
Pro 


WebRazor Pannel¬ 
lo di selezione 
dell elleno Bulloni- 


zer 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


135 






























































































jm-1 • • 


Una semplice e rapidissima dimostrazione di quello che si può realizzare 
con Cool 30 Una volta assegnato lo stondo, il tipo di carattere, la sua gran¬ 
dezza e quindi la texture da fargli "indossare passeremo all'assegnazione 
di una path di animazione 


Ulead WebRazor e Cool3 


FrontPage. 

Dal punto di vista dell’utilizzo pratico, 
Cool 3D conserva intatta la facilità della 
versione precedente. In tal modo l'utente 
è subito messo in grado di guidare le fasi 
del rendering con una curva d'apprendi¬ 
mento rapidissima. Tutte le funzioni di cui 
Cool 3D dispone sono disponibili nelle 
aree di lavoro del workspace, distribuite 
tra le tre toolbar che si dividono la parte 
superiore dello schermo (Standard, per il 
read/write, l'Undo/Redo, il controllo e la 
selezione dello stile, il taglio e l'orienta¬ 
mento dei caratteri; Attribute, per la visua¬ 
lizzazione. in concerto con le opzioni sele¬ 
zionate nell'Easy Palette, degli attributi as¬ 
segnati o assegnabili agli oggetti in lavora¬ 
zione; Text Toolbar, che contiene tutti i 
tool delegati alla formattazione del testo) 
e il pannello dell’Easy Palette, che occupa 
la metà bassa dello schermo e dal quale è 
possibile selezionare oggetti, texture, ef¬ 
fetti, sfondi, template, punti di ripresa e 
path di animazione. L'Easy Palette, ormai 
portata da Ulead su tutti i suoi applicativi 
maggiori, si rivela un vero e proprio centro 
di controllo dal quale è possibile importare 
nella finestra in lavorazione ogni genere di 
texture, background e, dal punto di vista 
dinamico, path di animazione, punti di ri¬ 
presa e rendering della luce. A testimo¬ 
nianza della massima facilità d'utilizzo 
l'imposizione di effetti, path e motion av¬ 
viene semplicemente trascinando il 
thumbnail prescelto dall’Easy Palette alla 
finestra di lavoro 

Ulead Cool 3D è in grado di esportare i 
suoi progetti finali sia in formato GIF 
(quindi verso le Web-page) che in formato 
AVI (quindi verso il mondo delle applica¬ 
zioni per desktop Video) 

COOL 3D costa solo 40 dollari e. come 
upgrade, appena 25! Disponibile sul mer¬ 
cato shareware è anche una versione trial 
funzio nante (scaricabile anche dal sito di 
Ulead I. • ■ "-ini! cu"I. al quale vi consi¬ 
gliamo comunque di andare a fare visita). 
La trial, una full version attiva per quindici 
giorni, è in grado di farci provare tutte le 
funzioni dell’applicativo per una valutazio¬ 
ne completa ed efficace. ras 




j Dalla libreria degli 

Ob/ect Effecis dell'Ea- 
sv Palette abbiamo evi¬ 
denzialo le vane combinazioni 
di burnmg animation a nostra 
disposizione II preset pre¬ 
scelto potrà essere imposto 
all'oggetto in lavorazione 
semplicemente dragandolo 
dall'Easy Palette nella finestra 
dell'oggetto stesso. 


Storyboard dell'animazione Irica¬ 
vata con una delle centinaia di 
preset-path a disposizionel rea¬ 
lizzata per t'efietto Spicy-color. 


Procedendo all'Overview della 2.0, gra¬ 
zie al supporto delle specifiche DirectX 
(dalla versione 5.0 in poi), al miglioramen¬ 
to degli algoritmi di estrusione e ad un an- 
tialiasmg compiutamente realtime, 
l’enhancement prestazionale è assoluta- 
mente significativo e il prodotto sembra 
avviarsi decisamente verso una matura¬ 
zione del codice che lo eleva al rango di 
applicativi già consolidati e di chiara fama, 
come ad esempio le Crystal Flymg Fonts 
Tant'è evidente il salto di qualità che il 
confronto è ormai da fare proprio con pro¬ 
dotti come quello appena citato e non più, 
ad esempio, con lo Xara 3D Ovvero, con 
il programma concorrente della prima ver¬ 
sione. Quello che stupisce ulteriormente 
in Cool 3D è che tale salto qualitativo non 
si ripercuote affatto sul prezzo d'acquisto, 
che rimanendo più o meno allineato alla 
precedente versione conferma quella che 
è da sempre la politica commerciale 
dell'Ulead Systems: proporre prodotti di 
qualità a prezzi inferiori. A conferma di ciò 
è sufficiente prendere in considerazione 
gli altri applicativi Ulead. quali il Photolm- 


pact e il MediaStudio. con i 
quali la software-house 
taiwanese riesce ad otte¬ 
nere il binomio alta-qua- 
lità/prezzo-basso sfruttan¬ 
do non tanto i normali ca¬ 
nali di distribuzione quanto 
le joint (MediaStudio è il sistema di edi¬ 
ting digitale delle schede di Fast Multime¬ 
dia) e il mercato dello shareware 
Venendo alle caratteristiche di nuova 
implementazione, la 2.0 di Cool 3D è ora 
in grado di supportare l'inserimento del 
testo da renderizzare sfruttando linee 
multiple di scrittura (la 1.0 aveva a disposi¬ 
zione un semplice campo di testo) e di¬ 
versificazione degli attributi (font, size. co¬ 
lore. angolazione, texture, ecc.) per ogni 
singolo carattere inserito. L'effetto, defini¬ 
to Spicy-Color, è quello che ha fin qui di¬ 
stinto e fatto scegliere le Crystal Flymg 
Fonts. Inoltre, con la 2.0 è ora diventato 
possibile importare nello sheet di lavoro fi¬ 
le WMF (Windows MetaFile) e renderli in 
estrusione al pari dei caratteri TrueType; 
marcare key-frame multipli nelle varie fasi 
di rendering animation; introdurre il forma¬ 
to Ulead Plugins per implementare effetti 
di resa supplementari (non a caso gli ef¬ 
fetti Burning, Ice, Twist ed Explosion so¬ 
no stati sviluppati da terze parti). Ulteriore 
plus di Cool 3D 2 0 è infine la possibilità di 
passare i titoli realizzati direttamente in 


136 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

























































e i tempi 
al passato 


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In Italia i prodotti Creative Labs sono promossi e diffusi da Creative Labs Srl 
















di Pierfrancesco Fravolini 


OverView 



ASUS CD-S500 


La corsa alla velocità, che ultima¬ 
mente ha portato alla nascita di pro¬ 
cessori sempre più performanti, ha 
contagiato anche gli altri componenti 
del computer. Ecco cosi le varie sche¬ 
de video con accelerazione 3D, gli hard 
disk da 7200 e 10.000 RPM. le stam¬ 
panti da 12 pagine per minuto e cosi 
via. Naturalmente non potevano man¬ 
care all'appello i lettori CD-ROM, che 
da subito sono stati "turbizzati" pro¬ 
prio per sopperire all' intrinseca caren¬ 
za delle prestazioni originali. Ecco quin¬ 
di i lettori CD-ROM da 2x, poi 4x, poi 
16x, 32x, 40x e ora addirittura 50x. 

Facciamo un po' di conti: la velocità 
di rotazione di un CD audio, il progenito¬ 
re del CD-ROM, è variabile da 200 a 
500 RPM (rotazioni al minuto). Dato che 
il CD audio è inciso a velocità lineare co¬ 
stante (CLV: Constant Linear Velocity) 
quando il pick-up laser si trova nella par¬ 
te interna del disco la velocità è quella 
più elevata. Quest'ultima diminuisce poi 


gradatamente man mano che il pick-up 
si sposta verso l'esterno del disco fino 
a raggiungere, nella parte più esterna, 
200 giri al minuto. L'incisione a velocità 
lineare costante fa si che la densità su¬ 
perficiale dei PIT, cioè l'unità elementa¬ 
re di informazione (praticamente i bit re¬ 
gistrati sul disco), è costante. Inoltre an¬ 
che il bit-rate intercettato dal pick-up la¬ 
ser, e quindi in uscita dalla meccanica, 
è costante. Questo perché il CD audio 
deve garantire un flusso continuo di dati 


dal pick-up all'elettronica di conversio¬ 
ne. operando l'estrazione e la successi¬ 
va conversione in analogico in "tempo 
reale ", 


I lettori CAV 

Per un CD-ROM dati le cose sono 
sostanzialmente diverse. Dato che non 
è importante in questo caso avere un 
flusso continuo di dati, visto che nor¬ 
malmente i lettori CD-ROM hanno dei 
buffer di memoria dedicati proprio alla 
sincronizzazione tra i dati letti dal pick- 
up e quelli spediti al computer, alcuni 
sistemi operano a velocità angolare co¬ 
stante (CAV: Constant Angular Velo- 
city). In questo modo il controllo di ve- 


CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE 


Interfaccia: ATAPI/Enhanced IDE con supporto di PIO mode 4. Multi-word DMA mode 2, 
Ultra DMA/33 mode Formati del disco: Audio CD. CD-ROM (mode 1 & mode 2), Mixed 
mode, CD-ROM/XA (mode 1 & mode 2). Video CD. CD-I, Photo CD (single & multi-session), 
Karaoke CD, CD Extra, l-Trax. CD-R. CD-RW. Dimensioni del disco: 8 cm e 12 cm Siste¬ 
mi operativi supportati: DOS 6.xx. Windows 3.1 x/95/98/NT, OS/2 Warp, NetWare, SCO 
Unix Buffer dati: 128 kb Data Transfer Rate: 50x massimo (3300-7500 kb/sec). Tempo 
di accesso: 75 msec. Velocità di rotazione: 10.400 RPM Dimensioni: 149x 415x197 mm 
(L x A x P). Peso: 1 kg. 


138 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 












ASUS CD-S500 


locità del motore che fa girare il disco 
è più semplice (e più stabile). Questo 
significa che dalle zone più interne a 
quelle più esterne non cambia la velo¬ 
cità di rotazione ma cambia invece il 
bit-rate in uscita dal pick-up laser (que¬ 
sto perché comunque il CD. ROM o 
audio che sia. è inciso con una densità 
costante di PIT). A causa della migliore 
stabilità di rotazione è possibile avere, 
nei lettori CAV, una velocità di rotazio¬ 
ne più elevata dei 200-500 giri al minu¬ 
to. Nel caso del lettore ASUS, la ridu¬ 
zione delle vibrazioni dovute alla velo¬ 
cità di rotazione (mediante il DDSS II, 
Doublé Dynamic Suspension System) 
e il miglioramento della dissipazione 
del calore proprio del motore ha con¬ 
sentito di raggiungere e superare i 
10.000 giri al minuto. La velocità di ro¬ 
tazione elevata, e costante, da sola 
però garantisce che vi sia un alto tran¬ 
sfer rate, ma fa sì che questo transfer 
rate non sia costante ma vari da un va¬ 
lore minimo, per i dati incisi nelle parti 
più interne del disco, fino ad un massi¬ 
mo, per i dati incisi nelle parti esterne. 
Il 50x dichiarato dalla Asus per il suo 
CD-S500 è presente solo per i dati 
esterni e quindi quelli incisi "in segui¬ 
to". In particolare la Asus dichiara un 
transfer rate variabile tra 3300 e 7500 
kbyte al secondo, una rotazione di 
10.400 RPM e un tempo di accesso di 
75 millisecondi. Facendo ancora un po' 
di conti si può vedere come i transfer 
rate dichiarati corrispondano a "fattori 
moltiplicativi" che variano da 22x all'in- 
terno del disco a 50x all'esterno. Un 
comune lettore 32x ha di norma tran¬ 
sfer rate che variano da 2100 
kbyte/sec (corrispondente a 14x) fino a 
4800 kbyte/sec (32x appunto). Il CD¬ 
ROM Asus è quindi più veloce del 
56% di un comune 32x. Gli alti transfer 
rate verso il computer hanno reso ne¬ 
cessaria l'adozione di protocolli di co¬ 
municazione Enhanced IDE PIO mode 
4, Multi-word DMA e Ultra DMA/33. 


Utilizzazione 

Ho montato il CD-S500 nel mio com¬ 
puter di casa, non aggiornatissimo se¬ 
condo le ultime tendenze ma comun¬ 
que discretamente performante. Natu¬ 
ralmente Windows 95 ha riconosciuto 
automaticamente il dispositivo e non 
c'è stato bisogno di installare alcun dri¬ 
ver aggiuntivo, ma questa, come sap¬ 
piamo, è (o dovrebbe essere...) la re¬ 
gola. Nella confezione vengono forniti 
un cavetto per il collegamento analogi¬ 






co alla scheda audio, ed un dischetto 
contenente i driver per l'installazione 
sotto DOS. Il lettore ha anche un' usci¬ 
ta audio digitale in standard S/P-DIF 
che può essere collegata ad esempio 
ad una scheda audio con lo stesso in¬ 
gresso (a quanto mi risulta al momento 
è disponibile, tra le schede consumer, 
solamente la SoundBlaster Live! con 
questa possibilità). In tutti i casi in cui 
si faccia un numero notevole di acces¬ 
si al disco il sistema trae sicuramente 
giovamento dal basso tempo di acces¬ 
so, ma la differenza con un lettore me¬ 
no performante è, in questo caso, po¬ 
co percettibile. La superiore velocità di 
estrazione fa invece sì che il CD-S500 
si comporti quasi come un hard disk 
abbastanza veloce soprattutto nella let¬ 


tura di file lunghi, che beneficiano 
maggiormente dell'elevato transfer ra¬ 
te. Ho dato in pasto al dispositivo un 
CD-ROM contenente dei file AVI acqui¬ 
siti con un sistema di cattura video, 
con fotogrammi PAL a schermo intero, 
oltre 700 x 600 pixel, compressi in MJ- 
PEG, file da 300 mega per pochi minuti 
di filmato, e il lettore li ha "digeriti" 
senza scomporsi troppo, con solo qual¬ 
che tentennamento e qualche "intop¬ 
po" ogni tanto Da notare che file di 
questo genere possono essere ripro¬ 
dotti senza problemi se letti diretta- 
mente da hard disk, ma solamente se 
non ci sono altri processi ed altri pro¬ 
grammi in esecuzione, e soprattutto se 
fatti girare "con le dita incrociate dietro 
la schiena". MS 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


139 















CD ROM 


La Sfida per Agrabah 


Ogni volta che esamino un prodotto 
della Disney, spero sempre di potervi 
trovare qualche difetto evidente, indi¬ 
scutibile e inconfutabile, per poterne 
parlare da queste pagine e dimostrare 
la mia indipendenza di giudizio e la ca¬ 
pacità di criticare anche i potenti... Se 
continuo a parlare bene dei prodotti Di¬ 
sney, a qualcuno potrebbe venire in 
mente che io sia un "lacchè dell'impe- 
rialismo canonistico disneyano". 

Ahimè, devo correre questo rischio, per¬ 
ché anche "La Sfida per Agrabah" non 
mi ha voluto offrire appigli per criticare 
più di tanto l'operato del più famoso pro¬ 
duttore mondiale di canoni animati. 

Al contrario, sin dall'installazione del 
programma si riceve la precisa sensa¬ 
zione che questo gioco abbia la classica 
"marcia in più": un software ben pro¬ 
gettato, tale da rendere le animazioni 
così fluide che si ha la sensazione di as¬ 
sistere ad un cartone animato alla TV 
Questo anche sul mio Pentium 100 con 
24 MB di RAM (ma la casa indica come 
standard minimo il 486 da 66 MHz e 16 
MB di RAM). 

Chi si porterà a casa questo gioco non 
riceverà la brutta sorpresa di non poter¬ 
lo far funzionare per mancanza di risor¬ 
se adeguate. 

Certo, con i sistemi meno potenti, vi so¬ 
no momenti d'attesa di un paio di se¬ 
condi quando il programma carica i dati, 
ma questi momenti d'attesa non distur¬ 
bano, perché si hanno solo tra un'atti¬ 
vità e l'altra, e mai durante quelle di gio¬ 
co vere e proprie. 

Cosa troverete ne "La Sfida per Agra¬ 
bah", è presto detto: un gioco d'avven¬ 
tura per bambini dai quattro anni in su, 



che non prevede le frustrazioni tipiche 
che il gioco d'avventura comporta (a 
volte non si sa davvero cosa fare e non 
si riesce ad andare avanti se non attra¬ 
verso soluzioni spesso arbitrarie o 
astruse). 

I percorsi del gioco (i progressi sono re¬ 
gistrabili su disco) portano a spasso il 
piccolo giocatore in vari ambienti virtuali 
in cui s'imbatte in prove - manifeste, 
non nascoste - da superare. 

Nelle Segrete s'imbatte in mamma ra¬ 
gno che gli consente di prendere uno 
strumento, lo scalpello, a patto che i 
suoi "ragnolini" siano adeguatamente 
sfamati. 


La Sfida per Agrabah 

Buena Vista International Italia 
Via Sandro Sandn. 1 
20121 Milano 

Requisiti multimediali standard 
Ambiente: Windows e Macintosh 
Target: bambini dai a anni 
Prezzo: lira 85 000 


Nel muro dei numeri di Yazoul, usa lo 
scalpello per raschiare le combinazioni 
di numeri che. una volta indovinate, por¬ 
tano al crollo del muro ed alla possibilità 
di accedere al mercato di Agrabah. 

Nel chiosco di Wacky Wakeem, effet¬ 
tua alcuni calcoli su di una tavoletta per 
barattare dei frutti e liberare il compa¬ 
gno d’avventura, la scimmietta Abu. 
Jasmine, altro personaggio della com¬ 
pagnia, dovrà essere liberata dalla sua 
prigione, fatta di un mosaico di cristallo. 
Anche in questo gioco, non c'è alcun 
elemento astrusamente nascosto, quel¬ 
lo che deve fare il bambino lo capisce e 
lo fa intuitivamente (anche aiutandosi 
con un'immagine in scala del mosaico, 
se necessario). 

Anche la liberazione di Aladdin (perché 
non Aladino? Ecco, ho trovato un ele¬ 
mento in qualche modo criticabile!) pre¬ 
vede un gioco con cristalli colorati, sicu¬ 
ramente intuitivo e totalmente visivo, 
che al suo completamento consente 
l'ingresso nel vortice, un nuovo passo 



140 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 















CHTBTHP 


avanti verso la libertà. 

Questo passo porta ad un altro gioco, 
quello dell'azzeccanumeri, che consiste 
nello spostare una pietra di una griglia 
sino a raggiungere la luce del vortice e 
afferrare Aladdin. 

Una volta esauriti questi percorsi, il 
bambino può entrate nella bottega delle 
meraviglie, in cui sfida l’astuto mercan¬ 
te di Agrabah in un gioco che prevede 
la sistemazione di biglie colorate su di 
una scacchiera per formare, per primo, 
un quadrato. 

C’è poi il gioco delle carte magiche, che 


consiste nell’effettuare le giuste combi¬ 
nazioni di carte per eguagliare un nume¬ 
ro dato. Il bambino, ancora, può giocare 
ai numeri mancanti: un quadrato di 10 
numeri per lato, da 0 a 99, presenta dei 
vuoti che il giocatore deve riempire con 
il giusto numero nel tempo minore pos¬ 
sibile. 

Il gioco de "Il tempio” prevede un’atti¬ 
vità di ricostruzione dei pilastri rotti, per 
renderli di altezza uniforme. Nel gioco 
dell’incastro c’è ancora una sfida con 
l’astuto mercante, questa volta per in¬ 
castrare in una sorta di puzzle vari pezzi 


ed essere quello che posa l’incastro 
conclusivo. 

Si torna a giocare con i numeri nel gioco 
de ''L'acchiappainsetti", in cui il bambi¬ 
no deve collocare il giusto numero di 
cavallette nei tre vasi. 

Si continua poi con il gioco de "la Pira¬ 
mide e le chiavi triangolari”, con quello 
de "I guardiani e i gioielli” e altri ancora. 
"La Sfida per Agrabah" è un gioco pia¬ 
cevole. divertente e istruttivo, visto che 
impone al bambino (senza darlo a vede¬ 
re) degli utili esercizi matematici e spa¬ 
ziali. Da non mancare. 


Encydopédie 


Il sapere di questa enciclopedia è de¬ 
cisamente superato, vogliamo paragona¬ 
re le moderne enciclopedie su CD-ROM 
all'enciclopedia di Diderot e D’Alem- 
bert? Sarebbe come paragonare un tru¬ 
meau d’antiquariato ad un armadio quat¬ 
tro stagioni in ottimo truciolare super¬ 
compresso, ricoperto con laminato pla¬ 
stico ad alta resistenza e dotato di cas¬ 
settiere a scorrimento veloce, appendia¬ 
biti automatizzati, eccetera. 

Prima che qualcuno equivochi, si ar¬ 
rabbi davvero e mi scriva un messaggio 
e-mail "di fuoco”: si tratta solo di uno 
scherzo per introdurre quello che davve¬ 
ro penso di quest’opera 

Mi piace, infatti, paragonarla ad un bel 
mobile d’antiquariato, ovvero ad un og¬ 
getto la cui utilità pratica può essere li¬ 
mitata, se comparata a quella d'un mo¬ 
bile moderno, ma la cui capacita di sod¬ 
disfare intelletto e sensi è molto supe¬ 


Encyclopédie 

De Agostini Multimela 
Va MontefeUro, 6 a 
20156 Milano 
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Requisiti multimediali: standaro 

Ambiente: Windows 

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E-mail 
Internet 




riore. 

L’enciclopedia moderna diventa vec¬ 
chia quasi giorno per giorno e dopo un 
paio d’anni diventa quasi obsoleta, men¬ 



tre l’Encyclopédie non è più da conside¬ 
rare vecchia, ma antica, e quindi prezio¬ 
samente immutabile. 

Per il lettore che apprezza i fatti, più 



MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


141 



























( L - v -^o. 2 -, r -. « i ■— 


che i commenti di natura abbastanza 
personale, passo a specificare, almeno 
per sommi capi, i contenuti dell'opera. 

Cominciamo dai numeri: 2.794 tavole 
accompagnate da didascalie. Queste 
Planches sono ordinate per argomento 
rispettando la numerazione originale e 
possono essere consultate, con l'uso 
d'una barra a scorrimento, per argomen¬ 
to o, direttamente, per numero di tavola 
(certamente utile, ma solo quando già si 
conoscono i numeri delle tavole d'inte¬ 
resse). 

Le tavole presentano il testo e. accan¬ 
to, l'immagine che può essere ingrandi¬ 
ta a vari livelli, e anche fatta scorrere 
nelle varie direzioni, per consentire di 
apprezzare i dettagli al massimo ingran¬ 
dimento possibile. 

I testi contengono collegamenti iper¬ 
testuali e numerosi rimandi di approfon¬ 
dimento degli argomenti o di spiegazioni 
relative a termini specifici. 

Come in ogni opera multimediale, an¬ 


che in questa si trovano delle funzioni di 
ricerca, che operano sull'indice generale 
(titoli e sottotitoli). 

La Galleria di un'epoca offre anche 
una sezione più "scenografica", con 
quadri animati: La residenza. L'arte mili¬ 
tare, La manifattura, La campagna, Il 
mare, La città. Le animazioni, rese pos¬ 
sibili dalle moderne tecniche digitali, so¬ 
no basate sulle tavole originali e consen¬ 
tono di vedere, ad esempio, due spa¬ 
daccini in duello, delle macchine d’epo¬ 
ca m movimento, eccetera. 

Il tutto è accompagnato da musica del 
'700, eseguita con strumenti d'epoca. 

Come il lettore può immaginare, vi so¬ 
no degli approfonditi profili degli autori 
dell'opera, Diderot e D'Alembert, e dei 
collaboratori più famosi come Buffon, 
Rousseau. Montesquieu. 

Nella sezione Cronologia è ripercorsa 
la storia dell'Europa all'epoca della pre¬ 
parazione dell’enciclopedia, con una pa¬ 
noramica su politica, scienza, musica, 


tecnica, arte, filosofia e letteratura. 

Nella sezione intitolata "L'albero del 
sapere" viene illustrata graficamente 
l'impostazione gerarchica dell'intera 
struttura dell'opera, così come fu voluta 
dagli autori. 

Nella sezione dedicata alla bibliografia 
si trovano, infine, i riferimenti necessari 
per eventuali approfondimenti 

Mi sembra di poter concludere affer¬ 
mando che quest’opera riesce a centra¬ 
re il suo obiettivo, quello di riproporre in 
chiave moderna un sapere "d'epoca". 

Chi sa apprezzare le cose dei "bei 
tempi andati", troverà piacevolissimo 
passare numerose serate davanti al mo¬ 
nitor, esplorando le migliaia di "schede 
del sapere" di quest'opera. Consigliato 
specialmente a chi. come alternativa, ha 
la sola possibilità di sedersi davanti allo 
schermo TV: francamente, trovo che, ul¬ 
timamente. la rosa dei programmi offerti 
si possa legittimamente definire 
sconfortante. 


Eureka!2000 



Il fatto di avere un libro di riferimento 
che possa rispondere al volo ad una do¬ 
manda - senza troppe pretese - che ci 
siamo posti, senza bisogno di accendere 
il computer, è indubbiamente comodo. 
Sarà sufficiente a farci accettare che i 
contenuti generali non si possono defini¬ 
re entusiasmanti? 

Ho visto molte enciclopedie, negli ulti¬ 
mi anni, e ho capito che un buon siste¬ 
ma per verificarne la qualità generale è 
quello di guardare gli atlanti, siano essi 
geografici, astronomici o riferiti al corpo 
umano: il loro livello di dettaglio riflette 
la qualità generale dell'opera. Gli atlanti 
di quest'opera non sono certamente ca¬ 
paci di suscitare entusiasmi. 

Neanche la qualità grafica generale 
suscita emozioni e meno ancora quella 
dei filmati, che mi hanno fatto per un 
momento pensare di essere tornato ad 
esaminare i primi tentativi di creazione 
d'opere multimediali (oggi la qualità TV è 
disponibile su ogni PC. non vedo perché 
dovremmo accontentarci di meno) 

Per quanto riguarda i contenuti, mi 
guardo bene dal tentarne un esame criti¬ 
co completo, non ho un anno a disposi¬ 
zione per scrivere quest’articolo. Posso 
solo affermare che ho verificato la pre¬ 
senza di schede su personaggi contem¬ 
poranei, come Bill Clinton e Oscar Luigi 


Scalfaro: qualche ri¬ 
ga biografica e una 
fotografia di gruppo 
per Clinton, meno 
righe e nessuna fo¬ 
tografia per Scalfa¬ 
ro. Tecniche Nuove 
ha importanti azio¬ 
nisti americani? Per 
la cronaca, non ho 
trovato il nome del¬ 
la Lewinsky... e ho 
segnato un punto a 
favore dell'opera 
(non ne potevo più. 
di quel nome, cre¬ 


Eureka!2000 


Tecniche NuoveSo A 

Va Ciro Menotti. 14 

20129 Milano 

Tel 02 75701 

Fax 02 7570205 

Requisiti multimediali: star 

.Hard 

Ambiente: Windows 

Prezzo: 

lue 99.000 


detemi!). 

Ma cosa si trova nell'enciclopedia 
multimediale - vi chiederete. Bene, ve lo 
riassumo in poche parole, facendo riferi¬ 
mento alla schermata d'apertura, in cui 
appaiono le voci "Consultazione”, "Me¬ 
diateca", "Percorsi tematici", "Miscella¬ 
nea". "Siti Internet”, "Codici", "Quiz" e 
à"Aggiornamenti". 

La consultazione prevede la ricerca 
delle voci in due modi: semplice o avan¬ 
zato. Quest'ultimo modo prevede l'uso 
dei classici operatori booleam (AND e 
OR). Una volta individuata la scheda, è 
possibile copiarne o stamparne i conte- 


142 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


















Russia 


7^ ULAN^ATOS^f ShmjTM.».', Ma,del 

&"^-kSE 



' ! 


Harhln ■ 


OB mthm,/ 


Itmpta 

Ni 


BST 


SkMdiui 


Tlijaii 
I *»’■ 

W„h„ 

’Cboogkiai 

Taiwan 
.) Knnmint Hong Kong 



Birmania 


Macao 


nuti. 

La sezione Mediate¬ 
ca offre immagini, fil¬ 
mati e tabelle di vario 
genere: la prima voce 
cliccabile è quella di 
Adolf Hitler, ma poco 
più sotto si trova un fil¬ 
mato dedicato alla col¬ 
lisione dei corpi (certi 
personaggi della storia 
li abbiamo già visti, fin 
troppo, personalmen¬ 
te preferisco i filmati 
d'animazione che spiegano t vari feno¬ 
meni fisici). 

Nella sezione Percorsi Tematici c'è la 
possibilità di esplorare specifici rami del¬ 
la conoscenza. Sono d'accordo con l'edi¬ 
tore quando afferma che la possibilità di 
attivare i percorsi tematici è una delle 
caratteristiche più interessanti delle en¬ 
ciclopedie multimediali, perché sono 
uno strumento di apprendimento rapido 


(anche se solo superficiale) di una data 
materia (meglio una "infarinatura" che 
niente...). . 

Nella sezione Miscellanea si trovano 
ricette, calendario, frasi celebri e antolo¬ 
gia. Quest'ultima è costituita da una rac¬ 
colta di poesie che si possono ascoltare 
a comando. 

Immancabile la sezione dedicata ai siti 
Internet e, visto che l’editore è Tecniche 


tegmen* 


Nuove, altrettanto immancabile la sezio¬ 
ne dedicata ai Codici, a cominciare dalla 
Costituzione. 

Per chi ama verificare lo stato delle 
proprie conoscenze c'è anche una sezio¬ 
ne di quiz culturali. 

Neanche in questa enciclopedia man¬ 
ca la Linea del Tempo, ovvero lo stru¬ 
mento capace di collocare e collegare 
nel periodo giusto i fatti più disparati, 
siano essi letterari, musicali, politici, 
scientifici o quanto altro. 

Posso essere chiaro, nelle mie conclu¬ 
sioni: il mercato offre di meglio. Questo 
non toglie che Eureka 12000 possa avere 
t suoi spazi, sia per questioni di accessi¬ 
bilità del prezzo, sia per il fatto che offre 
l'agile volume su carta, capace di risol¬ 
vere dei problemi al volo. Se potessi 
permettermelo, certamente viaggerei 
solo su grandi automobili di gran lusso, 
almeno sui lunghi percorsi. Per girare in 
città, preferisco però un'utilitaria o il mo¬ 
torino. A buon intenditor... 


Zanichelli 

La Zanichelli aveva esordito nel mondo 
delle enciclopedie per computer pensan¬ 
do che fosse sufficiente trasporre i con¬ 
tenuti della versione su carta a CD-ROM. 
L'operazione, all'epoca, era stata affidata 
ad informatici puri, probabilmente risorse 
interne, che non prestavano certo molta 
attenzione alla grafica (e si vedeva). 

Con una partenza siffatta, non c'è da 
sorprendersi se anche le versioni d'oggi 
delle enciclopedie Zanichelli (qui mi oc¬ 
cupo della versione "Giovani", ma le co¬ 
se non cambiano con quella "Professio¬ 
nal") rimangano essenzialmente traspo¬ 
sizioni su disco di versioni pensate per la 
carta. 

Zanichelli, infatti, ha scelto di privilegia¬ 
re i fatti piuttosto che il "folklore multi¬ 
mediale". Cosi, in pratica, vi rimanda ad 
altre opere se desiderate vedere filmati 
(ne presenta solo una mezza dozzina). 
Sbagliato? Giusto? 

Certamente vi sono più scuole di pen¬ 
siero, su questo soggetto. 

La realtà è che certi "contributi multi¬ 
mediali" delle enciclopedie lasciano il 
tempo che trovano, sono veramente 
inessenziali, e in ogni modo troppo scar¬ 
si per avere qualche peso. 

Non è improbabile che con l'avvento 
del DVD questo cambi in modo significa¬ 
tivo. Le grandi capacità di questo suppor- 


Giovani 


Zanichelli Giovani 


Opera Multimedia 

Foro Bonaparte, 70 

20152 Milano 

Tel. 02 8065181 

Fax 02 80651835 

E-mmi: oporBiftopera-muiiimedia.ii 

Internet www.opera-multimedia.it 

Requisiti multimediali; standard 

AnKUnlA- 1AI.nrlm.ir 

«muienie vvinciows 

Prezzo z lire 99 000 


to potranno consentire di inserire filmati 
in quantità abbastanza significative. 

L'inserimento dei filmati rimarrà sem¬ 
pre e comunque, a mio parere, un fatto 
di scarso rilievo nell'economia generale 
di un’enciclopedia. Non si può dire lo 
stesso dei filmati d'animazione, che pos¬ 
sono essere di grande utilità ai fini della 
trasmissione della conoscenza. 

Tanto per fare un esempio: un'anima¬ 
zione che illustri il funzionamento del 
motore d'automobile potrebbe riuscire a 
fare capire anche a mia moglie l'utilità di 
fare controllare il livello del lubrificante, 
di tanto in tanto... 


^ n Vile,,. 



Le animazioni mancano, in questa en¬ 
ciclopedia, che tuttavia ha più che dirit¬ 
to d'essere chiamata multimediale gra¬ 
zie a numerosi riferimenti musicali ben 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


143 























organizzati. Non sapete cos'è un ''alle¬ 
gretto"? Potete sentire un brano di Mo¬ 
zart. d'adeguata durata, che vi fa capire 
cos'è. Volete rinfrescarvi la memoria 
sulle melodie della "Sinfonia dal Nuovo 
Mondo" di Dvorak? Trovate un brano 
abbastanza lungo, capace di farvi ricor- 


'GT O* dare i tratti essen¬ 
te ziali della sinfonia. 

La veste grafica 
è piuttosto piace¬ 
vole e Zanichelli 
Giovani supera an¬ 
che l'esame degli 
atlanti, come si 
può vedere dalle 
immagini proposte, che sono abbastan¬ 
za curati. 

Per il resto, che dire? Non posso fare 
analisi approfondite dei contenuti, pos¬ 
so solo fidarmi della grande tradizione 
editoriale di Zanichelli. 

Debbo però aggiungere, concluden¬ 



do, che l'editore include nell'enciclope¬ 
dia uno strumento abbastanza interes¬ 
sante, il dizionario multilingue. In prati¬ 
ca. si sceglie una delle cinque lingue 
presenti (italiano, francese, inglese, te¬ 
desco e spagnolo) e si ottiene in con¬ 
temporanea la traduzione nelle restanti 
quattro del termine prescelto. 

A cosa serve? Non certo per risolvere 
i problemi posti dalle traduzioni di livello 
professionale, ma allo studente questo 
strumento può servire magnificamente 
come riferimento linguistico rapido. Lo 
aiuterà anche a ricordare d'essere non 
solo un cittadino del proprio paese, ma 
anche un vero europeo 


Djsney Studio Grafico 
Disney Mulan 


La sola cosa che non va in questo pro¬ 
gramma è il titolo, che specifica due vol¬ 
te che si tratta di un prodotto Disney 
Non sarebbe bastato Studio Grafico Mu¬ 


lan? Forse qualcuno comincia a temere 
la concorrenza degli agguerriti nuovi pro¬ 
duttori di animazioni al computer? 

A giudicare da questo programma, 


credo proprio che alla Disney abbiano 
fatto molti progressi in campo informati¬ 
co e che stiano affilando le armi per con¬ 
trastare la nuova concorrenza sul loro 
stesso terreno 

Posso solo augurarmi che questa bat¬ 
taglia tra i nuovi arrivati nel campo 
dell'animazione e la vecchia, cara Di¬ 
sney, possa portare solo ad un migliora¬ 
mento generale della produzione, senza 
vincitori né vinti. Riuscite ad immaginare 
un mondo senza i cartoni animati di Di¬ 
sney? Credo proprio che sarebbe un 


144 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 









































Disney Studio Grafico. Di- 
sney Mulan^ 

Buena Viaia International Italia 
Via Sandro Sandn. 1 
20121 Milano 

Requisiti multimediali: standard 
Ambiente: Windows 95 
Target bambini dai 4 anni, e loro genitori 
Prezzo: lire 50 000 



sere riassunte in un diario, potete tarlo. 

Se volete inviare una serie di inviti agli 
amici, potete anche stampare dieci eti¬ 
chette alla volta. 

Quando volete, potete anche stampa¬ 
re gli indirizzi direttamente sulle buste. 

Non avete voglia di andare a comprare 
un biglietto d'auguri? Non ha importan¬ 
za, perché potete confezionare tutti i bi¬ 
glietti d’auguri che desiderate, per le più 
disparate occasioni. 

Ancora, potete confezionare biglietti 
d'invito, carta intestata, cartellini per il 
nome, segnaposto, tovagliette, cartoli¬ 
ne, adesivi. 

Tutti questi tipi di produzioni grafiche 



mondo più triste, quanto meno per i no¬ 
stri bambini. 

In questo Studio Grafico, la Disney 
non offre molte animazioni (solo quelle 
di apertura e le evoluzioni del grillo men¬ 
tre si usa il programma), perché più che 
di un gioco si tratta di un vero e proprio 
programma di grafica, che si distingue in 
due modi: per efficienza e per sempli¬ 
cità d'uso. 

L'interfaccia in questo caso è intera¬ 
mente grafica, non vi sono menu in cui 
perdersi, ma solo pulsanti sensibili che 
sono graficamente significativi e che so¬ 
no accompagnati in ogni caso da scritte 
dì specifica (apri, chiudi, stampa, eccete¬ 
ra). 

Il genitore potrà ridurre al minimo i 
suoi interventi, dopo la semplicissima in¬ 
stallazione, anche nel caso di bambini 
molto piccoli (la Disney non dà indicazio¬ 
ni, almeno sul libretto, cosi mi sono as¬ 
sunto io la responsabilità di giudicare il 
programma adatto a bambini dai quattro 
anni in su). 

"Si, va bè, ma Lancillotto?" - recitava 
un'animazione pubblicitaria di tanti anni 
fa, per invitare ad "arrivare al dunque". 


Certo, è arrivato il momento di specifica¬ 
re cosa offre questo Studio Grafico, che 
deve essere grosso modo tutto quello 
che potete desiderare nel campo della 
grafica per famiglia. 

Volete preparare uno striscione per 
scendere in piazza per protestare per le 
tasse troppo alte? Potete. 

Volete confezionarvi un segnalibro 
che vi assicuri un modo più piacevole e 
civile delle "orecchiette", per tenere il 
segno delle vostre letture? Come già 
fatto. 

Avete finito i biglietti da visita e ne 
avete bisogno urgente? Potete già riporli 
nel portafoglio. 

Non siete riusciti a mettere le mani 
sul calendario Pirelli? Consolatevi prepa¬ 
rando il vostro calendario personalizzato. 

Avete bisogno di dare una "gonfiati- 
na" al vostro ego? Convincete i vostri fi¬ 
gli a confezionare un attestato che vi di¬ 
chiari il migliore genitore del mondo (im¬ 
pedite loro di scrivere che siete il genito¬ 
re migliore che hanno, seguendo 
l'esempio dei miei figli...). 

Se ritenete che le vostre giornate sia¬ 
no cosi piene e interessanti da dover es- 


sono accompagnati da una buona serie 
di immagini che possono essere scelte 
a piacere, ruotate e personalizzate agen¬ 
do sui pulsanti della luminosità e del 
contrasto, ad esempio. 

La dotazione di immagini e fotografie 
è certamente adeguata per ottenere dei 
risultati più che soddisfacenti. Ovvia¬ 
mente, le immagini messe a disposizio¬ 
ne non possono bastare quando si desi¬ 
dera personalizzare le proprie opere gra¬ 
fiche in modo inequivocabile, aggiun¬ 
gendo le proprie foto. Studio Grafico 
provvede anche a questo, offrendo la 
possibilità di importare delle foto dalla 
macchina fotografica o dallo scanner di¬ 
gitali. 

Il programma consente di miniaturiz¬ 
zare tutte le immagini personali presenti 
su disco, cosi che si possono scegliere 
le immagini a video, con grande facilità. 

Tutte le operazioni, dalla digitazione 
dei testi alla scelta delle immagini, dalla 
rielaborazione delle foto all’anteprima dì 
stampa, eccetera, si possono effettuare 
con grandissima semplicità. 

Divertente per i bambini, utile ai gran¬ 
di. Cosa possiamo volere di più? 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


145 










































LIBRI 



I Libro dei 

I fatti sono fatti, e possono essere 
trasformati in cifre o informazioni preci¬ 
se; quasi sempre. 

II quasi non dipende dall'editore e dal 
suo impegno a fornire informazioni, ma 
dalla loro natura. 

Per esempio, se trovo delle informa¬ 
zioni sulle forze armate di qualunque 
paese, il dato fornito sarà necessaria¬ 
mente, sempre, approssimativo e in¬ 
completo (l'Iraq, ad esempio, credo che 
non fornirebbe dati attendibili...); se in¬ 
vece voglio sapere chi era il Presidente 
del Consiglio italiano nel maggio del 
1983, l'informazione sarà precisa e cer¬ 
ta 

Novecento pagine di fatti nudi e crudi 
possono essere moltissime e racchiu¬ 
dere informazioni essenziali, su cui ela¬ 
borare ampiamente. 

Nel Libro dei Fatti si trova di tutto, 
dalle maggiori cause di morte alle stati¬ 
stiche sulle nascite, dai dati sulle impor¬ 
tazioni di equini alla pressione fiscale 
nei paesi UE, dall'elenco dei deputati 
all'elencazione dei maggiori disastri nel 
mondo, eccetera. 

Mi sentirei di raccomandare questo li¬ 
bro a chiunque desideri avere una miria¬ 
de di fatti a portata di mano, per docu- 



Fatti 


IL LIBRi 


I FATTI 


Libro dei Fatti 


AdrMuonos Uon 
Dittriburorne disponibile ■ 
coi* 

Prezzi 

solo libro. lue u 000 
Ifero e CO-eOM. lire 29 



mentarsi in ca¬ 
so di necessità. 

Mi piacerebbe 
raccomandarlo 
caldamente a 
certi giornalisti 
televisivi, che 
non sono sem¬ 
pre dei mostri 
di precisione, 
nei loro servizi. 

Potrebbero così 
forse smetterla 
di affermare 
ogni paio d'an¬ 
ni, ad esempio, 
che l'inverno in 
corso è il peg¬ 
giore che si ricordi a memoria d'uomo 


ANNUALE DELL INFORMAZIONE 

PER IL LAVORO 
LO STUDIO 
IL DIVERTIMENTO 


IL CDROM 


I FATTI 




Forse dovrebbero dire 
a memoria di giornali¬ 
sta televisivo.. 

In questo milione di 
informazioni che rac¬ 
chiudono l'anno pas¬ 
sato. tutti possiamo 
trovare il fatto utile, la 
cui scoperta o ricon¬ 
ferma può ripagarci 
ampiamente del prez¬ 
zo, peraltro modesto, 
sborsato per l'acquisto. 


Virus 

Veri rischi e false 
infezioni virtuali 

Sono d'accordo con l'autore di questo 
libro. Alessandro Fronte (chimico e gior¬ 
nalista scientifico che collabora con la 
RAI e con numerose testate): ci sono 
leggende a proposito dei virus, ma esi¬ 
stono anche dei veri rischi, 

Chi non conosce come stanno le co¬ 
se potrebbe trovare beneficio dalla let¬ 
tura di questo libretto di poco più di 
cento pagine, in cui è spiegata la natura 
dei virus informatici, le tipologie, le for¬ 
me classiche e quelle moderne, i loro 
sistemi di diffusione. 

Naturalmente, sono indicati anche i 
sistemi di prevenzione, sia per gli attac¬ 
chi da disco che per quelli telematici, 
via Internet. 


leggende sulle 


Virus 

Veri rischi e false leggende sulle 
infezioni virtuali 

Avverbi Edizioni 

C.P. 19180 

00100 Roma 

Internet: vyww..flyvfi.rt?iil 

E-maii awe rbi fflia s hne LH 

Distribuzione: disponibile in libreria 

Prezzo: lire 12 000 


La lettura di questo libretto non met¬ 
te al riparo dai virus, ma certo sensibiliz¬ 
za il lettore al problema e lo mette in 



condizioni di studiare difese appropriate 
con maggiore competenza. 

Kg 


146 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 































Premio 

Smnu 

Induslrlnl 


PRODOTTO VINCITORE 


Cogli l'attimo e invialo all’istante. 



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puui istantaneamente catturare e inviare Video e-mall ila Milano a 
ino Irjiclln clu* Ma a Miami oppila- stabilire una connessione video 
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subitici- divertenie.e sorprendente e semplicissimo,e economico 
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a colori con un oiliina risoluzione,dircltamcmc dal PC e se vuoi 
lincile rltueeate eleunimcanu nie l ulte compatibili Windows US 
Windows UH, Mac O'e con un pazzo elle li sorpn-ndi-ral .alluni 
cloche desideri e (.ilio u-ileie a chi vuoi |\\\i \v logiiccli inni 




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Tips&Tricks 
un anno dopo 

di Raffaello De Masi 


Seconda parte 


Domenica scorsa ero solo in casa (la 
mia signora era fuori per un corso d'ag¬ 
giornamento e Anja è a svernare a Cher- 
nobyl) e, preso dalla malinconia, ho deci¬ 
so di scacciare la solitudine cucinandomi 
io stesso il mio parco pranzo di mezzodì. 

Dicono che Napoleone fosse solito 
non perdere più di dieci minuti a tavola. 
Sarà stato un gran generale, senza dub¬ 
bio, forse il più grande della storia, ma 
certo è che, se non apprezzava il bel de¬ 
sinare, Giuseppina chissà che sbobbe gli 
cucinava. E neppure la mamma doveva 
essere stata di suo gran conforto ("Na- 
poleo', bell'e mammà, vieni a pigliarti il 
beverone che ti ho fatto; ti faccio vedere 
che diventi no' bello generale, tale e 
quale a nonnol); e pensare che come 
Imperatore poteva invece permettersi le 
prelibatezze più saporite, dal Manzanar- 
re al Reno! Altro che conquistare mezzo 



continente. 

Bene, solo soletto ho pensato di am¬ 
mazzare la tristezza e la solitudine cuci¬ 
nandomi due filini di pasta al burro, giu¬ 
sto trecento grammi, appena per non 
morire di fame. Poi ci ho pensato bene 
su, chiedendomi se questo improvviso 


spirito francescano non potesse farmi 
male (amici miei, se non mi "sparo" la 
giornaliera dose di insaccati, rischio di 
andare in coma da astensione) e, per 
non rischiare, ho ripiegato su una 
confortevole frittata di maccheroni, co¬ 
techino al cartoccio sulla brace del cami¬ 
no, patate farcite con la mozzarella, e, 
nell'attesa, una rimanenza di pasta e fa¬ 
gioli con i cicoli rimasta dal giorno prece¬ 
dente e debitamente "attaccata sott'a 
tiana" che ci si potevano incollare i ma¬ 
nifesti. 

E qui subentra ihgenio, il maestro, che 
trasforma un frugale pasto in un convito 
da re! La frittata diviene alimento da dei 
se ci si aggiunge salsiccia sbriciolata, il 
volgare insaccato risveglia gli umori di 
tutto il palazzo se lo si avvolge in una 
fettina di pancetta che tiene stretta una 
foglia di alloro, la pasta e fagioli brilla di 




148 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 









































luce propria se la si riscalda condendola 
con un cucchiaio di olio tartufato. Quasi 
quasi pensiamo, alla fine, di rinunciare 
alla fetta di cassata siciliana che aveva¬ 
mo riservato per dessert (niente paura, 
è stata solo una larvata intenzione). In 
poche parole, ecco un ascetico spunti¬ 
no trasformato, grazie a una serie di tip 
& trick gastronomici, in un rinfresco 
pontificio. 

Dopo la cura del 
corpo, quella del bit 

E visto che i tip culinari hanno avuto 
cosi grande effetto, perché non appro¬ 
fittare e proseguire il discorso del mese 
passato, cosi sperando di trasferire nel¬ 
la rubrica ABC almeno il profumo che 
invade ancora tutta casa (già mi imma¬ 
gino le urla di mia moglie quando rien¬ 
trerà)? Dove eravamo rimasti? Ah, già, 
a come accelerare le procedure del si¬ 
stema operativo. 

Se siete spartani e vi interessano po¬ 
co le belle maniere, eliminate tutte 
quelle animazioni che accompagnano le 
finestre. Installato TweakUl, andare 
sotto General e deselezionare "Win¬ 
dows animation” che eliminerà anche 
quelle animazioni della barra delle appli¬ 
cazioni che servono solo a rubare tem¬ 
po prezioso e a sprecare impegno del 
microprocessore (per chi vuole arrivarci 
in maniera più diretta, diremo che l'ope¬ 
razione cambia il valore di HKEY_CUR- 
RENT_USER\ControlPanel\Desktop\Wi 
ndowMetricsWImAnimate settandolo a 
zero. Se proprio siete rudi e insensibili 
alle raffinatezze, si può "spegnere" lo 
Smooth Scrolling; il risultato porterà a 
un video dal lampeggio un po' fastidio¬ 
so, ma si guadagnerà un poco di velo¬ 
cità. 

Molto tempo si perde nella sequenza 
di boot. Sempre attraverso TweakUl, 
andare in MSDOS.SYS e modificare (o 
inserire) la linea BOOTDELAY al valore 
0 ed AUTOSCAN, anch'essa allo stesso 
valore. Cambiare Autorun Scandisk a 
Without Prompting (in modo che Scan¬ 
disk parta senza chiedere permessi, 
quando necessario). Per fare le cose 
per bene, aprire il drive C:\ e assicurarsi 
che tutti i file siano visibili. Trovare il file 
MSDOS.SYS e accedere alla finestra 
"Proprietà", deselezionando l'opzione 
"Sola lettura". Aprire il file in Notepad 
(ovviamente la stessa operazione si 
può fare in DOS con "Edit", ma questa 
via è più semplice), assicurandosi pri¬ 
ma, e la cosa è molto importante, che 


II frammento mimmo 
sull'HD considerato uti¬ 
le dal sistema operati¬ 
vo per iniziare il salva¬ 
taggio di un file è di 
512K. Aumentandone 
le dimensioni si otten¬ 
gono file meno fram¬ 
mentati, ma attenzione 
allo spazio disponibile 
sull'HD . Per ottenere 
questa funzione occor¬ 
re creare un nuovo dri¬ 
ver, dopo aver navigato 
la path HKEY_LO- 
CAL_MCHINE\Sy- 
stem\CurrentControl- 
Sel\FileSystem 



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Eliminare le animazioni 
durante le operazioni di 
sistema operativo ren¬ 
de la visualizzazione 
più "dura ", ma il gua¬ 
dagno in velocità è 
consistente. 


non si abbiano drive compressi. Aggiun¬ 
gere al file la linea DBLSPACE=0 e 
DRVSPACE=0, e salvare; come ultima 
operazione, cancellare i file drvspace. 


bin e dblspace.bin dalla directory C:\. 
Scopo dell’operazione è aumentare la 
memoria del DOS e accelerare le opera¬ 
zioni di Boot. 


Un comando nascosto che vale un tesoro 


Office ci ha abituato a usare la sua brava combinazione di comandi per passare da 
un’applicazione corrente all'altra Ma se Office non l'abbiamo o non abbiamo installata 
la relativa opzione? Semplice, esiste, in sistema operativo, una funzione che esegue la 
stessa funzione: provate a premere Alt-Tab. Pratico, no? E inoltre, perché non tenere 
a portata di mano sempre un elenchino degli-shorteut da tastiera? Certo, tutti sanno 
che il tasto Tab e Shift-tab ci fanno navigare, nelle cartelle, in base all’alfabeto, ma me¬ 
no persone ricordano che il tasto BackSpace sposta la corrente directory dietro quella 
di provenienza, che Ctrl-Esc apre il menu Start, che Ctrl-Shift crea automaticamente 
uno shorteut (mentre il solo Ctrl esegue un'operazione di copia), che F2 permette di 
cambiare immediatamente nome a un documento o a una directory, che Win-E apre 
Explorer e che Win-R apre la finestra di Esegui (che, tra l’altro, "ricorda" sempre l'ulti¬ 
mo programma lanciato). Ma è interessante anche tenere presente che, facendo dop¬ 
pio-click su un'icona mentre si tiene premuto il tasto Alt. si apre la finestra delle Pro¬ 
prietà, e, se avete necessità di recuperare megabyte di spazio dal disco rigido, se ne 
possono recuperare circa 7 cancellando i file animati di aiuto (conservati come file AVI 
in C:\Windows\Help). E, giusto come ciliegina sulla torta, ricordate che si può selezio¬ 
nare un brano, una parola, una citazione in Word e trascinarla (r-click) sul desktop per 
creare un efficiente collegamento che ci riporterà rapidamente alla frase desiderata. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


149 




































Aggiriamo gli ostacoli 




|boot| 


«ystem.tlrv-systeni.drv 

uici.exe' BEEE2T 
j"‘ gdl.exe^s 20 15 DI U 
u "«ound.d!\;\OPTi93l 

dibrng ilr/s 000;C:\WINUOWS OOmfOMMANII CAOPII93I.H()»lliKCV J tRSON-| 
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„! 3heH=Ex|, 95 Network C:\WINOOWS.OOO\nd InMallit 
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1 , llxedfon.l'ì 95 MSDIC net start 
i r 95 MSDLC • nel start 

ge prepare-((850| C:\WINDOWS.OOO\COMMAND\ega.cpll 
: gc select=850 

•WS.OOO\COMMANDVkeytio«rd.*ya 


6 i 



L editor di configurazio¬ 
ne del sistema permet¬ 
te di ridurre, ancne di 
molto, l'accesso al di¬ 
sco. momento di ritar¬ 
do sempre fastidioso 
Nel testo, una tecnica 
per seguire il Dootstrap 
piu rapidamente 


Adesso vi racconto una cosetta sim¬ 
patica assai. Pochi si sono accorti che il 
pulsante di Start reagisce e si "srotola" 
con un tantino di ritardo, esattamente 
quattrocento millisecondi, uno più uno 
meno. Questo ritardo non corrisponde 
ad alcuna operazione interna, sta li solo 
per rendere più confortevole l'uso del 
pulsante. Fa d'uopo eliminarlo, andando 
ad operare direttamente nei registri. 

Andiamo in Start->Esegui Lanciamo 
il solito Regedit e l'editor di registro 
sarà ai nostri ordini, come al solito. Gio¬ 
cherellando con le directory arriviamo a 


HKEY_CURRENT_USER\ControlPanel\D 
esktop, in questa cercare MenuShow- 
Delay (se non c'è, niente paura, click¬ 
destro sulla finestra e selezionare Nuo- 
vo->Stringa, e creare MenuShowDe- 
lay); doppio click sul valore e cambiamo 
(0 inseriamo) il valore della stringa a 0. 
Questo valore rappresenta il ritardo, in 
millisecondi, prima che il menu appaia 
(ovviamente si può ricambiare il valore 
ad uno più opportuno, in base a una se¬ 
rie di prove) Chiudere Regedit ma. per¬ 
ché il cambiamento abbia effetto, oc¬ 
corre rilanciare la macchina. 


Molto spesso, per ottenere maggiore 
velocità dal sistema, può essere non 
opportuno affrontare di petto gli ostaco¬ 
li, ma trovare il modo per aggredirli alle 
spalle. Ecco qualche modo per recupe¬ 
rare velocità giocando su certi parame¬ 
tri non proprio immediati 

E' indubbio che uno dei maggiori colli 
di bottiglia per la velocità del sistema 
sia l'accesso alle memorie di massa. Il 
sistema operativo adotta una cache per 
il drive di accesso (32 bit) chiamata 
VFAT.386, che, se non offre valori di 
preset, è automaticamente settata a 
64K. Lanciare Sysedit (dal menu Ese¬ 
gui) e andare alla finestra System.ini 
Da qui raggiungere la sezione "vca- 
che", che definisce il quantitativo di 
memoria riservato dalla cache al driver 
d'accesso ai file a 32 bit In assenza di 
un valore indicato, è sottinteso 64K Au¬ 
mentando tale valore l'applicazione avrà 
minori necessità di accedere periodica¬ 
mente al disco (ma verrà ovviamente ri¬ 
dotta la quantità di memoria RAM di¬ 
sponibile). Ancora, se si hanno almeno 
32 MB di memoria, aggiungere le se¬ 
guenti linee: 

MinFileCache=0 

MaxfileCache=4096. 


Chi bello vuole sembrare... 


Ma che divertimento giocherellare con i setup del sistema ope¬ 
rativo! Ma come è bello aver tutto a portata di mano! Ma com’è 
comodo accedere alla barra dei comandi per lanciare un program¬ 
ma che, si e no, ci servirà una volta al mese. Amici, un poco d'or¬ 
dine può essere piu efficace di qualunque operazione sui registri 

Ecco di seguito certe piccole considerazioni, forse ovvie, ma, 
proprio perche tali, talvolta dimenticate o sottovalutate II principio 
di massima che le anima è semplice. Il sistema operativo, cosi 
come configurato alla prima installazione, è il miglior compromes¬ 
so tra efficienza e comodità d'uso, ogni piccolo cambiamento che 
vi apportiamo non potrà che rallentarne l'efficienza. 

Partiamo con l ordine e la pulizia; ogni tanto rimettiamo a posto 
la scrivania, cancellando o nsistemando in una cartella specifica il 
materiale e i file che tendono ad accumularsi sul desktop Può 
sembrare che ci debbano sempre servire, ma è sorprendente co¬ 
me, nella maggior parte dei casi, si può fare a meno della loro im¬ 
mediata disponibilità. A rigore sarebbe sufficiente avere visibile 
solo l'icona "il mio computer" (o come diavolo l'abbiate chiamata) 
e il cestino (tanto il floppy ormai lo si usa poche volte, e il CD par¬ 
te da solo). Provate a eliminare quanto più potete e vedrete la dif¬ 
ferenza. 

Stesso discorso per gli sfondi, tenete presente che, ogni volta 
che si chiude o si sposta una finestra, chip e SO sono chiamati a 
"rinfrescare" la parte mancante. Questo vale ancora di più se, 
sulla scrivania, ci sono icone (che vanno rinfrescate una per una) 
Curioso e invece il discorso relativo alla risoluzione grafica: men¬ 
tre una volta si raccomandava di mantenere basse risoluzioni, og¬ 


gi le schede sono soprattutto ottimizzate per la gestione di colora¬ 
zioni complesse. Perciò mantenete la risoluzione al più alto livello 
possibile (ad esempio la Matrox Millennium e la Diamond Viper 
funzionano al meglio solo quando "tirate” al massimo) Ricordate 
infine che, anche ad altoparlanti spenti, la sezione Suoni è sem¬ 
pre in funzione. Poiché l’ascolto dei messaggi sonori di alert non 
interessa nessuno (anzi, dopo qualche minuto, infastidiscono sol¬ 
tanto) perché non disabilitarli tutti, visto che creano sempre una 
piccola pausa per la loro esecuzione? 

Ed infine, alcuni piccoli consigli per dare una pulitina ai cycler, 
come si faceva una volta, periodicamente, dal carburatorista Eli¬ 
minare appena possibile i file non necessari dal disco di avvio 
(eventualmente trasferendoli allo slave), usare, per le installazioni 
e le disinstallazioni, l'opzione Aggiungi-Rimuovi dell'Installazione 
Applicazioni del Pannello di Controllo. In particolare, l'opzione "ag¬ 
giungi”, purtroppo molto poco usata, almeno in confronto al "ri¬ 
muovi", monitora puntualmente l'elenco dei file installati, consen¬ 
tendo una chirurgica eliminazione Ovviamente, non cancellare 
mai programmi trascinando solo la cartella nel cestino, e, per buo¬ 
na misura, usare un'utility di "Uninstall" Ice ne sono diverse in 
circolazione e un paio sono state testate anche su queste pagi¬ 
ne). sempre capace di scovare e “tagliare'' applicazioni e docu¬ 
menti inutili. Ricordarsi di eliminare i driver quando si toglie o si 
cambia qualche parte hardware, e. infine, per i più bravi, dare con¬ 
tinuamente una controllata ai file Config.sys e Autoexec.sys, per 
dare una spolveratine alle ragnatele Ci si accumula di tutto, roba 
da non crederci! 


150 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


















rlr?ion.i unità 


Sctgkeio fi*** dì detiammenlaie 


Un<4 C UmUi luca 


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Cop>nsM ® 1381 1938 MooioH Cocpcnahon 
CownrfH €.1988-1992 Symanlce Capcàhw, 
Intel Acptc«bon laurch Acctfef «a 


OC 


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Irrpodìfiort 


II deframmentatore di si¬ 
stema delle unità di me¬ 
moria di massa Un suo 
uso frequente assicura 
sistemi sempre pronti e 
dischi ottimizzati al me¬ 
glio La nuova versione 
di I/V98 offre prestazioni 
ottimizzate e migliorate, 
ma la velocità di scansio¬ 
ne e riorganizzazione del 
disco lascia, talvolta, a 
desiderare Meglio fa il 
comspondente program¬ 
ma inserito nelle Norton 
Utilities 


Avendo più memoria a disposizione, il 
secondo valore può essere aumentato 
ma, nella maggior pane dei casi, non si 
avrà un apprezzabile miglioramento. 

Qualcosa si può fare per aggirare il 
problema della frammentazione del di¬ 
sco, inevitabile e che, come ben noto, 
può diminuire consistentemente la ve¬ 
locità del sistema. Indipendentemente 



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dal consiglio, mai 
sottinteso, di ese¬ 
guire la defram¬ 
mentazione con 

costante regolarità, si può migliorare an¬ 
cora un poco l'efficienza dell'accesso al 
disco incrementando la grandezza del 
frammento minimo utile per la scrittura. 
Nel Registro, andare a HKEY_LOCAL_ 
MCHINE\System\CurrentControlSet\Co 
nlrol\Fyle System. R-Click e selezionare 
New\DWORD. Quest'operazione per¬ 
metterà di creare un nuovo valore. Cam,- 
biare il nome in ConfigFileAllocSize Fa¬ 
re doppio click su esso e inserire il valo¬ 
re (decimale) di 2048. Questo sarà il va¬ 
lore minimo di spazio libero che il siste¬ 
ma operativo riconoscerà utilizzabile per 
conservare file e dati (il valore di default 
é 512K); il valore massimo può essere 
portato fino a 2 MB II rovescio della 
medaglia sta, ovviamente, nel fatto che 
si rischia più facilmente la saturazione 



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Uria semplice verifica delle proprietà del sistema 
può. quasi sempre, migliorare le prestazioni di 
una macchina poco ottimizzata 



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Attenti alla finestra dei driver 
delle periferiche, sovente 
può riservare sorprese, mo¬ 
strando ospiti non graditi o 
non invitati 


dell'HD. per effetto della mancata consi¬ 
derazione di frammenti più piccoli (la so¬ 
luzione sta nel deframmentare il disco a 
intervalli di tempo più stretti). 


Conclusioni 

Ed eccoci a conclude¬ 
re, anche per questa pun¬ 
tata di ABC. E ci rendia¬ 
mo conto che di tip per il 
novello 98 non abbiamo 
ancora parlato. Ci rifare¬ 
mo la volta prossima. Nel 
frattempo ricordate che 
se vi piacciono barre di 
scorrimento più ampie 0 
più strette, la soluzione è 
a portata di mano, andate 
sul desktop, r-click per 
Proprietà e. nella finestra 
"aspetto", allargate o 
stringete lo spessore delle barre di scor¬ 
rimento. E visto che ci siete, potete an¬ 
che cambiare colore. Però, stava sotto 
gli occhi di tutti! «e 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


151 





























































































































































TEORIE & TECNICHE 


a cura di Andrea de Prisco 


KPT5 

Kai Power Tools 5.0 

di Raffaello De Masi 



E' sabato pomeriggio 
e sto scrivendo questo 
pezzo che, manco a 
dirlo, il buon (hai voglia, 
la bontà gli sprizza da 
tutti i poriII ADP mi ha 
chiesto gentilmente di 
consegnargli per lunedi 
mattina, non senza 
avermi precedente- 
mente spedito via e- 
mali il disegno di 
un'orecchia mozzata 
(chissà cosa voleva di¬ 
rei). Non c'è tempo 
per gli aneddoti d'aper¬ 
tura, così faccio una 
volta contenti i miei de¬ 
trattori (anche le mino¬ 
ranze composte di un 
paio di membri hanno i 
loro diritti) e poi lo spa¬ 
zio è pochino, stavolta, 
e il pacchetto da prova¬ 
re è davvero interes¬ 
sante. Ma non è detto 
che la vena poetica non mi prenda la 
mano, nel frattempo. Occhio quindi, e 
non vi distraete! 

L’immagine, 
questa conosciuta 

Perdonate l'impareggiabile gioco di 
parole, è stato più forte di me! Fatto 
sta che mai come adesso l'area grafica 
e d'elaborazione digitale offre un cam¬ 
pionario di programmi, parti, plug-in, 
add-m, utility che fanno davvero spa¬ 
vento. Le aree dello shareware traboc¬ 
cano di pacchetti pressoché gratuiti 
dalle prestazioni inimmaginabili solo un 
paio d'anni fa. e non c'è straccio di 
scanner da centomilalire che non offra, 
come corredo gratuito, un pacchetto di 
elaborazione di immagine che, pur in 


versione lite, non possa essere traspor¬ 
tato, con la macchina del tempo, a due 
o tre anni or sono per venderlo a fior di 
milioncini. 

Così va il bit, cosa volete farci, e me¬ 
glio per noi, non vi pare? Fatto sta che 
il comune denominatore di quest'im- 
mensa messe di pacchetti, ognuno con 
i suoi ammiratori, è, purtroppo, uno so¬ 
lo; sono pressoché tutti simili l'uno 
all'altro. E poiché sono solo pochissime 
le persone dotate di senso artistico e di 
genio del colore tali da proporre risultati 
originali e capaci di catturare attenzione 
e plauso, per la maggior parte degli 
utenti esiste una dura condanna: 
"Sembrano tutti uguali!", forse ancora 
peggio del sentirsi dire: "Quanto è 
brutto!”. Ma non disperate, grazie al 
buon (stavolta veramente buono, buo¬ 
nissimo, quasi angelico!) De Masi avre¬ 
te la chiave per dare alla vostra debole 


vena creativa freschez¬ 
za creativa, originalità 
di spunti, tavolozze de¬ 
gne di Leonardo e Dall, 
creatività da far impalli¬ 
dire gli scenografi di 
Spielberg e di Ridley 
Scott. 

KPT5 è questa chia¬ 
ve per il mondo della 
creatività. Bello e po¬ 
tente, innovativo e im¬ 
prevedibile nei risultati, 
è, cosa da non credere, 
un plug-in, vale a dire 
che sfrutta le risorse 
"maestre" di altri pac¬ 
chetti, da cui preleva e 
cui restituisce oggetti 
manipolati. E. proprio 
grazie alla tecnica del 
plug-m, qualunque pac¬ 
chetto grafico che ne 
accetta in formato Pho¬ 
toshop, può adottarlo 
con piena soddisfazio¬ 
ne; questo significa che qualunque sia 
l'ambiente di grafica preferito, ad 
esempio Photoshop, ma anche Painter, 
Corel Draw o qualunque altro compati¬ 
bile, KPT5 aggiungerà a questi un bel 
set di tool grafici di grande effetto e ori¬ 
ginalità. 

Per la prova di queste pagine è stato 
usato ImageReady, il bel paqkage pro¬ 
vato sul numero scorso; nessuna ma¬ 
nia di snobismo, per carità. Solo che mi 
è parsa, per il tipo di tool già in essa 
compresi, l'applicazione più vicina allo 
spirito di KPT5. Comunque qualunque 
altra verrà usata allo stesso modo. 


KPT5, il pacchetto 

5 si installa in maniera semplice, con 
l'unica accortezza di indicare, nella fine¬ 
stra di set up, la cartella dei plug-in del 


152 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 









pacchetto grafico di nostra scelta. Se. 
comunque, ci si fosse resi di aver fatto 
la scelta sbagliata, nessun problema, 
basta trasferire il grosso KAI Folder 
(una cinquantina di mega) nella nuova 
locazione (rispettando la cartella plug- 
in) e l'applicazione (perché in pratica di 
questo si tratta) diviene immediata¬ 
mente disponibile. Per rendere 5 dispo¬ 
nibile in diverse suite grafiche basta 
creare un opportuno shortcut, sempre 
nella cartella nominata. Nient'altro. 

Lanciando il pacchetto ospite, ritrove¬ 
remo 5 nel menu Filter o Èffects. An¬ 
dandoci su si aprirà un submenu, sud¬ 
diviso in voci (dieci) che apriranno la 
porta a una serie di ambienti di lavoro 
tutti relativi a particolari effetti. Questi 
potranno essere applicati a parti 
dell'immagine del programma principa¬ 
le, ma sovente essi saranno relativi a 
tutta l'immagine presente. 

KPT5 è organizzato in pannelli. Seb¬ 
bene questi siano tutti diversi l’uno 
dall'altro nelle funzioni, hanno diverse 
caratteristiche comuni; Esse sono re¬ 
golate dalle preferenze di ambiente, tre 
in tutto, che permettono di settare le 
diverse finestre in auto pop-up (la fine¬ 
stra si apre passandoci sopra), manual 
popup (forse quella più pratica) e Panel 
Solo mode, che espande solo il pan¬ 
nello corrente. 

Vediamone qualcuno, giusto per 
prenderci un poco la mano. La prima 
opzione si chiama Blurrrr, e permette di 
"macchiare", appunto l’immagine. 
Questo effetto può essere particolar¬ 
mente piacevole se si tiene conto che 
è possibile dare effetti di velocità, spi¬ 
llatura tipo schiuma del caffè, effetto 
zoom, cristallizzazione, ecc. Si tratta, in 
fondo, di effetti già visti, su cui non è 
necessario spendere altre parole. Nem¬ 
meno molto originale è il secondo me¬ 
nu, Noize, che applica fantasie di colore 
all'Immagine. Il suo compito è essen¬ 
zialmente quello di applicare tinte agli 
oggetti, ma qui la cosa è stata meglio 
raffinata aggiungendo il solito tocco di 
originalità. Infatti 5 include, in questo 
pannello (ma verrà usato anche in altri) 
un "mutation generator" che funziona 
in questo modo; la tessitura viene po¬ 
sta in una griglia 9x9 che crea versioni 
"mutate" dell'immagine attorno a quel¬ 
la centrale; basterà cliccare sulla tinta 
desiderata per vederne l'effetto sull'im¬ 
magine principale. Ma se non ci sentia¬ 
mo ispirati dalle proposte, cliccheremo 
su quella centrale e una nuova serie di 
possibilità ci saranno mostrate. 


Kai_ PowerTooIs 5 _ 

MetaCreation Corp 
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Oltre rimmaginazione 

Fin qui siamo nell'ordinario, per così 
dire. Ma spostiamoci nel fantastico 
mondo del bizzarro e dell'inaspettato. 
Uno dei filtri più originali e. sotto certi 
aspetti, imprevedibili è FiberOptix, 
che, letteralmente, fa crescere i capelli 
agli oggetti Una volta applicato, esso 
ricopre l'immagine o parte di essa con 
una fitta capigliatura. Detto cosi sem¬ 
bra semplice, ma le possibili combina¬ 
zioni. nel pannello, sono letteralmente 
milioni; questo porta al fatto che so- 




I moduli di KPTS. instal¬ 
lati sul paccnetto Ado¬ 
be Imageready. provato 
nel numero 192 di Me- 
microcomputer 


Una chiamata al menu "About..." ci ha mostrato la faccia di un baffuto capellone stile 
sessantottino che ci ha permesso di conoscere più da vicino Kai Krause, gran patron della 
MetaCreation e leggendario creatore di tutta la serie Powertools, oltre che di Bryce e 
Powergoo. 

Originario tedesco e trasferito in California da bambino al seguito dei genitori, narra la 
sua storia nel sito MetaCreation, da quando realizzò il suo primo pacchetto. Bryce. nella 
versione 1, fino alla fusione con Fractal Design. Leggenda metropolitana vuole sia inviso ai 
produttori di pac¬ 
chetti più conven¬ 
zionali, ma è indub¬ 
bio che l'interfaccia 
dei suoi prodotti sia 
quanto di più sofi¬ 
sticato ed avveniri¬ 
stico si sia mai vi¬ 
sto. Addirittura, 
qualche mese fa, 
annunciò di avere 
intenzione di pro¬ 
durre un sistema 
operativo alternati¬ 
vo a Windows. Se 
tanto dà tanto, non 
ci resta che aspet¬ 
tare con ansia! 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


153 















































J 


vente, giocherellando con i parametri, 
è ben difficile raggiungere il risultato 
desiderato. In altre parole raggiungere 
effetti gradevoli è il risultato di una cer¬ 
ta padronanza del mezzo e di una serie 
continua di prove. Molto meglio, alme¬ 
no all'inizio, affidarsi ai setup di base 

Wrap offre altri curiosi effetti, come 
quello della riflessione dell'oggetto in 
una sfera traslucida, mentre Frax4D ap¬ 
plica all'oggetto stesso una superficie 
riflettente in cui si specchia un'altra im¬ 
magine. FraxFlame permette di realiz¬ 
zare fantastici effetti speciali, somi¬ 
glianti a linee di fumo, lingue di fiam¬ 
ma, scintille (anche qui le variazioni so¬ 
no infinite, ma, almeno all'inizio, con¬ 
viene affidarsi a combinazioni di effetti 
generati dalla solita matrice) Sempre in 
FraxFlame (forse l'ambiente più origina¬ 
le e creativo del pacchetto) è possibile 
stabilire il gradiente delle tinte da usa¬ 
re. la loro saturazione e trasparenza. 

Molto spettacolare, specie per chi 
non è abituato alla complessità delle 
forme dell'ambiente, è FraxPlorer, un 







9 ® 


I diversi moduli compo¬ 
nenti il pacchetto, e al¬ 
cuni effetti da essi pro¬ 
dotti Fantastico l'am¬ 
biente di deformazione 
dell'immagine, con ap¬ 
plicazione di una super¬ 
ficie riflettente, e 
profondamente esplo¬ 
rabile duello di creazio¬ 
ne dei trattali 



i) 

■pi ^ A 

ì(* 



generatore di mappe di Mandelbrot, 
che ha dalla sua la rapidità di refre- 
shing delle immagini generate e un ca¬ 
leidoscopio di immagini e colori da te¬ 
nere legati allo schermo per ore ed r^nrìf N lllQÌnnÌ 
ore. Orb-lt distribuisce sull'immagine wnuiuoivill 
sfere con caratteristiche di colore e ri¬ 
flessione regolabili a piacere (esiste 
qui anche un sofisticato modulo di re¬ 
golazione delle luci), mentre ShapeFil- 
ter permette di giocare su una nume¬ 
rosa serie di parametri di base, come 
distribuzione delle ombre, mascheratu- 


re, sfondi di ambiente, contrasto, lumi¬ 
nosità. 


KPT5 è ben più di un plug-m, è un ve¬ 
ro e proprio ambiente di manipolazione 
da aggiungere a pacchetti che di base 
offrono già sofisticati tool di editing di 
immagine. Abituati ad altri pacchetti, 
specializzati nel produrre due o tre parti¬ 
colari effetti o nell’eseguire una partico- 


154 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


































lare funzione, dopo l'installazione di 5 ci 
si ritrova come uno che non mangia da 
un paio di giorni trasferito in un negozio 
di fornaio, Le possibili combinazioni di 
effetti sono, letteralmente, milioni, ed è 
ben difficile che, tentando, si possa ri¬ 
petere lo stesso risultato due volte. 

Questo forse è, insieme, il pregio e il 
difetto di 5. Se non si sa bene cosa si 
desidera o come ottenerlo, si rischia di 
girare in tondo e di ritrovarsi alla fine 
senza un risultato preventivato. Purtrop¬ 
po concorre a questo la mancanza di un 
qualsiasi manuale su carta (il pieghevole 
che accompagna il CD è praticamente 
mutile) che, dato anche il costo del pac¬ 
chetto, ci saremmo aspettati ci fosse. 


Alcune immagini, che 
evidenziano le possibi¬ 
lità insite nei diversi 
moduli 


Se però si supera questo scoglio, at¬ 
traverso un attento esame e studio dei 
differenti tool, e si è in possesso di una 
macchina molto potente (sebbene il 
produttore assicuri essere sufficiente 
un Pentium da un centinaio di MHz, oc¬ 
corre salire molto nelle velocità e nella 
serie dei processori per ottenere, per 
certe opzioni, risultati soddisfacenti 
quanto a velocità), i risultati sono molto 


interessanti e integrano perfettamente 
quello spirito creativo che sovente ci fa 
difetto. Cosa volete farci, si è spento al 
momento in cui abbiamo scalato la por¬ 
ta di una chiesa, vestiti di scuro e con la 
gardenia all'occhiello! e mammà che 
strizzava il fazzoletto e mormorava alla 
signora a fianco: "Povero (chissà per¬ 
ché) figlio mio, quant'è bello!". 

MS 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


155 


















































































































































Novità multimediali 

Questo mese spazio alle news che riguardano la nuova versione di Astound, di Microsoft 
OnDemand Producer e del Morgan MJPEG. 

Il primo è il tool per Desktop Presentation più diffuso in assoluto (ed ora, proprio con la 
versione 6.0, in grado di assurgere a livello dei tool per Computer Based Training). 

Il secondo è uno streaming editor, che Microsoft ha realizzato in joint con Sonic Foundry, 
capace (oltre che di comprimere via template nel formato ASF di NetShow) anche di potenti 
wizard per la realizzazione di pagine HTML autocostruite, con player in embedding e FTP 
verso il server compreso. 

Il terzo prodotto che metteremo in evidenza è il Morgan MJPEG, il primo software engine per 
la compressione in tempo reale via software! 

Infine spazio ad un mini-speciale sul mondo di JavaScript, con indirizzi utili a cui attraccare 
(per prelevare Manual Training, vedere esempi in linea e scaricare liberamente migliaia di 
script gratuiti...). A conclusione un’altra puntata di mediaWORK (trucchi e trucchetti 
ipermediali per il Web, ma non solo). 


di Bruno Rosali 


Astound 6.0: 

CBT e siti interattivi 
(www.astound.com] 

Astound, il Desktop Presentation piu 
diffuso, con l'appena commercializzata 
versione 6.0, aumenta significativamente 
il suo range applicativo ed estende le sue 
funzioni fino alla realizzazione di sistemi 
di apprendimento (CBT, Computer Based 
Training) gestibili online sul Web. Al ri¬ 
guardo, oltre all'enhanced apportato al 
tool con la nuova versione, Astound Inci- 
sion ha assegnato al software di sviluppo 
anche delle estensioni da vero e proprio 
system-server. Astound 6.0, una volta 
prodotto un CBT, può gestire lo stesso in 
linea sul Web ed abilitarne tutti i livelli di 
utilizzo e consultazione grazie al system- 
server, che va installato sul proprio Web¬ 
site (in accordo con il provider). Al riguar¬ 


do Astound sembra decisamente avviata, 
anche per un'intelligente politica di pro¬ 
mozione, a favorire l'installazione delle 
estensioni sul proprio server (www 

La versione 6.0 di Astound, disponibile 
già dal mese di febbraio, avrà un prezzo 
orientativamente attestato intorno ai 
cento dollari per la versione upgrade (da 
installare su Astound 5.0) e verrà realiz¬ 
zata in tre distinte soluzioni (Enterprise, 
Learning & Conferencmg - Enterprise, 
Automatic Updating - Enterprise Com¬ 
plete Solution) che vedremo più avanti 
nel dettaglio. In generale, tra le caratteri¬ 
stiche più innovative portate dalla versio¬ 
ne 6.0 sono rintracciabili: 

✓ la possibilità di attivare effettivi di 
transizione in 3D (like TV); 

✓ realizzazione ancora migliorata della 
conversione automatica da codice pro¬ 
prietario a Dynamic HTML equivalente 


per la riproduzione On The Web; 

✓ moduli Q&A (wizard predisposti alla 
realizzazione tabellare di quiz basati su 
"domanda/risposta" con contributi mul¬ 
timediali e controlli a livello di codice sul¬ 
la giustezza delle risposte, nonché coun- 
ter di riferimento per il punteggio conse¬ 
guito); 

✓ moduli wizard per la realizzazione di 
Web-conference eventualmente basate 
sul server predisposto da Astound 
(astound.com). E' interessante sottoli¬ 
neare che lo sfruttamento di tale server 
è assolutamente gratuito. 

Questo il dettaglio delle caratteristiche 
applicative delle tre soluzioni Astound 6.0 
realizzate dalla stessa software-house: 

Astound Enterprise - Learning and 
Conferencing (www astound com\ 
learnconfserver html ). Praticamente è il 
server software attraverso il quale è 


156 


MCmicrocomputer n. 193- marzo 1999 












possibile sviluppare CBT. sia in formato 
proprietario che in DHTML (soluzione 
quest'ultima che risulta ovviamente da 
preferire, viste le possibilità d'interazione 
sul Web). Tra le caratteristiche di spicco 
vanno citate l'uso intensivo di: 

✓ audio e video "calls", ovvero gli aiuti 
in versione multimediale che si sentono 
o si vedono ad ogni passaggio del mou¬ 
se su determinati punti attivi; 

✓ controlli per lo score dei risultati e lo¬ 
ro archiviazione in un database relazio¬ 
nato. 

Astound Enterprise - Automatic 
Updating ( www.astound.corrAautoup- 
date.html ). E’ la versione, sempre ser- 
ver-software (come la Learning & Confe- 


rencing Edition), attraverso la quale è 
possibile: 

✓ tenere contatti online con visitatori ed 
aggiornare l'elenco degli ''iscritti” al cor¬ 
so ed essere avvisati (grazie al supporto 
del server astound.com); 

✓ attivare l'avviso automatico nel caso 
di nuove versioni o patch di miglioramen¬ 
to sia del tool autore (per il Webmaster) 
che dei moduli di training da questo svi¬ 
luppati (per l'utilizzatore finale); 

✓ pubblicazione online di informazioni 
da database (via ODBC) con funzioni di 
scrittura, lettura e cancellazione di re¬ 
cord; 

✓ generazione di mailing list e mini-fo¬ 
rum. 

La terza soluzione applicativa che vie¬ 


ne proposta con Astound 6.0 è la 
Astound Enterprise Complete Solution 
(www.3stound.com\aeright.html), attra¬ 
verso la quale diviene possibile combina¬ 
re le opzioni offerte dai due sistemi ser¬ 
ver-assistiti. 

Windows Media 
OnDemand Producer 

OnDemand Producer, sviluppato da 
Microsoft in joint con Sonic Foundry. è 
un applicativo indirizzato a vari livelli di 


Configura n 


MORGAN MuHimeiia 

■ ■■ VW . —J MJPEG codec 
32 bit: vO 91d 
Copynsft C Megan Multnieda 1990-1998 

P E natile codec V weiFouCC | 
Decomptenion 

P Enabted P .ipptrt '.'Heive 

t" Fa»l «Hegel P 

r Ini egei P MMX 

P Float r Fancy upsairpkng 



frsn1 Canee! | Aboul | 



MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


157 









































































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** DewEdge onHne Technologies 



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JavaScript World i -■■ u iv inverni toìtti // regno dello JavaScript non poteva 
non avere un link con il poderoso archivio dell'ideatore del linguaggio (Net¬ 
scape, ol coirseli. 


HTMLGoodies Iwww 
htmlgoodies comi Per¬ 
sonalmente lo ritengo il 
luogo piu bello tra quelli 
visitati- Di esempi ce ne 
sono veramente a mi¬ 
gliaia e tutti pronti al 
download hn versione 
tst/zipl direttamente 
dalla pagina d'esempio 
preparata per ogni scrit¬ 
to 


vanno intesi dei punti di ancoraggio (sul 
singolo frame o il jitter di una traccia au¬ 
dio) utili ad esempio per visualizzare 
(avanti/indietro) nominativi, date, avveni¬ 
menti, ecc. 

I comandi, probabilmente l'esempio 
massimo delle potenzialità degli ASF- 
script. sono dei batch che una volta piaz¬ 
zati in determinate posizioni del file ASF 
possono far eseguire ulteriori rappresen¬ 
tazioni ipermediali. Esempi di tali poten¬ 
zialità applicative sono i comandi: 


attività Webmastering, sia amatoriali che 
professionali. 

Caratteristica essenziale di OnDemand 
Producer è quella di operare alla conver¬ 
sione di file multimediali dal formato 
d'origine (in prevalenza AVI e WAV) 
nell'equivalente ASF di Microsoft Net- 
Show in tecnologia streaming 

Alla base del progetto di realizzazione 
dell'OnDemand Producer, Microsoft e 
Sonic Foundry vi hanno posto l'intensivo 
utilizzo di specifici wizard. Ne deriva cosi 
che l'editor, oltre a diventare facilissimo 
all'uso, sia soprattutto ricco di moduli 
presettati che garantiscono precisione e 
rapidità nelle fasi di realizzazione dei file. 
Discendendo da due wizard principali, 
Save As Windows Media e Publish Win¬ 
dows Media, possiamo trovare a nostra 
disposizione altri wizard, come quelli de¬ 
dicati alla singola conversione dei file 
multimediali in ASF, oppure al settaggio 
dei parametri audio-video relativi al rate 
di riproduzione, alla scelta del quadro vi¬ 
deo ed alla creazione di template para¬ 
metri riutilizzabili successivamente. 

Anche la sezione di pubblicazione fina¬ 
le Publish Windows Media dispone a 
sua volta di un notevole numero di wi¬ 
zard, a partire da quello per la pubblica¬ 
zione dei file ASF (post-conversione) e 
per la realizzazione degli ASX file (non si 
tratta di file audiovisivi, ma piu semplice¬ 


mente di un batch file nel quale vengono 
listati gli ASF da riprodurre in sequenza e 
la path di dove ogni singolo ASF presen¬ 
te in lista sia rintracciabile) per arrivare a 
quelli sviluppati per la realizzazione delle 
pagine HTML connesse agli ASF/ASX ed 
alla creazione di template HTML. Al ri¬ 
guardo. una volta attivato l'apposito pan¬ 
nello sono già disponibili una serie di 
template in grado di organizzare le no¬ 
stre informazioni (compresa la lista dei fi¬ 
le ASF/ASX) all'interno di pagine che in¬ 
globano l'embed del MediaPlayer, oppu¬ 
re realizzano Tavole dei Contenuti, o ge¬ 
nerano automaticamente SlideShow 
(URL flip). Interessantissimi sono poi i 
moduli WMCIoseCaption e WMText, 
con i quali la pagina HTML sarà in grado 
di visualizzare determinati testi di riferi¬ 
mento in sincronismo con la riproduzio¬ 
ne audiovisiva di concetti e rappresenta¬ 
zioni attinenti al testo stesso. 

Tale ultima possibilità ci porta di con¬ 
seguenza ad amplificare questa partico¬ 
lare caratteristica di OnDemand Produ¬ 
cer. il quale ha proprio nella possibilità di 
sincronizzare file ASF con riferimenti te¬ 
stuali in HTML, sottotitolazioni, ecc., il 
suo punto forte. Non a caso feature pe¬ 
culiare di OnDemand Producer è proprio 
quella che i file AVI e WAV possono es¬ 
sere codificati unitamente ai cosiddetti 
"marker" e "command". Per marker 


✓ URL che, in seguito al click del mou¬ 
se sul frame, può indirizzare verso una 
specifica locazione del Web; 

✓ TEXT con il quale è possibile sincro¬ 
nizzare delle informazioni testuali (che 
verranno visualizzate nell'apposita zona 
preposta nel MediaPlayer 6 0). 

✓ WMClosedCaption; comando prepo¬ 
sto alla visualizzazione (sempre sincroniz¬ 
zata e temporizzata) di "sovrimpressio- 
ni” utili ad esempio per la traduzione lin¬ 
guistica in sync del commento audio o 
l'identificazione dell’eventuale commen¬ 
tatore, ecc; 

✓ WMTextBodytext; comando che per¬ 
mette la visualizzazione (alla destra del 
player) di testo a commento o di ap¬ 
profondimento ai contenuti audiovisivi in 
esecuzione; 

✓ MMTextHeadline; tale comando svol¬ 
ge la stessa funzione del precedente, 
ma aggiunge al formato del testo una ve¬ 
ste grafica più ricercata (ombre, colore, 
ecc.) 

L'OnDemand Producer è attualmente 
scaricarle, a partire dalla pagina del 
Download Free, in pre-release Al mo¬ 
mento di scrivere queste note non ci è 
dato sapere se il prodotto rimarrà in que¬ 
sto elenco oppure verrà commercializza¬ 
to nella versione definitiva (e quindi avrà 
un suo preciso prezzo d'acquisto) dalla 


158 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 







































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JavaScript di HTML pomt lwww.html.it/jscnpt). E finalmente un luogo tutto 
nostrano, in italiano purissimo e con un'ottima dotazione online di esempi 
scaricabili 


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• jomui» 

• JJ CM» Sounat 


|H aii^v 

Con VisualX foi Ja¬ 
vaScript è possibile 
realizzare rapida¬ 
mente e facilmente 
controlli ActiveX 


««• W Mtt Inm HO «l ■ mMWKMtti 


Ci«lk OOW liuto un 



Netscape Visual Java¬ 
Script. Al caricamento ci 
viene chiesto se aprire un 
progetto preesistente op¬ 
pure a quale tipo di "nuo¬ 
vo progetto " cì vogliamo 
dedicare Isi noti il wizard 
per la creazione di data¬ 
base "dinamici" online II 


atiZSV sr“» I-UIM Iil— leicto |g~» le!»' I3-» Ut» 


Sonic Foundry (www.sonicfoundry.comN 
wmodp). 

MediaLABS: 

Morgan MJPEG, 
il compressore 
software in tempo reale 

Una delle caratteristiche che fanno di 
Morgan MJPEG la soluzione più interes¬ 
sante attualmente sul mercato dei de¬ 
compressori software (oggettivamente 
un po' dimenticati per via dei codec in 
hardware presenti sulle schede d'acqui¬ 
sizione proposte dai vari produttori) sta 
senz'altro nei livelli di compatibilità (con 
gli altri engine) in base ai quali Morgan 
ha sviluppato il codec. Compatibilità che 
si estende dai player multimediali al 
software di editing più diffuso fino all'in¬ 
terscambio di file (sia per la produzione 


che per la riproduzione) con gli engine 
proprietari di miroVideo, Matrox e Iome¬ 
ga Buz. 

Scorrendone la lista delle caratteristi¬ 
che, l'engine in questione dimostra di 
avere dei "plus" rispetto a tutte le altre 
implementazioni software in circolazio¬ 
ne. Nello specifico il Morgan MJPEG è 
in grado di garantire: 

✓ Il playback M-JPEG di file AVI prodot¬ 
ti da encoder hardware (specificamente 
il Rainbow Runner delle Matrox, miroVi¬ 
deo DC30, Iomega Buz) senza lo specifi¬ 
co decoder hardware di cui tali schede 
dispongono. Si ricorda al riguardo che i 
file prodotti da tali schede fino ad oggi 
possono essere riprodotti solo utilizzan¬ 
do PC dotati delle stesse schede. Il 
Morgan MJPEG, garantendone la piena 
compatibilità, riesce a riprodurre tali file 
decodificandoli perfettamente via 
software attraverso qualsiasi player mul¬ 
timediale compatibile (MediaPlayer e 
ActiveMovie in primis). 




- - 1 * !••» *•«»•**• «ce 




* Mimiin c iMtftafrui 




•J dia» 


✓ Esportazione dei file prodotti dal 
Morgan MJPEG e piena compatibilità al¬ 
la riproduzione attraverso gli engine 
hardware delle schede sopra menziona¬ 
te. A piena conferma dell'interscambio 
di file tra tale soluzione software e quel¬ 
le hardware, va segnalato che oltre alla 
possibilità di riprodurre (e quindi decodi¬ 
ficare via hardware) gli stessi Rainbow 
Runner, miroVideo e Iomega Buz sono 
in grado di importare nei loro sistemi di 
editing anche i file project messi a punto 
dal Morgan MJPEG. 

✓ Compressione MJPEG in tempo rea¬ 
le via software in abbinamento con 
schede d'acquisizione prive del codec in 
hardware. Schede come TATI All-ln- 
Wonder Pro, l'Hauppauge WinTV, Miro 
PCTV, WebBlaster, ecc., se usate in ab¬ 
binamento con il Morgan MJPEG posso¬ 
no garantire all'utilizzatore acquisizione e 
compressione allo stesso tempo. Ciò è 
vero nella misura in cui il sistema 
hardware sia almeno un Pentium MMX. 
Con un PC dotato di Pentium II (anche 
un umile 233 MHz) la perdita dei foto¬ 
grammi è azzerata anche alle risoluzioni 
maggiori e viene garantito il full-motion. 
Per completezza segnaliamo che il Mor¬ 
gan MJPEG, oltre alle specifiche MMX, 
supporta pienamente anche le 3Dnow. 

Il codec (tutto in una libreria denomi¬ 
nata M3JPEG32.dll e disponibile sia per 
piattaforme Win95 che NT) è scaricabile 
in versione trial con scadenza aprile '99 
all'indirizzo hitpV/moiaan-multimedia 
com . Il file zippato (m3jpeg.zip) pesa ap¬ 
pena 254 kbyte ed una volta installato 
può funzionare sia con le versioni a 16 e 
32 bit del Microsoft VidCap che con i più 
blasonati Adobe Premiere (4.x e 5.0) e 
Ulead MediaStudio 5.0. Per quanto inve- 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


159 














































MediaWORK: trucchi e trucchetti ipermediali per il Web 

(dall'HTML al JavaScript) 


Secondo incontro con questa rubrica dal "fondo colorato" e se¬ 
conda serie di "dritte". Nell'ordine, in questa occasione parlere¬ 
mo di: 

• esecuzione casuale di file MIDI; 

• gestori d’eventi: come andare oltre ai soliti OnMouseOver e 
OnMouseOut (avete mai provato l’OnMouseDown?), 

• come rendere interattivo le indirizzarci specifici link) il testo di 
un <MARQUEE>. 

■4 I Per quanto riguarda l'esecuzione casuale di file mediali (non 
I / solo MIDI quindi, ma anche Avi, Wav, MP3. ecc.) lo script 
che vi presentiamo oltre ad essere pienamente funzionale risulta 
essere anche abbastanza semplice da comprendere, riutilizzare e 
modificare a proprio piacimento 
Questo è il codice: 


«SCRIPT LANGUAGE="JavaScript"» 

nummidi = 3 
day = new Date!) 
z = day.getTimeO 

y = (z - lparselntlz/1000,10) * 1000)1/10 

x = parselnt(y/100*nummidi,10) + 1 

if (x == (1 )) 

midi=l"mid1.mid") 

if (x == (2)) 

midi=("mid2.mid") 

if (x == (3)) 

midi=("mid3.mid"| 

document.write('<EMBED SRC= ' + midi ♦ ' autostart=true 
loop=true hidden=false ') 

document.write('volume=100 align="center" width=70 hei- 
ght=45 controls=smallconsole>'l 
// End —> 

«/SCRIPT» 

Da notare è che la prima istruzione dello script assegna il numero 
degli eventi midi lo altri file mediali, purché tutti dello stesso for¬ 
mato) che dovranno essere selezionati per l’esecuzione casuale 
Quindi segue l'assegnazione di una serie di variabili che, attraver¬ 
so un originalissimo ricalcolo sull’ora in corso, utilizza il variare dei 
secondi per operare il ricalcolo del numero casuale che verrà 
"estratto". E’ ovvio che maggiore sarà il numero degli eventi pro¬ 
grammati. maggiore sarà la possibilità di variare il fattore di casua¬ 
lità. 

Lo script, anonimo, l’ho scovato in un mucchio di impolveratissimi 
file dentro l’archivio più antico di HTMLgoodies! 


OI Quando si realizzano immagini-bottone per la visualizzazione 
/ delle immagini alternative, oltre alla classica accoppiata 
"Out/Over”, in alternativa oppure ad integrazione dei due, con Ja¬ 
vaScript è possibile utilizzare anche il gestore di eventi OnMouse- 
Down Questo, istruito al rilevamento del click del mouse sull’im- 
magine-bottone, ci permette (se supportato da un'idonea resa 
grafica dell’immagine) di simulare al click l'effetto della pressione 
del bottone. 

OnMouseDown potrà cosi essere utilizzato in alternativa all’On- 
MouseOver 

«img src="image1a.gif" 

onMousedown="(src=’image1c.gif')" 

onMouseout="(src='image1a.gif')"» 


oppure ad integrazione dell’accoppiata di cui prima 

«img src="image1a.gif" onMouseOver="(src='image1b.gif)" 


onMousedown="(src='image1c.gif)'' 

onMouseout=”(src='image1a.gif')"» 

In quest’ultimo caso sarà facile realizzare l'effetto delle "im¬ 
magini-bottone" introdotto con i moduli di Office 97 e di Ex¬ 
plorer. Quando cioè il mouse non è suH'immagine-bottone è 
attivo l'evento "out", che farà visualizzare l’immagine "ima- 
gela.gif" (ad esempio dei bottoni in scala di grigi). Quando 
invece il mouse passa suU'immagine-boftone interverrà 
l'evento "over", che visualizzerà l'immagine "b" (la stessa di 
"a", mettiamo, ma con il colore al posto dei grigi!). Infine, 
quando si far click suH'immagine-bottone, ecco attivarsi 
l’evento "down", che a sua volta potrà visualizzare una terza 
immagine (ad esempio la stessa della versione a colori, ma 
con i bordi ombreggiati di colore contrapposto). A livello 
d'istruzione sempre la stessa sintassi che, lo ricordiamo an¬ 
che stavolta, permette il corretto funzionamento dell'effetto 
"evento" solo su Explorer 4.0. (E' ovvio che, pure se non ap¬ 
paiono nelle TAG d’esempio, all’interno dell'«IMG SRC...» 
possono essere inseriti tutti i controlli più usuali del TAG 
stesso, come border, height, weight e alt). 

Se l'istruzione è facile: 

«img SRC=’’image1a.gif' 
onmouseover= " (src='image 1 b.gif’)” 
onmousedown="(src='image1c gif'l” 
onmouseout=''(src=’image1a.gifT’ BORDER=0 height=20 
width=104 alt=" C&V "> </a> 


... un po’ più d'impegno dovremo metterlo nella fase della 
realizzazione grafica. 


3) 


Come rendere un MARQUEE interattivo (inserendo un link)? 


Sempre per i "tipi" di Explorer ecco una piccola raffinatezza da 
utilizzare su di un banalissimo testo scorrevole all’interno di un'al¬ 
trettanto banale istruzione «MARQUEE» 

Si prenda un tag «MARQUEE» appena confezionato 


«marquee behavior="SCROLL" align="CENTER" 
width="500" class="normar»Mcmicrocomputer presenta... 
Computer & Video... da oltre dieci anni la rubrica per chi fa 
Desktop Video! 

«/marquee» 


e. prima delle parole che si vuole contengano il link (ad esem¬ 
pio Computer & Video), s’inserisca il codice 

«a href= ’ ffiTTp://www.mclink.it/n/mcm/cv- weban.htm "» 

relativo al TAG degli hyperlink. Si saltino le parole che costituiran¬ 
no il link e quindi si chiuda il tag con "</a>" 

Fatto ciò. il Marquee può comunque continuare con altro te¬ 
sto da far scrollare e quindi possiamo ancora inserire altre 
parole per poi concludere con il tag «/marquee». Questo, in 
definitiva, è l'insieme dei tag da utilizzare: 

«marquee behavior="SCROLL" align="CENTER" 
width="500" class="normal"»Mcmicrocomputer presenta... 
«a href="http7/www.mclink.it/n/mcm/cv-web98.htm> 
Computer & Video«/a» 

... da oltre dieci anni la rubrica per chi fa Desktop Video! 
«/marquee» 

Provare per credere! 


160 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 









Netscape Visual Java¬ 
Script Sempre seguen¬ 
do il wizard preposto alla 
realizzazione della strut¬ 
tura JavaScript dell'ar¬ 
chivio relazionale su 
"browser ", eccoci nel 
pannello di settaggio di 
un form d'mterrogazio- 
no 



• ylJf»13— la 1 '!3-*Ia** 13*fc*~via*) 


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«Ini* vc*'lm***U.gir 

>*Urc B lM9rtb.(f ff 
■-(«fiiTMiric.prr 
■>rc-T ^ ii i ,»rr» 


La sequenza del tasto 
Search dì Explorer nei 
suoi tre stati: attesa 
l"out"l, passaggio del 
mouse Cover") e click 
sul bottone /"down") 
Con JavaScript, purché 
se ne ridisegmno bene i 
rilievi gralìci tbianco-ne- 
ro, colore e bordi con¬ 
trapposti), si può ripro¬ 
durre lo stesso, raffina¬ 
to, effetto 


ce riguarda la decodifica è garantita la 
piena compatibilità con riproduttori stan¬ 
dard, quali il MediaPlayer di Windows, 
l'ActiveMovie e il conferencing CU-See- 
Me della Cornell. 

mediaWORK: mini¬ 
speciale su JavaScript 

Benché ce ne siano degli altri, più o 
meno consolidati come il Dynamic 
HTML e Java. oppure prossimi a diveni¬ 
re (forse persino gli standard del futuro) 
come l'XML e il +Time... a tutt'oggi, per 
fare bello l'HTML, non si può prescinde¬ 
re dallo JavaScript. E questo sia per la 
facilità di programmazione che per i li¬ 
velli di compatibilità con tutti i browser e 
le loro varie versioni. 

JavaScript è un linguaggio ("batch" 
oppure di "scripting" come viene defini¬ 
tivo) comunque facile da usare, imme¬ 
diato nelle sue prestazioni e alla portata 
del maggior numero di utenti creativi 
che. senza invischiarsi in codici di svilup¬ 
po ostici e articolati, trova nel JavaScript 
soluzione alle proprie esigenze. Per 
usarlo non c'è bisogno di essere degli 
affermati Webmaster, ma basta un po' 
di buona volontà e, pescando qui e là 
dalla rete, qualche spunto ispiratore. 

Di posti verso i quali navigare ed in¬ 
contrare JavaScript, sulla rete, ce ne so¬ 
no a migliaia. Posti dov'è possibile trova¬ 


re Reference aggiornatissime. FAQ, fo¬ 
rum, tutorial online e (ovviamente...) mi¬ 
gliaia e migliaia di sample, spesso e vo¬ 
lentieri pronti per il download e il conse¬ 
guente libero utilizzo. 

Da quando fu introdotto da Netscape 
(che lo chiamò LiveScript) e quindi bene¬ 
detto da Sun (e per l'occasione ribattez¬ 
zato in JavaScript, proprio per enfatizza¬ 
re il forte connubio con Java... applet 
docetl) il linguaggio è decisamente ma¬ 
turato, diffondendosi ulteriormente fino 
ad assurgere a utilizzi ben più impegnati¬ 
vi che non la gestione di "function” per 
banali orologi o semplici gestori d'even¬ 
to per il click del mouse. Netscape stes¬ 
sa, ad esempio, con l'Enterprise System 
Server e grazie all'Authoring tool Visual 
JavaScript, lo indica per la gestione dina¬ 
mica di archivi relazionali da consulta¬ 
re/modificare in linea. E ciò alla stregua 
dei più famosi IDC e ASP di Microsoft. 
Altre software-house, come Intergroup 
Technology, hanno pensato alla facilità 
di programmazione offerta da Java¬ 
Script, al momento di realizzare un tool 
di sviluppo per codice ActiveX come Vi- 
sualX per Java Script (il primo che non 
considera l'utilizzo del Visual Basic o an¬ 
cora meglio le costose strutture del Vi¬ 
sual InterDev di Microsoft). 

Anche da queste pagine sono spesso 
e volentieri partite campagne in favore 
di JavaScript, promuovendolo per con¬ 
trollare moduli di quiz, punteggi, la giu¬ 
stezza di quanto scritto nei campi di te¬ 


sto, la gestione del suono, la resa esteti¬ 
ca (ma anche funzionale) di bottoni inte¬ 
rattivi e banner rotanti per la gestione di 
link e pubblicità. L'esempio massimo 
all’uso intensivo di JavaScript l’abbiamo 
infine dato con la messa a punto di 
"Una favola per la rete". 

In questa occasione proveremo ad ag¬ 
giungere ancora del nostro, grazie alla 
neonata rubrica mediaWORK ma, ancor 
prima, vi proporremo una lista di URL 
dove JavaScript è di casa. 

Nel caso in cui siate nuovi al linguag¬ 
gio, recarvi nei posti che più sotto elen¬ 
chiamo vi aiuterà a capire meglio cos'è 
JavaScript e come si programma (con 
l’ovvio "valore aggiunto" del download 
libero su tutti gli script disponibili!). 

✓ JavaScript World (www.jsworld. 
com). Il sito è un po' il regno dello Java¬ 
Script, dotato di moltissimi esempi pra¬ 
tici, reference e un preciso elenco di 
sample divisi per cat egoria. 

✓ Developer.com |www developerl 
com/directories/pages/dir,javascript htm 
I). Qui gli esempi online si sprecano, an¬ 
che se il grosso del codice preparato si 
cela in un immenso archivio accessibile 
solo dopo essersi registrati (cosa que¬ 
sta che è gratuita e praticamente imme¬ 
diata). 

✓ JavaGoodies (www.javagoodies. 
com). Personalmente lo ritengo il luogo 
più bello tra quelli visitati. Di esempi ce 
ne sono veramente a migliaia e tutti li¬ 
beri al download (in versione .txt) diret¬ 
tamente dalla pagina d'esempio che è 
stata preparata per ogni scritto. 

✓ JavaScript di HfML point (www 
html.it/jscript). E finalmente un luogo 
tutto nostrano, In italiano purissimo e 
con un'ottima dotazione online di esem¬ 
pi scaricabili (saranno circa 300) e conti¬ 
nuo aggiornamento. 

✓ JavaScript.com (www.javascript 
com). Dotato di Newsgroup in tema, 
FAQ infinite, archivi particolareggiati e 
sample a volontà. 

Salpate tranquilli verso questi luoghi e 
cominciate a provare le pagine online 
Quindi scaricate i file del codice e prova¬ 
teli offline, modificando dapprima qual¬ 
che semplice impostazione e via via 
unendo più codici. Tra orologi (numerici 
o grafici), counter, formulari, (mini)video- 
game, agendine elettroniche, jukebox di 
file MIDI, database online e (mini)appli- 
cativi dedicati al mondo della scuola o 
dell'astrologia, riuscirete a mettere a 
punto anche il codice più articolato. Nel 
frattempo, andate a leggervi (e a trovare 
spunti!) cosa c'è scritto proprio questo 
mese sul fondo di mediaWORK... WS 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


161 
















































Lavorare si, 
ma senza esagerare! 

Meglio ancora, lavorare lasciando ad altri una parte della fatica e raccogliendo interamente i frutti, senza 
riconoscere nulla ad alcuno. Folosofia discutibile, ma sempre redditizia! 

Se poi questi “altri” sono pacchetti e utility, che non verranno mai a reclamare la loro parte, ancora meglio. 
Programmi, utilità e curiosità, Internet grande serbatoio di comodità. 

Prima parte 

di Raffaello De Masi 


massaia mn-tamm 
3 4 « ^ 4 < I 





C'è geme che ha fatto della 
comodità il fine ultimo della pro¬ 
pria vita. Mio fratello minore, 
cresciuto "a mullichelle" da 
mamma mia, e passato poi sot¬ 
to la tutela della moglie che lo 
serve come un prete all’altare, 
ha vissuto sempre cercando di 
lavorare il meno possibile, di im¬ 
pegnarsi ancora meno, di riser¬ 
vare il suo tempo a soddisfare 
interessi e passioni personali 
(tutto questo lui lo chiama "ozio 
operoso"). Fino al giorno prima 
di sposarsi mia madre gli porta¬ 
va la colazione a letto, gli accen¬ 
deva la radio e la stufetta nel ba¬ 
gno, gli accendeva l'impianto 
stereofonico che aveva in came¬ 
ra. con la cassetta o l'LP che lui 
le aveva indicato fa sera prece¬ 
dente E ovviamente raccomandava a 
tutti in famiglia di non accendere radio 
e di tenere la voce bassa, per cantò, 
mentre lui tentava di sollevare le augu¬ 
ste membra dal giaciglio 
A mio padre la cosa non garbava più 
di tanto, visto che teneva a precisarmi: 
"Per me tua madre certe premure le 
ha tenute solo per una settimana dopo 
sposati". La risposta ce l'ho ancora 
nelle orecchie: "Ma che parlate voi", 
chissà poi perché anch'io ero coinvolto 
immediatamente nel discorso, "sem¬ 
pre contro quella povera criatura!" Una 
"orlatura" da un metro e ottanta per 
novanta chili! Fatto sta che mio fratel¬ 
lo, di utility (perché di questo si parlerà! 
se n'era costruite parecchie, con gran 
soddisfazione sua e di mammà 
("Quanto è intelligente, 'sto figlio 
mio", visto che bello già lo era!). Ma la 


giustizia divina non poteva certo tarda¬ 
re. Cosi, dopo i primi mesi di matrimo¬ 
nio. con la moglie prona ai suoi voleri, 
sono arrivati tre figli, maschi, di cui due 
gemelli (quando il ginecologo l'avvisò 
del futuro arrivo, Michele dovette affer¬ 
rarsi alla porta per non cadere), che lo 
hanno ridotto una larva e mi hanno ta¬ 
citamente vendicato di tutte le anghe¬ 
rie subite in gioventù 
E invece no. visto che. da qualche 
settimana, mio fratello sta rifiorendo. 
Non ho ancora capito bene cosa stia 
succedendo, ma la cosa è stranamen¬ 
te concisa con il fatto che si è dotato 
anche lui del suo bel collegamento a 
Internet. Devo perciò presumere che 
abbia trovato un sito di suoi pari (più 
nascosti e segreti dei Carbonari) che si 
scambiano utility esistenziali via rete. 
Purtroppo non posso indirizzarvi verso 


questi lidi, sono tenuti più 
segreti della pietra filoso¬ 
fale; visto lo spazio rima¬ 
stoci. approfittiamone, in¬ 
vece, per parlare di utility 
che ci interessano più da 
vicino. 

Ma cosa può 
mancare, a un 
pacchetto da 
una cinquantina 
di mega? 

I due grandi browser ce 
la mettono tutta, per non 
lasciare niente all'avversario (salvo poi 
la comparsa del terzo incomodo, nei 
panni di Opera o di Tango, che, con un 
codice dieci volte più piccolo fanno, a 
ben vedere, le stesse cose) e cercano 
di mettere nei loro prodotti il massimo 
Ma forse finora nessuno aveva pensato 
di dare una mano al povero utente chia¬ 
mato sovente a riempire ripetitivamen¬ 
te le infami form (per la verità un'utility 
in tal senso è compresa nella versione 
5 di Communicator, ma almeno fino al 
lancio ufficiale, previsto per fine apri¬ 
le ..). Che barba scrivere e riscrivere no¬ 
me, indirizzo, e-mail e via dicendo. Ecco 
che ci viene in aiuto FormoED, un pac¬ 
chetto non proprio leggero (oltre sei 
mega) che si assume il fastidioso com¬ 
pito. Prodotto da Ostrofod, 1 mp 
I- '• • • ~l 

rumi, poco costoso (13 US S), è. per au- 


162 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 



































VS»&Talba <i a itfro** ctxca 
r»coqn«0» U*V HMD lo» 
no.vjsPon * you» -»h tvo^K 
Th« .oc» conunanilt in 
Web-T ali i *»i» cnm kom 
w*0 taKMia» **»"ac» me«»u 
opwxu Tk« umpta «fucsia 
nn0layOi/O< 

Wab-TolMlmtt*»*SuW»g 
*• Nat* r-*" eana» #i®n 
be»o-# 


Web-Talklt vl.O 

Worid Wrfa Web Acca il M «da E «i*« 


Web-Tolki» i« o eimple votce 
rtcognfton utility oted for 
navtgotion in your w«b browser 
The voice commendi in 
Web-Tolkti we»e created trom 
web browier interface menu 
opllont The nmple Urudure 
ond layout ol 

Web-Talkltmekei 'Surfing 
thè Nef* even eoner thon 
bifore 



0 

• >1 " 1 * 

à 1 -t 

c\ 


| Itemi Say | Sofie 


E* 

CopytigM 1998 by Giove» (nAabiM 


todefinizione, una FFF (Fast Form Fil- 
ling) Utility. Esso automatizza le opera¬ 
zioni di completamento delle schede 
che Internet ci propone quando ci iscri¬ 
viamo a una newsletter, partecipiamo a 
una delle tante estrazioni in linea, scri¬ 
viamo un ordine d'acquisto. Il program¬ 
mino è customizzabile in vario modo, e 
permette di creare set precostruiti di 
gruppi di informazioni, che, con un 
semplice click, riempiono le form più 
diffuse e comuni. 

Pregevole pacchetto è anche Down¬ 
load Butler, giunto alla versione 2.2, di 
Lincolnbeach Ine., httpV/www.lincoln- 
beach.com . una specie di Explorer per 
WWW, che permette di organizzare 
tutto quello che transita e che si scarica 
da WWW. offrendosi tra l'altro di gesti¬ 
re automaticamente la cosa, visto che 
estrae autonomamente alcune fonda- 
mentali informazioni dai file scaricati. A 
tal proposito Butler si rivela un eccel¬ 
lente collaboratore, visto che ricorda 
dove i file scaricati vengono conservati, 
associa ad essi sempre le URL che li 
ospitavano, gestisce operazioni di ZIP e 
UNZIP attraverso una routine interna. 
Sorprendentemente ridotto il codice 
(poco più di un MB); il costo è di 30 $, 
ma LincoInBeach Ine. offre il rimborso 
immediato ai clienti non soddisfatti per¬ 
fino dopo due mesi dall'acquisto. Ha un 
unico, fastidioso, difetto. In maniera del 
tutto casuale i file .ZIP vengono inter¬ 
pretati come proprietari di questa appli¬ 
cazione. Lincolnbeach, contattata, ha 
assicurato trattarsi di un problema tran¬ 
sitorio, che sarà prossimamente elimi¬ 
nato. 



Un programma 
per mio fratello 

Vado ieri sera a casa di mio fratello e 
trovo la moglie preoccupatissima. Il Di¬ 
letto accusa trentasettevirgoladue di 
febbre e giace, affranto, in una poltro¬ 
na sotto tre plaid, abbracciato a due 
borse d'acqua. Annalisa è preoccupa¬ 
tissima perché accusa inappetenza e 
Lui stesso, con flebile voce, mi chiede 
cosa posso fare per aiutarlo (quasi mi 
aspettavo che chiedesse un prete!). 
Fratello mio, pos¬ 
so solo consigliarti 
l'utility che segue, 
così non ti sforzi 
neppure a usare il 
mouse per colle¬ 
garti con il club 
NetComfortable! 

WebTalklt re¬ 
centemente pre¬ 
sentata da Grover 
Industries (siamo 
alla versione 1.0), 
htto://www.arove- 

rind.com/ 

webtalkit.html . ap¬ 
plica la tecnica del 
voice recognition, 
recentemente 
esplosa sui PC, 
per fornire un utile 


mezzo di navigazio¬ 
ne su WWW. Seb¬ 
bene altri program¬ 
mi si possano adat¬ 
tare alla stessa bi¬ 
sogna, WebTalklt è 
costruito e custo- 
mizzato appunto 
per il Web. Facile intuire il suo utilizzo; 
esso si integra nel browser preferito, 
accettando comandi vocali per scrolla¬ 
re la pagina, andare avanti e indietro 
lungo la rotta di navigazione, scegliere 
i siti favoriti, lanciare applicazioni ac¬ 
cessorie, come newsreader e Client di 
posta. Basta adagiarsi in poltrona, 
completare qualche seduta di acclima¬ 
tazione e di istruzione, integrarsi un 
po’ nei comandi e organizzare alcune 
preferenze e il gioco è fatto. E’ scari¬ 
cabile, in versione trial (durata dieci 
giorni) o finale, dal sito indicato, e co- 





_I New Group 

□ NhIM 

you. Click on thè 
field you uant to 
corresponding ite 
in FornoEd (that 

Select next 
("Snith"). And so 
that easy? 

If you selec 
attached text, no. 



"Fir 

hat* 


“3 


There are nore good ne«s for you. R 
fornoEd. Fron pop-up 
nenu select "Options" then "Noue Io Next 
ite» fron FornoEd 

to your forn cursor «ili autonatlcally n. 


I nimoi «I lrv.Jo.ilmn! O 


Ou»oSo« FornoEd Vi 0008 
lo» MciotoA WraJow» S5/N T 

CotwWIC) 0*c»Soll 1990 

Enei o»lro»oK@**d(* coro 
URL www oHiowft «tt coro 

Ropatrebonleea S13 
Vouhtv* 15 dayt loft 

OK I 


click on 


pace in 
send 


J 


What if there already is text in thè field you want to fili out? 
Coto pop-up nenu, select 

’Options" then "Replace Text" .Fron now euerything that «as in field 
«ili be replaced with 
your text. 

The best thing: uhen you haue itens in FornoEd group in exactly 
thè sane order as 

fields on thè forn - select first field on thè forn, right-cllck on thè 



sta solo una quindicina di dollari. 
Altrettanto efficace e utile è un altro 
rogrammino della Navis cope Ine, 

UP//w\!YVy,nfl,Y.I5fiaBSAginl 9' unt0 alla 
versione 7.0, che riprende, in parte, il 
concetto di SurfExpress, pacchetto 
commerciale recensito su queste pagi¬ 
ne. Naviscope accelera le funzioni dei 
motori di ricerca preanalizzando le pos¬ 
sibili richieste durante momenti di sta¬ 
si del collegamento. Ma non è solo 
questo; esso utilizza una tecnica pro¬ 
prietaria di "mappatura" dei siti, forni¬ 
sce informazioni sul progresso delle 
operazioni di download, bada a filtrare, 
intelligentemente, il contenuto dell'Hi- 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


163 






















































Curiosando 


WWW è, inutile nasconderlo, un potente mezzo di svago, almeno per la maggior parte degli utenti singoli Quante volte, scaricata la po¬ 
sta o dopo esserci collegati al sito necessario per il nostro lavoro, ci siamo lasciati prendere la mano e ci siamo avviati senza meta in mari 
sconosciuti, per il solo gusto e capriccio di scoprire qualcosa di curioso, strano, e magari anche inutile? Perciò, tutti in mare aperto, e at¬ 
tenti a non perdere la bussola I 



Giusto per parlare di qualcosa d'inconsueto, un altro sito dedica¬ 
to all'incorreggibile WilliamI E chi sarebbe? Ma lui, Bill! Vedo che 
avete capito! Ebbene, non è mica detto che debba essere sempre 
Monica a scegliergli le cravatte. Volete essere voi a vedere come 
gli stanno? Collegatevi a nuo:/rwww oaDvsDice.oemon.co.uKj 
Bill.him e aiutatelo dove falliscono Hillary e Monica. 

Un sito dedicato ai professionisti e studiosi del clima, ma anche 


una serie di pagine in cui curiosare per scoprire, ad esempio, quan¬ 
to è piovuto nell'ultima settimana a Bogota o se a Belo Horizonte si 
morendo dal caldo. Collegatevi a 
|-"c ; /.wiv ■■■•■;-ac i .ma;e ceni per avere notizie sul clima di 
qualunque parte del mondo. 

Volete sempre essere aggiornati sugli ultimi film, sui pettegolezzi 
del mondo del cinema e volete conoscere i più recenti retroscena 




story, tiene sotto controllo i siti (nella 
scheda dei bookmark) abbandonati e/o 
dimenticati e, infine, come bonus, ve¬ 
rifica a ogni collegamento e, eventual¬ 
mente, corregge il clock di sistema 
sincronizzandolo con siti collegati con 
segnale atomico distribuito nei singoli 
continenti. Costa 20$, ma li vale dav¬ 
vero tutti. 


E, per finire... 

Un programma piccolo piccolo, una 
cosetta da nulla, ma che pare fatto ap¬ 
posta per farci dire. "Ma perché nessu¬ 
no ci aveva pensato, finora!". Mi fa ri¬ 
cordare un gioco degli albori del Mac, 
manco mi ricordo come si chiamava. 
Girava sui 512 di allora, formato dado, e 


come scenario aveva una sanguinosa 
battaglia spaziale con alieni assatanati e 
cannonate da "cecato”. 

Aveva però un'interessante voce da 
menu. "Hide, thè boss is coming!”. Se¬ 
lezionandola, la schermata spaziale era 
coperta da uno spreadsheet su cui si 
poteva fingere di concentrarsi fino allo 
scampato pencolo. Il pacchetto che vi 


164 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





















































del mondo della celluloide? Vi interessa sapere se Kevin Costner, 
dopo gli ultimi flop, ha cambiato mestiere e lava le macchine a una 
stazione di servizio di Beverly Hills. e se Annette Bening si è dav¬ 
vero innamorata di Denzel Washington sul set di "Attacco al Pote¬ 
re"? Il punto più accorsato è http.://vyww.ronen-tomatoes comi ric¬ 
co di tantissime altre curiosità 



Preparatevi per il prossimo Festival Internazionale del Whisky 
che si tiene, ogni anno, in novembre in Scozia, ovviamente. E tante 
altre curiosità, offerte speciali di soggiorno, indirizzi utili, calendari 
di manifestazioni a htto://www.hoiidav.scotiand.neTl 

Il 17 novembre 1998 è stato celebrato l'United Nations Interna¬ 
tional Day for Eradication of Poverty. Troverete i particolari presso 
htto://www un,orai il sito ufficiale delle Nazioni Unite. 






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illustriamo è invece molto più ricercato, 
e permette di cancellare ogni traccia 
delle nostre navigazioni su Internet. 

Se, durante pomeriggi non proprio 
pieni di lavoro, vi collegate in ufficio alla 
Rete per passare una mezz'oretta tran¬ 
quilli, o se desiderate nascondere a vo¬ 
stra moglie tracce di visite a siti "a luci 
rosse", "Cover Your Tracks", giunto al¬ 


la versione 3.11 è 
quanto fa per voi. 
Il pacchetto, nep¬ 
pure tanto ingom¬ 
brante (qualche 
centinaio di kap- 
pa, sta su un di¬ 
schetto) ha il solo 
e dichiarato scopo 
di cancellare ogni 
traccia, appunto, 
delle nostre sedu¬ 
te Internet (sup¬ 
portati Netscape 
ed Explorer in ver¬ 
sione 3 e 4). Si 
possono cancella¬ 
re, in maniera au¬ 
tomatica o mirata, 
URL singole o in blocco, modificare 
quelle esistenti, eliminare cookie (solo 
IE), ripulire l'history, far sparite tracce di 
collegamenti a newsgroup (solo IE); e, 
per buona misura, il programma si 
preoccupa di eliminare ogni collega¬ 
mento anche dal menu Start. In altre 
parole viene, lo ripetiamo, rimossa ogni 
traccia di visite collegate a un'intera se¬ 


duta o a particolari siti in una seduta. La 
versione registrata permette addirittura 
di far cancellare lo stesso programma, 
una volta terminata la seduta. 

Il pacchetto è disponibile su diversi 
siti di shareware o direttamente dalla 
home page h.t.tp.V/ ww y yffsC>ftwgre. 
com . La versione trial consente 30 lanci 
del programma; registrarlo costa 10 
buck e ne esiste anche la versione per 
NT (così accontentiamo tutto l'ufficio). 
Marco, sei avvisato! 


Conclusioni 

La pagina a fianco inaugura una rubri- 
chetta nella rubrica che parte da questo 
mese e ha lo scopo ben preciso che 
leggete nelle prime righe. E', per cosi 
dire, un assaggio di qualcosa che spero 
si possa sviluppare, in forme e modalità 
diverse, al più presto. Mi auguro, pur 
nella sua ristretta forma e sostanza, 
che possa ricevere gradimento e, se 
proprio non vi costa grande fatica, plau¬ 
so. A risentirci a presto! 

«E 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


165 


























































































AWISI Al NAVIGANTI 


Un uomo solo 
al comando... 

Una frase che è stata la sigla di un’epoca, di un modo di 
essere atleta, di un tempo in cui la competizione sportiva 
era fatta anche d'estro momentaneo, di reazione del 
momento affidata aH’improvvisa intuizione e all’istinto, di 
pietà e conforto per l’avversario che sta cedendo. Una 
frase divenuta anche il simbolo di uno dei più grandi atleti 
di tutti i tempi, Fausto Coppi. 

di Raffaello De Masi 



Era il 1953, frequentavo le elementari, 
e Coppi vinse, quell'anno, il Giro D'Italia. 
Tempi diversi da quelli di oggi, ricordo 
che il Giro passava anche per il mio pae¬ 
se (punto obbligato per attraversare 
l'Appennmo verso Potenza), prima che 
interessi commerciali e laute prebende 
di municipi più ricchi lo escludessero dai 
comuni toccati dalla Carovana Allora il 



passaggio del Giro era un evento stori¬ 
co. le scuole chiudevano in anticipo o, 
se proprio non si poteva, le scolaresche 
erano accompagnate dai loro insegnanti 
a seguire per strada il grande evento, at¬ 
tendendo per ore seduti sul marciapie¬ 
de. Ricordi di quei tempi ne ho tanti, ri¬ 
cordi di "controre" passate ad aspettare 
sul balcone di casa; a un certo punto, 
chissà perché sempre intorno alle due. 
la strada si animava e cominciavano a 
vedersi le prime moto, le auto pubblici¬ 
tarie che lanciavano pacchetti di lamette 
da barba, piccoli tubetti di dentifricio 
che noi ragazzi tenevamo caparbiamen¬ 
te in tasca fino a che si rompevano e 
schizzavano pasta bianca da tutte le par¬ 
ti, caramelle, i primi pacchetti di 
chewing-gum formato lastrina. E infine 
ecco la gran carovana, preceduta, talvol¬ 
ta. da qualche ardito in fuga che ci sfor¬ 
zavamo di rico¬ 
noscere. seguito 
dal gruppo, un 
nugolo di colon 
indistinti in cui 
ognuno giurava 
di aver ricono¬ 
sciuto i suoi be¬ 
niamini. I nomi 
erano quelli di al¬ 
lora, Banali, Ma¬ 
gni, Bevilacqua, 

Van Steenber- 


gen, Koblet. Kubler, Bobet (un grande di 
Francia che ebbe solo la sventura di es¬ 
sere un contemporaneo del nostro; gli 
stessi suoi conterranei gli dedicarono 
questa rima; "Rien à taire mon cher ami 
/ pour aller (ferrière Coppi / il faut pren- 
dre un bon taxi!”); e lui. il grande tra i 
grandi. Fausto Coppi E Gino Paoli, da 
par suo, ci ha scritto anche una canzo¬ 
ne! 

Fausto mi è stato compagno immagi¬ 
nario nella mia vita di ragazzo; strana¬ 
mente ero il solo, nella mia classe, a ti¬ 
fare per lui, essendo i miei compagni 
asserviti all'altra fazione, quella di Barta¬ 
li. Era molto diffuso anche un povero 
gioco tra ragazzi, chiamato proprio "Il 
Giro d'Italia", inventato con un poco di 
gesso e i tappi a corona ribaditi delle bi¬ 
bite, che poi, allora, erano per la mag¬ 
gior parte quelli rossi della birra Peroni. 


Webografia: 


htto /M\vvv flosrl com/fa 

Mioi/ t feewea.asptdfiji/trggwg^aMaL r ?a/ìnt!P!i.Mr 
htlp //fteeweti aspiQe it/ffeeweb/lapagina/ga'lena 
tlllfijYtiftyw.fr3fiCfy.il/ 

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166 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





















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sava meno di due chili, e rischiò di mori¬ 
re nei primi giorni); e di Aldo Zambrini, 
patron della Bianchi, che lo amava come 
un figlio e che dopo la sua morte cadde 
in una crisi depressiva profonda, di Gio¬ 
vanni Tragella, direttore di gara, che lo 
trasportò in braccio dopo la più clamoro¬ 
sa delle sue vittorie, la Milano-Sanremo 
del '46, quando, dopo una fuga solitaria 
che durò praticamente tutta la corsa, 
diede ben 14 minuti di distacco al secon¬ 
do arrivato (si narra che lo stesso Tragel¬ 
la, dopo aver accolto Coppi e saputo del 
suo distacco, abbia detto: "Beh, vado a 
pranzo e ritorno per l'arrivo!"). 

Coppi disputò 666 gare in tutta la sua 
carriera; la prima fu quella organizzata a 
Boffarola nel '37 e la sua prima vittoria ri¬ 
sale al '38, in una corsa locale organizza¬ 
ta a Castelleno d'Orba. dove vestiva la 
maglia del locale dopolavoro. L'ultima 
vittoria fu al Trofeo Baracchi nel 1957 
con Baldini. Percorse, in tutta la sua car¬ 
riera ciclistica, circa 120.000 km in gara, 
indossò 31 volte la maglia rosa e 19 vol¬ 
te quella gialla, cercava di farsi assegna¬ 
re in gara, quando poteva, il numero 36, 
tagliò il traguardo 179 volte davanti a 
Bartali. 

E quel 2 gennaio del 1960, alle otto 
del mattino, Fostò, come lo chiamavano 
i francesi, spegneva la luce; e iniziava la 
sua leggenda Mi auguro che il 2 gen¬ 
naio del duemila, ancora tra i fumi e i ru¬ 
mori della celebrazione della fine del mil¬ 
lennio. qualcuno vorrà ricordare la vita e 
la morte di questo leggendario perso¬ 
naggio, amico ideale della mia vita di ra¬ 
gazzo. lo, Fausto, non dimenticherò! MS 


Coppi, 
un mito italiano 

WWW offre, a chi desidera conoscere 
o solo ricordare questo campione, più di 
altri "uomo", numerosi siti e una biblio¬ 
grafia interessante e variegata. C'é, a 
cercare negli indirizzi appresso indicati, 
la storia della sua vita, della sua nascita e 
della sua sfortunata morte, le leggende 
che l'hanno accompagnato, le immagini 


delle sue vittorie, la stona della Bianchi 
indissolubilmente a lui legata, le vite che 
girarono parallelamente alla sua. come 
quella di Biagio Cavanno, il massaggiato¬ 
re cieco che l'aveva scoperto e incitato 
quando altri manager, dotati, si fa per di¬ 
re, della luce degli occhi l'avevano rifiuta¬ 
to per quella sua cassa toracica da con¬ 
tadino denutrito e per quelle sue gambe 
esili da rachitico (Fausto, alla nascita, pe¬ 


si tracciava sul 
marciapiede una 
striscia più o meno 
tortuosa e la si divi¬ 
deva in "tappe"; il 
gioco consisteva 
nel percorrere col 
tappo tutto il per¬ 
corso, senza uscire 
dai bordi; chi vince¬ 
va prendeva i tappi 
degli avversari e si 
ricominciava. Più o 
meno come i gio¬ 
chi di VR di oggi! 
Ma ci si divertiva lo 
stesso! 


Fausto Coppi: una leggenda senza confini 


Nel ripercorrere, attraverso le immagini, le cronache, le testimoniarne, la sua epoca e la sua vicenda, 
ci sembra che il tempo si annulli e che Coppi non appartenga a nessun oggi, ieri o domani, ma sia ora¬ 
mai consacrato a restare un'emozione eternamente viva 

I miti, si sa. non hanno paura del tempo Anzi. Il tempo li coltiva, li arricchisce, sollevandoli molto 
spesso da quella che fu la loro realtà Ma io penso che Coppi sia diverso Nella sua epopea sportiva non 
c’è nulla da aggiungere e tanto meno da inventare é tutta là scolpita, catalogata, consacrata nei ricordi, 
nelle cifre e. magari, nei primi approcci scientifici che accompagnarono il mestiere di campione L enfasi 
con la quale vennero salutate in tutto il mondo le imprese di Fausto sviluppa, semmai nelle generazioni 
più giovani la tentazione di approfondire, di venficare. di stabilire il confine tra la grande favola e la nuda 
realtà Quante volte ci siamo sentiti dire: "Ma fu tutto vero questo campionissimo?' 

Si. il mito sportivo sopravvive ad ogni controllo. Ma io penso che quel lungo immutato amore che ac¬ 
compagna il nostro indimenticabile compagno di vita non si leghi tanto al Coppi campione, quanto alla 
contrastata, struggente, gloriosa e tristissima vicenda umana che Fausto impersonò 

Cera un non so che di terribile, di vendicativo nel suo carisma di 'capo'. ma c era un'infinita dolcez¬ 
za nella sua anima, in lui si mescolavano la potenza divina del super atleta e la vulnerabilità dell uomo 
qualunque E‘ lutto questo che di Coppi commuove, al di là di quel tanto di romanzesco che di lui re¬ 
sterà sempre scritto nei libri di sport Addio. Faustol 

Candido Cannavo 

da: "Una leggenda senza confini' supplemento a "La Gazzetta dello Sport" del 1 9 Dicembre 1989 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


167 































a cura di Francesco Romani 


Soluzione di problemi 
mediante ricerca 
in spazi di stati 

Continuando la serie dedicata alla “Enigmistica Computazionale” vediamo 
quello che forse è l’approccio classico alla risoluzione dei problemi complessi: 
la ricerca nello spazio delle possibili configurazioni guidata dalla conoscenza 
del gioco. Presentiamo un motore di ricerca generico e poi lo utilizziamo per 
trovare la soluzione di un semplice rompicapo basato su cubetti colorati. 


Introduzione 

Consideriamo un solitario che richiede di effettuare una serie 
di mosse (decise secondo le regole del gioco) fino ad arrivare 
ad una situazione particolare detta goal. 

L'esempio più famoso di gioco di questo tipo è il cubo di Ru¬ 
bile in cui si parte da una configurazione disordinata e si cerca 
di ricostruire la configurazione con tutte le facce dello stesso 
colore (in alternativa si parte dalla configurazione di base e si 
cerca di ottenere un'altra configurazione esteticamente 
valida). 

I giocatori "umani" spesso effettuano 
una serie disordinata di mosse appa¬ 
rentemente casuali e se il gioco è dif¬ 
ficile (come il cubo) si stufano, rinun¬ 
ciano e lo mettono da parte. I giocato¬ 
ri più abili invece sanno come muovere 
e riescono in breve a trovare la soluzio¬ 
ne. 

II nostro interesse consiste nel risolvere il gio¬ 
co attraverso l'uso del computer. L'algoritmo di risoluzio¬ 
ne che presentiamo consiste nell'analizzare euristica- 
mente un albero di configurazioni fino a trovare una soluzio¬ 
ne (o a dichiarare fallimento). 

Si parte da una configurazione iniziale, si calcolano tutte le 
configurazioni raggiungibili da essa, per ognuna se ne dà una 


valutazione per poi inserirla in una coda tenuta ordinata se¬ 
condo la "bontà”. Quindi si prende la configurazione piu pro¬ 
mettente (quella in cima alla coda), si calcolano la mosse pos¬ 
sibili a partire da questa, si mettono in coda le configurazioni 
risultanti, si prende la configurazione migliore e cosi via. 

Facciamo alcune considerazioni: 

• Questo algoritmo non rispecchia il modo di comportarsi 
di un giocatore umano. I giocatori umani in genere ragio¬ 
nano in termini di "mosse", e spesso non è possibile tor¬ 
nare indietro dopo avere effettuato una determi¬ 
nata mossa. Il nostro algoritmo invece 
ragiona in termini di "configurazioni" 
e può facilmente tornare indie¬ 
tro di molte mosse semplice- 
mente scegliendo una configu¬ 
razione messa da parte tempo 
prima. Vedremo in una puntata 
successiva l’algoritmo più com¬ 
plicato che simula il giocatore 
umano. 

' È importante memorizzare le 
configurazioni già visitate e non 
prenderle più in considerazione, in 
questo modo ci si muove in un albero di 
configurazioni e non in un grafo (ovvero non 
è possibile percorrere un anello di configurazio- 
L'assenza di cicli ci garantisce che se una soluzione 



168 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 



esiste questa potrà essere trovata in un tempo finito. 

• L'efficienza dell'algoritmo dipende dalla funzione di valu¬ 
tazione e dalla natura del problema, nel caso migliore la 
soluzione viene trovata subito, nel caso peggiore l'algo¬ 
ritmo si riduce alla visita esaustiva di tutte le configura¬ 
zioni 

• Anche se l’algoritmo ha sempre termine, le richieste di 
memoria e di tempo crescono in modo esponenziale e 
molti problemi sono intrattabili. Un programma di questo 
tipo per gli scacchi richiederebbe molta più memoria del 
numero di protoni dell'universo e un tempo di calcolo su¬ 
periore a quello trascorso dal Big Bang. 

• Algoritmi di questo tipo sono molto usati in informatica 
per risolvere in modo euristico problemi complessi. 

L’algoritmo di ricerca euristica 

Vediamo il programma Mathematica che implementa l'algo¬ 
ritmo per un problema generico. 

Dapprima realizziamo una coda a priorità. mcoda[x,i] inse¬ 
risce in coda gli elementi di x che non sono ancora stati visi¬ 
tati, mettendo, nell'ordine, il valore della funzione, l’elemento 
e un numero i che rappresenta il livello (il numero di mosse 
dallo stato di partenza) di quella configurazione. L'uso di 
union garantisce che gli elementi della coda sono tenuti in 
ordine senza ripetizioni 

Itili:* 

InCoda[x_List,i_Integer]:=Modulo({v}, 
v=Select[x,new]; 

CODA = Union [CODA, 

Transpose [{fv/@v, (i-*-l)Si/@v, v}] ] ) 

Outcoda rende l'elemento in testa alla coda e la aggiorna, se 
la coda è vuota viene reso Nuli 

Inl2l:= 

OutCoda := Modulo [{f,l,s}, 

If[Length[CODA] > 0, 

{£,1,8} = First[CODA]; 

CODA = Rest[CODA]; 

(f.l.B), 

{ 0 , 0 ,Nuli)]] 

Il programma di imzializzazione assegna il valore 0 alla funzio¬ 
ne di valutazione dello stato vuoto, definisce una funzione 
new che ricorda gli argomenti con cui è chiamata e per ognu¬ 
no di essi rende True la prima volta e False le successive 
Viene inizializzato lo stato e la coda. 

Inl3l:= 

initialize:=( 

£v[Null]=0; 

Clear[new]; 

new[x_] :=(new[x]=False;True); 

STATO = StatoIniziale; 

new[STATO]; 

CODA = {}; 


InCoda[Mosse[STATO],1]) 

Il programma di ricerca effettua l'inizializzazione e continua a 
prelevare ed espandere lo stato in testa alla coda fino a che 
si trova un elemento con funzione di valutazione nulla (suc¬ 
cesso) oppure la coda è vuota (fallimento) 

Ititi:* 

go ;= ( 

initialize; 

While[fv[STATO]>0, 

{£,1,STATO)=OutCoda; 
trace[{f, 1>]; 

If[f>0,InCoda[Mosse[STATO],1]]]; 

If[STATO «!= Nuli, 

Print["Successo"]; 
show[STATO], 

Print["Fallimento"]]) 

Per avere un programma funzionante sono da definire 

• statoiniziale : lo stato da cui si deve partire. 

• Mosse [stato] l'insieme degli stati raggiungibili da 

stato 

• fv[stato] una funzione che calcola il valore di stato, 
fv[stato] =0 significa che si è raggiunto l'obiettivo. 

• show [stato] una funzione che stampa o disegna il va¬ 
lore di stato. 

• trace [ {f, l}] ; una funzione che stampa o disegna 
informazioni sul progresso dell'algoritmo. (N B trace 
può restare indefinita). 

Il problema dei cubetti 

Il gioco che prendiamo ad esempio è un semplice rompicapo 
da tavolo formato da 4 dadi che hanno punti colorati sulle va¬ 
rie facce e un supporto di legno che permette di assemblare i 
4 dadi uno accanto all'altro in modo che solo i 4 punti colorati 
laterali siano visibili. Il problema consiste nel disporre i dadi in 
modo che ognuna delle sequenze in vista sia formata da 
quattro colori diversi. 

Non è evidente in base a quale legge siano stati assegnati i 
colori e quante soluzioni esistano. Il gioco, in legno, è stato 
comprato su una bancarella e non so neppure come si chia¬ 
ma; l'unica cosa certa è che mia moglie riesce sempre a ri¬ 
solverlo a mano ed io non ci riesco mai! 

La prima decisione da prendere è il formato di rappresenta¬ 
zione interno. Decidiamo di rappresentare i colori con le lette¬ 
re maiuscole iniziali del nome inglese. 

Itili:* 

col[R]=Red; 
col[O]=Green; 
col[C]=Cyan; 
col[Y]=Yellow; 
col[M]=Magenta; 
col[B]=Blue; 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


169 



Le facce del dado sono ordinate in modo che alla lista 
(r,g, y, c, m, b} corrisponde il dado di Figura 1 



Definiamo ora due tipi di mosse: la mossa m ruota il dado in 
avanti di una posizione, il dado {r,g,y,c,m,b} diviene quindi 

{C,R,G,Y,m,b>, (Figura 2) 

La mossa M 2 ruota il dado di una posizione a destra tenendolo 
in piano avanti di una posizione, il dado {r,g,y,c,m,b} divie¬ 
ne quindi {R, M,Y, B, c,G}, (Figura 3) 

La funzione show mostra le 4 linee di colori come righe di pal¬ 
lini e i colori laterali, invisibili nel gioco reale come linee colo- 



Fìgura 3 


rate. Il secondo parametro (opzionale) permette di mettere 
una intestazione al grafico. 

tn(21:= 

show[mat_,opta_]:=Module[{arr,i,j}, 

l=Length[mat]; 

Show[Graphics[{ 

Table[{Thickness[0.01], 

Line[{{j-0.4,0.2>,{j+0.4,0.2)>], 
Line[{{j+0.4,4.2},{j-0.4,4.2)>], 
col[mat[ [ j, 5] ] ] , 

Line[{{j+0.4,0.2),{j+0.4,4.2)}], 
col[mat[[j » 6]]], 

Line[{{j-0.4,4.2},{j-0.4,0.2)}]), 

{d»i}]» 

PointSize[0.15], 

Tablet{col[mat[[j f i]]],Point[{j,4.6-i>]}, 
AspectRatio->1, 

PlotRange->{{0.1,4.4},{0.1,4.4}}, 
opta];]; 

Lo stato iniziale consiste in 4 cubetti tutti diversi, in una posi¬ 
zione prestabilita, ed è raffigurato in Figura 4 

Inl3]:= 

cl={R,C f Y,R / Y / Y); 
c2={R,C,Y,R,G,G}; 
c3={R,C,C,Y,G,G}; 
c4={R,C,G / Y,G,G>; 

Statolniziale = {cl,c2,c3,c4); 

show[Statolniziale,PlotLabel->"STATO INIZIALE"] 

Vediamo quanti sono i possibili stati. Ai fini del gioco non ser¬ 
ve cambiare l'ordine dei dadi e quello lo consideriamo quindi 
immutabile. Ogni dado può stare coricato su una tra 6 facce e 


170 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 



















Figura 4 


può essere orientato in 4 modi per cui vi sono (6-4) 4 =331776 
configurazioni distinte. 

Per muoversi attraverso tutto lo spazio degli stati bisogna tro¬ 
vare un insieme di mosse capace di mettere un qualsiasi da¬ 
do in una qualsiasi posizione. È facile mostrare che per ogni 
dado è sufficiente realizzare le rotazioni di una posizione ri¬ 
spetto a due assi. 

Le mosse vengono implementate come una permutazione. 
Mosse [stato] calcola tutte le configurazioni raggiungibili da 
stato con una sola mossa. 

Inl41:= 

MI[x. List]:=x[[<2,3,4,l,5,6}]]; 

M2[x_Li«t]:«x[[{l,5,3,6,4,2}]]; 

MI[x_,i_]:=Module[{v), 

v=x; v[[i]]“MI[x[[i]]];v]; 

M2[x_,i_]:=Module[(v), 
v=x;[[i]]=M2[x[[i]]];v] ; 

Mosse[stato_]:=Flatten[ 

MI[stato,#],M2[stato,#]2,3,4), 1] 

La funzione di valutazione è molto semplice e si limita a con¬ 
tare il numero di coppie di colori uguali sulla stessa riga. 

In[51:= 

fv[statoj:=Module[{s), 

s=Take[Transpose[stato],4]; 

16-Plus@@(Length[Union[s[ [#] ] ]]&/<?{!, 2,3,4) ) ] 


La funzione trace si limita a stampare il numero di elementi 
nella coda e il livello della configurazione sotto esame. 

Inl6l:= 

trace[{f1_)]:= 

Print[1," ",Length[CODA]]; 



Ora possiamo far partire il motore di ricerca e ammirare la so¬ 
luzione, (Figura 5). Quando viene trovata la soluzione (otte¬ 
nuta in 16 mosse) la coda conteneva 363 stati (tre ordini di 
grandezza sotto la dimensione dello spazio degli stati). 

Inl7]:= 

go 

Outl7]= 

1 7 

2 14 

3 21 

15 357 

16 363 
Successo 


Conclusioni 

Il nostro scopo è raggiunto! Guardando la figura 5 è possibile 
mettere i dadi reali nella posizione giusta e dire alla moglie "ci 
sono riuscito anch'io". 

Con i dadi in mano si nota anche che esistono due possibili 
posizioni per i dadi 3 e 4 e quindi vi sono almeno 4 soluzioni. 
In una prossima puntata cercheremo di simulare il comporta¬ 
mento di un giocatore umano. 


MCmicrocomputer n, 193 - marzo 1999 


171 






































'0 famo strano? 

Spesso le parole non bastano a colpire le persone, bisogna fare qualcosa di più: bisogna agire 
sulla forma. Questo mese MC vi dà qualche suggerimento per pubblicare le vostre idee in forma 
un po’ meno tradizionale del solito. Come dice Carlo Verdone in un suo film, “’O famo strano?” 
Microsoft, dopo essere da tempo scesa nell’arena del desktop publishing con Publisher, 
presenta ora un prodotto di disegno che vuole essere di supporto alle applicazioni. 
MCmicrocomputer è riuscita a testare per voi in anteprima questo prodotto 
e vi racconta cosa può fare per voi. 

di Mauro Candirti 


Svegliare l’attenzione 

Negli ultimi 20-30 anni la vita moderna 
ci ha abituato a sopportare carichi sem¬ 
pre crescenti di comunicazione; questo 
ha significato differenti reazioni da parte 
delle persone. C'è chi ormai è assuefat¬ 
to a questo sovraccarico e quindi ha 
scarse reazioni, mentre altri hanno impa¬ 
rato a selezionare le informazioni e rie¬ 
scono a decidere molto velocemente 
quali sono quelle di proprio interesse, 
scartando tutte le altre; altri ancora non 
riescono a sopportare questo sovraccari¬ 
co informativo per cui si comportano co¬ 
me bottiglie, una volta pieni si lasciano 
scorrere addosso il resto rimanendone 
impermeabili. 

In tutti questi casi per comunicare si 
devono adottare strategie sempre più 
estreme per coinvolgere e sorprendere 
il proprio target. Spesso tuttavia le azioni 
sono scomposte e quindi attirano l'at¬ 
tenzione per la loro "bruttezza", piutto¬ 
sto che per la loro capacità di introdurre 
elementi positivi. 

Cercheremo in questo articolo di darvi 
alcune idee pratiche in grado di aiutarvi 
nella realizzazione di materiali al di sopra 
della norma in grado di attirare l'attenzio¬ 
ne in maniera positiva: spazieremo da 
semplici oggetti da produrre in piccole 
quantità a materiali di più vasta distribu¬ 
zione. 



Per realizzare il primo esempio del nostro arti¬ 
colo dobbiamo disegnare un rettangolo di 21 
cm per lato e una linea che lo taglia a metà in¬ 
clinata di 1 5° Ila linea deve attraversare tl cen¬ 
tro del quadratoI. 


Ha preso 
una brutta piega 

La maggior parte dei materiali come 
inviti, cartoncini promozionali, auguri han¬ 
no formati standard, anche per ragioni le¬ 
gate alla disponibilità di buste per il loro 
invio. Certo, volendo, si possono realizza¬ 


re buste di qualsiasi formato (per quanti¬ 
tativi mimmi di alcune migliaia di pezzi), 
ma ciò comporta più oneri: primo il costo 
stesso di una busta personalizzata nel 
formato, secondo i costi aggiuntivi po¬ 
stali, se il formato esce dal bustometro 
classico (solo in Italia si poteva inventare 
uno strumento simile.. .). 

Fermo restando il formato delle buste, 
possiamo pensare a qualcosa di nuovo 
nel formato del contenuto In questo ca¬ 
so la prima idea è quella di realizzare car¬ 
toncini sagomati; tecnicamente non ci 
sono problemi, se non di costo e di tem¬ 
pi. Per realizzare un oggetto sagomato, 
una volta effettuata la stampa dovremo 
far fustellare l'oggetto, operazione che 
comporta costi per la realizzazione di una 
fustella e per il successivo taglio degli 
stampati. 

Andiamo oltre e pensiamo a qualcosa 
di diverso: ci resta un altro parametro per 
una possibile modifica, la piega dell'og¬ 
getto. Normalmente siamo abituati a ve¬ 
dere stampati la cui piega segue paralle¬ 
lamente i bordi: modificando questo con¬ 
cetto possiamo ottenere da uno stampa¬ 
to su formato classico rettangolare altri 
formati non comuni. 

Se per esempio dobbiamo realizzare 
uno stampato da introdurre in una busta 
formato americano (lunga e stretta, nor¬ 
malmente utilizzata per i cartoncini di for¬ 
mato chiuso 210x105 mm) possiamo uti- 


172 


MCmicrocomputer n. 193-marzo 1999 










lizzare un quadrato di 168 mm di lato, a 
cui applicheremo una piega inclinata di 
15° rispetto ai lati facendola passare dal 
centro della carta. Otterremo cosi un og¬ 
getto dalla forma estremamente inusua¬ 
le, ma in grado di essere inserito senza 
problemi in una busta americana: giocan¬ 
do sui colori di fondo potremmo renderlo 
ancor più interessante. 

Per la realizzazione pratica non vi sono 
particolari problemi: per praticità di stam¬ 
pa, dovremo disegnare l'oggetto parten¬ 
do dal formato quadrato di 168x168 mm. 
In questo modo non avremo particolari 
problemi con i crocim di taglio e con il ta¬ 
glio stesso. Successivamente bisognerà 
indicare a chi dovrà eseguire la cordona- 
tura (operazione che consente di agevo¬ 
lare le operazioni successive di piega) 
l'esatta posizione e inclinazione in modo 
da ottenere poi la piega inclinata di 15°. 

Lavorando su un quadrato e volendo 
far apparire eventuali oggetti e scritte pa¬ 
rallele alla piega inclinata, tutti gli ele¬ 
menti dovranno a loro volta essere incli¬ 
nati di 15°. 

Sempre parlando di pieghe, se la ne¬ 
cessità è quella di realizzare una pubbli¬ 
cazione a più pagine potremmo optare 
per un miniposter: normalmente siamo 
abituati a ricevere oggetti a più pagine 
che sono tenuti insieme da punti metalli¬ 
ci al centro della piega. Questi materiali 
stampati sono generalmente realizzati su 
fogli di carta di una certa grandezza, che 
ripiegati su se stessi consentono di otte¬ 
nere una pubblicazione con più pagine: 
dopo la piega vengono messi i punti me¬ 
tallici ed infine vengono tagliati due lati 
per consentire alle pagine di essere re¬ 
golarmente sfogliate (per rifinitura viene 
anche tagliato il terzo lato, mentre il 
quarto porta i punti metallici). 

Invece di effettuare le ultime operazio¬ 
ni (punti metallici e taglio) possiamo pen¬ 
sare di lasciare il tutto unito, consenten¬ 
do al lettore di aprire gradatamente que¬ 
sto foglio piegato fino ad ottenere una 
specie di poster Per realizzare una pub¬ 
blicazione del genere possiamo adottare 
due strategie realizzative. 

La prima ci farà assemblare le pagine 
come se continuassero ad essere delle 
singole entità: questa modalità è consi¬ 
gliabile quando i contenuti siano tipo ca¬ 
talogo, con schede prodotto che consen¬ 
tono di suddividere gli spazi in formati 
omogenei. Durante l'operazione sarà 
possibile quindi realizzare pellicole stan¬ 
dard come se il tutto dovesse essere 
stampato in forma classica, senza pro¬ 
blemi nell'utilizzo dei programmi di impa¬ 
ginazione né tanto meno di ‘fotolitista’. 



Ora duplichiamo il quadrato, incliniamo la co¬ 
pia di 15° e la ridimensioniamo in maniera che 
stia all'interno del nostro quadrato grande Ciò 
è indispensabile per poter realizzare un ogget¬ 
to che poi entri senza problemi nelle buste 
normalmente disponibili 



Poi incliniamo nuovamente il quadrato piccolo 
di 15° per tarlo tornare in posizione normale: 
questo serve per evitare problemi di taglio. 


Le scritte natu¬ 
ralmente an¬ 
dranno inserite 
inclinate di 15° 
Se, una volta 
stampato il tut¬ 
to, effettueremo 
la piega seguen¬ 
do la linea incli¬ 
nata di 15° ecco 
cosa otterremo 
fin formato chiu- 
sol. 


Non ti 

preoccupare 
se la vita 
ti va storta... 



Il pieghevole in formato aperto risulterà essere 
naturalmente un normale quadrato 


possibile con i programmi di disegno 
dell'ultima generazione con FreeHand 8. 
Oltre a ciò è necessario anche trovare un 
'fotolitista' in grado di generare pellicole 
di grande formato in grado di coprire l’in¬ 
tero foglio di stampa una volta aperto 


Sarà tuttavia necessario informare lo 
stampatore del risultato che si vuole ot¬ 
tenere, perché in questo caso le pellicole 
devono essere montate in maniera diffe¬ 
rente rispetto aM'ottenimento di uno 
stampato classico. 

La seconda opportunità è decisamen¬ 
te più interessante, ma più impegnativa 
dal punto di vista realizzativo: si tratta in¬ 
fatti di studiare tutte le differenti pagine 
dello stampato di differente formato. 
Non tutti i programmi di impaginazione 
consentono di realizzare un unico docu¬ 
mento nel quale far convivere pagine in 
differenti formati, mentre spesso ciò è 


Diamoci un taglio 

Dopo le possibilità di piega, vediamo 
ora alcuni casi di "tagli" che ci consento¬ 
no di "guadagnare" (in attenzione dei 
lettori...). Paniamo con dei semplici ade¬ 
sivi. 

Spesso può capitare di avere urgente 
bisogno di adesivi da porre sulle confe¬ 
zioni di un prodotto in promozione: nor¬ 
malmente dal momento della decisione 
a quello della disponibilità degli adesivi il 
tempo intermedio non dovrebbe esiste¬ 
re. Se si opta per i normali adesivi roton- 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


173 

































di c'è il problema della fustellazione (cioè 
del loro taglio in tale formato): se invece 
si decide ti fare un semplice rettangolo, 
esso potrebbe attirare troppo poco l'at¬ 
tenzione. La soluzione potrebbe essere 
un quadrato, ma girato a 45° tipo "rom¬ 
bo". In pratica, dopo la stampa non sarà 
necessario eseguire tagli complicati a 
45°: sarà sufficiente eseguire la stampa 
delle scritte che devono essere contenu¬ 
te nel nostro adesivo inclinate a 45°. Ciò 
consentirà di eseguire tagli seguendo i 
lati della carta, senza altre complicazioni. 

Vediamo qualcosa di diverso. Il 90% 
dei materiali stampati ha una forma ret¬ 
tangolare: come visto in precedenza pos¬ 
siamo ottenere tutte le forme che voglia¬ 
mo tramite una fustella, ma anche in 
questo caso, a costo di far arrabbiare chi 
realizza questi utili strumenti, cerchere¬ 
mo di creare qualcosa che non ne richie¬ 
da l'uso. 

Baseremo il nostro esempio partendo 
sul formato classico A4: come tutti san¬ 
no si tratta di un rettangolo di 210x297 
mm. Se noi eseguiamo un taglio diritto 
lungo la diagonale, con una semplice, ba¬ 
nale e veloce operazione otteniamo dei 
materiali di forma triangolare, formato 
ben poco utilizzato e quindi subito notato 
anche se mescolato ad altra documenta¬ 
zione. 

Per la realizzazione di questo stampato 
sarà necessario lavorare pensando di 
avere a disposizione un A4 intero, che 


poi andremo a riempire al 50% per poi 
duplicare ruotando di 180° quanto otte¬ 
nuto. Alcune piccole cose a cui prestare 
attenzione: 

non ci risulta sia possibile in nessun im¬ 
paginatore lavorare su pagine di formato 
che non sia rettangolare o quadrato; 

spesso i programmi di impaginazione 
non consentono di ruotare di 180° un in¬ 
sieme di oggetti senza perderne il posi¬ 
zionamento relativo; 

ricordatevi, nel preparare la parte po¬ 
steriore dello stampato, che se sul fron¬ 
te avete adottato un taglio a diagonale 
dall'alto a sinistra al basso a destra, ora 



Ecco dei semplici adesivi, ma molto visibìli 
non ci sono problemi di taglio poiché si pre¬ 
sentano come dei normali quadrati di 5 cm di 
lato circa, ma una volta posizionati sulla scato¬ 
la del prodotto con le scrìtte diritte sembreran¬ 
no dei rombi 


dovrete lavorare al contrario, cioè con il 
taglio che parte dal basso a sinistra e sa¬ 
le verso l'alto a destra; 

per ottenere un risultato migliore nel 
taglio sarebbe consigliabile, prima dello 
stesso, eseguire una leggera cordonatu- 
ra di invito. 

In questo modo, oltre ad avere uno 
stampato di forma originale, potrete 
mandare dei normali fogli A4, che una 
volta tagliati vi offriranno un quantitativo 
doppio da utilizzare. 

Veniamo ora a qualcosa di più "casa¬ 
lingo'', come possono essere i biglietti di 
auguri o gli inviti alle feste di complean¬ 
no dei nostri figli, Anche in questi casi 
vogliamo realizzare un biglietto che sia 
leggermente differente dal solito, utiliz¬ 
zando un trucco che spesso si vede nei 


Per realizzare uno 
stampato con una par¬ 
te sporgente mobile, 
per prima cosa dovre¬ 
mo segnare gli ingom¬ 
bri attraverso dei ri¬ 
ghelli i due centimetri 
circa a sinistra ci servi¬ 
ranno per lasciare una 
parte del disegno al di 
fuori del taglio, mentre 
Il resto dello spazio 
dovrà essere suddivi¬ 
so in quattro quadranti 
identici 



174 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 























15 maggio 1999 




Partita 
del 
FEGATO 


Pro 
AssOt'i.l/.ìotH’ 

*s: 


Stadio ('oinilltale di Corbi 


^oun.i|pnb opup|nir 
oiSSiJdiuod |oq un 
ajpssrd ion\ 


Ora possiamo inserire lesto e immagini La pane in grigio rappresenta l'area 
che andrà tagliata II quadrante in alto a destra dovrà essere stampato rove¬ 
sciato poiché, piegando il loglio, esso dovrà apparire come copertina. 


biglietti di auguri 
prestampati che si 
trovano in cartoleria. 

Il risultato che vo¬ 
gliamo ottenere è 
quello di un biglietto 
che aprendolo mo¬ 
stra una parte che si 
muove verso 
l'esterno. Partiamo 
da un formato di 
carta classico e cioè 
A4 in orizzontale: 
per prima cosa con 
il nostro programma 
di disegno o impagi¬ 
nazione metteremo 
un righello a circa 
due centimetri (an¬ 
che 1,5 cm è suffi¬ 
ciente) dal bordo 
esterno sinistro. 

Questo righello ci 
servirà a identificare 
l'ingombro che avrà l’oggetto che deci¬ 
diamo di far uscire dal profilo del bigliet¬ 
to. Ora dobbiamo suddividere l'area re¬ 
stante in quattro quadranti: ci servono al¬ 
tri due righelli, uno orizzontale che va po¬ 
sizionato al centro della pagina e uno ver¬ 
ticale che dovremo inserire al centro del¬ 
lo spazio restante tra il primo righello in¬ 
serito (quello a due centimetri dal bordo 
sinistro) e il bordo destro. 

Possiamo passare ad inserire i testi e 
le illustrazioni: sul lato sinistro utilizzere¬ 
mo sia la parte inferiore sia quella supe¬ 
riore; inoltre un'illustrazione potrà sbor¬ 
dare nei due centimetri oltre il primo ri¬ 
ghello, possibilmente centrata rispetto 
all'altezza del foglio. È consigliabile inse¬ 
rire un sottile filetto 
all'altezza del primo 
righello verticale in 
modo da avere un 
riferimento, visto 
che quella parte de¬ 
ve poi essere taglia¬ 
ta, ad esclusione del 
profilo dell'immagi¬ 
ne che sborda (il fi¬ 
letto dovrà fermarsi 
sotto e sopra a circa 
1/2 cm dall'illustra¬ 
zione). 

Dall'altra parte 
possiamo utilizzare 
solo la parte supe¬ 
riore: ricordiamoci 
che poi piegando il 
tutto questa parte 
diventerà la coperti¬ 
na e dovrà essere 
stampata rovesciata 


a testa in giù. L'ultimo quadrante in bas¬ 
so a destra potrà al massimo essere uti¬ 
lizzato per mettere un indirizzo. 

Una volta terminato il nostro lavoro, 
potremo stampare il tutto: per maggior 
precisione potrete decidere di inserire 
dei sottilissimi filetti all'altezza del righel¬ 
lo verticale che taglia in due la pagina, in 
modo da avere un riferimento preciso 
per la piega (l'altra viene fatta al centro 
del foglio ed è quindi più semplice da 
realizzare). 

Una volta eseguita la stampa, per pri¬ 
ma cosa dovremo tagliare la parte ecce¬ 
dente a sinistra seguendo il profilo 
dell'Immagine che deve risultare spor¬ 
gente. Una volta fatto ciò passeremo alla 


mue-rm-rosm 



Un esempio di un biglietto di auguri che grazie a più pieghe consente, una 
volta completamente aperto, di apparire come un poster: con questo si¬ 
stema è possibile raccontare una storia a più "quadri". 


15 maggio 1999 

Partita 

del 

4 a. FEGATO 





Pro 
Associti/.ione 
sfegatati 
Cwbiri 


Stadio Conninale di Corbi 


Ed ecco come appare il nostro stampato una 
volta piegato: le due pieghe inclinate consen¬ 
tiranno all'illustrazione di rientrare al centro 
del biglietto nel momento in cui esso viene 
chiuso. 


piega, piegando il tutto prima in vertica¬ 
le, poi in orizzontale. A questo punto la 
parte sporgente risulterà appunto "spor¬ 
gente". Per farla rientrare sarà sufficien¬ 
te riaprire leggermente il biglietto e in¬ 
vertire la piega interna per circa il 50% 
(comprendendo la parte sporgente): in 
questo modo si creeranno altre due pie¬ 
ghe inclinate, che consentiranno alla par¬ 
te sporgente di richiudersi all'interno del 
biglietto stesso. Il gioco è fatto: ora 
aprendo il biglietto vedremo uscire a si¬ 
nistra la nostra parte sporgente. 

In questo caso abbiamo preso in con¬ 
siderazione la possibilità di produrre in 
casa dei semplici biglietti: ovviamente 
sarà possibile realizzare la stessa cosa 
anche attraverso la stampa normale. Per 
fare ciò tuttavia sarà necessario realizza¬ 
re una fustella per ritagliare il foglio se¬ 
guendo il profilo dell’Immagine che deve 
sporgere. In questo caso, oltretutto, è 
possibile utilizzare tutto il formato A4 
pieno per il biglietto e aggiungere i 2 cm 
a lato per la parte sporgente. 


Conclusioni 

Come avete visto le nostre proposte 
sono di semplice realizzazione, ma in 
grado dì dare maggior impatto alle vo¬ 
stre idee: se poi utilizzeremo anche car¬ 
ta speciale, colori, ecc., il messaggio 
sarà più vivo che mai. fi® 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


175 









































IMa 


Linux 2.2 


Con l’annuncio di IBM, Silicon Graphics e Hewlett-Packard di voler offrire e supportare Linux 
nei propri prodotti hardware, ormai quasi tutte le grandi compagnie si sono interessate, in un 
modo o nell’altro, al business di Linux. Il 25 gennaio è stata intanto rilasciata la versione 2.2 del 
kernel. In questo articolo ne esamineremo le caratteristiche più interessanti. 


Mentre SGI si limita ad offrire Li¬ 
nux come opzione per la propria 
famiglia di prodotti basata 
sull'architettura Intel, HP e 
IBM fanno un ingresso piu de¬ 
ciso nel campo dell'Open 
Software, Al momento in 
cui sto scrivendo non si 
conoscono ancora i det- < 
tagli sull'offerta di Big 1 
Blue, ma l'annuncio la- J 
scia presagire che essa 
stringerà accordi con più di un 
venditore di distribuzioni Linux (Red Hat. 
Pacific HiTech, Caldera Systems. S.u.S.E 
e altri). 

Hewlett-Packard ha invece già dichiara¬ 
to che, oltre ad offrire Red Hat come alter¬ 
nativa ad altri sistemi operativi su alcuni 
modelli della famiglia NetServer, inserirà 
Linux nel proprio programma di supporto 
Secondo i comunicati stampa ap parsi su 
http V/www hp.com/pressrel l/ian99/ 
27ian99b.htm e http://www.hp.com/pres- 
srel/feb99/04feb99.htm, Hewlett-Packard 
è infatti intenzionata a fornire consulenza 
su Linux, sia mediante un accordo con 
Red Hat. sia direttamente, mediante il pro¬ 
gramma HP Covision Internet Solutions 
Ihttp7/www-hocovision.comn rivolto in 
modo particolare al mercato degli ISP. 

Per quanto concerne lo sviluppo del 
software. HP si dichiara interessata a con¬ 
tribuire al porting di Linux su Merced, il 
nuovo processore che la casa di Palo Alto 
sta sviluppando in collaborazione con Intel. 
L'uscita della versione a 64 bit di Linux per 
Merced è prevista subito dopo l'uscita del 
chip, probabilmente prima del rilascio della 
corrispondente versione di Windows. 

Nel campo del software applicativo. HP 
annuncia di avere sviluppato la versione 
per Linux di Web JetAdmin 5.1 (disponibi¬ 
le gratuitamente su http://www.hp. 



di Giuseppe Zanetti 


com/go/web|etadmin), il quale 
permette l'installazione, la confi¬ 
gurazione ed il management 
remoto di una vasta gamma 
di periferiche di networking, 
sia di HP che di altri produt¬ 
tori. 

L'impressione più inte¬ 
ressante che traspare da 
questi comunicati stam¬ 
pa è che Linux non ven¬ 
ga più offerto assieme a 
prodotti entry-level, bensì in ab¬ 
binamento a macchine e a servizi di qua¬ 
lità e "costosi". Ciò significa che la conve¬ 
nienza economica viene posta in secondo 
piano rispetto alle funzionalità che esso è 
in grado di offrire. 

Il fatto che ormai tuoi riconoscano Linux 
come sistema operativo degno di essere 
proposto all'utente professionale e che ne 
apprezzino come valore principale l'essere 
"Open Software", fa ben sperare per 
l'evoluzione futura del sistema. Sia HP che 
IBM si sono infatti mostrate interessate al¬ 
lo sviluppo di una versione di Linux in gra¬ 
do di funzionare sulle loro architetture RI¬ 
SC IA-64 e RS/6000. 

Queste grandi aziende, se lo vorranno, 
avranno la possibilità di portare in Linux 
qualcuna delle tecnologie di cui dispongo¬ 
no. Ciò comporterà sicuramente un impie¬ 
go di risorse, ma esse potranno essere re¬ 
cuperate sotto forma di pubblicità oppure 
di migliore interoperabilità con altri propri 
prodotti L’offrire alternative compatibili 
con Linux può essere infatti un ottimo in¬ 
centivo per far scegliere i propri prodotti 
ad un cliente che si trovi a dover scegliere 
fra più proposte molto simili le une con le 
altre. Lo hanno capito quei fabbricanti di 
schede add-on per PC che stanno inizian¬ 
do a fornire i driver per Linux e aziende co¬ 
me Novell nel momento in cui ha deciso 


di fornire al kernel il supporto per la propria 
architettura di rete. 


Linux 2.2 

Che fosse imminente l'uscita della nuo¬ 
va versione 2.2 di Linux lo si sapeva fin da 
maggio, quando Linus Torvalds in persona 
lo aveva annunciato in occasione del Linux 
Expo. 

Finalmente, dopo quasi otto mesi, il 
nuovo kernel ha potuto vedere la luce. 
Come di consuetudine, la seconda cifra 
pari indica che si tratta di una versione "di 
produzione", ovvero contenente funzioni 
e driver il cui funzionamento è ritenuto or¬ 
mai consolidato e sicuro Nelle sottover- 
siom della 2.2 - numerate come 2.2.x - non 
verranno aggiunte nuove funzionalità, ma 
solamente corretti eventuali bug in quelle 
esistenti. 

Le nuove funzioni verranno invece inse¬ 
rite nella 2.3, che è la versione "di svilup¬ 
po" per tutto ciò che dovrà essere inserito 
nella 2.4. 

Aggiornare 
o non aggiornare. 
Questo è il problema... 

Il kernel da solo non è che il cuore del si¬ 
stema operativo. Per ottenere un sistema 
completo devono essere aggiunti ad esso 
i programmi, a partire da quelli per confi¬ 
gurare le periferiche e per gestire il siste¬ 
ma, che spesso dipendono dalla versione 
del kernel in uso, fino a quelli pensati per 
l'utilizzo da parte dell'utente. Questi ultimi 
generalmente funzionano in modo indi¬ 
pendente dal kernel ma ne possono voler 


176 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 










sfruttare certe caratteristiche e perciò può 
valere la pena prendere in considerazione 
un eventuale aggiornamento anche di 
questi ultimi 

Per ora è ancora troppo presto per pen¬ 
sare a distribuzioni di Linux basate sul nuo¬ 
vo kernel, ma sono sicuro che su di esse 
si sta già lavorando e verranno rese dispo¬ 
nibili non appena terminato un doveroso 
periodo di rodaggio. 

Personalmente sconsiglio l'utilizzo di 
componenti troppo nuovi in un sistema di 
produzione, se non in casi di estrema ne¬ 
cessità (se ad esempio servisse una fun¬ 
zione o un driver presente solamente nella 
nuova versione), tuttavia nulla vieta di ini¬ 
ziare a prendere confidenza con le nuove 
funzioni usando una macchina da esperi¬ 
menti. Fino a quando non ci sarà una di¬ 
stribuzione che faccia uso del nuovo ker¬ 
nel sarà però necessario fare l'upgrade 
"manuale" dei componenti che servono. 
Ciò significa prelevarsi i sorgenti del kernel 
2.2 con ftp, compilarseli e verificare che 
essi funzionino in modo corretto con i vec¬ 
chi programmi e le vecchie librerie. Per 
fortuna ci viene in aiuto il documento di 
nome Changes (sotto /usr/src/Linux/Chan- 
ges), che contiene tutte le indicazioni sui 
file che devono essere aggiornati. 

Anche se la probabilità che accadano 
problemi gravi è abbastanza remota, è 
consigliabile comunque avere da parte un 
backup del sistema prima di iniziare l'in¬ 
stallazione Personalmente non sottovalu¬ 
to di farlo da quando, da un giorno all'altro 
e senza apparenti segni premonitori, mi 
sono trovato col disco completamente in¬ 
servibile. La mia buona stella ha voluto 
che il problema fosse dovuto ad un picco¬ 
lissimo jumper che si era staccato dal di¬ 
sco, probabilmente perché male inserito. 

Il supporto per nuove 
periferiche 

Il nuovo kernel rappresenta un buon 
passo in avanti, sia come aggiunta di nuo¬ 
ve funzionalità, che per il supporto di un 
maggior numero di periferiche rispetto alle 
versioni precedenti. 

Non tutte le periferiche vengono gestite 
direttamente dal kernel, bensi possono es¬ 
sere supportate da Linux anche mediante 
appositi programmi funzionanti nello spa¬ 
zio utente (come si è visto in una scorsa 
puntata a proposito dei CD-RW) o median¬ 
te una combinazione dei due. 

Il supporto per i nuovi processori è mol¬ 
to completo e comprende praticamente 
tutti i modelli che sono apparsi nel merca¬ 
to negli ultimi anni. Il nuovo kernel è in 
grado di sfruttare le peculiarità delle diver¬ 


se CPU e di risolverne alcuni problemi, ad 
esempio quelli che affliggono alcune ver¬ 
sioni del Pentium (divisione e istruzione 
FOOF) 

Per ottenere le migliori prestazioni può 
essere necessario ricompilare il kernel con 
un compilatore in grado di ottimizzare il co¬ 
dice per la macchina che si sta usando 
(creando per esempio una sequenza di 
istruzioni che sfrutti il parallelismo interno 
della CPU). Esistono già delle distribuzioni 
di Linux ottimizzate per Pentium (Stampe- 
de), in cui non solo il kernel ma tutti i pro¬ 
grammi sono stati ricompilati in modo op¬ 
portuno. È probabile che in breve anch'es- 
se saranno disponibili col kernel 2.2. 

Il supporto per le CPU a 64 bit è già di¬ 
sponibile in Linux da anni e, in attesa del 
Merced, è possibile sfruttarlo se si dispo¬ 
ne di un computer basato su Alpha o su 
Sparc64. 

Il numero di architetture supportate è 
cresciuto rispetto alla versione precedente 
e comprende, oltre a x86, anche Alpha, 
Sparc, UltraSparc, m68k, PowerPC. ARM 
ed altri. 

La lista dei bus supportati comprende, 
oltre all'onnipresente PCI. la cui gestione 
è molto migliorata rispetto alla versione 
2.0, anche i "vecchi" (E)ISA e MicroChan¬ 
nel, oltre ad alcuni tipi di bus proprietari o 
tipici di particolari architetture (SBUS. 
PCI04....). 

È stato notevolmente migliorato, sia co¬ 
me affidabilità che per le prestazioni otte¬ 
nibili, anche il supporto per i sistemi multi- 
processore, basati sullo standard SMP (in 
grado di utilizzare fino a 16 CPU). 

Non sono stati trascurati i sistemi em- 
bedded. La versatilità e l'affidabilità di Li¬ 


nux lo rendono infatti adatto anche a que¬ 
sto tipo di applicazioni in cui l'informatica è 
presente anche se in modo meno appa¬ 
rente e non nella forma a cui i PC ci hanno 
abituati. Con Linux è ad esempio possibile 
costruire una "scatola” che abbia funzioni 
di router o di firewall (http://www.linuxrou- 
ter.org), ma anche un sistema che si occu¬ 
pi di controllare un processo produttivo, 
piuttosto che un ascensore o una sonda 
spaziale. Linux è compatibile con i bus di 
I/O tipici di questi sistemi ed offre un file- 
system adatto ad essere utilizzato in ROM 
o Flash EPROM (ROMFS). 

Esiste un sottoinsieme di Linux che 
può essere fatto funzionare su macchine 
8086, 8088 e 80286, pur con le ovvie li¬ 
mitazioni dovute all'hardware (mancanza 
di una MMU, limitata possibilità di indiriz¬ 
zamento della memoria, prestazioni ridot¬ 
te, ...). 

Molto lavoro è stato fatto per permette¬ 
re di utilizzare con Linux le nuove periferi¬ 
che disponibili sul mercato. Alcune di que¬ 
ste funzionalità (supporto per USB) verran¬ 
no forse aggiunte alla versione 2.2 in una 
revisione successiva, per altre bisognerà 
invece attendere la 2.4, oppure ricorrere 
ad una delle versioni di sviluppo. 

Non è presente nel kernel neppure un 
supporto diretto per le schede PnP, ma 
non si tratta di un problema particolarmen¬ 
te sentito, in quanto è possibile ottenere 
gli stessi risultati mediante un programma 
esterno (isapnp). Sempre mediante un 
programma esterno al kernel vengono fat¬ 
ti funzionare anche gli scanner (SANE), le 
schede PCMCIA ed i CD-RW. Riguardo a 
questi ultimi vale quanto già detto nella 
scorsa puntata: tutti i modelli, indipenden- 


Nella tabella sono riportati i requisiti minimi di versione che devono avere i pro¬ 
grammi piu importanti per funzionare correttamente con Linux 2.2. 


1 Programma 

Versione 

richiesta 

Come verificare ( 

il numero di versione 1, 

moduli del kernel 

2.1.121 

msmod -V 

binutils 

2.8.1.0.23 

Id -v 

Linux libo 5 (libreria standard del C) 

5.4.46 

Is-1/lib/libc.so.* 

Linux libc 6 (libreria standard del C) 

2.0.7pre6 

Is -1 /lib/Hbc.so.* 

Id.so (linker dinamico) 

1.9.9 

Idd -version oppure Idd -v 

procps 

1.2.9 

ps -version 

procmfo 

15 

procinto -v 

psmisc 

17 

pstree -V 

net-tools 

1.49 

hostname -V 

loadlm 

1 6a 

programma DOS 

sh-utils 

1.16 

basename —v 

autofs 

3.1.1 

automount —version 

NFS 

2.2beta37 

showmount —version 

bash 

1.14.7 

bash -version 

ncpfs 

2.20 

ncpmount -v 

pcmcia-cs 

3.0.6 

cardmgr -V 

PPP 

2.3.5 

pppd-v 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


177 






temente dal modo con cui sono fisica- 
mente interfacciati al computer (SCSI o 
IDE), vengono gestiti attraverso l'emula¬ 
zione di una periferica SCSI e scritti utiliz¬ 
zando un apposito programma (cdrecord), 

Il kernel è compatibile con alcuni driver 
DVD, anche se non sono ancora pronti i 
programmi per accedere ai filesystem ed 
alle informazioni multimediali in essi con¬ 
tenuti. 

Il sistema di gestione delle periferiche 
audio è stato completamente modulariz- 
zato e il nuovo kernel permette anche 
l'utilizzo di alcuni modelli di trame grabber. 

A chi possiede un portatile farà senz'al¬ 
tro piacere sapere che potrà sfruttare an¬ 
cora meglio le funzioni del BIOS APM (Ad¬ 
vanced Power Manager), che consentono 
di risparmiare le batterie "spegnendo" le 
diverse parti del sistema durante le pause 
del lavoro. 

In attesa che arrivi il supporto per USB 
ci si può accontentare collegando al com¬ 
puter una periferica che supporti il nuovo 
standard Parallel Port IDE, il quale non è 
altro che un adattamento su porta paralle¬ 
la del bus IDE. Continuano ad essere ge¬ 
stiti anche oggetti con interfacce proprie¬ 
tarie, come lo ZIP (che al suo interno ha 
un controller SCSI) o il DITTO (la versione 
interna utilizza l'interfaccia per i floppy, fta- 
pe) In mancanza di questo si può ricorre¬ 
re per i propri backup ad un tape SCSI o 
ad alcuni modelli IDE. 

Rimanendo nel campo delle memorie di 
massa, ora anche il driver IDE può essere 
caricato su richiesta sotto forma di modu¬ 
lo. Ciò consente di utilizzare i nuovi con¬ 
troller IDE Plug & Play. Notevole anche il 
numero dei controller SCSI supportati, da 
sempre uno dei punti di forza di Linux. 

Oltre ad alcuni controller RAID, il kernel 
2.2 supporta vari livelli di ridondanza diret¬ 
tamente nel kernel, ad esempio la possibi¬ 
lità di duplicare automaticamente le infor¬ 
mazioni su più dischi. Ciò permette di ot¬ 
tenere una buona sicurezza contro perdite 
accidentali di dati. Il backup però fatelo lo 
stesso! 


Novità nel sistema 

Con la nuova versione è stato semplifi¬ 
cato il modo di utilizzare le porte seriali, 
che ora necessitano di un unico file di tipo 
/etc/ttyS, sia che vengano utilizzate per 
chiamare con un modem che per ricevere 
una chiamata. 

Il nuovo kernel mette a disposizione un 
frame buffer (fbcon) su tutte le piattafor¬ 
me su cui gira Linux, il quale offre ai pro¬ 
grammatori una interfaccia standard per 
realizzare applicazioni grafiche, lasciando 
al kernel il compito di gestire la SVGA. 

Oltre alla possibilità, di per sé notevole, 


di far apparire l'immagine di un pinguino 
durante il boot del sistema (cosa che ho 
sempre invidiato alle workstation Sun), fb¬ 
con dovrebbe consentire di centralizzare 
la gestione dei driver per le schede video, 
a tutto vantaggio dei programmatori, che 
non dovranno più ricorrere a X o a svgalib. 

Al boot si può perciò scegliere se attiva¬ 
re le classiche console virtuali oppure se 
partire direttamente in modalità grafica. 
Una terza opzione è quella di redirezionare 
tutti i messaggi su una porta seriale. 

Do you speak italian? 

Con l’esplosione del fenomeno Linux è 
divenuta urgente la necessità di avere del¬ 
le versioni internazionalizzate del sistema. 
Il kernel 2.2 viene in aiuto al programma¬ 
tore con la possibilità di caricare mappe 
della tastiera definibili dall'utente e me¬ 
diante il supporto per le tabelle UNICODE, 
che risolvono il problema dei caratteri na¬ 
zionali sia per quanto riguarda le scritte sul 
video che i nomi dei file. Vi sono poi, nella 
libreria standard, delle API che consento¬ 
no ulteriori nazionalizzazioni, come la scel¬ 
ta del modo in cui scrivere la data o il for¬ 
mato da utilizzare per esprimere le valute 

Supporto per nuovi 
filesystem 

È stato aggiunto o migliorato il supporto 
per nuovi filesystem, che permettono di 
scambiare dati in rete (CODA, smbfs) o 
con altri sistemi operativi presenti nella 
stessa macchina usando partizioni di disco 
condivise (NTFS, Amiga FFS, Apple HFS, 
UFS, HPFS, ,,.). Alcuni vecchi filesystem 
poco utilizzati, come l'extended filesy¬ 
stem, non vengono più gestiti dalle nuove 
versioni del kernel, mentre altri sono anco¬ 
ra vivi e vegeti nonostante l’età, come il 
minix filesystem, che è ancora il migliore 
quando occorra ridurre al minimo lo spazio 
occupato, ad esempio nei floppy. 

Networking 

Innegabilmente il successo di Linux è in 
buona parte dovuto alla capacità di parlare 
e farsi capire dal resto del mondo. Nella 
nuova versione del kernel è stato migliora¬ 
to il supporto per i diversi protocolli di 
networking, sia per quanto riguarda il tra¬ 
sporto dei dati che la condivisione delle ri¬ 
sorse. È possibile collegare la propria 
macchina Linux in modo che si integri 
egregiamente in reti IPX, Appletalk o Lan 
Manager. Non si nota particolarmente la 
mancanza del protocollo netbeui, che an¬ 


che il mondo Windows sta abbandonando 
in favore dell’onnipresente TCP/IP. 

Il nuovo kernel offre una implementa¬ 
zione sempre più completa del TCP/IP, sia 
della versione attualmente in uso (IPv4), 
che della IPv6, che dovrebbe diventarne 
l’erede. Quest'ultima offre un maggiore 
spazio di indirizzamento (che dovrebbe ri¬ 
solvere una volta per tutte il noto proble¬ 
ma dell'esaurimento degli indirizzi) e la 
possibilità di istruire i router a riservare ad 
una connessione una determinata larghez¬ 
za di banda (RSVP), indispensabile per la 
trasmissione di voce e video su Internet. 

Funzioni di networking 

Chi come me si interessa di 
networking, apprezzerà certamente la 
possibilità di utilizzare Linux come un rou¬ 
ter o come un firewall. Con la nuova ver¬ 
sione, il sistema che gestisce il routmg dei 
pacchetti è stato notevolmente migliorato 
La nuova tecnologia, ipchain, permette un 
controllo più accurato delle access list e 
funzioni evolute di logging È presente an¬ 
che una implementazione quasi completa 
del NAT (Network Address Translation), 
che ha lo scopo di permettere il collega¬ 
mento sicuro ad Internet di una intera rete 
senza aver bisogno di centinaia di indirizzi 
"validi". 

Esso si occupa infatti di mappare in mo¬ 
do dinamico un insieme di indirizzi IP in 
una rete interna realizzata con indirizzi fitti- 
zi. Nella versione precedente del kernel 
era possibile solamente la funzione di IP 
masquerading, in cui tutte le macchine 
"uscivano" utilizzando lo stesso indirizzo 
del router, 

Il nuovo kernel permette, impostando 
delle "regole", un filtraggio dei pacchetti 
in transito per un router Linux in base a 
vari parametri, come gli indirizzi IP di mit¬ 
tente o destinatario e i servizi richiesti. Ciò 
permette di realizzare con poca spesa ed 
in modo semplice un firewall che proteg¬ 
ga la nostra rete da attacchi provenienti 
dall'esterno. Sempre a proposito di sicu¬ 
rezza, con le versioni recenti di Linux è 
possibile ottenere dei canali TCP/IP cripta- 
ti per trasmettere dati su Internet in modo 
sicuro (IPSEC). 

Conclusioni 

Per chi desiderasse saperne di più sulla 
nuova versione del kernel, consiglio la let¬ 
tura dell'interessante articolo "The Won- 
derful World of Linux 2.2", di Joseph Pra- 
nevich, reperibile su http://linuxtoday. 
com/stories/2 96.html. 

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OS/2 è già “Y2K Ready”, cioè compatibile con l’anno 2000; basta procurarsi uno 
degli ultimi fixpak (il 38 per Warp 3 e il 9 per Warp 4). Bisogna però controllare anche 
le applicazioni usate più comunemente e cercarne gli aggiornamenti. Nel frattempo 
volevate avere una ragione per installare Xfree86/2 sul vostro PC? Eccovi Gimp, un 
programma di grafica simile a Photoshop, ma completamente freeware. Infine vi pre¬ 
sentiamo le Power Utilities, per tenere sotto controllo il comportamento del nostro 
S.O. preferito. Vi ricordiamo che è uscita la beta di Aurora, il nuovo Warp Server, con 
ghiotte novità. Per saperne di più leggete JW! sul nostro sito Web. 


a cura del Team OS/2 Italia 


GIMP 1.0.2- 
The GNU Image 
ManipulatiorT 
Program 

• Genere: Grafica 

• File: gimp102bin.zip 
2.117Kb. gimplOdata.zip 
1.257kb ' 

• Autore: vari 

• Reperibilità Internet: hob 
bes.nmsu.edu 

• Autore recensione: Andrea 
Penna Kapenna(g)dns 4net.it| 

Nel numero di 
aprile’98 (MCI 83). all'interno di questa 
rubrica, si è parlato di XFree86/OS2. 
un port dell'ambiente Unix per OS/2. 
Fino a poco tempo fa però non avevo 
trovato un motivo che ne giustificasse 
l'installazione: infatti sotto OS/2 esi¬ 


stono moltissimi programmi e utiliy in 
grado di soddisfare qualsiasi esigenza. 

L'annuncio del port di Gimp per 
XFree86 ha però attirato immediata¬ 
mente la mia curiosità, dopo aver 
aspettato che venissero apportate 
alcune rifiniture rispetto alle versioni 
1.00 e 1.0.1, ora sto usando Gimp 
1.0.2 con molta soddisfazione 

Come spiega il nome stesso, Gimp 
è un potentissimo programma freewa¬ 
re per l'elaborazione delle immagini 
che ha ben poco da invidiare ad altri 
programmi forse più noti e sicuramen¬ 
te costosi utilizzati su altre piattafor¬ 
me. 

Potete visitare il sito http:/ 
|/www.gimp.orq| per avere dettagliate 
informazioni sul progetto Gimp per 
Unix, e il sito rittoy/w ww.net l alisi 
org, per trovare altre informazioni sul 
port realizzato per XFree86/OS2 

I file necessari, reperibili sull'ormai 
noto hobbes.nmsu edu. sono 
''gimp 102 bin.zip" e "gimp10data.zip'', 
per un totale di poco più di 3 MByte 
Questi rappresentano il nucleo del pro¬ 
gramma. cioè sono i file sufficienti per 
installare Gimp; il mio consiglio 
comunque è di scaricare anche i 


seguenti file: ''gimp10dataex.zip'' 
(poco piu di 4 5 MByte) che aggiunge 
altri strumenti grafici e ''lighting.zip" 
(20 Kb) che contiene un filtro che 
aggiunge particolari effetti "di luce". 

L'Installazione è molto semplice: 
basta decomprimere i file dalla radice 
della partizione in cui abbiamo prece¬ 
dentemente installato XFree86, salva¬ 
guardando ovviamente la struttura a 
sottodir presente nei file ” zip. A que¬ 
sto punto, avviata la sessione 
XFree86, possiamo digitare "gimp" 
nella finestra comandi; basta seguire le 
semplici istruzioni che compaiono a 
video per poter completare l'installa¬ 
zione. Non è richiesto alcun riavvio né 
della macchina né della sessione cor¬ 
rente. 

Una volta lanciato, Gimp si presenta 
con due piccole finestre: una di sugge¬ 
rimenti (che per le prime volte consi¬ 
glio di tenere attiva) ed una contenen¬ 
te il classico menù con i comandi per 
creare un nuovo file, aprirne uno esi¬ 
stente. per settare le nostre preferen¬ 
ze, per aprire alcune finestre con ulte¬ 
riori strumenti grafici per la manipola¬ 
zione delle immagini e un altro menù 
chiamato Xtns (eXtension) che permet¬ 


to 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 










te operazioni quali il collegamento a 
siti Web (per i quali bisogna però aver 
installato Netscape o Linx, argomenti 
che esulano da questa recensione) e la 
cattura di una parte o di tutto lo scher¬ 
mo. Inoltre contiene una tavolozza di 
icone rappresentanti i classici strumen¬ 
ti di disegno: selezione, pennello, riem¬ 
pimento, e cosi via. 

I formati supportati da Gimp, sia in 
lettura che in scrittura sono veramente 
molti, anche se personalmente mi 
dispiace non aver trovato la possibilità 
d'importare direttamente i file in for¬ 
mato PhotoCD; ma in effetti basta 
usare la comodissima funzione che 
OS/2 mette a disposizione direttamen¬ 
te dal menu concatenato di ciascun file 
e scegliere il formato in cui convertirlo. 
Ad esempio non ho avuto nessuna 
perdita di qualità scegliendo il formato 
Targa. 

Una volta aperto o creato un nuovo 
file si possono scoprire le funzioni più 
interessanti che sono disponibili clic- 
cando col bottone destro suH'immagi- 
ne stessa. 

Gimp permette di sfruttare i "layer" 
che possono essere considerati come 
fogli (opachi, trasparenti, ecc.) sovrap¬ 
ponibili all'immagine sui quali operare 
applicando filtri, inserendo immagini, 
testi e quant'altro necessario. 

In questo modo si possono sovrap¬ 
porre anche molte elaborazioni diverse 
consentendo molta versatilità e, 
soprattutto, avendo sempre la possibi¬ 
lità di ritornare sui propri passi, anche 
in momenti successivi. 

Inoltre un'efficiente funzione di 
gestione dei layer permette di compie¬ 
re molte operazioni sugli stessi; tipo 
scegliere il livello di trasparenza, le 
dimensioni, l'ordine, il tipo di interazio¬ 
ne con i layer sottostanti (sovrapposi¬ 
zione, dissolvenza, addizione, sottra¬ 
zione e cosi via). 

Le possibilità di editing dell'immagi¬ 
ne sono veramente sorprendenti, al di 
là di ogni più ottimistica aspettativa; 
oltre ai classici strumenti per la modifi¬ 
ca di colori, contrasto, dimensioni, tro¬ 
viamo potenti strumenti di disegno, di 
riempimento, di conversione dei colori, 
filtri sofisticati (dai classici effetti di 
deformazione ai più affascinanti effetti 
pittorici), funzioni di texture. mapping e 
cosi via. 

Inoltre sono presenti alcuni potenti 


script (funzione script-fu) che, come 
dei file batch, permettono di effettuare 
complesse sequenze di operazioni con 
un semplice click del mouse. 

Molte delle funzioni di editing per¬ 
mettono un'anteprima in una finestra 
ridotta o direttamente sull'immagine; 
per quelle che non permettono un pre- 
view l'ottima funzione di "annulla" (di 
cui è impostabile sotto "preferenze" il 
numero di livelli di undo) permette 
comunque di fare delle prove non 
" distruttive 

Un'altra funzione molto interessante 
è quella per la creazione di animazioni, 
anche partendo da una singolo foto¬ 
gramma: ad esempio si può ottenere 
un'immagine con i colori cangianti nel 
tempo, oppure una sfera rotante sulla 
cui superficie sia mappato il nostro file. 
Tutto in modo molto semplice. 

Durante l'uso del programma non 
sono emersi particolari problemi; 
aggiungendo che XFree86 e Gimp 
sono freeware, direi che sia proprio il 
caso di fare una prova. 

Inoltre esiste un manuale in formato 
PDF come pacchetto separato ma, 
date le dimensioni non trascurabili 
(circa 15 MByte) e la facilità d'uso del 
programma, non ho sentito la neces¬ 
sitò di affrontare il lungo download. 


Certamente alcuni strumenti ese¬ 
guono operazioni molto complesse 
(come d'altra parte qualunque pro¬ 
gramma di grafica a livello professio¬ 
nale) e quindi può capitare di dover 
aspettare qualche secondo perché 
venga completata la trasformazione 
scelta ma il sistema continua a essere 
utilizzabile: cioè non ci si trova mai 
davanti a quell'odiosa clessidra a cui 
molti utenti di altri sistemi sono abi¬ 
tuati. 

Tanto per dare un'idea del livello di 
usabilità dell'accoppiata OS/2 - XFree86 
ecco come ho affrontato questa recen¬ 
sione: mentre la sto scrivendo con l'e- 
ditor di sistema di OS/2. Gimp sta 
applicando un filtro che si chiama 
"cubist" e sto ascoltando i miei oltre 
250 MByte di file MP3 attraverso 
PM123, un lettore mp3 per OS/2. 

Tutto questo con un normalissimo (a 
detta di alcuni ormai obsoleto) P200 
con 32 MByte di RAM 

Ancora una volta abbiamo una pale¬ 
se dimostrazione del fatto che non è 
necessario utilizzare a tutti i costi un 
PII a 400 MHz e 96 MByte di RAM per 
poter lavorare tranquillamente: OS/2 si 
dimostra spesso il sistema operativo 
più adatto per sfruttare a fondo le 
caratteristiche del proprio hardware. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


181 









































Power Utilities 

• Genere: Utility, freeware e 
shareware 

• FILE: MEMWATCH.ZIP, 17 
KB - BUSTER.ZIP. 27 KB 
PUSAVER.ZIP. 213 KB 

• Autore: Jostein Ullstead, 

|OStf | 1 '1 

• Reperibilità Internet: 

|http www.poerulilites nc 

• Autore recensione: Marco 
Bertim |(mber1ini(q?iname.com| 


Le Power Utilities 
sono un insieme di tre programmi che 
rendono più facile e piacevole la vita 
dell'utente di OS/2 Memory Watcher e 
Buster, che tra l'altro sono freeware, 
aiutano a mantenere sotto controllo i 
processi attivi sul sistema e l'andamen¬ 
to dell'uso della memoria, mentre il PU 
Screensaver è un simpatico salva- 
schermo con alcuni dei più belli effetti 
di colore che abbia visto finora, ed è 
shareware 

L'installazione delle tre utility è molto 
semplice, è infatti sufficiente decom¬ 
primere i file nelle directory dove 
vogliamo installarli; per quanto riguarda 
lo screen saver, se vogliamo farlo parti¬ 
re automaticamente ad ogni avvio di 
sistema basta mettere una copia del 
programma nella cartella di Avvio auto¬ 
matico. 

Cominciamo ad esaminare il Memory 
Watcher: questo programma mostra 
l'andamento nel tempo dell'occupazio¬ 
ne della memoria virtuale e di quella 
fisicamente presente sul computer in 
un modo simile a quello usato dal pro¬ 
gramma Impulsi deile utility fornite con 
OS/2. 

L'andamento del grafico è anche pro¬ 
porzionale alla quantità di memoria vir¬ 
tuale del sistema, dando cosi in un solo 
colpo d'occhio l'andamento dell'occu¬ 
pazione di questa risorsa; in questo 
modo è possibile rendersi conto delle 
necessità dei programmi. 

E’ anche presente un'opzione che 
mostra in dettaglio il numero di kilobyte 
disponibili della memoria virtuale e fisi¬ 
ca, la dimensione dello swap e la quan¬ 


tità di spazio in cui si può espandere. 

Passiamo a Buster: come anticipato 
è una utility che serve a mantenere 
sotto controllo i processi attivi del 
sistema, mostrandone vari dati e con¬ 
sentendone la terminazione 

L'interfaccia è composta da vari pan¬ 
nelli: il principale è quello dei processi 
che mostra tramite i quali si possono 
monitorare varie informazioni come il 
PID assegnato dal sistema, il numero 
di threads, semafori, DLL e memorie 
condivise di ogni processo, oltre al 
tipo, la classe di priorità e il tempo di 
CPU assegnato. 

Una volta selezionato un processo in 
questo pannello, se si scegli il pannello 
dei threads, ne vengono mostrati i 
rispettivi. 

Un utile pannello è quello dell’albero 
dei moduli dei programmi, che mostra 
le dipendenze delle DLL dai vari pro¬ 
grammi e aiuta a capire quali applica¬ 
zioni usano quali librerie dinamiche. 

Nel "tab" Sys Info vengono mostra¬ 
te vane informazioni su caratteristiche 
del sistema che influenzano la gestio¬ 
ne dei processi, come la minima e la 
massima quantità di tempo che viene 
assegnata ad ogni processo quando 
questo prende il controllo della CPU, o 
la massima quantità di tempo che può 


aspettare un processo a bassa priorità 
prima che gli venga assegnata la CPU. 

Per finire esaminiamo lo screen 
saver: questo programma si differenzia 
da altri della stessa categoria per la 
presenza di una simpatica funzione di 
preview del salvaschermo selezionato 
che mostra su uno schermo ridotto il 
funzionamento dell'animazione selezio¬ 
nata, e soprattutto dalla presenza di 
una serie di effetti decisamente belli 
basati sulle funzioni di animazione 
DIVE di OS/2; tra questi c'è la simula¬ 
zione di un caminetto e quella di un 
vulcano; è inoltre possibile utilizzare i 
moduli del più noto Screensaver di 
Siegfrid Hanisch, anche se in questo 
caso non è disponibile la funzione di 
preview. 

Dal punto di vista tecnico è da nota¬ 
re il fatto che il thread che gestisce la 
grafica gira al livello di priorità piu 
basso, lasciando cosi il maggior tempo 
di CPU alle altre applicazioni. 

Inoltre gli utenti registrati ricevono 
un kit per la creazione di nuove anima¬ 
zioni. 

In conclusione tutti e tre i programmi 
risultano ben fatti e decisamente facili 
da usare; in piu MemWatcher e Buster 
occupano ben poco spazio e sono gra¬ 
tuiti. KS 


182 


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coordinamento di Andrea de Prisco 


Panorama 3.1 

di Raffaello De Masi 



A voler guardare da 
vicino le cose, ci si tro¬ 
va sempre un lato po¬ 
sitivo. E, certe volte, 
non c'è neppure da 
sforzarsi troppo. Tutto 
sta a guardare la botti¬ 
glia sempre dal lato 
giusto, la si ritroverà 
sempre mezza piena. 

Come mai questa 
pillola di saggezza dal¬ 
la mente universale di 
De Masi? Vi dirò che 
la considerazione mi è 
venuta spontanea du¬ 
rante una delle enne¬ 
sime discussioni con 
mia moglie, la Divina, 
dopo essere tornata a 
casa con la carta di 
credito riscaldata al 
calor bianco. Senza 
degnarmi neppure di 
una spiegazione (ri¬ 
guardo soprattutto alla necessità indero¬ 
gabile di avere in casa uno sbucciaman- 
ghi elettrico e una cornettiera automati¬ 
ca del tipo "mettete solo la farina e le 
uova, al resto penso io!") ha iniziato una 
lunga discussione con la sorella, a Firen¬ 
ze, su com'erano antiquati i vestiti di 
Laetitia Casta al Festival. E io mi sono ri¬ 
trovato a dover montare un barbecue a 
dodici posti che l'acceleratore di parti- 
celle di Frascati era un giocattolo a con¬ 
fronto! 

"Sturianno e controsturianno" final¬ 
mente ci sono riuscito, rimettendoci an¬ 
che un'unghia del pollice, e facendo in¬ 
tervenire nella discussione un paio di 
residenti celesti venerati in mezzo mon¬ 
do. Ed ecco l'idea che distingue il genio 
dall'uomo comune. Fio preso il coraggio 
a due mani e ho proposto alla mia si¬ 
gnora, ancora intenta con la sorella a 
massacrare la povera Laetitia ("hai vi¬ 
sto che gambe storte che ha?"), di pro¬ 
vare seduta stante se l'ordigno funzio¬ 
nava alla perfezione. Avuto un mugu¬ 
gno di risposta, che non significava né 
s) né no, ma che ho immediatamente 

184 


interpretato nella maniera a me più fa¬ 
vorevole, ho tirato fuori circa quattro 
chili di insaccati che parlavano da soli, e 
ho cominciato a darci sotto! Non man¬ 
cando, dal balcone, di dare una voce a 
mio fratello (abita al palazzo a fianco, e 
si era affacciato pensando che il fumo 
che usciva fosse per un incendio) e a 
Gennaro, l'inquilino del piano di sotto 
che mi passa, la mattina, i panini napo¬ 
letani per la colazione. 

Insomma, la serata si è trasformata 
in una gozzoviglia senza precedenti, e 


Panorama 3.1.5 

Produttore 

Provue Developmont 

IMI t Gorhard. Unii A 
Huntmgdon Beach, CA 

92648 USA 


hRpVAvww provue com 


prezzo: 

295 00 USS 


ha raggiunto l'apice 
quando Gennaro ha 
tirato fuori un pacco 
di sfogliate di Scatur- 
chio che aveva com¬ 
prato per il giorno 
successivo, domeni¬ 
ca. Abbinate a del 
cioccolato industriale 
a tozzetti che tenevo 
ben nascosto a mia 
moglie, la serata non 
poteva chiudersi me¬ 
glio. 

Beh, mi direte, cosa 
c'entra questo con 
Panorama? Semplice, 
ho deciso di usarlo 
dopo aver recuperato 
il fascio di scontrini 
che la Signora tentava 
di gettare nella spaz¬ 
zatura pensando che 
non la vedessi. Mi 
servirà quando arri¬ 
verà l'estratto conto della American Ex¬ 
press (già, perché le altre non le ha vo¬ 
lute, a lei serve l'importo illimitato!). 

Panorama, un’idea 
geniale mai invecchiata 

La ruota è la ruota, non può essere di¬ 
menticata, passare di moda o divenire 
obsoleta. E' un'idea vincente, e lo resta 
anche se alcune alternative sembrano 
più moderne e raffinate, dimostrando, al¬ 
la distanza, le sue qualità. Certo, parago¬ 
nare l'idea ispiratrice di Panorama alla 
ruota sarà un poco azzardato, ma è altret¬ 
tanto vero che l’idea che ha animato, fin 
dall'inizio, la progettazione di questo pac¬ 
chetto, dalle prestazioni indiscutibilmente 
originali, ha dell'assolutamente originale 
Il tutto, assieme a una progettazione 
dell'interfaccia scarna ma mai lacunosa, 
ne ha fatto per anni punto indiscusso di 
riferimento quando si parlava di presta¬ 
zioni. Tanto per capirci pacchetti di gran¬ 
de prestigio come Filemaker, FHelix, e 

MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 













perfino mostri sacri come 4D e, senza 
ombra di smentita, esempi brillanti anche 
nel campo PC come Access e DB nelle 
varie versioni, impallidiscono di fronte al 
nostro quando si parla di prestazioni pure. 
Quello che in altri ambienti, raffinatissimi 
e sulla bocca di tutti, si misura in termini 
di manciate di secondi qui diviene secon¬ 
do e, talora, frazione di secondo. Questo 
è il rapporto di forze, in termini di presta¬ 
zioni pure. 

Ma procediamo con ordine. Intorno al 
1994, agli albori dell'era Mac, Provue De- 
velopment presentava un programma 
che, in un momento in cui il mondo del 
personal computer era molto più in fer¬ 
mento di quanto non lo sia adesso, ap¬ 
piattito dal rullo compressore Microsoft, 
destò immediata impressione e scalpore. 
Erano tempi in cui il DOS doveva misu¬ 
rarsi con piattaforme alternative, e nomi 
prestigiosi come Hewlett-Packard, TRS, 
Commodore, Sord non disdegnavano di 
realizzare il proprio sistema operativo e 
una serie di pacchetti software ad hoc. 
Insomma, un'epoca da pionieri, dove ci si 
arrangiava con quel che si aveva, un HD 
da una ventina di Mega era un oggetto di 
venerazione, e anche i programmi più 
complessi stavano su un dischetto, spes¬ 
so a singola faccia. 

Erano tempi in cui Mac rivaleggiava col 
PC per ricchezza numerica di programmi 
e il catalogo dei prodotti dedicati al nuovo 
nato Apple si ingrossava giornalmente. 
Ricordo che c'erano disponibili almeno 
una diecina di wp, cinque o sei spread¬ 
sheet e almeno il doppio di database. 
Certo rozzi e non paragonabili con i su¬ 
pernutriti esemplari di oggi, ma che, per 
l'epoca e le prestazioni delle macchine di 
allora, odoravano tanto di zolfo. In partico¬ 
lare questa ultima categoria si dimostrava 
molto vivace, con esempi pregevoli co¬ 
me MacFile, MegaFile, MacLion (un bel¬ 
lissimo relazionale, quando la parola suo¬ 
nava straniera a molte orecchie, e che si 
è trasformato poi in una grande occasio¬ 
ne perduta), FileVision, lo stesso MSFile, 
che mantenne per molto tempo il top 
delle vendite dei pacchetti Mac e che a 
distanza di quindici anni ho visto ancora 
girare nella versione originale sulle mac¬ 
chine di oggi senza problemi. 

Proprio nella categoria database com¬ 
parve, in questa mattinata di animoso fer¬ 
vore, il nostro Panorama, che allora si 
chiamava OverVue e che si staccava dal 
gregge per molte sue caratteristiche; in¬ 
terfaccia spartana, rudezza di utilizzo, ri¬ 
dotta integrazione della filosofia grafica 
Mac, ma prestazioni neppure lontane an- 


Lo splashscreen di Pa¬ 
norama 


La finestra di dialogo 
di apertura di un file, 
interessante la pos¬ 
sibilità di aprire vec¬ 
chi file Overvue e di 
importare da altre 
applicazioni . 



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□ Apprnd To Currani Dalabof e 

□ Replace Current Databaie 

M Match lleldfby Nome 


^ Hard Jestica... 

I Ifrct | 

I Krtvmu | 


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ni luce dalla più agguerrita concorrenza. 
Ricordo che, nella prova di allora (che 
strano come si accavallano i ricordi, era¬ 
vamo, con la redazione, ancora in via Val- 
solda ed ho ancora davanti agli occhi lo 
scaffale dove poi, per anni, il pacchetto è 
stato lasciato), paragonai questo pro¬ 
gramma a una formula uno tanto potente 
quanto difficile da maneggiare. 

Poi tanta acqua è passata sotto i ponti; 
lo schiacciasassi PC ha fatto giustizia, nel 
bene e nel male, di tanta concorrenza e 
oggi i pacchetti Microsoft sono divenuti 
sinonimi dei programmi in generale, con 
qualche rara e pregevole eccezione. E 
questo non solo nell'area Mac, che poi 
sarebbe il meno, ma anche nel segmen¬ 
to PC. I nomi che vi ho indicato giaccio¬ 
no, con o senza rimpianto, nell'oblio. Ep¬ 
pure... 


Adrenalina 
pura, col 
turbo 

Eppure, diceva¬ 
mo, qualcuno dei 
nomi storici è so¬ 
pravvissuto. Magari 
adattandosi alle 
convenienze di bor¬ 
sa e convertendosi 
all'altra parrocchia 
per recuperare cre¬ 
dito e notorietà 
(onestamente, chi 
conosceva, se non 
per sentito dire, Pa- 
g e M a k e r , 
FreeHand, Minicad, 
prima che passassero sotto l'ombra del 
PC?). Ciononostante alcuni prodotti Mac 
non hanno tradito le loro nobili origini e 
sono sopravvissuti, coltivando una loro 
nicchia di cultori poco inclini alle mode e 
sicuri di poter contare su un prodotto 
confacente alle loro esigenze. 

Panorama è uno di questi prodotti, ri¬ 
masto intatto nella filosofia e nel suo pro¬ 
getto di base, su cui gli implementatoti 
continuano costantemente a lavorare li¬ 
mando qua e là per ottenere sempre un 
pacchetto rispondente a quel che il clien¬ 
te particolare chiede. E, curiosità nella 
curiosità, è rimasto intatto anche il for¬ 
mato del manuale, rigorosamente scritto 
in bianco-nero, rilegato alla vecchia ma¬ 
niera senza binder e sezioni amovibili. E, 
cosa da non credere, il programma ri¬ 
spetta ancora i vecchi canoni, e sta co- 


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MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


185 





















































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modamente su un floppy quando gli altri 
debordano da un ciddì. 

Ma cosa fa, davvero, Panorama e che 
particolari caratteristiche ha per esaltare 
cosi l'immaginazione di chi lo usa e lo ap¬ 
prezza? Innanzi tutto Panorama è, in ter¬ 
mini assoluti, straordinariamente veloce, 
e questo ha ancora più importanza in 
un'area come quella dei database, dove 
bruciare le gomme nelle curve non è pro¬ 
prio di casa. Accanto a questa caratteristi¬ 
ca principale (e che è merito di una filoso¬ 
fia di progettazione unica) ne compaiono 
altre, come facilità di utilizzo (grazie sia al¬ 
la interfaccia relativamente semplice e 
immediata, sia a una serie di procedure 
guidate, passo passo, molto convenienti 
e pratiche), facility d'uso ben costruite, 
tecniche, built-in di crosstab, per un'effi¬ 
ciente e rapida analisi di dati, outlining dei 
dati in diversa forma e misura, utilizzo di 
formati data più ampio e articolato di qua¬ 
lunque concorrente, potente ambiente 


Prestazioni sensazionali, in¬ 
comparabili con qualunque 
altro pacchetto. 

Produce file compatti, es¬ 
sendo privi di qualunque in¬ 
dice. 


Alcuni setup del pac¬ 
chetto con. in eviden¬ 
za. molli particolan re¬ 
lativi alla organizzazio¬ 
ne dei campi 




Date Output Pattern: [ 

Sample: 

09-06- 1991 

OM/ti 

OSun.lun 9.1991 

O 06/09/91 

Qlun.9lun.199l 

O 9-11K-9I 

Qlune 1991 

Q9-lune-9l 

0021991 

O lune 9.1991 

O20'99l 

O lune 9th. 1991 

O 2nd Qtr 1991 

O Sunday. lune «ti. 1991 

O Second Quarter 1991 

QSunday.9 lune. 1991 

O 1991 Week24 

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Interfaccia essenziale. 
Peccato non ne esista la ver¬ 
sione per PC. 


macro, che ha il vantaggio di permettere 
l'editing diretto degli script per un'agevo¬ 
le modifica. E ancora ecco una gradevole 
serie di tool per il charting. la possibilità di 
legare relazionalmente diverse basi dati, 
tool grafici più che sufficienti (anche te¬ 
nendo conto della filosofia di base del 
pacchetto), tecniche di mailmerge e di 
gestione delle etichette, reporting di 
buon livello, importazione da altre basi a 
velocità elevate e, sovente, superiori a 
1000 record/s, modeste dimensioni dei 
file dati, accesso in multiutenza, possibi¬ 
lità di uso di formule molto complesse, 
trasformazione di dati Panorama gode, 
inoltre, della presenza di un potente lin¬ 
guaggio di programmazione, PanTalk, do¬ 
tato di comandi sofisticati (uno per tutti, 
sono supportate anche le variabili locali), 
che può realizzare basi con menu perso¬ 
nalizzati. L'utenza apprezzerà anche la 
presenza, nel pacchetto, di una serie di 
template già pronti e ben realizzati. 

Usare Panorama è semplice, anche 
grazie alla sua scarna interfaccia. Una vol¬ 
ta installato dai due floppy che lo conten¬ 
gono e lanciato, avremo a disposizione, in 
default, la classica finestra a lista, dotata 
di una scarna palette laterale. Strano a 


dirsi, questa contiene in effetti solo tre 
comandi (gli altri sono i classici taglia-co- 
pia-mcolla) ma la barra di testa, meravi¬ 
gliosamente. si srotola per offrire una lun¬ 
ga serie di opzioni e informazioni che, a 
prima vista, possono intimidire. 

La finestra iniziale è il datasheet di ba¬ 
se, il mezzo più agevole per visualizzare 
al meglio la più grande messe di informa¬ 
zioni. Da qui si possono generare i form, i 
modelli caratteristici adattabili alle varie 
esigenze Terzo modo di visualizzazione è 
crosstab, uno speciale sommario, di 
grande utilità pratica, che mostra le rela¬ 
zioni tra dati in campi differenti, permet¬ 
tendo di tenere sott'occhio collegamenti 
e tendenze non visibili nelle normali 
schermate dei database Infine l'ultima fi¬ 
nestra disponibile è quella delle macro, 
un ambiente ben supportato anche dal 
linguaggio PanTalk. di cui parleremo tra 
poco. 

Indipendentemente dal tipo di visualiz¬ 
zazione scelta, Panorama permette di se¬ 
lezionare i desiderati livelli di sicurezza 
per la lettura dei dati, attribuendo restri¬ 
zioni ai diversi livelli di accesso. In default 
ne sono già stabiliti due, Author e User, 
molto diversi in quanto a caratteristiche. 


186 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 





















































































' EOI! Aiuto 


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Una finestra di ricerca; si noti come sia possibile creare filtri particolarmente 
potenti Interessante la possibilità di creare un vero e proprio script di con¬ 
trollo. 


Etili lloldt limetta» Aiuto 




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From: 

lo: 

Atripalda, capitale morale 

Atnpalda, lupcrnova 

d'Italia 

dell'universo conosciuta 

□ Adjuit Capitoh/ation □ Replace Entlre Wordt Only 


I Cooctl | | Oioogo | 


Una curiosa implemen¬ 
tazione del comando 
Change; si intuisce la 
potenza del tool, ad 
onta della scarna fine¬ 
stra. 


Comunque un'apposita chiamata permet¬ 
te di creare altri livelli, più o meno restrit¬ 
tivi, a seconda delle esigenze previste, 
Chiave di accesso ai vari livelli è, ovvia¬ 
mente, la password. 


Dati, tipi, relazioni 

Panorama maneggia cinque tipi di dati 
diversi; testo, numeri, date, scelte e pie- 
ture. Per quello che riguarda le singole 
categorie, molte e diverse opzioni per¬ 
mettono un'adeguata gestione del forma¬ 
to (soprattutto numerico). Il formato data 
è "guidato" da un pattern ampiamente 
configurabile (capace, ovviamente, di su- 


SurfScout 


Provue Ine. ha come prodotto di punta Panorama, ma com¬ 
mercializza un pregevole accessorio, sempre per Mac, dal pro¬ 
mettente nome SurfScout. L'ho trovato come bonus nella scato¬ 
la quando ho ricevuto il programma principale. 

Cosa fa SurfScout? Semplice, supera quello che è il grande 
problema della gestione dei bookmark in Netscape ed Explorer. 
Esso aiuta a tenere traccia degli URL quando questi divengono 
centinaia e anche migliaia. 

Tutti avremo attraversato la fase snervante della gestione dei 
bookmark nei browser Nessuno dei maggiori browser ha una 
tecnica di gestione degli stessi comoda o. in qualche modo, faci¬ 
le, Dopo qualche tempo ci si ritrova con una lista infinita di strin¬ 
ghe incomprensibili e di collegamenti che non ci dicono più nulla. 
SurfScout serve a risolvere questo problema, dando alla nostra 
collezione di link un aspetto ordinato e organizzato. 

Il principio regolatore di Scout è la creazione delle categorie, 
teste d’indice che, rispetto alle cartelle dei browser. sono dotate 
di procedure di "acquisizione" dei bookmark automatiche, una 
specie dei filtri, tanto per capirci, dei pacchetti di e-mail. Non so¬ 
lo, ma Scout impedisce l'inserimento di file multipli, permette ri 


cerche in base a parole chiave, permette di recuperare da pagine 
WWW tutti gli URL presenti eseguendone poi la distribuzione 
nelle categorie. Le ricerche possono essere ben personalizzate; 
oltre a parole chiave e a contenuto, una ricerca può essere stabi¬ 
lita in base a un altro importante seme, il tempo. Ad esempio, si 
può chiedere al programma di cercare un URL, in una categoria, 
incontrato sei mesi fa. 

Scout permette, inoltre, di costruire una vera e propria guida 
personale al Web. Essa è accessibile direttamente dal browser 
preferito, e, inoltre, i dati possono essere esportati per creare da¬ 
tabase gestibili separatamente _ 


(ad esempio la lista delle pub¬ 
blicazioni su un determinato ar¬ 
gomento, o la creazione di un 
catalogo di riferimenti). 

Manco a dirlo, data la pater¬ 
nità, Scout è fulmineo nel suo 
servizio. Peccato che WWW 
non faccia lo stesso, ad onta 
dei nostri bei modem V90. 


SurfScout, Versione 1.0 

Provue Development 
18411 Qothard, Unii A 
Huntington Beach, CA 
92648 USA 

http://www.provue.com 
prezzo 19.95 US$ 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


187 













































































































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□ Currant Ownar Nama 

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□ Currant Voluma Nama 


□ Currant Fila Nama 


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perare anche lo scoglio del formato ame¬ 
ricano m-g-a), mentre dawero immediato 
ed elegantemente implementato è il Se¬ 
tup delle scelte che permette, ad esem¬ 
pio. di inserire nello stesso menu opzioni 
ed eccezioni. Addirittura, a dimostrazione 
della grande cura posta verso questo 
pacchetto, il database "ricorda" i valori 
inseriti nello stesso campo nei record 
precedenti e. se opportunamente regola¬ 
to. offre all'utente una serie di scelte, ag¬ 
giornate dinamicamente e automatica¬ 
mente; inoltre una lista di scelte, quando 
viene inserita un'eccezione nel campo, ri¬ 
corda questo inserimento e. se l'eccezio¬ 
ne si ripete più volte, "accoglie" la nuova 
entry, proponendola come sua opzione. 
Addirittura, volendo, le scelte possono 
essere riorganizzate in ordine alfabetico o 
di frequenza, il tutto automaticamente. 
Trovate un altro database capace di tan¬ 
to! Non vi basta? Eccovi un tool di grande 


La definizione dei privi¬ 
legi d'accesso, per la 
scelta dei livelli di sicu¬ 
rezza 


qualità, il Clairvoyance (letteralmente 
chiaroveggenza) che non solo anticipa la 
battitura nei campi, ma assegna dinami¬ 
camente a una serie predefinita di short- 
cut certe frasi e stringhe, automatica- 
mente selezionate in base agli input dei 
corrispondenti campi dei record già riem¬ 
piti. Ovviamente non manca la possibilità 
di limitare i tipi di carattere, i valori nume¬ 
rici. le scelte, e tutte le entry possono es¬ 
sere controllate ortograficamente (pecca¬ 
to che sia disponibile solo il vocabolario 
inglese; se qualcuno dispone della versio¬ 
ne 2 in italiano ne approfitti per recupera¬ 
re il relativo dizionario). 

Due parole sui manuali; esaurienti al 
massimo, ben organizzati e piacevoli da 
leggere, offrono immediatamente la ri¬ 


Un programma che sta su un dischetto, ma 
che dispone di una completa architettura Client- 
server incredibileI 


sposta giusta a ogni perplessità. Un am¬ 
plissimo Indice Analitico rimanda con 
precisione all'argomento desiderato e la 
grafica, ancorché in b/n, è accattivante e 
piacevole, anche grazie a un testo redat¬ 
to in corpo 6 Palatino molto leggibile. 
Passando alle formule e alle funzioni, 
sarà piacevole notare l'ampia messe dei 
comandi, degli operatori, delle funzioni 
predefinite; si va da quelle scientifiche al¬ 
le numeriche, alle finanziarie, a quelle di 
stringa, alle funzioni di conversione e di 
estrazione, alle funzioni di tempo e di 
Info. E se quella particolare funzione non 
c'è? Niente paura, basta fare una scap¬ 
pata in PanTalk e costruirsene una prona 
ai nostri desideri. 

E, a proposito di macro, funzioni e au¬ 
tomazione, che ne dite di costruirci dei 
bei bottoni o delle aree sensibili che ese¬ 
guano certi script di nostro gusto? Niente 
paura, basta avviare il macro recorder e ci 
penserà Panorama a fare tutto. E non ba¬ 
sta, visto che, alla fine, potremo scegliere 
tra un'ampia libreria di simboli da usare 
per personalizzare il bottone. Le macro 
possono essere, inoltre, automatizzate, 
vale a dire che possono entrare in azione 
al verificarsi di certi eventi, come apertura 



188 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 

































































































r a.."* ..'«gy-g* 


■Panorama Online Help I 



L'help in linea, ben rea¬ 
lizzato anche se non 
context sensitive 



lle< I«WI Mmj (OMlocs jr«* 

f 1*4 Mmu co to J kcur (A-Z) 

U*« co tfefOy kM co;*» in 
□«♦and^co #nw* i*> and Axn» brtwcn co0o» 
Um Q) co •*« addkoul «fcmac m afro* copfc 




..... 


o chiusura di un file 
dati, overflow, su¬ 
peramento di certe 
date e cosi via Non 
manca un insolito 
dialer, e un potente 
debugger delle ma- 
cro. I dati possono 
essere esportati co¬ 
me testo, comma e tab-delimited, e in 
formato WordPerfect, mentre Panorama 
importa senza problemi da numerosi pro¬ 
grammi come 4D . Dbase Mac, DblHelix, 
Omnis III e IV, Excel, foxBase e 
MSWorks, oltre, ovviamente, FMPro. E 
infine diamo un'occhiata benevola alla ta¬ 
bella delle funzioni. Ce ne sono più di 200 
predefinite, ma 
non spaventiamoci, 
non è necessario 
impararle tutte, 
tanto, alla bisogna, 
sarà sufficiente leg¬ 
gerne le istruzioni 
per trovare quella 
giusta. 


(ProVUEÌ 


numericamente attraverso comandi grafi¬ 
ci basati sulle coordinate e nuove opzioni 
di stampa permettono di realizzare report 
scritti ancora più automatizzati e corretta- 
mente stampati. Questa versione, anco¬ 
ra, migliora la gestione su network, sup¬ 
portando qualunque server SQL per ope¬ 
razioni multiuser. Nessuna conoscenz-a 


’ t n* KB torci) tot tot* «a 


n«K i 1 


1 - —i - w m <ii nm f— 

SvfUMl 


E non 
basta! 


Suri Seoul, il pregevole 
pacchetto aggiuntivo 
offerto come omaggio 
a chi acquista Panora¬ 
ma 


La versione 3 di 
Panorama, disponi¬ 
bile dagli inizi 
dell'anno, ha mi¬ 
gliorato notevol¬ 
mente il già prezio¬ 
so ambiente d'uso 
e di programmazio¬ 
ne. Oltre a una se¬ 
zione grafica note¬ 
volmente migliora¬ 
ta offre un ambien¬ 
te di editing testua¬ 
le completamente nuovo, con l'inseri¬ 
mento, nel programma, di un text editor 
e di un semplice wp di realizzazione origi¬ 
nale. Migliorata moltissimo anche la ge¬ 
stione dei bottoni e delle macroistruziom 
automatiche, ancora più semplici da rea¬ 
lizzare, e ogni oggetto della base dati, 
delle form o dei layout può essere sup¬ 
portato dal balloon help. Le form posso¬ 
no essere "elastiche", vale a dire che 
possono dimensionarsi, a schermo e in 
stampa, in base all'effettivo loro contenu¬ 
to, e nuovi formati di dati sono stati ag¬ 
giunti. L'interfaccia può essere gestita 



della architettura e del funzionamento del 
server SQL è richiesto all’utente Client. 

L'ambiente di automazione è stato no¬ 
tevolmente migliorato, con inserimento 
di nuove funzioni e di numerose procedu¬ 
re automatiche. A segno della cura posta 
per questo ambiente, basti notare che 
adesso gli script possono essere com¬ 
mentati su livelli nidificati, che è possibile 
"catturare" eventi del tipo "on key" e 
"on mouse", e che il debugger può im¬ 
mediatamente passare dal single step al 
full e viceversa, senza influenzare la vi¬ 
sualizzazione passo passo delle variabili 
implicate. Ancora, le operazioni di import 
possono essere soggette a un prepro¬ 
cessing (per analizzare eventuali discre¬ 
panze prima di inserire dati in arrivo), e, 
addirittura, arrivare a operazioni di I/O su 
file in formato non proprietario senza 
operare modifiche strutturali allo stesso, 
neppure temporanee. Gli statement, le 
funzioni, le istruzioni salgono a circa 700, 
senza contare le macro precostruite (qua¬ 
le linguaggio può vantarne altrettanti), e 
se si pensa che, a questo, si può aggiun¬ 
gere l'ambiente AppleScript, compieta- 
mente supportato, ci si chiede come si 
possa fare di meglio. 


Conclusioni 



Panorama, unico e irripetibile, solo per 
Macintosh, rivaleggia senza problemi, in 
fatto di prestazioni, con qualunque altro 
pacchetto disponibile sul mercato, su 
qualunque piattaforma. Vincendol La sua 
filosofia originale, che gli impone di cari¬ 
care tutta in memoria la base dati, rende 
qualunque operazione, anche il più com¬ 
plesso resort, fulminea. Con un codice 
che sta nel pugno di una mano! Chi sarà 
capace di fare al¬ 
trettanto? 

Leggenda metro¬ 
politana narra che i 
Pcisti dicano ai Ma- 
cintoshisti: "Que¬ 
sto lo facciamo pu¬ 
re noi!''. E che, 
ogni tanto, ricevano 
come risposta; 
"Guardate qui, que¬ 
sto lo facciamo solo 
noil". Con Panora¬ 
ma ci si può toglie¬ 
re ampiamente 
questo sfizio! Anco¬ 
ra una volta, abbia¬ 
mo ristabilito le mi¬ 
sure giustei 

Kg 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


189 








































































JmliiteiÀ 


a curo di Amigo Group Italia 


REBOL, il linguaggio dei liberi 


di Gabriele Santilli 



Da alcuni mesi è possibile 
scaricare gratuitamente dal 
sito pttp;//www rebol corri 
l'interprete del linguaggio di 
scripting multipiattaforma 
orientato alla messaggistica 
nelle reti. Si chiama REBOL, 
acronimo di Relative Ex- 
pression-Based Object Lan- 
guage (linguaggio ad oggetti 
basato su espressioni relati¬ 
ve) e ne esistono versioni di 
Amiga, Windows95/NT, AIX, 

FreeBSD, HP-UX, IRIX (SGI), 

Linux x86 (rpm o gzip), 

Macintosh PPC e Solaris 2.6 
SPARO. Gli script sono porta- 
bili al 100% attraverso le 
piattaforme supportate (per 
esempio, REBOL utilizza un 
formato indipendente dal si¬ 
stema per i nomi dei file), ed 
è possibile far comunicare 
tra loro due script che girano 
su macchine diverse (per 
esempio un Amiga e un PC 
con Linux) e che si trovano a 
migliaia di chilometri di 
Nonostante la sua semplicità, 
gio è estremamente potente 
le, e permette di risolvere i problemi di 
un semplice utente come quelli del 
Web master di una grande azienda. 


Cos’è REBOL? 

REBOL non è solo un interprete di lin¬ 
guaggio capace di automatizzare una 
certa classe di operazioni, come ARexx, 
Perl, ecc. Esso permette di comunicare, 
con il computer e tra computer È que¬ 
sto il senso che REBOL Technologies 
dò alla parola "messaggio" comunica¬ 
zione di informazioni. 

Progettato da Cari Sassenrath (famo¬ 
so per il microkernel di AmigaOS, 
Exec), REBOL si propone degli obiettivi 
precisi. "Le cose semplici si devono po¬ 
ter fare in modo semplice”, scrive 
Sassenrath.."Naturalmente, non tutto è 
semplice. E importante anche poter 
eseguire compiti sofisticati". REBOL in¬ 
fatti offre una sintassi molto semplice e 


^ .«•*•** I.MtfMR* In* «IMl|i «mi ilM tMriM 




ttfflCOC* a»**». ****> 

«■NWCM 

Ho- » —■ ~ - «t i » : a»* ori«A MM 


e-v *• ftceoi/cw* 0*»% h»«i wj» « 



La pagina Web di REBOL Technologies iNip /A-,ww rWW.óMv/l Da qui è 
possibile scaricare l'interprete e la documentazione, trovare informazioni 
sul linguaggio e iscriversi alla maiimg list 


di flessibilità dei linguaggi na¬ 
turali: è possibile creare delle 
parole specializzate a secon¬ 
da del campo di utilizzo. 

Gli altri punti chiave di RE¬ 
BOL sono la comunicazione, 
l'indipendenza dalla piattafor¬ 
ma e l'umanità. "In conclusio¬ 
ne, noi crediamo che i com¬ 
puter debbano servire gli uo¬ 
mini, e non viceversa. E tem¬ 
po per noi di smettere di 
adattarci ai computer, e inizia¬ 
re ad adattare i computer a 
noi. Dopo tutto, i computer 
sono solo strumenti., giu¬ 
sto?", spiega Sassenrath. 


distanza, 
il linguag- 
e flessibi- 


comprensibile a tutti, ma allo stesso 
tempo rende possibile ai più esperti la 
programmazione di script molto sofisti¬ 
cati. 

La produttività è un altro fattore im¬ 
portante per Sassenrath: "Mentre la 
maggior parte dei linguaggi cerca di mi¬ 
gliorare la produttività con la tecnologia 
orientata agli oggetti degli anni ’70, RE¬ 
BOL offre maggior espressività tramite 
un concetto noto ai linguisti come sen¬ 
sibilità al contesto, ciò che REBOL chia¬ 
ma dialecting tramite espressioni relati¬ 
ve". 

Col termine inglese "dialecting" si 
vuole far riferimento alla specializzazio¬ 
ne del linguaggio: è normale nei lin¬ 
guaggi naturali che in alcuni campi spe¬ 
cifici si utilizzino terminologie specifi¬ 
che. Cosi i dottori comunicano tra loro 
con un linguaggio medico ecc., e. come 
sappiamo bene, anche tra gli appassio¬ 
nati di informatica è diffusa una termi¬ 
nologia tecnica (ahimè, spesso usata 
anche per rivolgersi a persone comuni 
che non possono comprenderla...). Il lin¬ 
guaggio REBOL permette lo stesso tipo 


Un po’ di storia 

In un recente messaggio 
apparso nella mailmg list di di¬ 
scussione su REBOL offerta 
dalla stessa REBOL Techno¬ 
logies, Cari Sassenrath ha sin¬ 
tetizzato il lungo percorso che ha porta¬ 
to il linguaggio da lui progettato fino allo 
stato attuale. 

"La storia di REBOL è lunga”, ha 
scritto. "La sua prima implementazione 
girava nel 1989 e si chiamava ABL/E, 
Abstraction Based Language/Envi- 
ronment (linguaggio/ambiente basato 
sull'astrazione). Si trattava di un linguag¬ 
gio orientato agli oggetti puro, al costo 
estremo di non avere delle prestazioni 
sufficienti in campo pratico" ABL/E si è 
poi evoluto attraverso molti stadi negli 
anni, e Sassenrath ne realizzò una ver¬ 
sione altamente ottimizzata ed efficien¬ 
te che fu usata sul CDTV (un Amiga a 
forma di videoregistratore con lettore di 
CD-ROM venduto da Commodore 
quando i tempi non erano ancora maturi 
per questo tipo di apparecchi) per tutte 
le dimostrazioni di full motion video. 
Altre versioni del linguaggio furono uti¬ 
lizzate nello sviluppo di un set-top box 
della VIScorp (ditta americana triste¬ 
mente nota agli amighisti). 

"Durante la sua evoluzione, il linguag¬ 
gio ha avuto diverse interfacce grafiche 


190 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 




























(GUI). La versione del 1992 per il CDTV 
aveva persino la gestione di filmati e 
suono", aggiunge Sassenrath. "So che 
l'uso del dialecting è ciò che faceva la 
differenza nella nostra abilità di creare 
demo multimediali veloci e prive di 
bug" 

Con 10 anni di storia alle spalle, dun¬ 
que, quello che oggi si chiama REBOL, 
nuovamente riscritto, si prepara ad af¬ 
frontare il futuro della tecnologia infor¬ 
matica. 


Le caratteristiche 
di Reboi 


REBOL Technical Summary 

In generai terms REBOL is a first class 
functional language with 

✓ Minimal syntax (free formi 

✓ Powerful semantics 

✓ Integrated networking 

✓ System mdependence 

✓ Compactness in size 

Technically, thè language kernel provides: 

✓ First class datatypes & functions 

✓ Lexical scoping with rebindmg 

✓ Strong typing 

✓ Automatic Storage management 

✓ Indefinite extern 

✓ Higher order functions 

✓ Function vanation (refinement) 

✓ Objects & packages 

✓ Nested definitions 

✓ Continuation passing 

✓ Tail recursion 

✓ Exception handling 

✓ Word aliasing 

In addition thè language offersi 

✓ Rich set of built-ln datatypes 

✓ Consistent aggregate datatypes 

✓ Symbolic use of words 

✓ Dialecting (context dependent gram- 
mars) 

✓ Reflection (it's its own meta language) 

✓ Consistent module headers 

✓ Message ports 

✓ Pattern matching dialect 

✓ Output formatting dialect 

Future revisions will also include: 

✓ Multithreading 

✓ Graphics, sound, and multimedia 
y' Graphical user interface 

Unicode support 

✓ Embedded commenting 


Le caratteristiche di REBOL cosi come sono 
elencate sulla pagina iweonrtpy/www. reoot coni 




Una sessione di lavoro 
con REBOL Attual¬ 
mente l'interprete non 
ha una GUI e l'intera¬ 
zione avviene in ma¬ 
niera testuale. 



Parole, 

parole... 


L'annuncio della ver¬ 
sione 2.0 con l'elen¬ 
co delle sue caratte¬ 
ristiche. 


A .m»» U4r*Msrd In ralWMfc. il» Ut. •*.<« 


Attraverso degli 
esempi, cerchere¬ 
mo ora di com¬ 
prendere meglio 
questo innovativo 
linguaggio Uno 
script REBOL è un 
insieme di espres¬ 
sioni che vengono 
valutate dall'inter¬ 
prete. Queste sono 
composte di parole 
(word) e valori (va- 
lue) raggruppati in 
blocchi (block). Ad 
esempio ('>>' è il 
prompt dell’inter¬ 
prete) 



2 

*• ..— 





anxs 

& 


Crnm* KUXL 19 

v«i«" to««Ng *oto* "*•» rafaora o» fa* popufai RfOOl **ttogmg 
iomuom r» Mina >»o>«3 ira» fa* grò» a tip fa o* fai** *o*« raMU*. 
"*o*« ro"pa<t ani «ora UMitfM «rara ara a frw offa» «a»» 
«•provala***! vou* ih •*» vanto»» 10 

• Mony mora MntOI proto**»» 

• r*a<r ••Iinrj» porti 

• Mora «la ani «ractora ap**u 

• rww 'Mtfvp* ftcfarfrog fan»» mi» fag» oavjry «m arsa «non 

• Intorni ifang nantonq ptaimg. ani farmatBng 

• fepport fa* dioiactttg 

• S*fa*xuaraM*gfancfa»K 

• Mnr»art am» miiomi 


wnan «fa «fOOl ; 0 «"va* Suoni rha RtBOl Ttam * Du**n.j a »ua»v 
o'ortwci «hi ma oo*o* torvo yow a*Mm* ano alatoci pra g r—ing nooai 
»<*r.h fa*. *a*. io* t» fanno* .mnmmeaaara» 



» send h , i il “Ciao Gabriele!* 

è una espressione il cui risultato è in¬ 
viare una email all'indirizzo 
| giesse(®arc.i< contenente il messaggio 
"Ciao Gabriele!", 's end' (invia) è una 
parola. |giessewarc~l e "Ciao Gabriele!" 
sono valori, rispettivamente del tipo 
'email' e ’string' (stringa). È possibile 
raggruppare insieme dei valori con l'uso 
di un blocco: 

» colors: ( “rosso" “verde" “blu" 
“giallo" ) 

» print third colors 

che stampa a schermo blu' I due 
punti (:) definiscono una nuova parola, 
colors' (colori), che contiene il valore 
'Crosso" "verde" "blu" "giallo")', os¬ 
sia una serie di stringhe. La parola 
'print' (stampa) scrive a schermo il valo¬ 
re che la segue, che è in questo caso il 
risultato della parola 'third' (terzo), la 
quale restituisce il terzo elemento della 
serie che la segue. Poiché in REBOL è 
possibile assegnare dei sinonimi [alias) 
ad una parola, avremmo potuto scrive¬ 
re: 


>> colori: I “rosso" "verde" “blu" 
■giallo" ! 

» stampa terzo colori 

dopo aver definito 'stampa' e 'terzo' 
come sinonimi per 'print' e 'third'. 

I possibili tipi di dato primitivi in RE¬ 
BOL sono elencati nell'apposito riqua¬ 
dro posto nella pagina seguente. E pos¬ 
sibile creare degli oggetti composti a 
partire dai tipi di dato primitivi: 

» amico: 1 
nome: “Mario" 
cognome: “Rossi" 
indirizzo: “Via Verdi 1, ROMA" 
telefono: *06-234-567-891 
note: (Con le parentesi graffe 
è possibile inserire testi 
più lunghi di una sola riga) 

1 

» print amico/nome 

che scrive a schermo "Mario", 

>> amico/note: "Qui sarebbe meglio 
mettere un commento più interessante" 

che assegna un nuovo valore al cam¬ 
po 'note' dell'oggetto 'amico' (o meglio, 
lo ridefinisce). 

Altrettanto semplice è definire una 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


191 






































funzione, che non è altro che un parti¬ 
colare tipo di valore: 

» media: function [bloccol [totale! [ 

! calcola la media di un blocco 
totale: 0 

foreach numero blocco [ 

; per ogni numero contenuto nel blocco 
totale: totale * numero 

I 

return totale 1 (length? blocco) 

] 

» print media 11 2 3 4 51 

che stampa '3'. 

Un’ altra particolarità di REBOL sono i 
percorsi. La '/' (barra) è utilizzata per 
specificare meglio un valore. Ossia, per 
esempio, per localizzare la posizione di 
un file all'interno dell'albero delle direc¬ 
tory (%source/image/g!obe.jpg). Ma an¬ 
che per selezionare un elemento in un 
blocco: 

» blocco : [ 

Stato "Italia" 

Capitale "Roma" 

Regioni [ 

Piemonte [ 

Capoluogo "Torino" 

1 

Toscana [ 

Capoluogo "Firenze" 

1 

Abruzzo [ 

Capoluogo "L'Aquila" 

1 

Sicilia [ 

Capoluogo "Palermo" 

] 

I 

» print blocco/stato 

che stampa Italia', 

» print blocco/Regioni/Abruzzo/Capoluogo 

'che stampa 'L'Aquila' Oppure per 
specificare un'opzione per una funzione 
(refmement ), o per richiamare un ele¬ 
mento di un oggetto (come mostrato 
più sopra), elemento che può anche es¬ 
sere una funzione {metodo). Infine, è 
possibile identificare anche una posizio¬ 
ne all'interno di un blocco: 

» blocco: | uno due tre quattro cinque 1 
» print blocco/3 

che stampa 'tre' (si noti che in questo 
caso 'tre' è una parola, non una stringa). 

Script e modalità 
interattiva 

Eseguendo l'interprete, si entra nella 
modalità interattiva, in cui esso attende 
l'immissione di espressioni da parte 
dell’utente È cosi possibile fare esperi¬ 
menti e verificare immediatamente il ri¬ 
sultato di qualsiasi espressione. 

Uno script, invece, è un semplice file 
di testo contenente le espressioni da 
valutare. Deve iniziare con la parola RE¬ 
BOL seguita da un oggetto che ne de¬ 


scrive il contenuto. Tutto ciò che prece¬ 
de la parola REBOL viene ignorato, per 
cui è possibile far eseguire all'interprete 
una email così com'è, cioè con tutti gli 
header e magari del testo. Un esempio 
è mostrato nel riquadro "Un semplice 
script di esempio". 

Per eseguire uno script, quando ci si 
trova in modalità interattiva o all'interno 
di un altro script, è sufficiente usare la 
parola ’do': 

>> do %script.r 

che esegue lo script contenuto nel fi¬ 
le 'script.r' 'do' permette anche di ese¬ 
guire una stringa o un blocco. La parola 
'load' invece permette di trasformare 
un file o una stringa in un oggetto di 
REBOL: per esempio la stringa "uno 
due tre" verrebbe trasformata nel bloc¬ 
co (uno due tre], ecc. Anche se a prima 
vista queste due parole possono sem¬ 
brare banali, esse nascondono potenzia¬ 
lità interessantissime, che purtroppo 
non è possibile approfondire in questa 
sede. 

Perché REBOL? 

È lecito chiedersi, a questo punto (e 
probabilmente lo state facendo), se 
davvero ci sia il bisogno di un altro lin¬ 
guaggio di scripting. La mia risposta è 
che c'è davvero bisogno di un linguag¬ 
gio come REBOL Infatti, esso è stato 
progettato fin dall'inizio con le reti e la 


comunicazione in mente, e quindi si 
presta a questo genere di cose in ma¬ 
niera eccezionale. 

In effetti, con la versione attuale 
dell’interprete le porte, che sono quegli 
oggetti che permettono la comunicazio¬ 
ne, non sono ancora implementate. E 
questo il motivo per cui non avete visto 
in questo articolo esempi di comunica¬ 
zione: attualmente è solo possibile leg¬ 
gere file tramite HTTP (il protocollo del 
WWW) o FTP (il protocollo Internet di 
trasferimento dei file) e inviare o legge¬ 
re E-Mail (la possibilità di leggere la po¬ 
sta non è documentata in questa ver¬ 
sione, ma è implementata). Tuttavia nel 
momento in cui leggerete questo testo 
sarà già disponibile la versione 2.0, che 
colmerà queste lacune. 

Un altro punto a suo favore: sebbene 
linguaggi come Perl e JavaScript faccia¬ 
no molto bene il loro mestiere, essi non 
sono affatto semplici, almeno non tanto 
quanto REBOL. 

La particolarità di questo linguaggio 
sta infatti proprio nella capacità di offrire 
un modo naturale per comunicare con il 
computer. Un utente "normale" trova 
in REBOL la possibilità di esprimersi in 
modo naturale, senza dover imparare 
strane sintassi. Allo stesso tempo però, 
un esperto programmatore è capace di 
esprimere in REBOL con poche righe 
quello che ne richiederebbe molte di 
più in altri linguaggi 

Sono certo, però, che molto più delle 
mie parole vi convinceranno ulteriori 


, 1 tipi di dato di Reboi 

Tipo di dato 

Esempi 

integer (intero) 

0 1234 -1234 +1234 1234567890 123'456'789 

decimai (decimale) 

12.34 12,34 1.23E4 

time (tempo) 

1:22 13:47:52 0:01.5 :5,25 

date (data) 

30-Jan-1999 30-June-1957 30-1-1999 30-6-57 30/1/1999 1999-1-30 

money (denaro) 

$1234.85 $120'345 US$12.49 LIT$100'200'305.65 

string (stringa) 

per una sola linea si può racchiudere con delle 
" (virgolette), per un testo lungo molte linee o 
contenente virgolette ecc si può racchiudere in 

0 (parentesi graffe) 

binary (dati binari) 

#(3A18427F 899AEFD8) 64#|LmNvbSA8yw9CB0aGvXmgUkVCu2Uz93) 

email 

into | greooi.cQrn 

file 

%memo.txt %script.r %System7Prefs/date 

uri 

Htto://www. reDoi.com noV/UD iutn se/ciocs/amiad.txt 

filel//zen/Drets/date maiito:into@reboi. corri 

issue 

numero di telefono: #707-467-8000 
numero di carta di credito: #1234-5678-9012 
numero di serie: #0987654321-09876 

tuple 

numero di versione: 1 .2.0 
indirizzo di rete IP: 199.4.80.1 


colore RGB: 255.255 127 

logie (valori booleam) 

true false on off yes no 

none (nessun valore) 

none 

La tabella elenca i tipi di dato primitivi di Reboi, insieme ad alcuni esempi per ognuno di essi Come si 
pud vedere, per alcuni tipi di dato è possibile utilizzare diverse notazioni 


192 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 













Un semplice script di esempio 


Tutto ciò che si trova prima della parola 'REBOL' 
viene ignorato dall'interprete. 

REBOLI 

Title: "Cancella alcuni file" 

Date: 18-Dec-1998 
File: %delfiles.r 
Purpose: ( 

Cancella tutti i file txt nella directory corrente che 
contengono una particolare stringa. 

I 


; le righe di commento sono introdotte dal punto e virgola 
I 

Se si vuole introdurre un commento lungo più di una riga, 
è possibile usare una stringa racchiusa tra parentesi graffe 
Essa viene valutata dall'interprete, ma poiché non viene né assegnata 
ad una parola né passata come argomento ad una funzione, viene 
semplicemente ignorata. 

) 

. definiamo la parola pattern' contenente il valore "•cancellami*" 
pattern: "•cancellami*" 

; la parola prin' è simile a print', con la differenza che non 

; inserisce un "a capo" dopo ciò che ha stampato a schermo. 

pnn ("Sei sicuro di voler cancellare tutti i file che contengono" pattern “? (s/N) "I 

, la parola input' è una funzione che restituisce la stringa 
, immessa dall’utente 

; se il primo carattere della stringa immessa è y' esegue il blocco 
if (first input) = #"s" I 

: 'load %* txt' restituisce un blocco contenente i nomi dei file 
, nella directory corrente che terminano per .txt'. 

; per ogni file in questo blocco esegue il blocco seguente 
foreach file load %*.txt I 

; Tead' legge un file e restituisce il suo contenuto 
; find' cerca in esso la stringa pattern' 

; se trova la stringa nel file esegue il blocco 
if found? find read file pattern I 
print ("cancello:“ file! 
delete file 

1 


esempi. Supponiamo di voler gestire 
una semplice rubrica telefonica. 
Iniziamo col definire alcune funzioni per 
semplificare ulteriormente le cose: 

inserisci: Cune (cosa 'in dovei [ 

; inserisce il contenuto di cosa' 
dopo la coda della serie dove' 
insert/only tail :dove :cosa 

1 

rubrica: make block! 100 

i Si commenta da sola... 

aggiungi-persona: Cune [nome datil [ 

; provate a Carlo con un altro 
linguaggio! 

inserisci :nome nella :rubrice 
inserisci :daei nella :rubrica 

! 

Ora, iniziamo ad usare la rubrica: 

aggiungi-persona "Mario Rossi* ( 
Indirizzo "Via Verdi 1, ROMA" 

Telefono #06-234-567-89 #0338-876-543-2) 
Fax #06-234-567-90 


E-Mail I . : . . : ..-TI 

1 

aggiungi-persona "Franco Bianchi" I 
Indirizzo "Via Garibaldi 10. ROMA" 
Telefi .i l »0t B7t 5-13-2: 

E-Mail I: ran* ■proviaer . : t| 


Ed ecco una sessione con l'interprete 
REBOL 

» rubrica/"Mario Rossi" 

[Indirizzo Via Verdi 1. ROMA Telefono 
[06-234-567-89 0338-876-543-2) 

Fax 06-234-567-90 

E-Mail mario.rossi8inter.net) 

» rubrica/"Mario Rossi"/Telefono 
[06-234-567-89 0338-876-543-2) 

» rubrica/"Mario Rossi"/E-Mail 
Iraris.rrssi-rir.tsi.neU 

» rubrica/'franco bianchi" 

[Indirizzo Via Garibaldi 10, ROMA 
Telefono 06-876-543-21 
E-Mail frank8provider.it] 




» rubrica/'franco bianchi"/telefono 
06-876-543-21 

... e cosi via. Ovviamente potete sal¬ 
vare la vostra rubrica: 

» save %rubrica.txt rubrica 

e caricarla in seguito: 

» rubrica: load %rubrica.txt 

Ma non finisce qui: 

» send rubrica/"Mario Rossi */E-Mail 
(Ciao! 

Ora ho una rubrica, cosi non scorderò 
più il tuo indirizzo!) 

che ci suggerisce un' interessante ap¬ 
plicazione: 

: esegue qualcosa per ogni persona 
presente nella rubrica 
per-ogni-persona: fune [codice-da-ese- 
guire] [ 

foreach [nome dati-personali) rubrica | 
do bind codice-da-eseguire 

) 

1 


per-ogni-persona [ 

testo: form ['Gentile Sig." nome (, 
Le scriviamo per informarla che l'in¬ 
dirizzo E-Mail della nostra 
Azienda è cambiato. Potrà, d'ora in 
a vanti, contattarci scrivendo 
a hnovn . indi ri zzpuazi enfia .nomi 

Cordiali saluti) 

send dati-personali/e-mail testo 

I 


Conclusioni 

Dopo aver illustrato REBOL e averne 
messo in luce le caratteristiche positi¬ 
ve, è il caso di guardare ai problemi da 
cui è ancora afflitto. Nonostante la ver¬ 
sione 1.0.3 non sia mai andata in crash 
sul mio Amiga, essa ha più le caratteri¬ 
stiche di una beta che di una versione 
definitiva. Mancano ancora alcune cose 
importanti, prima fra tutte la completa 
implementazione delle porte, che rap¬ 
presentano l'elemento più importante 
di REBOL: per ora per un linguaggio 
orientato alla messaggistica le possibi¬ 
lità di inviare messaggi sono poche. 
Inoltre, nella versione attuale REBOL è 
piuttosto lento rispetto ad altri interpreti 
(come ARexx, per fare un esempio). 
Questo perché molte delle parole del 
linguaggio sono scritte in REBOL e non 
native. Nonostante questo, però, esso 
progredisce molto rapidamente, e al 
momento in cui leggerete questo arti¬ 
colo sarà disponibile la versione 2.0.0, 
già annunciata. 

Dunque, penso di poter consigliare a 
tutti il download dell'interprete (circa 
176 kb per la versione Amiga): magari 
con un semplice script risolverete qual¬ 
che problema per il quale pensavate di 
dover acquistare un costosissimo prò- 
gramma. 


MCmicrocomputer n. 193 - marzo 1999 


193 














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Un'esperienza grafica e video che fa la differenza: Matrox significa 20 fuoriclasse. 3D 
fotorealistico, montaggio video di alta qualità e la più fantastica versatilità multimediale. 

Chi utilizza schede Matrox serie Gl OD e G200. aggiungendo l'espansione Rainbow Runner 
G-Series, acquista capacità di sintonizzazione TV e di video editing per lavorare, comunicare e divertirsi 
realizzando filmati di pregio. Chi fa sua una meravigliosa Marvel G200, premiata come "tecnologia dell'anno" 
dagli esperii internazionali, sa cosa vuol dire davvero "tutto-in-uno". In una sola scheda: editing video 
intuitivo, funzioni entusiasmanti 2D/3D, DVD software, ritocco di fotogrammi, videocomunicazione, 
uscita video su TV e, in più, opzioni per DVD hardware con uscita S/PDF [AC3I e.sintonizzazione TV. 

Per Matrox il video digitale è il complemento naturale della grafica d'autore: compressione MJPEG 
hardware a piena risoluzione PAL, playback da "cut-list" per tempi di editing immediati con risparmio 
di spazio sul disco e software di editing semplici e raffinali come Ulead Media Studio Pro VE (con Rainbow 
Runner] e Avid Cinema (con Marvell. 

Emergi dalla giungla grafica, conquista il piacere di creare. Scegli Matrox. Un nome che è una garanzia. 

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